Si
chiama Derry ma non è la stessa di Stephen King. Viverci fa paura,
qualche volta, ma non per i pagliacci assassini né per le fognature
che nascondono insidie da horror. Siamo in Irlanda, negli anni
Novanta, e crescere significava far fronte a un nemico spaventoso: il
terrorismo. In una terra resa una polveriera dalla religione, dalla
politica, dalla divisione tra filobritannici e indipendentisti,
provano a restare a galla le quattro ragazze del titolo – cinque
non tralasciando James, l’unico maschio dell’istituto, membro a
pieno diritto della cricca. Studentesse di una scuola cattolica,
severissima e tutta al femminile, le nostre eroine trovano spunti per
farci ridere a crepapelle e riflettere in ogni puntata. Comedy breve
e leggera nello stile delle migliori produzioni del Regno Unito,
Derry Girls resterà forse una delle mie personali sorprese di
quest’anno. Vista al solito a cena, come riempitivo da poco, si è
fatta volere bene pian piano nonostante quelle protagoniste
sardoniche e scostanti; nonostante una parentesi – la questione
irlandese – conosciuta soltanto per sentito dire. Come può la
Storia, quella con la lettera maiuscola, incidere sulle esistenze di
chi la vive sulla propria pelle? Lo scopriremo noi stessi più in là,
si spera, a pandemia finita. E nel frattempo, in due stagioni
disponibili su Netflix in lingua originale, ce lo raccontano Erin e
compagne. Ce lo cantano le canzoni dei Cranberries, insieme agli
altri pezzi di una colonna sonora a tema tutta da ballare. Si trova
comunque il tempo per innamorarsi del nuovo prete in città. Si tenta
la strada della rivolta per assistere a film, concerti, adunate
altrove. Si fa il callo a famiglie litigiose ma esilaranti, fonte
d’imbarazzo e pettegolezzi a tavola. La comicità è donna, e non
ha soltanto il nome di Phoebe Waller-Bridge: occhio anche alla penna
di Lisa McGee – blasfema, veritiera, commovente –, con la
speranza che qualcun altro saprà raccontare il nostro recente
disagio, la nostra gioventù prigioniera, in perle altrettanto
preziose. (7,5)
Cosa
faceva Phoebe Waller-Bridge prima di Fleabag? Dopo i fasti
della serie Amazon, da me amata finanche in tempi non sospetti, se lo
saranno chiesti in molti fan. Comparsa in ruoli marginali di film e
serie TV, ha scritto la prima stagione del thriller Killing Eve e
una miniserie in sei puntate, prodotta ormai quattro anni fa,
disponibile sempre su Netflix in versione sottotitolata. Com’è
Crashing? Chicca da riscoprire o esordio acerbo? La verità
sta nel mezzo. Ambientata quasi interamente in un ospedale in disuso
adibito a condominio, ha la struttura e le ambientazioni circoscritte
delle sit-com più consolidate. Pochi personaggi da far litigare, ingelosire, innamorare, accoppiare e
scoppiare a fantasia. Phoebe, anche attrice, è Lulu: saltata fuori
all’improvviso, chiede ospitalità all’amico d’infanzia e mette
i bastoni tra le ruote alla futura moglie di lui. Sfortunata in
amore, disincantata e un po’ egoista anticipa i tratti che
renderanno indimenticabile il personaggio della serie successiva.
Insieme a lei: un cinquantenne fresco di divorzio, usato come modello
da una pittrice dall’accento francese; il dongiovanni di turno che
forse nutre molto più di una semplice simpatia per un altro
inquilino – Sam e Fred sono una delle coppie che più “shipperete”
in questo periodo. Ci si affeziona nonostante il poco tempo insieme?
Decisamente. Si ride? Peggio, ci si scompiscia. Con tempi comici già
invidiabili, Phoebe conferma di aver sempre scritto benissimo. Anche
se l’ironia di Crashing – meno raffinata, con tanto di
battute su cacca, vomito e pipì – potrà infastidire chi (chi?) è
contrario a un po’ di becera, irresistibile volgarità. (7)
Mi
ero scordato di Catastrophe. Anzi, l’avevano scordata i
nostri subbers di fiducia. Mai distribuita in Italia, l’ho seguita
per tre anni di fila. Ne ho scritto. L’ho consigliata. Dopo la
terza stagione è stata rinnovata per la quarta e ultima. Ma è
arrivata così in sordina in patria, purtroppo, che non l’avevo
notata nemmeno io. Recuperata un anno dopo e in lingua – mi sono
adattato seppure consapevole di non cogliere tutto tutto –, è
stata perfettamente all’altezza delle aspettative. Allora perché
questo basso profilo? Perché questo ritardo, quest’oblio?
Ambientata tra Irlanda e Stati Uniti, la serie raccontava agli esordi
la relazione tra Sharon e Rob. Costretti a mettersi insieme per
l’arrivo di un figlio inatteso, finivano per fare faville non
soltanto a letto. Ironici, innamorati, controcorrente, s’incastravano
tra alti e bassi come i protagonisti della affine You’re The Worst. Questa volta devono venire a patti con i vizi di lui, che
alza il gomito e trova simpatico il sessismo del datore di lavoro.
Questa volta devono venire a patti con la famiglia di lei, che
approfitta di un viaggio a Boston per distrarsi, nonostante la
mestizia di un funerale in atto. Le recriminatorie saranno all’ordine
del giorno. Restare insieme per feeling, allora, o sotto costrizione?
Il lieto fine è forse a rischio? Si fa poco sesso. I parenti sono
ingombranti e i bambini bisognosi di attenzioni. I lavori, poi, non
appagano affatto. Cosa spinge una coppia di quarantenni a lottare per
restare unita? In periodo di quarantena, di convivenze forzate, di
tensioni alle stelle – quando tutto finirà, secondo voi, ci
saranno più gravidanze o più separazioni? –, gli insegnamenti di
Sharon e Rob per sopportarsi torneranno utili. (7)
Derry Girl lo sto puntando praticamente da quando è uscito. Purtroppo, ora che avrei il tempo di guardarlo, non ho una connessione abbastanza forte da riuscire a vederlo in più di tre pixel alla volte :(
RispondiEliminaSpero che la connessione ti assista. L'ho amata.
EliminaDi Catastrophe avevo visto unicamente il primo episodio e non mi aveva detto niente. Quindi l'ho lasciata lì, anche se temo di aver fatto male...
RispondiEliminaLe altre due le avevo puntate, ma senza trovarle in versione ita o sub ita. Ora ci sono?
Su Netflix ci sono entrambe, con i sottotitoli in italiani. Altrove non so. Puoi sempre farti il mese di prova, eh, non farti distrare da Pornhub premium!
EliminaChe sorpresa Derry Girls <3
RispondiEliminaSpero che pubblichino presto la nuova stagione e che facciano più episodi!
Sulla pubblicazione chissà, ma gli inglesi/irlandesi secondo me sono troppo legati a questo formato per cedere a più episodi. :)
EliminaLe ragazze di Derry non sono proprio riuscite a piacermi, spunti comici non troppo originali, recitazione esagerata che non fa per me a quanto pare. Nonostante le buone intenzioni e qualche buon episodio, scendo al secondo giro.
RispondiEliminaMeglio, molto meglio, l'esordio di Phoebe: quante risate, che bei personaggi ha creato!
Confermo infine che era sfuggita anche a me il finale di Catastrophe, ma il tempo di recuperarlo certo non mi manca ;)
Vedrai che, nel finale, Sharon e Rob hanno comunque la loro da dire. Peccato che questa serie sia così ignorata, perfino dai subber che tutto possono, che tutto vedono. Chissà perchè!
Elimina