martedì 29 luglio 2014

Recensione: La vendetta del diavolo - Horns, di Joe Hill

Mi fa male se piango. Devo imparare a non dispiacermi delle cose.

Titolo: La vendetta del diavolo. Horns
Autore: Joe Hill
Editore: Sperling & Kupfer
Numero di pagine: 408
Prezzo: € 19,90
Sinossi: Ignatius Perrish ha passato tutta la notte tra alcol ed eccessi. Il mattino dopo si sveglia con i postumi di una sbronza tremenda, un mal di testa infernale... e un paio di corna che gli spuntano sulla fronte. In un primo momento Ig pensa che siano un'allucinazione, o il prodotto di una mente alterata dalla rabbia e dal dolore. Nell'ultimo anno ha vissuto in un solitario purgatorio personale, dopo la morte della sua amata, Merrin Williams, violentata e assassinata in circostanze mai chiarite.…
                                           La recensione
Le brutte cose lasciano un segno più profondo di quelle belle”. Nonostante abbia spalle piccole e sporgenti - da sfogliatore compulsivo di libri, non da prestante nuotatore olimpico – su quegli spuntoni di ossa abbronzaticci tengo appollaiate due parti segrete di me. Dicono di star comode, anche se in cima a un ragazzone muscoloso starebbero meglio ancora. Sono magro e, sfortuna per loro, non hanno nemmeno del morbido tessuto adiposo in cui sprofondare, come in un eterno sofà di gommapiuma. Parlottano, suggeriscono, bisbigliano. Mi mandano in confusione la testa con i loro litigi vuoti a perdere: è da quando il mondo è stato popolato dalla prima scimmia che nessuno ha la forza di prevalere sull'altro. Bene e male. Angelo e diavolo. Li mostrano i cartoni animati che se le danno di santa ragione, botte da orbi mentre i corpi dei loro legittimi proprietari vengono scossi come colonne di pongo, da desideri carnali o pii propositi di pace. Per un paio di giorni, questi due acerrimi e simpatici avversari hanno avuto la stessa faccia. A distinguerli, un'aureola di luce e un paio di corna a punta. Erano entrambi Ignatius Parrish, di ritorno a casa dalla notte – e dalla sbronza – più brutta della sua intera vita. Ed essersi fatto la pipì sui piedi per ben due volte non è il peggio che gli sia capitato. La prima, nel bosco in cui la sua ragazza è stata violentata e massacrata selvaggiamente, ha provato a centrare la statuina di una madonna dal sorriso ebete e tutti i bigliettini, pieni di banalità, angioletti e cuoricini, che i cari viandanti hanno lasciato sul posto in cui Merrin ha chiuso, per l'ultima volta, i suoi begli occhi verdi. La seconda, nel bagno della sua nuova fiamma, con l'alzabandiera mattutino e l'alcool che richiedeva contemporaneamente alla sua testa di girare e ai suoi reni sottosforzo di smaltire tutto quanto in una pisciata bestiale, aveva la tazza a portata di schizzo, ma niente. Vedere il suo brutto ghigno allo specchio l'ha distratto e il resto è storia: una chiazza giallastra e puzzolente sulle scarpe zuppe. Ignatius Parrish – per gli amici, Ig o Iggy, come vi pare – convive da un anno esatto con quelle occhiaie da paura, il pallore delle guance, le calvizie incipienti che con il lutto poco hanno a che fare. Piuttosto, sono nuove di zecca le corna dure, pulsanti e febbricitanti che gli hanno bucato la pelle all'altezza della fronte. Che male, e che brutte che sono! Gli altri le vedono e non le vedono. Percepiscono il magico cambiamento in lui e hanno reazioni bizzarre. Non fuggono via, urlanti, ma si rivelano a Ig come fossero libri aperti. Confessano i loro peccati a quel Dio cornuto con la residenza in Massachusetts e chiedono il permesso di peccare ancora. Per favore, possiamo, vero? Far cattivi pensieri, sognare il sesso, pianificare il delitto perfetto, dire tutta la verita e nient'altro che la verità senza spiacevoli conseguenze? Possiamo, possiamo? Ig, con l'imposizione delle mani, raccoglie le loro spregevoli confessioni, spia il loro passato e conosce i loro pensieri blasfemi. Confessioni di morte, passati di colpevolezza e gesti impuniti, pensieri che parlano solo e soltano di lui. Di ciò che è stato, di ciò che si presuppone abbia fatto - l'anno precedente. Uccidere la sua anima gemella in una notte da lupi. La vendetta del diavolo è un fulmine a ciel sereno. Una sorpresa imprevista. Io non me lo aspettavo davvero così bello. L'avevo iniziato in ebook, così, per provare. Il trailer del film, Horns, mi aveva caricato e solleticato, dispettoso, con il germe irresistibile della curiosità. L'ho iniziato in cucina, all'impiedi, mentre qualcosa bolliva in pentola. Il pranzo si è bruciato. Io non mi sono più seduto, io non l'ho messo più giù. Un incipit accattivante, una trama imprevedibile, uno stile pieno e coinvolgente. Provare un corno: è il caso di dirlo. Io dovevo finirlo, adesso, e Joe Hill non era di certo un tipo in prova. 
Passato, dalla panchina, alla serie A nell'arco di una partita. Scoperto tanti anni fa, con La scatola a forma di cuore, e dimenticato senza perché, nonostante un esordio carino, ma che purtroppo non è restato. Hill: una collina. Fa una piccola ombra, lui che è un monticello che vive all'ombra del Monte Bianco degli autori americani: Stephen King. Padre e figlio che fanno lo stesso mestiere. Difficile reggere l'odiato, ma ovvio paragone. Chi è più bravo? King, che ha trenta, quaranti anni di esperienza di più, è un re che non lascia il suo trono. Ma ha un'interessantissima progenie. Eredi al trono che portano, nonostante lo pseudonimo, anche il suo nome. Se non conoscessi la reale identità di Joe Hill, non potrei che parlarne bene comunque. Parlerei, forse, meglio ancora, se possibile, di questo giovane uomo che ha il talento, la fantasia e la forza nel corredo genetico. In potenza, non ancora in atto, ma... potenti. Sì, potenti. L'ombra del dubbio non c'è. 
Direi che ha letto, a occhi chiusi, tanto, ma tanto King, anche se fosse figlio di un signor nessuno che fa il falegname; si fa il mazzo; porta la pagnotta a casa con sudore, dignità, sudata dignità. Il suo terzo romanzo è una storia a pezzi che mostra le infinite prospettive di un delitto. Assolutamente diverso da come lo immaginavo, è molto di più e molto di meno di un classico horror. Commedia nerissima, con sprazzi di sangue e romanticismo, che contiene gli spensierati ritratti dell'adolescenza propri solo e soltanto di Stephen King. O di una puntata di Jackass. Scorribande, prove di coraggio, riti di iniziazione. Un tacchino di sei chili fatto saltato in aria, una corsa a rotta di collo su un carrello della spesa, nudi come vermi, verso un fiume che luccica. All'ombra di una fabbrica abbandonata. 
All'ombra dell'infanzia, alla porta dell'età adulta, la caduta in una fornace ardente di un moderno Lucifero, gentile e generoso, che fu un bambino come gli altri (solo con una passione smodata per le cravatte), un innamorato come tanti (solo con un primo e ultimo grande amore), un povero diavolo come coloro che hanno visto collassare il sogno (solo con un forcone e un esercito di serpenti come servitori). La storia di tre amici per la pelle e per la morte, e dei piani depravati dell'assassino dall'occhio di vetro che condusse la deliziosa ed eterea Merrin Williams sotto un albero di amarene. La storia, una tragedia metropolitana in cinque atti, segue una linea precisa, ma la spezzano parentesi e digressioni che fanno pensare, quasi, a un'antologia di racconti da brivido. Dei protagonisti si dice un tanto che non è troppo: il diavolo sta nei dettagli. Di loro, infatti, conosci i ridicoli sogni ad occhi aperti che fanno, le romantiche lettere d'addio in codice morse che si sono scambiati, i pensieri vili e le metamorfosi alla Ovidio. Intensa, toccante, forte la storia d'amore tra Ig e Merrin: una ragazza morta già a pagina due, ma riesumata in modo sublime in flashback che ridanno colore alle sue guance, respiro ai suoi polmoni, scintilla ai suoi capelli di fuoco. Vivono un dramma della gelosia alla Otello, con un cattivo sadico, calcolatore e bieco che si nutre di illusioni riflesse. Lee – amico, confidente, salvatore – è lo Iago dei loro incubi. La vendetta del diavolo è la tragicomica esperienza di un tizio che va a dormire uomo e si sveglia demone, per via di case sull'albero profanate con i gemiti del sesso, statuine rovesciate, madonnine innaffiate e altre cose turpi. Un valgelo apocrifo acuto, eloquente e vagamente blasfemo di Giuda ballerini, figli che uccidono le madri, passioni che fanno male più dell'inferno, autori dalle voci sempre più riconoscibili. Joe Hill, grande affabulatore che non è altro, ha un'anima poetica, dura: rock. Le frasi stordiscono come schitarrate, gli arbusti sussultano e i frutti precipitano dai rami. Le mele non cadono lontane dagli alberi. Il suo Satana – riscritto da zero - diverte, emoziona e non fa paura. Ci obbliga ad essere egoisti. Ad amare prima noi stessi che gli altri, perché siamo la cosa più importante che abbiamo. Lezione di vita poco cristiana e molto umana che ci fa mettere in punta di pieda, sporgerci un po' e dargli un bacio sulla fronte. Proprio tra le corna a punta. Il modo migliore per pareggiare i conti con qualcuno è vederlo nello specchio retrovisore mentre vai verso qualcosa di meglio. E tu meriti qualcosa di meglio.”
Il mio voto: ★★★★★
Il mio consiglio musicale: Jace Everett – Bad Things

Scavenger Hunt - Tappa 5

Benvenuti alla Scavenger Hunt organizzata da Susi di Bookish Advisor, Chiara di Il Castello tra le Nuvole, Pamela di Il Cibo della Mente, me, Morna di Forgotten Pages e Nym di Down the Rabbit Hole. Che cos'è la Scravenger Hunt? La Scravenger Hunt è una caccia al tesoro che ha come premio finale la possibiità di vincere un libro a scelta de vincitore e ben sei libri messi a disposizione dai blog partecipanti.
La Scavenger Hunt si compone di 6 Tappe:
Ogni tappa si compone delle seguenti attività:
  • Un indovinello riguardo un libro molto famoso;
  • La raccomandazione di un libro estivo con un relativo giochino;
  • Una domanda a tema estivo da rispondere nel commento al post;
La soluzione all'indovinello dovrà essere mandata all'indirizzo mail della blogger che ospita la tappa e così via per ognuna delle tappe e deve indicare nell'oggetto "Scavenger Hunt" e nel testo la soluzione indicando la tappa in cui è posto l'indovinello.

Chi risponde correttamente all'indovinello guadagnerà tre punti (+3)
Chi parteciperà al giochino relativo alla raccomandazione riceverà due punto (+2)
Chi risponde alla domanda nel commento riceverà un punto (+1)

I vari punti ottenuti nelle tappe si sommeranno e chi ne avrà accumulati di più avrà la possibilità di vincere un libro a scelta che non superi la cifra di 15 Euro e che sia disponibile su Amazon.
In più ogni tappa sarà sorteggiato un vincitore che sarà estratto in maniera casuale (random) tra tutti i commenti della tappa, che vincerà un libro messo a disposizione dei blogger.

Regole per la partecipazione:
  • Seguire i blogger che ospiteranno le tappe;
  • Non è necessario commentare ogni tappa;
Le tappe saranno pubblicate ogni martedì del mese di Luglio e il primo martedì del mese di Agosto, mentre il post finale che proclamerà i sette vincitori verrà pubblicato il martedì seguente che chiuderà la Scavenger Hunt Estiva, come riportato nella Mappa del Tesoro.

E adesso, la quinta tappa!
- Indovinello letterario. Mandate la soluzione a delvecchiomichele_@libero.it con "Scavenger Hunt” come oggetto dell'email: Siamo figli di miti e leggende. La nostra forza e intelligenza tutti sorprende. L'Iliade e l'Odissea leggiamo a merenda. Aspettiamo che il fato la nostra vittoria ci renda.
- Il mio consiglio estivo. "Chi è Mara Dyer", di Michelle Hodkin. Primo volume di una serie young adult a tinte forti, in cui paranoia e mistero, morti e grandi amori regnano sovrani e incontrastati, mi ha fatto piacevolmente compagnia nel giugno di due anni fa. Il sequel, altrettanto inquietante e anche più bello, è arrivato l'anno scorso. A quando il terzo? Non vi lamentate. Già avete due volumi a disposizione, su.
- Un gioco che vi farà guadagnare punti extra. Vi ho parlato di un libro e dei suoi misteri. Raccontatemi in due parole un mistero solo vostro. Il mistero della vostra cittadina, il mistero della vostra estate da ricordare. O da dimenticare.
- La (strana) domanda a cui rispondere a piacere nei commenti è... Ognuno è libro di scegliere quello che vuole.
Si conclude così un'altra tappa di questa simpatica iniziativa estiva! Perdonate per il disordine – e il font blu puffo (ho fatto macello coi codici!) – ma vivo tra le nuvole e solo ieri ho realizzato che toccava a me. Accontentiamoci. Le tappe successive e precedenti saranno sicuramente meno caotiche. O colorate per sbaglio.

lunedì 28 luglio 2014

Coming This Fall #9


Ciao a tutti, amici, e buon inizio di settimana! Periodo intenso, per me. Sto cercando casa, per l'inizio dei corsi, ad ottobre, e realizzo solo adesso di dover preparare due begli esami da 9 cfu per settembre. Devo darmi una mossa. Dunque dunque: dopo una sfilza ininterrotta di recensioni, in attesa di parlarvi della mia ultima e soddisfacente lettura, vi propongo una carrellata di prossime uscite con la consueta rubrica Coming This Fall. Si chiama sempre così – anche in primavera, in inverno e così via – ma questa volta il titolo calza a pennello. Vi parlo, soprattutto, di libri in uscita in autunno. Questa volta il magico Wuz mi è venuto in soccorso, ma fino a un certo punto. Come potrete vedere, ho tradotto dall'inglese le sinossi di quasi tutti; in caso le prendiate in prestito, siate così gentili da citarmi. Almeno per lo sforzo di usare Google Translate e di mettere insieme le trame, no? Thanks. A vostro rischio e pericolo. Magari ho stravolto tutto. Sapevo di dover chiedere aiuto! I titoli in cui mi sono imbattutto, questa volta, sono dodici. Parecchi. Alcuni da comprare, altri meno, ma ho seguito un po' i vostri gusti e un po' i miei. Comprerò: Us, Mr. Mercedes, NOS4A2. Occhio al nome degli autori, non dico altro. La Chrysalide ci porta l'atteso sequel di Resta anche domani, dopo petizioni su petizioni, e l'inizio di altre due saghe: Shadowlands (interessante), La fabbrica delle meraviglie (meno interessante); la Freeway, invece, mette la firma su un misterioso teen thriller nostrano e su un giallo "artico" dall'autrice di Il bacio dell'angelo caduto; curiosissimo Lo straordinario mondo di Ava Lavander – di cui ho capito poco, sarà per la trama misteriosa, sarà per la mia traduzione altrettanto misteriosa della sinossi in lingua; dopo il bellino Oltre i limiti, la McGarry e un nuovo new adult, incentrato su due dei personaggi secondari del primo; la Brashares di Grande amore, sempre alla moda, ci presenta una nuova distopia, dalla trama discutibile, ma con una copertina che incanta; e Gaiman, instancabile, ha una nuova raccolta di racconti per i suoi lettori più fedeli. Io non sono tra quelli, ma devo scoprire il nostro Neil, prima o poi. E' tutto! Ditemi la vostra. A presto, M.

Titolo: Noi – Us
Autore: David Nicholls
Editore: Neri Pozza
Numero di pagine: 400
Data di pubblicazione: Novembre 2014
Sinossi (tradotta da me): Douglas Petersen sembra un uomo mite, ma dietro la sua timidezza nasconde un senso dell'umorismo che, contro ogni pronostico, coinvolge la bellissima Connie in un secondo appuntamento... e, alla fine, in un matrimonio. Ora, quasi tre decadi dopo l'inizio della loro relazione a Londra, i due vivono più o meno felicemente in periferia, con il loro lunatico figlio Albie. Poi Connie, un giorno, gli dice che vuole il divorzio. Momento peggiore non poteva esserci. Sperando di incoraggiare gli interessi artistici di suo figlio, Connie ha pianificato una gita di mesi e mesi nelle capitali europee, una chance per sperimentare le opere più grandi del mondo, e non può cancellare il viaggio. Magari andare avanti col piano originale sarà comunque la cosa giusta da fare? Douglas è fermamente convinto che questa gita porterà un tocco di romanticismo nel loro matrimonio al capolinea, e che possa anche aiutarlo a legare con lo sfuggente Albie. Narrato dal punto di vista di Douglas, onesto, sornione, dolorosamente ottimista, Us è la storia di un uomo che sta provando a salvare la sua relazione, con una donna che ama moltissimo, e imparando a indossare i panni di un figlio che sente estraneo. Una toccante riflessione sull'essere una coppia e l'essere genitori, sui rimpianti della mezza età e l'intricato rapporto tra testa e cuore. E nelle mani magiche di David Nicholls, l'odissea di Douglas lo porta in Europa – dalle strade di Amsterdam ai musei di Parigi, dai caffè di Venezia alle spiagge di Barcellona. Quell'estate sarà l'ultima di Douglas come marito, o il momento che stravolgerà in positivo il suo matrimonio e la sua vita?

Titolo: NOS4A2
Autore: Joe Hill
Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo: € 18,90
Numero di pagine: 704
Data di pubblicazione: Ottobre 2014
Sinossi (tradotta da me): Victoria McQueen ha un'abilità segreta nel trovare le cose: un braccialetto smarrito, una fotografia perduta, risposte a domande senza risposta apparente. Sulla sua bici, una Tuff Burner, percorre un ponte tutto traballante che, in pochi istanti, la porta dove ha bisogno di andare – ogni posto del Massachussets, ogni posto del Paese. Charles Talent Manx ha un segreto coi bambini. Gli piace caricarli a bordo della sua Rolls-Royce del 1938 con la targhetta NOS4A2. Con la sua vecchia auto, si può scivolare a lato del mondo di sempre, per le strade frastagliate che portano al meraviglioso e terrificante parco giochi chiamato Christmasland. Poi, un giorno, Vic va in cerca di casini... e trova Manx. Questo è accaduto una vita fa. Adesso Vic, l'unica bambina a essere scappata dalla malvagità assoluta di Manx, è cresciuta e non riesce a dimenticare. Ma nemmeno Charlie Manx ha mai dimenticato lei. Non smette di pensare a Victoria McQueen nemmeno per un secondo. E' nuovamente sulla strada e, sulla sua auto, ha un nuovo passeggero: il figlio di Vic.


Titolo: Mr. Mercedes
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Numero di pagine: 480
Prezzo: € 19,90
Data di pubblicazione: 30 Settembre 2014
Sinossi: In una cittadina del Midwest, all’alba, centinaia di persone disoccupate sono in fila in attesa di trovare un posto a una job fair. Improvvisamente una Mercedes impazzita solca la folla, facendo una strage. 
Che non si tratti di un incidente è provato dal fatto che il conducente, dopo la prima falciata, fa inversione per caricare di nuovo e fuggire quindi a tutta velocità. Mesi dopo Bill Hodges, ormai in pensione ma ancora ossessionato da quel crimine senza risposta, riceve una lettera da Bradly Hartfield, che si auto identifica come colpevole, minacciando di attaccare di nuovo.

Titolo: Resta sempre qui
Autrice: Gayle Forman
Editore: Mondadori “Chrysalide”
Prezzo: € 14,90
Data di pubblicazione: Febbraio 2015
Sinossi (tradotta da me – contiene spoiler): Ambientato a diversi anni di distanza dalla drammatica conclusione di Resta anche domani, Where she went è il seguito della storia di Adam e Mia, raccontata – ineditamente – dal punto di vista di lui. Da quando Mia ha deciso di restare – ma non con lui – la carriera di Adam è stata al centro di meravigliose svolte. Il suo album, nato dal dolore e dal rimpianto di una storia d'amore finita male, l'ha reso una stella nascente. E la stessa Mia è diventa un'acclamata violoncellista, richiesta da alcuni dei pià raffinati teatri del mondo. Quando i loro rispettivi cammini si incrociano a New York City, il risultato è una singolare notte insieme dai risultati sorprendenti. Riusciranno un paio di ore in questa magica città a lasciare riposare in pace il loro passato o, al contrario, daranno una seconda possibilità al loro primo amore?

Titolo: Black Ice
Autrice. Becca Fitzpatrick
Editore: Piemme Freeway
Prezzo: € 17,50
Numero di pagine: 384
Sinossi (tradotta da me): Britt Pheiffer, con lo zaino in spalla, è praparata a un'escursione sui monti Teton Range, ma non al fatto che il suo ex, che ancora la assilla, si unisca a lei. Prima che possa esplorare e capire i suoi sentimenti per Calvin, un'inaspettata bufera di neva la costringe a trovare rifugio in una capanna e ad accettare l'ospitalità dei suoi due, affascinanti occupanti – insospettabili fuggitivi che la prendono in ostaggio. Britt è obbligata a guidare gli uomini in un percorso pericoloso, sulle montagne, e si ripete che è necessario restare viva abbastanza a lungo affinché Calvin la trovi. L'impresa si complica quando Britt trova le agghiaccianti prove di una serie di omicidi irrisolti accaduti lì... e scopre, in questo modo, che potrebbe essere il prossimo bersaglio di un feroce killer. Ma niente è come sembra e tutti hanno dei segreti, incluso Mason, uno dei suoi rapitori. La sua gentilezza confonde Britt. Lui è un nemico, o un alleato? Difficile resistere al pericolo, nel sensuale thriller scritto da Becca Fitzpatrick, celebre autrice della Hush, Hush saga. Innamorarsi non è mai stato così rischioso.

Titolo: Shadowlands
Autrice: Sarah Fine
Editore: Mondadori “Chrysalide”
Prezzo: € 17,00
Data di pubblicazione: Febbraio 2015
Sinossi (tradotta da me): “Il mio piano: entrare nella città. Prendere Nadia. Trovare una via d'uscita. Semplice..” Una settimana fa, Nadia, la migliore amica della diciassettenne Lela, si è tolta la vita. Oggi, grazie ad un rituale andato per il verso sbagliato, Lela si trova in paradiso, guardando a distanza una vasta città – l'inferno. Nessuno passa mai volontariamente dal Cancello dei Suicidi, un posto soffocato dall'oscurità e infestato da creature depravate. Ma Lela non è nessuno – lei è determinata a salvare l'anima della sua unica amica, anche se questo significa sacrificare la sua esistenza dopo la morte. Mentre Lela cerca di trovare Nadia, è catturata dai Guardiani, enormi e mostruose creature che pattugliano le strade senza fine della città. Il loro fin troppo umano leader, Malachi, è uguale a loro per molti motivi, eccetto per uno: lui è mortalmente efficiente. Quando incontra Lela, Maliachi mette a punto un progetto: portarla via dalla città, anche se ciò significa dover lasciarsi Nadia dietro. Malachi conosce, infatti, qualcosa di cui Lela è all'oscuro – quella città buia non è il peggior posto in cui Lela sarebbe potuta capitare, e lui non si fermerà davanti a nulla pur di impedirle quel particolare destino.

Titolo: La fabbrica delle meraviglie
Autrice: Sharon Cameron
Editore: Mondadori “Chrysalide”
Prezzo: € 17,00
Data di pubblicazione: Gennaio 2015
Sinossi (tradotta da me): Quando l'eredità di Katharine Tuman è messa in pericolo dalle voci che il suo eccentrico zio stia sperperando la fortuna di famiglia, la ragazza è mandata presso la sua tenuta per portarlo dritto, dritto in manicomio. Ma invece di un lunatico vecchiaccio, Katharine trova un geniale inventore con regole solo sue, che ha fondato una cittadina di novecento persone salvate dalle tristi workhouses londinesi. Katharine, adesso, è divisa tra la tentazione di proteggere la sua eredità e il voler preservare quella peculiare comunità che le sta profondamente a cuore. E la sua scelta si fa complicata a causa di un bell'apprendista, un riservato studente, e per la paura verso la propria sanità mentale. Mentre i misteri della tenuta cominciano a essere svelati, è chiaro che non solo il mondo di suo zio è in gioco, ma anche l'Inghilterra che Katharine conosce da sempre. 

Titolo: Cose delicate
Autore: Neil Gaiman
Editore: Mondadori
Numero di pagine:
Prezzo: € 17,00
Data di pubblicazione: Agosto 2014
Sinossi: In questa raccolta Gaiman mescola la mitologia e la filosofia antica (non manca il club degli Epicurei) con i miti e l'umorismo più pop, per raccontare storie dove niente è come sembra e il lettore corre sempre il rischio di inciampare in qualche imprevisto, di imbattersi in qualche vecchia conoscenza (tornano ad esempio alcuni personaggi di American Gods).


Titolo: Qui e ora
Autrice: Ann Brashares
Editore: Rizzoli
Prezzo: € 14,90
Data di pubblicazione: Agosto 2014
Sinossi: Nella comunità a cui appartiene Prenna, diciassette anni, è vietato frequentare estranei e d’obbligo indossare strani occhiali da vista. Le regole sono rigide: non bisogna rivelare la propria vera identità all’esterno né destare sospetti tra la gente “normale”. Nessuno deve sapere che vengono dal futuro e sono fuggiti da un mondo devastato in cerca di un tempo migliore in cui vivere. In un sistema del genere c’è poco spazio per la libertà personale e nessuno per l’imprevisto. Ma se l’imprevisto ha l’aspetto di Ethan, un ragazzo disinvolto e generoso, che si taglia i capelli da solo e porta sempre vecchi pantaloni militari, cosa potrà mai succedere? Non si può sfiorare l’amore e far finta di niente, Prenna lo sa, per questo è disposta a infrangere qualunque divieto per lui. Insieme, Ethan e Prenna sfideranno il destino per poter dare al mondo un futuro migliore.

Titolo: Fake – Falsi Profili
Autrice: Adriana Merenda
Editore: Piemme Freeway
Numero di pagine: 250
Prezzo: € 15,00
Data di pubblicazione: Settembre 2014
Sinossi: Marcella è scomparsa. A raccontarlo è la sua migliore amica Giada, che pensava di conoscerla, di sapere tutto di lei. Ma quando la polizia comincia le indagini, non solo quello che sembrava un innocuo flirt su Internet si rivela la possibile trappola in cui la ragazza è caduta, ma Giada scopre anche di esserne coinvolta suo malgrado. 
La verità sarà svelata da Marcella, perché in un doppio gioco di verità e bugie, nella seconda parte del libro è lei stessa a raccontare la sua sto

Titolo: Scommessa d'amore
Autrice: Katie McGarry
Editore: De Agostini
Numero di pagine: 464
Prezzo: € 14,90
Data di pubblicazione: 16 Settembre 2014
Sinossi: Se la verità su ciò che accade a casa di Beth Risk saltasse fuori, sua madre finirebbe in cella e lei chissà dove. Perciò, quando lo zio Scott ricompare dopo anni di silenzio e la costringe a scegliere tra la libertà di sua madre e la propria felicità, lei accetta di tornare nella sua città natale e abbandonare i suoi due migliori amici, Noah e Isaiah. Ryan Stone è una promessa del baseball e un brillante scrittore. La sua "perfetta" famiglia nasconde un segreto, qualcosa che non ha mai rivelato a nessuno, nemmeno al gruppo di amici con cui è solito divertirsi giocando a sfidarsi alle imprese più pazze. L'ultima scommessa riguarda la bellissima e scostante studentessa che si aggira come un pesce fuor d'acqua nei corridoi della scuola. A Ryan non piace perdere e ce la mette tutta per riuscire nell'impresa di portarla fuori... ma ciò che nasce per gioco si trasforma ben presto in un'attrazione a cui né lui né Beth sapranno resistere.

Titolo: Lo straordinario mondo di Ava Lavander
Autrice: Leslye Walton
Editore: Sperling & Kupfer
Numero di pagine: 288
Prezzo: € 15,90
Data di pubblicazione: Ottobre 2014
Sinossi (tradotta da me): L'amore folle sembra essere una cosa di famiglia in casa Roux. Ed è un infausto presagio per la più giovane di casa, Ava Lavander. Ava – perfettamente uguale alle altre ragazze – è nata con le ali di un uccellino. In un viaggio dettato dalla sua speciale dote e dal desiderio di crescere simile ai suoi coetanei, la sedicenne si avventura nel vasto mondo che la circonda, mal preparata a quello che le toccherà scoprire e ingenua nei riguardi delle contorte ragioni degli altri. Altri come il devoto Nathaniel Sorrows, che scambia Ava per un angelo. Il pensiero di lei lo ossessiona e cresce fino alla celebrazione della notte del Solstizio d'estate. Quella notte, i cieli si aprono, pioggia e piume voltaggiano in aria, e il viaggio di Ava e la sua saga familiare giungono a un devastante crescendo finale. Un affascinante e lirico racconto sui lati luminosi e bui del desiderio e dell'amore. L'esordio di un'autrice che si poggia su un'indimenticabile mitologia e sul significato reale di quanto i cuori siano tragicamente, squisitamente umani. Un sorprendente young adult. Un magico realismo serpreggia in questa saga generazionale e ricorda un po' Gabriel Garcia Marquez, e un po' Chocolat.

venerdì 25 luglio 2014

Recensioni a basso costo: Le sorelle Soffici, di Pierpaolo Vettori

Io voglio vivere. Anche a costo di farmi male. Ma non posso farlo se Cecilia è con me. Nessuno potrebbe difenderla se cadessi nell'abisso.

Titolo: Le sorelle Soffici
Autore: Pierpaolo Vettori
Editore: Elliot (LIT- Libri in tasca)
Numero di pagine: 192
Prezzo: € 9,90
Sinossi: Veronica Soffici è una ragazza molto speciale, parla con gli scrittori defunti che popolano la biblioteca di casa, mangia mele con i chiodi di garofano e sente di essere la sola a difendere la sorella Cecilia da pericoli terreni e ultraterreni. La sua è una famiglia di industriali, la cui fortuna è stata costruita sulla ricetta segreta di una marmellata diventata famosa in tutto il mondo. Ma i tempi cambiano e l'ombra del fallimento sembra incombente, mentre i primi scandali di Tangentopoli cominciano ad apparire nelle cronache. Un aiuto potrebbe arrivare da un ambiguo faccendiere, l'unico in grado di garantire una via d'uscita, ma sarà necessario sacrificare qualcuno. Giorno dopo giorno, Veronica riporta nel suo diario ricordi, visioni, fantasie ma anche i mutamenti repentini che stravolgono la routine familiare, insieme al viavai di speculatori, portaborse e politici che stringono d'assedio i terreni intorno a villa Soffici. Alla ragazza non resta che organizzare una forma di resistenza tutta sua e giocare la crudele partita con il mondo. Questo romanzo è un grido di battaglia a difesa dell'innocenza e della fantasia contro l'avanzare di una barbarie dell'anima che non concede prigionieri.
                                           La recensione
Disegni: Nicoletta Ceccoli. 
Quella delle sorelle Soffici è una storia scoperta un giorno e letta, così, su due piedi, il giorno immediatamente successivo. Che bizzarria. Che assurdità. Che... che... non lo so. Il fatto di averlo trascurato, nei giorni di gloria del mirabolante esordio di Pierpaolo Vettori, dico, e anche il romanzo in sé e per sé. Strani, tutti quanti. Io, con la mia sbadataggine, e le sorelle Soffici, con i santi che dormono ai piedi del letto, luminosi come lucciole, e i demoni che, sfacciati, tirano per i piedi e la camicia da notte la povera Cecilia, per trascinarla nella gola dell'inferno prima del tempo previsto. Guardate, io non lo so davvero a che cosa pensavo. Fissavo la copertina, con il vestitino di organza bianca infiocchettato e la finestra scura a far da cornice, e mi piaceva anche. Moltissimo. Per uno che giudica irrimediabilmente i libri che compra dalla copertina, inspiegabile il non aver comprato – e studiato, e sfogliato, e letto – questa favoletta per bambini grandi e con grandi problemi a conservare la lucidità, a mantenere l'attenzione, a discernere fantasia e realtà. A tagliare con un coltello da burro, senza farsi male, perché i cerotti sono finiti e per gli antibiotici ci vuole la prescrizione medica, luce e oscurità: da prendere, spalmare sul pane, dividire. Il boccone buono a noi, quello avvelenato al nostro nemico. Con la mela maledetta di Adamo ed Eva, mentre il veleno del serpente ancora circolava nella polpa fresca e croccante, l'avo delle sorelle Soffici ha fatto barattoli e barattoli di marmellata. Diciamo così... Marmellata maledetta, che ha nutrito generazioni di italiani disoccupati, scandali finanziari al vetriolo, antipatie mortali, industrie facoltose costruite sulle bestemmie dei diseredati. Ne parlano in tivù, e la tivù può fare miracoli: i trucchi a quintali, le luci giuste, i toni distaccati dei giornalisti di uno Studio Aperto a caso. Nel mondo dello spettacolo, tutto è il contrario di tutto. Sembra bello quel che disgusta, è libero chi meriterebbe il carcere, la marmellata Soffici – assieme al fango, insieme al letame – macchia il tricolore come una colpa (e una polpa) eterna che è scambiata per pittoresca. Fa parte di noi. Ormai, l'Italia va così. Quindi perché cambiare? Anche la famiglia è un'industria, ma senza le luci dei riflettori a rischiarare i coni d'ombra. In questo buio anonimo, tribolato da apparizioni e spezzato da scossoni frequenti, vivono come animaletti randagi le sorelle Soffici - frutto reale di quella mentalità alienante, estranea, in un mondo di vasetti di marmellata in vetro e con elegante tappo d'alluminio, pieni di dolcificanti e solo con la promessa vaga e ingannatrice della frutta di stagione. Dopo grosse magagne, arresti evitati, furberie lasciate in eredità ai posteri, qualcosa doveva pure andare storto. Sono andate e nate storte le due figlie del Signor Soffici. Veronica e Cecilia sono due adolescenti belle e rotte che fanno parte dell'altro lato del mondo. Le definiscono con un generico “sfortunate”, per non chiamarle “minorate mentali”, “da manicomio”. Le buone maniere prima di tutto; anche dell'onestà. Soprattutto di quella. E, onestamente, Veronica odia il padre debole, la matrigna petulante, il sapore della confettura di pesche, quel dottore dai lineamenti da topo – Anton – che sta portando alla morte il povero papà e seducendo la civettuola consorte. Ama la nonna, i libri e sua sorella. Tre cose e basta, ma con tutto il suo malandato e semplicissimo cuore. In un'estate di scandali e rivelazioni, nasce e si conclude la loro bislacca storia. Una breve odissea familiare che vedi sfrecciare nel tunnel degli orrori, o forse in quello dei baci. Perché anche i mostri sono capaci di tenerezze. 
Il romanzo di Pierpaolo Vettori mi ha inquietato e tratto in inganno, tentato e piantato in asso. Cristallino e crudele, delizioso e terrificante, stupisce e ti prende per fesso. Lasci che sia così. Non capita tutti giorni. A me non credo sia capitato davvero mai. Mai avuto nient'altro di simile tra le mani. Qualcosa a cui non sapevo rinunciare, anche se sarebbe stato saggio farlo. Queste sorelle siamesi, coi capelli di spaghetti e gli occhi enormi dei quadri di Walter Keane, saltano fuori dai ritratti immaginari di Diane Arbus, dai pozzi abbandonati degli horror coreani, dalle tane di mascalzoni di Bianconigli e dal cappello a pois dei funghi allucinogeni di narcotrafficanti di Brucaliffi. Sono figlie di un'altra epoca e della nostra. E di un papà scrittore, nato già adulto, che le ha cresciute con i cartoni di Tim Burton e gli aspri, mancati lieto fine di Guillermo Del Toro. Intontito, ho pensato anche a Boris Vian e alla famosa schiuma dei suoi giorni. Vogliono restare sempre insieme e fermare il tempo con uno schiocco di dita. Pensano di partire con le carovane e i pulmini gialli, di seguire il circo errante, e nel frattempo hanno i loro libri preferiti come spie e imbucano lettere a poeti defunti utilizzando un nodoso albero cavo come cassetta della posta. Svelano misteri e fanno della loro adolescenza perduta il più grande di tutti. In assoluto. Diario di una bambina che brucia abiti da sposa, memorie in fiamme di una bugiarda patologica, Le sorelle Soffici è un piccolo – o grande? - romanzo gotico contemporaneo. Scritto con sapienza, cesellato con cura. Cura, pazienza, che c'è anche nelle costellazioni di buchi narrativi che lo affliggono, come bubboni e cicatrici che il "dottor" Vettori non ha minimamente intenzione di sanare. Ti lascia a leccarti le ferite, con un colpo di scena e una chiusa netta che è una coltellata che arriva dal nulla e da tutte le parti insieme. Zac, zac!. A mettere una corona di spine alla stranezza, e a te un copricapo da pagliaccio, le sensazioni contrastanti che ti dicono che l'hai amato e che l'ha detestato. Ci pensi, e ci pensi, e ci pensi. Alla tua opinione in merito, al messaggio, al resto. L'hai letto in un soffio e non hai preso appunti. Freud avrebbe riempito Moleskine di appunti e scritto un saggio, invece. Il libro psicoanalizzava te, mentre tu psicoanalizzavi il libro.
Il mio voto: ★★★★ 
Il mio consiglio musicale: Pan's Labyrinth Song 

giovedì 24 luglio 2014

Recensione: Rosso Istanbul, di Ferzan Ozpetek

Buongiorno, amici lettori. Come state? Le mie letture procedono a gonfie vele, fin troppo. Dall'ultima recensione – che è dell'altro ieri – ho finito due ebook. Cosa strana, perché io non leggo ebook. Cosa buona, perché in questo modo ho letto due romanzi che, altrimenti, non penso avrei comprato, prima o poi. Invece si sono rivelati due belle letture, davvero. Sto parlando della fiaba gotica Le sorelle Soffici e di Rosso Istanbul. Oggi ho scelto di parlarvi del secondo, anche se la recensione dell'altro è già pronta: entro la fine della settimana, potrete leggerla. Ieri, senza nulla da vedere in tv, mi sono dato da fare e le ho scritte in un paio di ore. Togliamone una dalla lista! A presto, M. 
E quando trovi il coraggio di raccontarla, la tua storia, tutto cambia. Perché nel momento stesso in cui la vita si fa racconto, il buio si fa luce e la luce ti indica una strada. E adesso lo sai, il posto caldo, il posto al sud sei tu.

Titolo: Rosso Istanbul
Autore: Ferzan Ozpetek
Editore: Mondadori “Strade Blu”
Numero di pagine: 111
Prezzo: € 16,50
Sinossi: Tutto comincia una sera, quando un regista turco che vive a Roma decide di prendere un aereo per Istanbul, dov'è nato e cresciuto. L'improvviso ritorno a casa accende a uno a uno i ricordi: della madre, donna bellissima e malinconica; del padre, misteriosamente scomparso e altrettanto misteriosamente ricomparso dieci anni dopo; della nonna, raffinata "principessa ottomana"; delle "zie", amiche della madre, assetate di vita e di passioni; della fedele domestica Diamante. Del primo aquilone, del primo film, dei primi baci rubati. Del profumo di tigli e delle estati languide, che non finiscono mai, sul Mar di Marmara. E, ovviamente, del primo amore, proibito, struggente e perduto. Ma Istanbul sa cogliere ancora una volta il protagonista di sorpresa. E lo trattiene, anche se lui vorrebbe ripartire. Perché se il passato, talvolta, ritorna, il presente ha spesso il dono di afferrarci: basta un incontro, una telefonata, un graffito su un muro. I passi del regista si incrociano con quelli di una donna. Sono partiti insieme da Roma, sullo stesso aereo, seduti vicini. Non si conoscono. Non ancora. Lei è in viaggio di lavoro e di piacere, in compagnia del marito e di una coppia di giovani colleghi. Ma a Istanbul accadrà qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Tra caffè e hamam, amori irrisolti e tradimenti svelati, nostalgia e voluttà, i destini del regista e della donna inesorabilmente si sfiorano e, alla fine, convergono. Questo libro è una dichiarazione d'amore a una città, Istanbul.
                                           La recensione
Perché l'amore sceglie e basta." Due anime, un filo che passa tra i seggiolini di un aereo e unisce chi è separato. Sullo stesso volo, ospiti dello stesso cielo blu in cui è possibile vedere volare ancora alti gli aquiloni, si intrecciano i vissuti di passeggeri qualunque. Un regista italo-turco di cui sicuramente avrai sentito il nome e una turista italiana, che ha imbarcato, quel giorno, lavoro, denaro, amore, cuore e valigie. Una storia a doppio binario, ma che procede a senso unico. Verso Istanbul. Terra piena di storie, a cui si aggiungono le loro. Il mito del cinema, la leggenda del vero amore, la ricerca impossibile della serenità. Sogni e chimere. C'è chi va e chi ritorna, chi arriva e chi parte. Lui ritorna e, anche se gli aeroporti non hanno il fascino fumoso delle stazioni ferroviarie, coi loro riti di addio e le loro danze, ruba storie, guardandosi attorno. Così nascono i film, almeno i suoi. Per lei, Anna, quarant'anni appena, è la prima volta in Turchia. Sarà l'ultima da donna sposata. Una piccola catastrofe, un sms piccante letto per sbaglio, e del suo stanco matrimonio non resta che una fede che fa scivolare per strada, come una cartaccia da nulla. Partire o restare? Ricominciare, e da dove? I capitoli, a punti di vista alternati, narrano di questi due individui che si innamorano perdutamente, ancora, ancora, ancora, di una città dalla bellezza decadente e polverosa. La nuda libertà nei bagni turchi, antiche seduzioni e intrighi di donna negli harem, storie di prigionia e case da pascià. Spettri di fumo e magnifiche presenze. Al suo esordio da autore letterario, Ozpetek scrive di sé e della sua fonte d'ispirazione più preziosa. Parla in prima persona e in terza, guardando Istanbul con gli occhi di chi ci è nato e con quelli di chi la scopre vicolo dopo vicolo, odore dopo odore. Regista che indossa anche i panni dello spettatore e che, in un autobiografia a forma di romanzo, mette a nudo le sue verità e quelle di una terra che si crogiola nel calore del rosso. Il rosso dei tulipani, della rivoluzione, degli sbaffi di rossetto che lasciano il segno a vita. La sua protagonista vivrà una tardiva gioventù, con l'anulare libero da legami stretti e avvinghiata al petto di un giovane manifestante che, sulla sua moto sgangerata, la porterà in appartamenti abitati da personaggi bohémien e in parchi in cui protestare, far volare petali contro una violenza che non si capisce, ballare appassionatamente il tango con le maschere antigas. Il nonno di Anna le raccontava tante favole sull'oriente. E lei, in una rivoluzione floreale degli anni duemila, in un The Dreamers senza Bertolucci ed erotismo famelico, vivrà storie che ha sempre e solo ascoltato. Principessa rapita dai pirati, diventata cortigiana in una seconda Roma dai mille nomi. Soprattutto, Rosso Istanbul è l'autobiografia di un uomo che vive l'amore senza problematicità e che, generosamente, racconta la sua vita agli altri ogni volta che apre bocca e urla il classico «Ciak, si gira». La vita di Ozpetek è uno dei suoi film. Melanconica, pittoresca e anche un po' struggente. Un'infanzia con un padre spuntato per caso, in una casa di donne e sangue blu che i bulldozer demoliranno all'alba. Una mamma bellissima; una principessa ottomana come nonna; due “zie” vanitose, artistiche, golose di dolci e uomini. 
Ecco spiegati i suoi personaggi femminili curiosi e nevrotici, evidentemente non abbastanza fantasiosi per essere veri. Fanno ridere, stemperano i drammi, riempiono la giornata di chiacchiere: la Ricci che, in Mine Vaganti, urlava «Al ladro! Al ladro!» per dissimulare l'andirivieni dei suoi fidanzati; Ilaria Occhini che, diabetica, incontrava una bella morte rimpinzandosi di babà e sfogliatelle; la Sandrelli che, in Un giorno perfetto, costruiva aquiloni color pastello e coccolava i suoi nipoti con storie senza fine. Curiosità sull'Ozpetek artista, informazioni sull'Ozpetek uomo, e sempre con una prosa che regala capitoli piccoli e grandi spunti. I nomi ricorrenti, le cene con un cast che è una seconda famiglia, la voglia di organizzare tour per pasticcerie e non per musei, il sentirsi portatore di due voci. Due lingue, due identità, due mari in cui specchiarsi – romano a Istanbul, turco a Roma. Fruitore dell'amore in ogni sua minuscola forma, parte di una famiglia che ha perdonato nonostante tutto. Nonostante le incomprensioni e nonostante lui, Yusuf. 
L'amichetto con cui - a unidici, dodici anni - aveva scoperto le prime volte. In Allacciate le cinture, il personaggio di Filippo Scicchitano rievoca, per un attimo, l'amore verso un piccolo coetaneo: il padre aveva scoperto le loro tenerezze, uno psicologo gli aveva monitorato la testa, la famiglia aveva messo agli arresti domiciliari i suoi sentimenti. Ferzan Ozpetek – che da allora amò gli uomini, le donne e tutti coloro che affrontavano la vita a testa alta, come racconta – era il bambino confuso del suo ultimo film. L'attore, ancora, rivelava che non aveva più rivisto quel ragazzino: mai cresciuto; morto in mare. Nella realtà si chiamava così, Yusuf, ed era annegato nel mare che si portava dentro: morto suicida. L'autore smaschera il suo doppio cuore e ripercorre i suoi primi, incerti passi. Quando sognava Cinecittà, non Hollywood. Le lotte studentesche per proibire la chiusura di un vecchissimo teatro barocco, i ricordi agrodolci delle pellicole viste con nostalgiche veneri in pelliccia, le emozioni di cellulosa che uno spettatore bambino, sbucato da Nuovo Cinema Paradiso, viveva sulla sua pelle cotta dal sole. Rosso Istanbul è un romanzo brevissimo e scritto con eleganza. Profondo, ironico, toccante, con punte di grottesco, miscugli di colori a tempera, parentesi tutte ricamate di storia locale, squarci di quotidiano, tagli nel melograno. Un «a mai più rivederci» rivolto alle bianche case d'infanzia, agli amici che non sono rimasti, agli amori mancati che sono stati sepolti secondo gli inconsueti riti locali nella nuda e soffice terra madre. Una chiamata al mattino presto, per dire che stanno spuntando i tulipani, che Istanbul si sta punteggiando tutta di cremisi e che l'amore resta la cosa più importante. Bene. Noi, armati di questa guida turistica con la prosa dei romanzi di narrativa, quand'è che partiamo?
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Kutlama – Sezen Aksu (da “Mine Vaganti”)


martedì 22 luglio 2014

Recensione: Danzando sui vetri rotti, di Ka Hancock

Lucy, ogni matrimonio è una danza; a volte complicata, a volte deliziosa. Ma con Mickey ci saranno momenti in cui la vostra danza sarà sui vetri rotti. Sarà dolorosa. O fuggirete da questo dolore o vi terrete ancora più stretti, e danzerete.

Titolo: Danzando sui vetri rotti
Autrice: Ka Hancock
Editore: Leggereditore
Numero di pagine: 448
Prezzo: € 14,90
Sinossi: Lucy Houston e Mickey Chandler non sembrano destinati a una vita felice: lui è affetto da disturbo bipolare e la famiglia di lei ha accumulato una lunga serie di casi di cancro. Nonostante siano entrambi segnati da un destino che non lascia ben sperare, quando le loro strade si incontrano, la notte del ventunesimo compleanno di Lucy, è subito amore. Cauti a ogni passo, Lucy e Mickey sono determinati a portare avanti la loro relazione, consapevoli di non essere in grado di donare un futuro felice a un possibile figlio. Lui le promette onestà. Lei gli promette pazienza. Entrambi si promettono di rinunciare a essere genitori. Nonostante la decisione dolorosa e difficile di non avere bambini, tutto cambia improvvisamente il giorno del loro undicesimo anniversario di matrimonio, dopo un controllo di routine di Lucy. Ha inizio così una storia unica, in cui nessuna regola conta più e la parola amore assume nuove declinazioni e profonde sfumature.
                                           La recensione
L'altro giorno, mi sono seduto in soggiorno e, con tutta la calma di questo mondo, ho guardato quello che c'era davanti a me. Non la televisione, non il panorama urbano che si snodava fuori dalla finestra. Ma quello che c'era al centro esatto delle due cose, addossata alla parete rosa antico della stanza: la libreria. La mia disordinatissima, affollata, pericolante libreria. Lo faccio spesso, quando non so cosa leggere. Mi siedo, lancio occhiate alla pila dei libri ancora intonsi, aspetto. Di decidere il romanzo da leggere e di capire com'è che mi sento quel giorno. L'altro giorno, malinconico al mio solito, volevo qualcosa di triste. Qualcosa che mi toccasse in profondità, finalmente, dopo diverse letture carine, ma molto molto soft. Datemi una storia difficile e so che mi piacerà. Quella in questione se ne stava da qualche anno nella famosa pila di libri mai aperti. Danzando sui vetri rotti. Un volume in brossura bello spesso, una copertina pulita, quel titolo che era già tutto un programma. Un passo a due sulle schegge. I ballerini, scalzi e feriti, sanguinanti ma mai vinti, sono Lucy e Mickey. Sono sposati da undici anni e da undici anni sfidano la sorte, in cerca di momenti di felicità in una vita costellata da tragedie. Hanno messo la loro firma su un patto scritto. Hanno giurato davanti a un prete e davanti a un terapista: si supporteranno, si sopporteranno, si terranno a galla insieme, non avranno figli a cui trasmettere i loro geni malati. Si sono scelti. Difettosi e malandati come sono, ma si sono scelti. Perché gli amori fragili sono i migliori e i due, fragilissimi, volevano far meglio. Lucy ha visto la morte – una signora dal viso indefinibile e dai tratti gentili – scegliere generazione dopo generazione un membro della sua famiglia: il suo papà, prima di andare via, le aveva spiegato che non c'era nulla da temere. Aveva confidato alla più forte delle sue figlie che la morte è pace. E' vivere, invece, che è difficile. Pace che Mickey non conosce: un giovane imprenditore, romantico e sincero, ma con una doppia anima nascosta. La volubilità impressionante con cui il bipolarismo l'ha maledetto lo rende soggetto a esplosioni e a fragorose implosioni. Potrebbe scoppiare e far crollare quello che ha intorno. Potrebbe scoppiare e autodistruggersi, come un ordigno ad orologeria. Lucy accetta quello da cui gli altri scappano e la loro vita coniugale avrà la perfezione delle cose imperfette. Bellissima e bruttissima, ma da vivere. Finché un giorno due ospiti si fanno strada nel corpo di lei. Inattesi e invadenti. Una malattia che non perdona e un bambino che deve nascere. L'esordio di Ka Hancock, pur lontano anni luce dall'eccellenza, coi suoi tanti difetti, a me è piaciuto. Almeno umanamente parlando. Parlandone, struggente non è l'aggettivo adatto. Basta un toccante, il classico emozionante. Nella tristezza complessiva del romanzo è raro ci siano connotazioni negative e gli eventuali (leggi: ovvi) brividi affiorano soprattuto per la bellezza purissima di alcune cose. Fanno paura le macchie nere che, minacciose, sono spuntate come nubi cancerogene nei polmoni e nei seni. Quei macchinari che svelano il progresso della malattia e il fallimento della scienza moderna. Più forte della paura, i risultati di ecografie altre, diverse: quelli con la foto stranissima del profilo di un piccolo alieno d'uomo che scalcia e fa capriole nella pancia della sua futura mamma. Ma Danzando sui vetri rotti non è solo una storia d'amore. Si mostra, infatti, anche una saga familiare riuscita e sfaccettata con gioie e drammi annessi, tematiche delicate, un uso particolarissimo del doppio punto di vista. 
Ci narrano la storia della loro vita Lucy, attraverso una prosa lineare e piena zeppa di ricordi, e Mickey, che parla per mezzo delle pagine di un diario di bordo mirato a tenere a bada la sua malattia e i capricci del suo cervello. Dalla scrittura, dalle loro voci piuttosto diverse, emerge un'integrità morale che il male non scalfisce. Pensieri lucidissimi, nonostante lo sfiorire brutto dei corpi e della gioia. Vagamente – ma proprio molto vagamente – ho pensato alla Moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo, che fino ad oggi è il mio romanzo preferito in assoluto. Ho pensato a Claire che aspettava Henry, a Lucy che aspettava Mic. La pazienza delle donne, la fragilità di uomini in balia di forze maggiori, una miracolosa maternità. Anche Mickey viaggia, ma sulle montagne russe. Senza le cinture di sicurezza allacciate. Sballottato, stanco, sconvolto. Euforico e terrorizzato. I suoi pensieri come annotazioni e lettere d'amore sgrammaticate, la malattia mentale che spesso è usata come una scusa per giustificare l'immaturità umana e la paura di prendere in braccio una neonata coi tuoi stessi geni.
Il romanzo, cinematografico, ha i personaggi dei film americani. Belli, gentili, infelici: pregio e difetto insieme, questo. Oltre ai protagonisti, decisamente ben delineati, affiatati e commoventi, risultano ottimi anche alcuni dei comprimari, descritti con una coerenza non da poco. Cito le sorelle di Lucy, ad esempio, che insieme alla protagonista sono ricordate eternamente bambine in una fiaba che il padre, un omone grande e grosso, prima di spegnersi aveva lasciato loro in eredità, per i frequenti momenti di tempesta: Priscilla e Lily. La prima, sardonica e impeccabile, ha il cinismo degli avvocati; una lingua biforcuta, l'idea del romanticismo sotto la suola delle scarpe, l'empatia che apparentemente è cosa ignota. L'altra, mamma negata, affettuosa e dolcissima, colpisce nel momento in cui reagisce con rabbia e gelosia all'annuncio della maternità miracolosa della sorella prediletta: non è giusto, quel bambino avrebbe dovuto averlo lei, sanissima. A chi darà il suo amore e le sue cure adesso? Non è tutto oro quel che luccica. I personaggi conoscono i ripensamenti e le epifanie, ma non i rimpianti. Riempiono la vita dei protagonisti e permettono loro, come aiutanti magici, la realizzazione dei momenti più belli da sfogliare in un album di foto ricordo. Un matrimonio sotto l'arcobaleno e la pioggia. Un primo incontro con un Mickey cabarettista e un bacio dato così, quasi per scherzo. Sono tutti buoni, troppo. Irrealistici nel loro assoluto candore. Rispettano le regole del buon vicinato, vanno d'amore e d'accordo coi parenti, organizzano calorose feste di bentornato, portano fiori e peluche al cimitero. Anche l'autrice, nella prima parte, sbaglia di grosso, con un abuso ingenuo di certi aggettivi qualificativi e un uso generoso di melassa. Idem nell'epilogo: pagine superflue e piene di bontà per mettere a posto casa, quasi, e andar via. Ma la pillola, che sicuramente non manca, va giù meglio con un po' di dolce a diluire la pena. Hollywood, apri gli occhi. Hai un successo assicurato già pronto! E già piuttosto bello così, sinceramente. L'esordio della Hancock danza sui vetri rotti, certo, ma con la leggiadria di un giovane fachiro. Ogni tanto, le schegge incidono la pelle. La tua sfilata sui cocci è ardua: tu non conosci i trucchi e senti che un gigante ti stia acquattato alle calcagna, pesantissimo. Altre volte, voli sul dolore fisico e non ci fai caso. Mica lo senti... Mi veniva, perciò, da dire grazie, ogni tanto. Per quello che ho letto e per quello che ho. Grato, e pienamente, per una storia simile – privata, familiare, intima – che qualche buon viandante mi ha permesso di conoscere.
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Ellie Goulding – How long will I love you?