mercoledì 31 agosto 2016

Recensione: L'imperfetta, di Carmela Scotti

Non mi faceva male il dolore alle ossa ammaccate, non mi faceva male il male alla testa, ai denti, all'orecchio ferito dal pugno. Mi facevano male i libri perduti, le pagine mangiate, strappate, diventate cenere.

Titolo: L'imperfetta
Autore: Carmela Scotti
Editore: Garzanti
Numero di pagine: 194
Prezzo: € 14,90
Sinossi: Per Catena la notte è sempre stata un rifugio speciale. Un rifugio tra le braccia di suo padre, per disegnare insieme le costellazioni incastonate nel cielo, imparare i nomi delle stelle più lontane e delle erbe curative, leggere libri colmi di storie fantastiche. Ma da quando suo padre non c’è più, Catena ha imparato che la notte può anche fare paura e può nascondere ombre oscure. L’ombra delle mani della madre che la obbligano al duro lavoro nei campi e le impediscono di leggere, quella degli occhi gelidi e inquieti dello zio che la inseguono negli angoli più remoti della casa. Le sue sorelle sembrano non vederla più, ormai è la figlia imperfetta e il ricordo del calore dell’amore di suo padre non basta a riscaldare il gelo nelle ossa. Catena ha solo sedici anni e decide che non vuole più avere paura. E l’ultima notte nella sua vecchia casa si colora del rosso della vendetta. Poi, la fuga nel bosco, dove cerca riparo con la sola compagnia dei suoi amati libri. È grazie a loro e agli insegnamenti del padre che Catena riesce a sopravvivere nella foresta. Ma nel suo rifugio, fatto di un cielo di foglie e di rami intrecciati, la ragazza non è ancora al sicuro. La stanno cercando e per salvarsi Catena deve ridisegnare la sua vita, la vita di una bambina che è dovuta crescere troppo in fretta, ma che può ancora amare di un amore, forse imperfetto, ma forte come il vento. Con questo romanzo potente, finalista al prestigioso Premio Calvino, Carmela Scotti ci guida al cuore di una storia antica e insieme attualissima, illuminata da un’intensa e affilata voce femminile. La storia di una ragazza coraggiosa e troppo sola. Della sua voglia di vivere contro tutti e tutti. Di una stella che continua a brillare anche in un cielo coperto di nuvole.
                                               La recensione
All'indomani della morte del padre, che l'ha istruita sulle letture costruttive e i sogni belli, Catena si ritrova sola al mondo. Anche se la sua casa è piena come non mai, anche se sono rimaste in vita la madre e le sorelle. Fugge con le mani sporche di sangue, all'alba, da quella casa di cui lo zio, dopo la scomparsa del capofamiglia, si è impossessato con un colpo di stato a cui nessuno si è opposto. Insieme a quelle quattro assi, il parente le ha rubato le attenzioni del genitore che le resta, una mamma con la testa altrove, e le ha alienato le confidenze delle sorelle minori. 
Oltre l'uscio, non si parla più di un papà esemplare. Il suo ricordo, morto e sepolto. Sotto terra. Ma non per Catena. Messa alla prova, spinta allo stremo e, infine, istigata alla violenza. A capitoli alterni, leggiamo della scoperta della libertà prima; del soggiorno infernale in un carcere femminile poi, mentre sul monte Pellegrino spirano i venti del colera e a Palermo si bruciano cadaveri infetti e sospetti untori. Dietro le sbarre, al buio, l'adolescente rievoca il padre, il figlio neonato e il suo amor proprio. Cosa è andato storto, nella fuga? Chi le ha tarpato di nuovo le ali? Il romanzo di Carmela Scotti, siciliana di nascita e milanese di adozione, si legge in un giorno esatto. Le 180 pagine totali lo consentono. E le 180 pagine totali sono giuste, sì. La storia trova svolgimento, inizio e fine. Ma smaltirla in un giorno è troppo. Ha un effetto devastante sui nervi e, dopo un po', ne risente anche la pazienza. Centellinarlo, spezzarlo, leggerlo a spizzichi e bocconi per non fare indigestione di tutta questa vita, di tutto questo dolore? Siate saggi, se e quando vorrete leggerlo: io non ci ho pensato. I capitoli erano di una pagina, il volume era leggerissimo tra le mani. Ingannevole. All'interno, infatti, una storia pesante, che ho finito per leggere tutta d'un fiato: anche se. Anche se mi è risalito come un senso d'acidità in gola. 
Anche se ci sono troppe ingiustizie, troppe sofferenze, per una quindicenne sola nel bosco; per un romanzo solo. Anche se, dopo l'ennesimo abuso, dopo un'altra parola infamante, al dispiacere sopraggiunge la rassegnazione. La monotonia, nell'Imperfetta. E, perfino, un vago moto di noia. Finiranno mai le catene di Catena, ci si domanda? In un viaggio dentro e fuori di sé, l'amica solitudine, i consigli e i libri che ci salvano dall'agonia, un randagio che non molla e uomini viscidi, minuscoli, che pensano solo a una cosa. Carmela Scotti, meritata finalista al Premio Calvino, descrive nelle pieghe più oscure la Sicilia retrograda del tardo Ottocento e le protagoniste tribolate di Giovanni Verga – ho pensato, in particolare, alla “povera Nedda”, la cui sfortuna aveva effetti drammatici anche sulla sua prole. Gli stessi travagli, lo stesso sole a picco, ma il tutto trasfigurato da una scrittura a confine con la poesia. La Scotti è elaborata, preziosa, delicata, in contrapposizione a una parabola esistenziale secca e animalesca. Tragedia moderna, la sua, con una ricostruzione storica che ricorda Vanessa Roggeri - anche qui, una società maschilista e donne ai margini, streghe presunte - e una scrittura lirica, studiata, che fa di L'imperfetta un esordio interessantissimo e che, purtroppo, al tempo stesso, non fa totalmente per me. Amante degli autori che vanno diritti al punto e di letture che, in materia di soprusi e crudeltà, impiegano minore labor limae nella forma e maggiore cura nella retribuzione dei carichi di tristezza.
Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Florence + The Machine – No Light, No Light

lunedì 29 agosto 2016

Recensione: Non aspettare la notte, di Valentina D'Urbano

Non ti innamori delle cose perfette, senza segni. Le cose perfette sono di tutti. Ti innamori delle zone d'ombra, delle crepe, delle storture che vedi e senti dentro, che ti appartengono. Ti innamori di chi è riuscito a sopravvivere.

Titolo: Non aspettare la notte
Autrice: Valentina D'Urbano
Editore: Longanesi
Numero di pagine: 377
Prezzo: € 16,90
Sinossi: Giugno 1994. Roma sta per affrontare un’altra estate di turisti e afa quando ad Angelica viene offerta una via di fuga: la grande villa in campagna di suo nonno, a Borgo Gallico. Lì potrà riposarsi dagli studi di giurisprudenza. E potrà continuare a nascondersi. Perché a soli vent’anni Angelica è segnata dalla vita non soltanto nell’animo ma anche su tutto il corpo. Dopo l’incidente d’auto in cui sua madre è morta, Angelica infatti, pur essendo bellissima, è coperta da cicatrici. Per questo indossa sempre abiti lunghi e un cappello a tesa larga. Ma nessuno può nascondersi per sempre. A scoprirla sarà Tommaso, un ragazzo di Borgo Gallico che la incrocia per caso e che non riesce più a dimenticarla. Anche se non la può vedere bene, perché Tommaso ha una malattia degenerativa agli occhi e sono sempre più i giorni neri dei momenti di luce. Ma non importa, perché Tommaso ha una Polaroid, con cui può immortalare anche le cose che sul momento non vede, così da poterle riguardare quando recupera la vista. In quelle foto, Angelica è bellissima, senza cicatrici, e Tommaso se ne innamora. E con il suo amore e la sua allegria la coinvolge, nonostante le ritrosie. Ma proprio quando sembra che sia possibile non aspettare la notte, la notte li travolge...
                                                   La recensione
Le interiora aggrovigliate, gli arrovellamenti interiori, il senso d'amaro in fondo alla gola. Sensazioni familiari, con un'autrice come Valentina D'Urbano. Sanguigna e spietata. Una che scrive di pancia: pane al pane, vino al vino. Una che, a fine lettura, ti strema, nella testa e nel fisico. L'ho scoperta qualche estate fa, di questi tempi. E, nel ritardo imperdonabile, la felicità di avere qualche altro romanzo dei suoi da recuperare, ritornando sui miei passi. La felicità, o una specie: quella concessa da storie rabbiose, ruvide, vere. Senza pace. Non sono tagliato per la gioia eterna, si sa, e i libri sul comò assecondano stati d'animo a cui non si sfugge con una semplice alzata di spalle. Quelli di Valentina li ho letti in stato febbrile e son finiti in fretta; poi li ho aspettati, autunno dopo autunno. Nel mentre, sbocconcellavo le quarte di copertina, leggevo le interviste e le prime indiscrezioni, ingannavo l'attesa dedicandomi ad altro. Per poi mollare tutto – romanzi iniziati e subito riposti, gente, mondo – al trillo del postino. Quest'anno, la notte prima ho sentito il letto ballare; i telegiornali del mattino mi hanno spiegato perché. E l'arrivo del pacco da scartare, della posta, si è caricato di un altro significato. I libri, la sola cosa bella in una giornata passata col fiato trattenuto e la tivù che saltava impazzita da un canale all'altro, come se l'angoscia, poi, non fosse già abbastanza. Non aspettare la notte non ha fatto eccezione. Arrivato a destinazione, è stato un pensiero fisso e ricorrente per qualche giorno. Un ospite che ho accolto sulle lenzuola sfatte. E, all'ultima pagina, le sensazioni erano quelle lì, ormai ricorrenti. Ma cambiava il senso: il nodo da marinaio alle budella, il rumore dei pensieri, il gusto dell'amaro in agguato... Non aspettare la notte mi ha voluto pensieroso e incupito, stranamente silenzioso. Dentro, più combattuto che mai. Il mio dubbio, di solito, fa così: se la D'Urbano ferisce personaggi e lettori, allora com'è che le si vuole così bene? Questa volta, invece, mi chiedevo: perché questo patema d'animo, questo groppo giusto qui, se quello che provo non è struggimento? Pronto a farmi spezzare il cuore ancora, mi sono accorto che gli effetti erano simili, ma la causa scatenante era un'altra: le storie che non fai tue fino in fondo, infatti, frustrano e amareggiano. E alle cattive letture non dai peso, anzi: ti ci fai una bella risata su. Quelle che non metti a fuoco e ti sfugge il motivo, al contrario, ti fanno ricercare il bandolo della matassa: tornare sulle tue orme, in rewind, per sapere dove tu e i protagonisti, a un certo punto, vi siete persi di vista. Mando indietro veloce, e il sole estivo anticipa il buio del titolo: ci sono due ragazzi, vent'anni tondi tondi, che in un'estate degli anni Novanta s'innamorano a piccoli passi in un borgo della Toscana. 
Lei, ricca e in vacanza. Lui, cameriere povero in canna che da lì non si è mai schiodato. Anticipano la loro comparsa in paese un cappello scuro, a tesa larga, e l'assordante crescendo di un Ciao a pezzi. Le voci. Angelica ha un nome che è una presa in giro: sul corpo, un reticolo di cicatrici insanabili; in eredità, l'inferno di una madre suicida che ha cercato di trascinarsela appresso nel salto fatale. Veste a lutto, parla poco, e quando parla risponde a tono. Tommaso, alto e allampanato, i capelli come un cespuglio indomabile, è mezzo cieco, e rischia di diventarlo completamente: la sua diagnosi parla forte e chiaro. Si vedono – be', lui non la vede bene, perciò le scatta una foto con la Polaroid – e si fanno bene a vicenda. Male, infine, come succede quando vorresti proteggere l'altro dai tuoi demoni, dalle tuo prognosi, e per sbaglio lo calci via. Incurante, lì per lì, che l'amore è forte ma l'orgoglio di più, e che qualcuno potrebbe tenere a noi abbastanza da esaudire alla lettera i nostri desideri segreti. Anche se sono sbagliati. La formula è quella vincente: un grande amore, due protagonisti tormentati e cocciuti come muli, la tragedia che affiora. Quella scrittura di cui ti fidi, questa volta, si cimenta con un sottile cambiamento a cui, nonostante le quattrocento pagine, non ti abitui. Non ho preso bene le misure, io. Non ho considerato che, con i sentimenti in prima fila, Non aspettare la notte potesse non essere nelle mie corde. Ma non erano i sentimenti, forse, la benedizione e la rovina dei ragazzi della Fortezza? Alfredo e Beatrice, nelle loro palazzine occupate, non parlavano a lungo d'amore? 
Perché sui precedenti non si incollavano le etichette e le scusanti, quando quest'ultimo ha la stessa autrice, lo stesso editore, la stessa ispirazione, le stesse insidie? Ci ho pensato, mi sono dato ai confronti, ma alla resa dei conti non ho capito cosa questi Angelica e Tommaso, sfortunati e imperfetti, credibilissimi, avessero di sbagliato. La D'Urbano cambia, e mi ha trovato in un giorno in cui ero retrivo alle modifiche, distratto, e più sorridente e speranzosa, positiva, quasi non la riconoscevo nel traffico dell'ora di punta. Gli ambienti sono confortevoli e un po' polverosi, quelli dei luoghi di villeggiatura; il punto di vista è prevalentemente femminile, e io preferivo Tommaso ad Angelica; la dimensione corale, di solito così accentuata – Vadim e Alan chi se li scorda? -, rinuncia a qualche comprimario significativo per concentrarsi sui due. Se un amore assoluto è il cardine, non c'è trucco e non c'è inganno. Le maniglie non cigolano, il legno della struttura non cede e Valentina D'Urbano rende fruibile un dramma che, se non fosse stato per il suo nome in copertina, non avrei letto. E, forse, non ne avrei sentito la mancanza. Non pensavo mi si addicesse. Non pensavo le si addicesse. La voce da fumatrice si addolcisce, le parole pure. E mi è mancato il resto. Le ossa e i nervi. La bile che sale. Il graffio, qui attenuato: un raschio in sottofondo. Non aspettare la notte è più adolescenziale (ma io ho ventidue anni, mica duecento), lieto (ma ci sono giorni buoni anche per i disgraziati), a modo (ma, se il motorino non parte, parte in automatico la bestemmia). Eclatante nei gesti di bontà e romantico, come succede in quei film che, nel momento clou, strappano l'applauso. E' una notte meno cupa: artificiale. Non la si teme per davvero. Le serrande abbassate, le tende tese e del buio in sala, per una volta, poca paura. Nelle ombre, non si muovono i mostri dell'infanzia. Il vociare in platea te lo giura: finalmente, andrà bene. Il fascio di luce del proiettore picchia sullo schermo: sembra la fine del tunnel. Si vede sin da qui.
Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Le luci della centrale elettrica – Macbeth nella nebbia

giovedì 25 agosto 2016

Coming This Fall [2016] - Parte II

Buongiorno, amici lettori. Come state? Spero bene, all'indomani di una tragedia che ci fa tremare tutti (dalle mie parti, letteralmente: i letti hanno ballato nel cuore della notte e, al mattino, i telegiornati ci hanno messi faccia a faccia con le drammatiche conseguenze del sisma, a poche regione di distanza). Ci si distrae, per quanto possibile, parlando di quello che ci tira su. I libri: in particolare, quelli di prossima uscita. Nella seconda carrellata, romanzi per ragazzi – e ci sono young adult e saghe storiche, trasposizioni cinematografiche imminenti e nuovi talenti – e scampoli della narrativa straniera che mi è saltata all'occhio sul web. Felice, in particolar modo, per quel Fangirl di cui vi ho tradotto la trama alla bell'e meglio. Una data d'uscita non c'è, ma la Piemme, dopo Per una volta nella vita, curerà per la terza volta la traduzione di un'autrice irresistibile che, di nome, fa “arcobaleno”. Harry Potter e la maledizione dell'erede, invece, puzza di bruciato sin da qui; o no? La parola a voi. Un abbraccio. M. 

                                                         Narrativa per ragazzi
Titolo: Harry Potter e la maledizione dell'erede
Autore: J.K. Rowling, John Tiffany, Jack Thorne
Editore: Salani
Numero di pagine: 352
Prezzo: € 19,80
Data di pubblicazione: 24 settembre
Sinossi: È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e; padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati.
Basato su una nuova storia originale scritta da J.K. Rowling, Jack Thorne e John Tiffany, Harry Potter and the Cursed Child, una nuova opera teatrale di Jack Thorne, è la prima storia ufficiale di Harry Potter rappresentata a teatro.

Titolo: Nerve
Autore: Jeanne Ryan
Editore: Newton Compton
Numero di pagine: 320
Prezzo: € 9,90
Data di pubblicazione: 29 settembre
Sinossi: Quando Vee viene selezionata come concorrente per il gioco in diretta online Nerve, scopre che il gioco la conosce. Gli organizzatori l’hanno attratta e convinta a partecipare con premi allettanti e con la promessa di fare coppia con il ragazzo perfetto, il brillante e sensuale Ian. In un primo momento Nerve si rivela incredibilmente divertente: i fan di Vee e Ian tifano per loro e li spingono ad alzare la posta con imprese sempre più rischiose. Ma il gioco ha una svolta poco chiara quando i partecipanti vengono indirizzati verso una località segreta con altri cinque giocatori per il round del Grand Prize. Improvvisamente stanno giocando il tutto per tutto e in palio c’è la loro vita. Fino a che punto il sangue freddo di Vee la sosterrà per andare avanti?

Titolo: Antiche voci da Salem
Autore: Adriana Mather
Editore: Giunti
Numero di pagine: 320
Prezzo: € 16,00
Data di pubblicazione: 31 Agosto
Sinossi: Salem, ai giorni nostri: Samantha Mather si trasferisce nell'antica casa avita per stare vicina al padre, inspiegabilmente in coma, ma la città non è disposta ad accoglierla a braccia aperte. Oltre tre secoli prima Cotton Mather è stato protagonista del processo alle streghe, firmando il trattato usato a fondamento delle condanne, e i rancori che hanno spaccato la comunità sono ancora terribilmente vivi. Samantha si trova isolata, avvolta dall'ostilità gelida degli Eredi, discendenti dalle presunte streghe. Passato e presente si intrecciano in un groviglio pericoloso. Neppure Jaxon, figlio della migliore amica del padre e segretamente attratto da Samantha, è immune al rancore e le cose si complicano ancor più quando lei entra in contatto con l'affascinante Elijah, uno spirito tragicamente coinvolto nelle antiche vicende storiche. Samantha scopre un modello ricorrente nei secoli, in base al quale le famiglie dei perseguitati e dei persecutori pagano periodicamente un terribile tributo di morti. C'è solo una speranza per evitare che la storia si ripeta: svelare i segreti del passato fra odi antichi e passioni, e rinunciare a qualcosa di sé per aprirsi a un sentimento nuovo.

Titolo: Fangirl
Autore: Rainbow Rowell
Editore: Piemme
Numero di pagine: 480
Prezzo: € 17,00
Data di pubblicazione: ottobre
Sinossi (tradotta da me): Cath è una fan di Simon Snow. Okay: tutti sono fan di Simon Snow. Ma per Cath essere una fan è tutta la sua vita. Lei e la sua gemella, Wren, sono rimaste folgorate dalla serie di Simon Snow quando erano solo delle bambine: a modo suo, le ha aiutate a superare l'abbandono della madre. La sorella di Cath si è ormai allontanata dal fandom e, con l'università, le comunica di non voler dividere la stanza con lei. Cath è sola: fuori posto. Ha una compagna di stanza scontrosa, un bel ragazzo che le ronza sempre attorno, un prof di scrittura creativa che guarda alle fanfiction come a una piaga dell'era moderna, un compagno di classe bellissimo e amante delle parole. E lei non riesce a smettere di pensare al padre, fragile e gentile, che non è rimasto mai davvero solo prima d'ora. La domanda è: Cath può farcela senza Wren che le tiene la mano? E' pronta a vivere la propria vita? Scrivere le proprie storie? E vuole,  soprattutto, se ciò significa scordarsi di Simon Snow?

Titolo: La biblioteca delle anime
Autore: Ransom Riggs
Editore: Rizzoli
Numero di pagine: 280
Prezzo: € 18,00
Data di pubblicazione: ottobre 
Sinossi (tradotta da me): Un adolescente dai poteri straordinari. Un'armata di mostri. Un'epica battaglia per il futuro della “peculiarità”. L'avventura che è iniziata con La casa per bambini speciali di Miss Peregrine e che è proseguita, poi, in Hollow City, giunge alla sua elettrizzante conclusione. Jacob, 16 anni, scopre di possedere un'abilità tutta nuova, e presto inizia a viaggiare attraverso la storia per salvare i suoi compagni speciali da immani pericoli. Ad accompagnarlo, questa volta, Emma Bloom, la ragazza che sprigiona fiamme dai polpastrelli, e Addison MacHenry, un cane da tartufo che fiuta bambini perduti. 


Titolo: Quello che non sai di me
Autore: Meg Wolitzer
Editore: Il Castoro – Hot Spot
Numero di pagine: 276
Prezzo: € 15,50
Data di pubblicazione: 29 settembre
Sinossi: Hai mai sperato di poter tornare indietro nel tempo, all’esatto istante prima che tutto cambiasse per sempre?Attraverso un’avvincente esplorazione della psiche umana, Meg Wolitzer racconta che cosa significa perdere qualcuno, o qualcosa, che ami. E poi perderlo un’altra volta.

                                                            Romanzi d'importazione
Titolo: Le solite sospette
Autore: John Niven
Editore: Einaudi – Stile Libero
Numero di pagine: 350
Prezzo: € 18,50
Data di pubblicazione: 23 agosto
Sinossi: Quando Susan - a causa dei vizi nascosti del marito - si ritrova vedova e con la casa pignorata, insieme ad alcune amiche decide di compiere una rapina. Contro ogni probabilità, il colpo va a buon fine, e alle «cattive ragazze» non resta che raggiungere la Costa Azzurra, riciclare il denaro e sparire. Nulla che possa spaventarle, dopo tutto hanno piú di un motivo per riuscire nella loro impresa: andare in crociera e fuggire il brodino dell'ospizio.

Titolo: Quando eravamo immortali
Autore: Charlotte Roth
Editore: Sperling & Kupfer
Numero di pagine: 432
Prezzo: € 18,90
Data di pubblicazione: 30 agosto
Sinossi: «Non puoi perderti la notte più folle della tua vita»: è con queste parole che Alexandra si lascia trascinare fuori di casa dall'amica del cuore. Fosse stato per lei, se ne sarebbe rimasta tra quelle quattro mura anguste, insieme alla nonna che l'ha cresciuta, Momi, in mezzo alle poche cianfrusaglie che non bastano a svelare un lontano passato di cui la nonna è molto gelosa. Invece, in quella notte che sta per cambiare la Storia, Alex si ritrova catapultata nel cuore della vita, quella vita di cui, nei suoi ventitré anni, ha sempre avuto paura, senza sapersi spiegare il perché. Travolta dal mare di folla che si sta riversando da Berlino Est alla parte opposta della città, fino ad allora inaccessibile, Alex viene letteralmente spinta tra le braccia di un ragazzo dell'Ovest: Oliver. Con lui, scoprirà non solo un mondo dai confini più vasti, colorato da cibi sconosciuti, profumi stranieri, nomi dal suono irresistibile, ma scoprirà soprattutto per la prima volta l'amore, quello capace di infrangere ogni paura...

Titolo: Dispetti di famiglia
Autore: Jill Sooley
Editore: Giunti
Numero di pagine: 384
Prezzo: € 12,90
Data di pubblicazione: 7 settembre
Sinossi: Un marito che se la dà a gambe e una figlia da crescere da sola: a quarant'anni Marie non si aspetta certo altre sorprese dalla vita, e la piccola Floss è tutto quello che le rimane. Almeno fino al giorno in cui, su un autobus, non cade letteralmente tra le braccia di Ray, un giovane vedovo dai folti capelli neri, e Lolly, una ragazzina ribelle di undici anni che ha appena perso la mamma. Ed ecco che in un batter d'occhio la famiglia si allarga, perché Marie e Ray, travolti dalla passione, convolano a seconde nozze e tutti si ritrovano a vivere amorevolmente – o quasi – sotto lo stesso tetto. Un autentico manicomio, e saranno le voci di Marie, Floss e Lolly a raccontarlo, ognuna dal suo particolarissimo punto di vista. Marie sempre più impegnata nel suo doppio ruolo di madre-matrigna, Floss ai ferri corti con il patrigno, e Lolly che non riesce proprio a mandar giù il secondo matrimonio di papà. Tra dispetti, malintesi e riconciliazioni, in una miscela a dir poco esplosiva, chi sarà a trionfare alla fine: l’amore o i legami di sangue?

Titolo: L'uomo che inseguiva i desideri
Autore: Patrick Phaedra
Editore: Garzanti
Numero di pagine: 288
Prezzo: € 16,90
Data di pubblicazione: 1 settembre
Sinossi: Da un anno, ogni mattina, Arthur Pepper si sveglia alle sette e compie con esattezza gli stessi gesti. Questo è l’unico modo per superare il dolore per la perdita dell’amata moglie, Miriam, dopo tutta una vita passata insieme. Solo così gli sembra di poter fingere che lei sia ancora con lui. Ma il giorno del primo anniversario della sua scomparsa, Arthur prende coraggio e decide di riordinare gli oggetti di Miriam. Nascosta tra gli stivali, vede improvvisamente una scatolina. Dentro c’è un braccialetto con dei ciondoli: sono a forma di tigre, fiore, elefante, libro e altri piccoli oggetti. L’uomo inizialmente è perplesso; la moglie non indossava gioielli. Ma poi inizia a guardare con più attenzione e si accorge che su un ciondolo è inciso un numero di telefono, che Arthur non può fare a meno di chiamare subito. È l’inizio della ricerca e delle sorprese. Un viaggio che gli fa scoprire una Miriam sconosciuta, ma che ha ancora tanto da insegnargli. E gli ricorda che l’amore è sorprendersi ogni giorno, per tutta la vita e anche oltre.

Titolo: Ricettario amoroso di una pasticciera in fuga
Autore: Louise Miller
Editore: Sonzogno
Numero di pagine: 352
Sinossi: A Boston, Livvy è una rinomata pasticciera (e pasticciona) che lavora per il club più esclusivo della città. Ma i successi professionali non sempre si accompagnano con una vita privata all'altezza, tanto più che la donna ha una storia sentimentale col proprietario (sposato) del locale. Durante la festa di celebrazione dei 150 anni del club, infatti, le cose precipitano e Livvy decide di abbandonare tutto e scappare in un paesino del Vermont. Per una cittadina come lei, la vita di provincia non è proprio un toccasana. Eppure, tra amicizie sorprendenti, gare per la miglior torta di Natale e serate col banjo, e grazie a un insolito visitatore, Livvy scoprirà che le soluzioni arrivano quando meno te le aspetti.


Titolo: Un figlio
Autore: Aljenadro Palomas
Editore: Neri Pozza
Numero di pagine: 288
Prezzo: € 17,00
Data di pubblicazione: 22 settembre
Sinossi: Guille non ha niente in comune con i suoi compagni di quarta elementare. Sarà perché non si è ancora ambientato nella nuova scuola, dice suo padre, Manuel Antúnez, quando la maestra Sonia lo convoca d’urgenza in aula docenti. Sonia, però, scuote la testa. Quella mattina, prima dell’intervallo, ha chiesto agli alunni che cosa avrebbero voluto fare da grandi. Guille ha risposto... Mary Poppins.
Nessuno dei due adulti ha, però, intuito il vero motivo della risposta di Guille. Avere i poteri magici di Mary Poppins significa per il bambino risolvere d’incanto tutti i suoi problemi. Gli basterebbe, infatti, cantare Supercalifragilistichespiralidoso e sua madre tornerebbe a casa, suo padre smetterebbe di passare le sere a piangere e la sua amica Nazia non sarebbe costretta ad andare in Pakistan a sposare un signore anziano che neppure conosce. Guille è stufo che tutto il mondo continui a ripetergli che è soltanto un bambino e che i bambini non possono capire certe cose. Lui, invece, le capisce benissimo.

Titolo: Lo stradivari perduto
Autore: John Meade Falkner
Editore: Neri Pozza
Numero di pagine: 160
Prezzo: € 14,50
Data di pubblicazione: settembre
Sinossi: Nel 1842, John Maltravers frequenta l’Università di Oxford, iscritto a uno dei più antichi college inglesi, il Magdalen Hall. Nelle ore libere dagli studi coltiva la sua grande passione: la musica. Valente violinista, si esercita spesso nel suo appartamento, accompagnato al pianoforte da William Gaskell, studente al New College ed eccellente pianista. In una notte insolitamente calda, quando Gaskell ha appena lasciato il Magdalen Hall, sfogliando gli spartiti lasciati sul tavolo dall’amico, John è attratto da una copia manoscritta di alcune suite, redatta a Napoli nel 1744. Seguendo uno di quei misteriosi impulsi che sfuggono al controllo della ragione, posa lo spartito sul leggio, toglie il violino dalla custodia e comincia a suonare. Alle battute iniziali di un’aria piena di brio, sente dietro di sé un cigolio proveniente da una vecchia poltrona di vimini.
Qualche tempo dopo, alle prime luci dell’alba di una notte insonne, attaccando di nuovo quell’aria, John riavverte quel rumore sinistro. Volge lo sguardo e, nella luce argentea del mattino, scorge, seduta sulla poltrona di vimini, la sagoma di un uomo…

lunedì 22 agosto 2016

Recensione a basso costo: La luce sugli oceani, di M.L. Stedman

Non c'è modo di difendersi dall'amore per un figlio.

Titolo: La luce sugli oceani
Autrice: M.L. Stedman
Editore: Garzanti
Numero di pagine: 370
Prezzo: € 9,90
Sinossi: Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l'alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo. Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdersi con lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini. Lì, sull'isola remota e aspra abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d'improvviso la quiete dell'alba. Quel grido, destinato a cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli, insieme al cadavere di uno sconosciuto. Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l'oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà mai a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d'attenzione diventa la luce della loro vita. Ma ogni luce crea delle ombre. E quell'ombra nasconde un segreto pesante come un macigno, più indomabile di qualunque corrente e tempesta Tom abbia mai dovuto illuminare con la luce del suo faro.
                                              La recensione
Mi sembra una specie di incantesimo. Ogni volta che si addormenta così, finisco per respirare con il suo stesso ritmo. Un po' come quando faccio le cose seguendo il tempo della luce del farlo. Mi spaventa.” E' solo amore, Tom. Non si deve essere spaventati dall'amore.
Nonostante lo straordinario passaparola ai tempi dell'uscita, o forse proprio per quello, La luce sugli oceani non si è mai imposto ai vertici della mia lista dei desideri. Tant'è vero che, anche all'indomani dell'arrivo dell'edizione economica in libreria, ho più volte rimandato l'acquisto, preferendogli sempre qualcos'altro, convinto ciecamente che fosse qualcosa di meglio. Il perché non lo so. E, paradossalmente, sentivo parlarne senza sentire di cosa parlasse. Facevo orecchie da mercante, ostentavo indifferenza, e per tutti questi anni non ho saputo nulla, così, di una coppia felice maledetta dalla sterilità, di un ritrovamento tra le onde che cambia ogni cosa, di un dilemma morale che rovescia i piatti della bilancia. Ho aperto gli occhi, e a dirla tutta erano anche un po' umidi per via della commozione, solo davanti al trailer della trasposizione cinematografica con i bravissimi Michael Fassbender, Alicia Vikander e Rachel Weisz: sporchi di salsedine, vinti dall'istinto di essere genitori, diretti dal Derek Cianfrance del disilluso Blue Valentine. Ho sentito una morsa al cuore, profumo forte di Oscar e un pianto stridulo che saliva dal bagnasciuga. Dunque, il bisogno di leggerlo seduta stante, in questi ultimi giorni d'estate che già di per sé ispirano tristezza. Hanno potuto più uno spot di due minuti, ma purché da pelle d'oca, che le fascette promozionali. E me lo sono chiesto, sì, leggendo leggendo: per tutto questo tempo, come ho fatto a stare lontano dall'isola di Janus e dalle piccole croci di legno all'ombra delle piante di rosmarino; soprattutto, dai suoi due abitatori? Siamo negli anni Trenta. Tom, uomo onesto e di poche parole, con gli spettri della guerra nel sonno e infinito bisogno di pace, accetta di buon grado l'idea di essere il guardiano di un faro a largo delle coste australiane. Ha una casupola tinta di bianco, un impiego che lo tiene indaffarato, un orto che gli fornisce l'essenziale e sporadici contatti con la terraferma. Gli piace la solitudine, e al matrimonio non pensa. Ha le idee chiare e un entusiasmo contagioso, invece, la giovane Isabel: l'esatto opposto del burbero guardiano, l'altra parte del cielo. 
Si incapriccia, s'innamora, e non c'è verso di farle capire che Janus non è il paradiso, che Tom non è l'uomo perfetto. Però, le promette lui, si impegnerà. Ma i bambini non arrivano, il sentimento si prosciuga piano. Non si prosciugano i seni di Isabel, come a prendersi gioco di lei, dopo il terzo aborto spontaneo. Perciò, quando le onde portano una barca a riva – sopra, il cadavere di un uomo e una dolce neonata -, Isabel allatta l'orfana, la ribattezza Lucy, e il marito, inerme e combattuto, non ha scelta. Non denunciano il naufragio, spacciano la bambina per loro: sono, per quattro anni, genitori esemplari. E se venissero a sapere che la madre di Lucy, quella vera, è viva e vegeta, ma sta impazzendo per il dispiacere? Se, in un faccia a faccia con lei, scorgessero le piaghe della pena e una somiglianza rivelatrice con la bambina del faro? Quale peso avrebbe l'istinto, quale l'altruismo? La luce sugli oceani, per quattrocento pagine, ti fa abitare nei panni dei personaggi; sotto la loro epidermide. Ci sono i nervi che affiorano, la bile che sale, il sangue che gela, e uno sfondo suggestivo. Li senti dentro e vicini, li vedi che si struggono, e non sapresti davvero chi ha torto e chi ha ragione. 
Se i figli spettano a chi li genera o a chi li cresce. Se di solitudine si può vivere e di crepacuore si può morire. Se pesano di più le difficili scelte di Tom e Isabel, che dovrebbero rinunciare per l'ennesima volta a un figlio, o i vaneggiamenti di Hannah, che intanto aspetta e spera. Con chi starebbe meglio Lucy, che fra le prime parole ha balbettato il nome dei genitori sbagliati? I dubbi persistono, l'emozione strema e l'esordio di M.L. Stedman – che ha una prosa talora non all'altezza della storia, scolastiche le digressioni e furbi i salti, ma temi intensi e personaggi scavati a fondo – è un coccio di conchiglia senza appigli, senza imbrogli, che ti taglia le dita. Comunque andrà, ne soffrirà qualcuno; qualsiasi decisione, infatti, priverà l'una o l'altra donna degli abbracci della bambina. E Isabel ha perso i fratelli maggiori in guerra e parte dell'amore del compagno, sepolto dalla sabbia e dalle nevrosi di una donna infeconda. E Hannah, per il suo innamorato tedesco, ha rinunciato alla benedizione di un padre facoltoso, perdendo di lì a poco la sua famiglia costruita di fresco e la lucidità. Infine, il solido Tom, tra l'incudine e il martello: convinto che Dio, dopo averlo salvato in trincea, sia tornato alla sua porta per la conta dei peccati. Il faro illumina gli oceani, non l'isola. E loro si muovono perpetuamente in un cono d'ombra, a tentoni. Al buio, lotta a muso duro tra labbra cucite e occhi salati, accusa e perdono, chi ti mette al mondo e chi ha avuto cura della tua infanzia. Tutto, nell'attimo del blackout di questo primitivo ma straordinario caso di coscienza. Quando il mare ruggisce, l'isola si ferma, la luce muore, e tu non sai cos'è giusto e cos'è sbagliato. Né dove sia più casa tua.
Il mio voto: ★★★★½
Il mio consiglio musicale: The Lumineers – Stubborn Love

sabato 20 agosto 2016

Recensione: Chi manda le onde, di Fabio Genovesi

Un sogno quando comincia non importa se durerà una vita o cinque minuti: un sogno comincia sempre per durare in eterno.

Titolo: Chi manda le onde
Autore: Fabio Genovesi
Editore: Mondadori
Numero di pagine: 391
Prezzo: € 14,50
Sinossi: Ci sono onde che arrivano e travolgono per sempre la superficie calma della vita. Succede a Luna, bimba albina dagli occhi così chiari che per vedere ha bisogno dell'immaginazione, eppure ogni giorno sfida il sole della Versilia cercando le mille cose straordinarie che il mare porta a riva per lei. Succede a suo fratello Luca, che solca le onde con il surf rubando il cuore alle ragazze del paese. Succede a Serena, la loro mamma stupenda ma vestita come un soldato, che li ha cresciuti da sola perché la vita le ha insegnato che non è fatta per l'amore. E quando questo tsunami del destino li manda alla deriva, intorno a loro si raccolgono altri naufraghi, strambi e spersi e insieme pieni di vita: ecco Sandro, che ha quarant'anni ma vive ancora con i suoi, e insieme a Marino e Rambo vive di espedienti improvvisandosi supplente al liceo, cercando tesori in spiaggia col metal detector, raccogliendo funghi e pinoli da vendere ai ristoranti del centro. E poi c'è Zot, bimbo misterioso arrivato da Chernobyl con la sua fisarmonica stonata, che parla come un anziano e passa il tempo con Ferro, astioso bagnino in pensione sempre di guardia per respingere l'attacco dei miliardari russi che vogliono comprarsi la Versilia. Luna, Luca, Serena, Sandro, Ferro e Zot, da un lato il mare a perdita d'occhio, dall'altro li profilo aguzzo e boscoso delle Alpi Apuane.

                                             La recensione
Siamo tutti normali finché non ci conosci abbastanza."
Feste e festicciole mi colgono un po' così, immalinconito in una baraonda di happy hour e gente euforica. All'odio per l'estate in genere, perciò, quest'anno ho affiancato quello per il Ferragosto. Che poi io la trovo brutta, la bella stagione, e loro ne festeggiano la fine sul bagnasciuga? Che poi che senso ha brindare al quindici del mese, e che senso hanno i botti e i fuochi a mare, che sono soldi sprecati e aria intossicata in un giorno come tanti? Faccio fatica a legare la nuvola nera a un palo e via, quand'è così: perdona la sincerità. Nei giorni non segnati in rosso sul calendario, invece, tutto normale, o almeno abbastanza: non mi si richiede l'allegria forzata, di fare da autista a chi ha alzato il gomito oltre il consentito, e io non mi lamento. Magari, trovo parcheggio in centro senza scongiuri o bestemmie. Magari, non ho questa voglia di andare a dormire – che sia mattina, pomeriggio o sera non m'importa – per svegliarmi il giorno dopo, passati i turisti e il sorriso obbligatorio, quasi come se a mezzanotte non me lo avesse ricordato l'eco dei giochi pirotecnici che assurda ricorrenza di quale assurda estate fosse. Ho combattuto il malumore regalandomi il mio primo Fabio Genovesi. Un autore di quelli che mi si diceva leggilo leggilo, leggimi, che mi ci ha fatto vedere il bello nelle città di villeggiatura, ridere a crepapelle, rattristare un po'. Giustificando, in quattrocento pagine, il mio essere lunatico. Chi manda le onde, infatti, ha fatto compagnia a chi di compagnia non ne aveva voglia, ma bisogno sì. Si è impuntato, ed è rimasto sveglio insieme a me. Siamo stati perfettamente noi stessi – io per conto mio, e lui che ci provava a coinvolgermi, a tirarmi su, a dissipare la nuvola: e alla fine, ci è riuscito, sì – e ci siamo piaciuti tantissimo così, nei peggiori dei nostri giorni. Perché solo adesso, mi chiedi? Perché per certe letture è questione di momenti: giusti o sbagliati. E in giorni di riflessioni e bilanci tra me e me, a proposito delle cose che cambiano in un anno e di quelle che restano, neanche a farlo apposta mi sono abbandonato anima e cuore all'alta marea delle lune crescenti e del magnifico Genovesi a dodici mesi di distanza dalla scoperta di Niccolò Ammaniti, che nel giro di un libro mi aveva preso e portato via con sé. Letteralmente. Questione di scelte fortuite, magiche simmetrie, e sin dalle prime pagine, tenere e sboccate, ho pensato a Ischiano Scalo, Graziano Biglia e ai post scriptum che aprono squarci di lieto fine. 
I temi e la struttura di Chi manda le onde non li conoscevo nel dettaglio, ma hanno fatto abbastanza il colorato pulmino Volswagen in copertina (e io, che eppure rigo la Alfa di papà uscendo dal cancello, ne ho sempre voluto possedere uno, ma è un sogno che nel cassetto già pieno non ci sta) e quell'ultimo, decisivo leggilo, leggilo. E così ho obbedito. Mi sono messo gli occhiali scuri, le maniche e i jeans accorciati, e ho chiesto un passaggio. Il pollice all'infuori, come quegli autostoppisti che negli horror fanno una finaccia bruttissima. Caricato a bordo sul lungomare della Versilia, mi sono accorto che il pulmino era colorato e bello tanto fuori quanto dentro, e che si stava in tanti e un po' stretti sui seggiolini logori, ma ci si stringeva volentieri per far posto a figliol prodighi e viandanti che, di nascosto, tramano contro il sole a picco. Il sole non piace neanche a Luna, che è una ragazzina albina, adorabile e credulona. Ha l'aria spiritata, la pelle ultrasensibile e un dolore segreto che conosceremo presto. Tanto ha fatto, tanto ha detto, ma è riuscita a portare con sé la bellissima e affranta Serena, sua madre, che per ironia della sorte serena non è; Sandro, catechista improvvisato, che vive coi genitori a quarant'anni, nomina spesso il nome di Dio invano e ha un peso sulla coscienza (e un grande amore non corrisposto) di cui liberarsi strada facendo; Zot, lezioso e radioattivo coetaneo venuto da Chernobyl, e suo nonno Ferro, che gli ha insegnato l'italiano con Claudio Villa, gli accostamenti di parole più fantasiosi per le imprecazione e, all'occorrenza, a sfoderare i fucili davanti alle invasioni massive degli extracomunitari. 
Qualche cenno a Luca, nell'immancabile tappa all'autogrill: il diciassettenne a cui tutti vogliono bene ha inseguito la gioventù e i cavalloni in un viaggio in Costa Azzurra consigliatogli da un prof, e intanto c'è chi sente la sua mancanza e aspetta l'arrivo di una cartolina, un segno qualsiasi. Le loro storie tragicomiche somigliano proprio tanto agli oggetti che la giovane narratrice raccoglie a riva. Regali di un mare che talora prende e talora dà. Manici di pentole, ossi di seppia o cinghiali o balene azzurre, teste di bambola, cocci di vetro, schegge di legno. Ma la protagonista non ci vede granché, si affida al fiuto e a un'immaginazione da preservare, e dunque gli scarti, i rifiuti e i misteriosi tasselli delle mareggiate toscane sono tesori da impilare sotto al letto. In attesa del miracolo dell'alba. Ma io sono amareggiato e malinconico nei giorni di festa, fuori posto, e dunque queste loro esistenze sprecate, i sogni in pausa, l'umorismo corrosivo e le frasi da incorniciare, i matricidi e i fenomeni da baraccone sono stati confortanti come uno squillo al Telefono Azzurro. 
A me le onde in spiaggia le manda la Tirrenia quando entra al porto: l'acqua sale, divora il bagnasciuga e i castelli dei bambini, dipinge rughe di preoccupazione in mezzo agli occhi delle mamme. Per una paura inconscia, forse un'eredità degli ammonimenti dell'infanzia, associo le onde alla bandiera rossa sulla postazione del bagnino; al pericolo. Non mi fido di loro. 
A me le onde le ha mandate Fabio Genovesi, ieri l'altro, e ci ho camminato incontro e in mezzo senza temerle. Saltandole, per non farmele arrivare all'ombelico, e poi abbandonandomi ai loro moti ballerini. L'impressione di affogare, superata al cavallone successivo. Le alghe impigliate nei capelli e i sorrisi tra i denti. Poi, una spinta decisiva verso l'alto. Come volare, o rinascere daccapo. 
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Bruno Lauzi – Onda su onda

giovedì 18 agosto 2016

Coming This Fall [2016] - Parte I

Buongiorno, amici lettori. Come state? Qui il caldo va e viene, i turisti ci soffieranno i parcheggi in centro fino a sabato sera e, ufficialmente, si inizia a studiare Storia Contemporanea. Oggi, in attesa che vi recensisca il mio primo e magnifico Genovesi, racchiudo in una carrellata divisa in due parti – al momento, almeno – le prossime uscite. Tra le cose buone dell'autunno, accanto a tè, maglioni e giornate uggiose, le case editrici che riaprono i battenti dopo il letargo delle ferie. Partiamo dai romanzi italiani e da quelli del mistero. Tornano D'Urbano, Gazzola, Bartolomei; De Carlo passa dalla fedele Bompiani alla Giunti; esordisce Carmela Scotti, e attira tanto, e l'amica blogger Lucrezia, dopo il successo di Te lo dico sottovoce, ci ha preso gusto a stare dall'altra parte. Attesissimi i membri della premiata ditta King – padre e figlio, ormai, si sfidano a colpi di genio e bestseller a cena -, il David Mitchell di Cloud Atlas che cede al fascino immenso del romanzo gotico, Federico Axat (che avevo intervistato qui, anni e anni fa) con una Longanesi che si spera gli dia maggiore visibilità; meno, invece, la curiosità nutrita per La coppia perfetta. Ennesima copia malfatta di Gone Girl, oppure fidarsi delle prime, promettenti recensioni?

                                                                   Made in Italy 
Titolo: Non aspettare la notte
Autore: Valentina D'Urbano
Editore: Longanesi
Numero di pagine: 350
Prezzo: € 16,90
Data di pubblicazione: 25 agosto
Sinossi: Giugno 1994. Roma sta per affrontare un’altra estate di turisti e afa quando ad Angelica viene offerta una via di fuga: la grande villa in campagna di suo nonno, a Borgo Gallico. Lì potrà riposarsi dagli studi di giurisprudenza. E potrà continuare a nascondersi. Perché a soli vent’anni Angelica è segnata dalla vita non soltanto nell’animo ma anche su tutto il corpo. Dopo l’incidente d’auto in cui sua madre è morta, Angelica infatti, pur essendo bellissima, è coperta da cicatrici. Per questo indossa sempre abiti lunghi e un cappello a tesa larga. Ma nessuno può nascondersi per sempre. A scoprirla sarà Tommaso, un ragazzo di Borgo Gallico che la incrocia per caso e che non riesce più a dimenticarla. Anche se non la può vedere bene, perché Tommaso ha una malattia degenerativa agli occhi e sono sempre più i giorni neri dei momenti di luce. Ma non importa, perché Tommaso ha una Polaroid, con cui può immortalare anche le cose che sul momento non vede, così da poterle riguardare quando recupera la vista. In quelle foto, Angelica è bellissima, senza cicatrici, e Tommaso se ne innamora. E con il suo amore e la sua allegria la coinvolge, nonostante le ritrosie. Ma proprio quando sembra che sia possibile non aspettare la notte, la notte li travolge...

Titolo: Un po' di follia in primavera
Autore: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi
Numero di pagine: 350
Prezzo: € 17,60
Data di pubblicazione: 26 settembre
Sinossi: Quella di Ruggero D'Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato con un'arma del delitto particolarmente insolita. E anche perché Ruggero D'Armento non è un uomo qualunque. Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante... Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio e dai seminari che ha frequentato con grande interesse, catturata dal magnetismo di quell'uomo all'apparenza rude ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza. E con le sue parole. L'indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale. Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta... Ma sarà quella giusta?

Titolo: La distanza tra me e te
Autore: Lucrezia Scali
Editore: Newton Compton
Numero di pagine: 288
Prezzo: € 9,90
Data di pubblicazione: 1 settembre
Sinossi: Isabel abita a Roma, è poco socievole, precisa e abituata a programmare ogni dettaglio della sua vita, non sopporta le sorprese e non le piace cambiare i suoi piani all’ultimo momento. Andreas vive in un piccolo bilocale a Torino, gestisce l’officina del padre, ama la compagnia, il rischio e l’avventura. Due mondi incompatibili, uniti solo da un particolare: la passione per i cani. Ed è proprio quando li accompagnano a una gara che Isabel e Andreas s’incontrano. Quasi per gioco, iniziano a scriversi su Facebook. All’inizio brevi messaggi, che col tempo diventano frecciatine condite da ironia e malizia. E allora innamorarsi sarà un attimo. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che Isabel è sposata e Andreas è fidanzato. Il racconto tenero e romantico di un amore scomodo, capace di usare l’autoironia come arma contundente. Perché il lieto fine, se ci sarà, avrà un prezzo per tutti.

Titolo: L'imperfetta
Autore: Carmela Scotti
Editore: Garzanti
Numero di pagine: 208
Prezzo: € 14,90
Data di pubblicazione: 25 agosto
Sinossi: Per Catena la notte è sempre stata un rifugio speciale. Un rifugio tra le braccia di suo padre, per disegnare insieme le costellazioni incastonate nel cielo, imparare i nomi delle stelle più lontane e delle erbe curative, leggere libri colmi di storie fantastiche. Ma da quando suo padre non c’è più, Catena ha imparato che la notte può anche fare paura e può nascondere ombre oscure. L’ombra delle mani della madre che la obbligano al duro lavoro nei campi e le impediscono di leggere, quella degli occhi gelidi e inquieti dello zio che la inseguono negli angoli più remoti della casa. Le sue sorelle sembrano non vederla più, ormai è la figlia imperfetta e il ricordo del calore dell’amore di suo padre non basta a riscaldare il gelo nelle ossa. Catena ha solo sedici anni e decide che non vuole più avere paura. E l’ultima notte nella sua vecchia casa si colora del rosso della vendetta. Poi, la fuga nel bosco, dove cerca riparo con la sola compagnia dei suoi amati libri. È grazie a loro e agli insegnamenti del padre che Catena riesce a sopravvivere nella foresta. Ma nel suo rifugio, fatto di un cielo di foglie e di rami intrecciati, la ragazza non è ancora al sicuro. La stanno cercando e per salvarsi Catena deve ridisegnare la sua vita, la vita di una bambina che è dovuta crescere troppo in fretta, ma che può ancora amare di un amore, forse imperfetto, ma forte come il vento.

Titolo: La grazia del demolitore
Autore: Fabio Bartolomei
Editore: E/O
Numero di pagine: 280
Prezzo: € 18,00
Data di pubblicazione: 25 agosto
Sinossi: Tra Davide e l'inizio di una brillante carriera sulle orme del padre, uno dei costruttori più ricchi e spietati della città, c'è solo l'abbattimento di una vecchia palazzina popolare nella quale abita un'ultima inquilina, Ursula, una ragazza cieca. Lui è bello, cinico, forte di un'illimitata disponibilità economica, lei è poco attraente, povera di mezzi, già rassegnata al suo destino eppure basterà un imprevedibile malinteso per modificare gli equilibri delle forze in campo e portare Davide, con la complicità di uno sgangherato gruppo di muratori, a imbarcarsi in un delirante progetto di salvataggio. Tutto all'insaputa di Ursula. La grazia del demolitore è la cronaca di una guerra combattuta in segreto, la storia di un amore che ha la straniante poesia di un tango ballato a distanza.

Titolo: L'imperfetta meraviglia
Autore: Andrea De Carlo
Editore: Giunti
Numero di pagine: 336
Prezzo: € 18,00
Data di pubblicazione: 30 Settembre
Sinossi: Succede in Provenza, d'autunno, stagione che mescola le prime umide nebbie con un lungo strascico di calore quasi estivo. I borghi e le ville si stanno vuotando di abitanti e turisti. Ancora un grande evento però si prepara. Quasi a sorpresa, sul locale campo di aviazione, si terrà il concerto di una celebre band inglese, i Bebonkers, un po' per fini umanitari un po' per celebrare il terzo matrimonio di Nick Cruickshank, vocalist del gruppo e carismatico leader. I preparativi fervono, tutti organizzati dal piglio fermo di Aileen, futura moglie di Nick. In paese c'è una gelateria gestita da Milena Migliari, una giovane donna italiana che i gelati li crea, li pensa, li esperimenta con tensione d'artista. Un rovello continuo che ruota attorno all'equilibrio instabile del gelato, alla sua meraviglia imperfetta perché concepita per essere consumata o per liquefarsi, per non durare...
                                                                                     Da brivido 
Titolo: The Fireman – L'uomo del fuoco
Autore: Joe Hill
Editore: Sperling & Kupfer
Numero di pagine: 324
Prezzo: € 14,90
Data di pubblicazione: 6 settembre
Sinossi: Mantenete il sangue freddo. Arriva l'uomo del fuoco. Nessuno sa dove e quando sia iniziata. Tutti hanno imparato a loro spese che la nuova epidemia si diffonde più velocemente di qualsiasi altra malattia, e che ha già decimato la popolazione di grandi città come Boston, Detroit, Seattle. Per i medici il suo nome è Trichophyton draco incendiarius, per la gente si chiama Scaglia di Drago, perché il suo primo sintomo è un marchio d'oro e nero sulla pelle e l'ultimo è la morte. Per autocombustione. Milioni di persone sono infette; gli incendi scoppiano dappertutto. Non esiste antidoto. Nessuno è al sicuro. Harper Grayson, bravissima infermiera che non si lascia abbattere da niente e nessuno, ha curato migliaia di malati prima che il suo ospedale fosse ridotto in cenere. Lei e il marito Jakob si erano promessi di farla finita, in caso d'infezione, ma ora che anche lei porta i segni terribili del Drago, Harper vuole vivere. Almeno fino al termine della sua gravidanza. Incinta, abbandonata dal marito terrorizzato, perseguitata dalle feroci Squadre di Cremazione a caccia di infetti, Harper sembra destinata a soccombere. Se non fosse per il misterioso straniero vestito da pompiere che arriva in suo soccorso. L'unico uomo che sappia controllare il fuoco. Anche quello malato che cova dentro il suo corpo. The Fireman è un romanzo apocalittico appassionante, diviso in due parti: L'uomo del fuoco e L'isola della salvezza.

Titolo: Fine turno
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Numero di pagine: 448
Prezzo: € 19,90
Data di pubblicazione: 18 ottobre
Sinossi: Nella camera 217 dell’ospedale qualcosa si è risvegliato. Qualcosa di malvagio... Brady Hartsfield, il killer della Mercedes, è rimasto in coma per cinque anni, ma dietro lo sguardo vitreo, l’assassino è vigile. E padrone di un potere distruttivo, il cui primo obiettivo è il detective Bill Hodges. Per fermare il mostro dotato di poteri sovrannaturali, questa volta Hodges dovrà ricorrere a qualcosa di più forte dell’intelligenza e del cuore. La sua anima.

Titolo: I custodi di Slade House
Autore: David Mitchell
Editore: Frassinelli
Numero di pagine: 240
Prezzo: € 19,00
Data di pubblicazione: 6 settembre
Sinossi: Voltato l’angolo di una via di Londra, proprio dove occhieggiano le vetrine di un popolare pub inglese, lungo il muro di mattoni che costeggia un vicolo strettissimo, se tutto gira per il verso giusto, troverete l’ingresso di Slade House. Un perfetto sconosciuto vi accoglierà chiamandovi per nome e vi inviterà a entrare. La vostra prima reazione sarà la fuga. Ma presto vi accorgerete che allontanarsi è impossibile. Ogni nove anni, l’ultimo sabato di ottobre, gli abitanti della casa - una sinistra coppia di gemelli – estendono il loro particolare invito a una persona speciale, sola o semplicemente diversa: un adolescente precoce, un poliziotto fresco di divorzio, un timido studente universitario. Ma che cosa succede, veramente, dentro I custodi di Slade House? Per chi lo scopre, è già troppo tardi…

Titolo: Un altro da uccidere
Autore: Federico Axat
Editore: Longanesi
Numero di pagine: 450
Prezzo: € 16,90
Data di pubblicazione: 25 agosto
Sinossi: Ma proprio quando sta per premere il grilletto e farla finita, Ted viene interrotto da un insistente scampanellio alla porta di casa. Nessuno sa che si trova lì, nessuno sa cosa sta per fare. Eppure, adesso che apre gli occhi e abbassa lo sguardo, solo adesso Ted nota un biglietto sul tavolo. Una nota scritta da lui stesso, ma della quale non si ricorda affatto. Poche parole: “Apri la porta, è la tua ultima via d’uscita”. Ted appoggia la pistola sul tavolo. Apre la porta. E inizia l’immersione nell’incubo più agghiacciante della sua vita già tormentata. L’uomo alla porta si chiama Lynch e ha una soluzione per lui. Invece di suicidarsi, con tutto il carico di dolore che rimarrebbe a gravare sulla sua famiglia, Ted deve compiere un assassinio. Deve ammazzare qualcuno che, come lui, desidera morire. E qualcun altro, a tempo debito, farà di lui la vittima di un omicidio e non un suicida. È così che Ted McKay diventa un altro da uccidere… Ma è così, anche, che inizia un gioco macabro, fatto di illusioni, di manipolazioni, di cerchi concentrici, in un vortice che lo trascina sempre più nel cuore dell’abisso. Perché c’è qualcuno che lo conosce meglio di chiunque altro, qualcuno che lo costringerà a fare i conti con il suo passato, qualcuno di cui è impossibile fidarsi, anche se è l’unica scelta rimasta.

Titolo: La coppia perfetta
Autore: B. A. Paris
Editore: Nord
Numero di pagine: 406
Prezzo: € 16,90
Data di pubblicazione: 1 settembre
Sinossi: Jack: affascinante, avvocato di successo, marito innamorato. Grace: elegante, moglie impeccabile, in pericolo… Chiunque avesse l’occasione di conoscere Jack e Grace Angel penserebbe che sono la coppia perfetta. Lui un avvocato di successo, affascinante, spiritoso. Lei una donna elegante e una padrona di casa impeccabile. Chiunque allora vorrebbe conoscere meglio Grace, diventare sua amica, scoprendo però che è quasi impossibile anche solo prendere un caffè con lei: non ha un cellulare né un indirizzo email, e comunque non esce mai senza Jack al proprio fianco. Chiunque penserebbe che in fondo è il classico comportamento degli sposi novelli, che non vogliono passare nemmeno un minuto separati. Eppure, alla fine, qualcuno potrebbe sospettare che ci sia qualcosa di strano nel rapporto fra Grace e Jack. E chiedersi per esempio perché, subito dopo il matrimonio, Grace ha lasciato un ottimo lavoro sebbene ancora non abbia figli, perché non risponde mai nemmeno al telefono di casa, perché ci sono delle sbarre alle finestre della camera da letto. E a quel qualcuno potrebbe venire il dubbio che, forse, la coppia perfetta in realtà è la bugia perfetta…