Con
un giorno di ritardo, dopo uno splendido weekend di sole e il
risveglio su un lunedì grigio e piovoso, sono felice di postare la
nuova puntata di Passion Bookmars.
Anche
oggi una puntata a tema. Anche oggi sei segnalibri dedicati a una
nuova saga che, per molti, è già entrata a fare parte dell'olimpo
dei romanzi “Young Adult”. E' estrema, coraggiosa, cruenta …
è
Hunger Games! Come molti di voi immagineranno, non è un caso l'aver
postato i nuovi segnalibri con un giorno di ritardo: tutto in vista
dell'imminente uscita dell'omonimo film che, da domani, verrà
proiettato nella maggior parte delle sale italiane ( in tutte, forse,
tranne in quelle della mia città !). Ho già avuto modo di vederlo
sottotitolato e, in settimana, dopo un' accurata “revisione”,
potrete leggere la mia personale recensione. Sebbene non sia proprio
un fan accanito della saga, posso dirvi che è molto simile al
libro. Gli appassionati, credo, ne rimarranno soddisfatti!
Il
volume conclusivo della trilogia, Il canto della rivolta, sarà in
libreria il 15 Maggio, edito dalla Mondadori.
Se hai
paura di un segreto, lascialo libero e smetterà di terrorizzarti.
Titolo:
Un segreto non è per sempre
Autrice:
Alessia Gazzola
Editore:
Longanesi
Numero
di pagine: 415
Prezzo:
€ 17,60
Sinossi:
"Mi chiamo Alice Allevi e ho un grande amore: la medicina
legale. Il più classico degli amori non corrisposti, purtroppo. Ho
imparato a fare le autopsie senza combinare troppi guai, anche se la
morte ha ancora tanti segreti per me. Ma nessun segreto dura per
sempre. Tuttavia, il segreto che nascondeva il grande scrittore
Konrad Azais, anziano ed eccentrico, è davvero impenetrabile. E
quella che doveva essere una semplice perizia su di lui si è
trasformata in un'indagine su un suicidio sospetto. Soltanto Clara,
la nipote quindicenne di Konrad, sa la verità. Ma la ragazza,
straordinariamente sensibile e intelligente, ha deciso di fare del
silenzio la sua religione. Non mi resta che studiare le prove, perché
so che la soluzione è lì, da qualche parte. Ma studiare è
impossibile quando si ha un cuore tormentato. Il mio Arthur è
lontano, a Parigi o in giro per il mondo per il suo lavoro di
reporter. Claudio, invece, il mio giovane superiore, il medico legale
più brillante che conosca, è pericolosamente vicino a me. Mi chiamo
Alice Allevi e gli amori non corrisposti, quasi più delle autopsie,
sono la mia specialità."
La
recensione
Nella
primavera dell'anno scorso, un titolo in particolare mi aveva fatto
compagnia durante quei tiepidi giorni baciati da sole e polline. Era
il thriller di una giovane esordiente, la cui penna aveva delineato
le fattezze di una protagonista curiosa e atipica.
I
mesi precedenti - lo ricordo ancora bene - avevano segnato il mio
entusiastico avvicinamento al giallo “made in Italy”.
Donato
Carrisi (Il suggeritore, Il tribunale delle anime) e i suoi romanzi
dal genio contagioso ed esaltante, meritati successi anche
all'estero. Barbara Baraldi ( Scarlett, La bambola dagli occhi di
cristallo ) e il suo stile affilato e inconfondibile, venato di
sangue e seduzione.
Lorenza
Ghinelli (La colpa, Il divoratore) e la tangibile oscurità dei suoi
incubi.
Mario
Mazzanti (Scacco alla regina) e il suo horror da “cronaca nera”.
Poi
è arrivata lei, un ciclone di umanità e risate, e il medical
thriller ha acquisito nuove ed inedite caratteristiche. La giovane
Alessia Gazzola – classe 1982 – aveva inserito nell'Allieva
la luminosità del suo essere e il brio dettato dalle sue
inestinguibili speranze giovanili. Pur peccando di eccessiva
ingenuità nello strutturare le modalità dell'indagine, il talento
dell'autrice aveva dato vita al suo alter-ego di carta e inchiostro:
la specializzanda Alice Allevi. Con la sua ironia, le sue continue
paranoie, la sua immaginazione iperattiva e la sua insana attrazione
verso gli amori non corrisposti, si era consolidata a paladina degli
imbranati assetati di brividi e forti emozioni e a stella indiscussa
di un romanzo dalle buone potenzialità, ma dallo sviluppo privo di
mordente.
Quando,
qualche mese fa (come passa veloce il tempo!), lessi sul Libraio
un'anteprima diUn segreto non è per sempre, accolsi
con grande felicità l'atteso ritorno nelle librerie della simpatica
autrice messinese e, dunque, la rinascita della sua originale
eroina, che, finalmente, sarebbe tornata a regalare misteri e sorrisi
ai suoi affezionati fan.
Sin
dai primi capitoli, è possibile cogliere lo spirito con cui Alessia
ha affrontato questa sua seconda avventura nel mondo editoriale. Il
successo non ha affievolito la sua voce schietta e vitale, e
l'entusiasmo che aveva caratterizzato il suo romanzo d'esordio
continua a trapelare da ogni pagina, coinvolgendo – con la sua
inarrestabile irruenza – il lettore.
Ci
sono ancora il brillante cinismo del bel Claudio Conforti, le
avventure tragicomiche degli amici più intimi della nostra
protagonista, le serate passate in compagnia di un buon libro e di un
episodio di Nana e la spassosa convivenza con la dolce Yukino, che,
nonostante i suoi occhioni a mandorla e i suoi “Ti pecoro!”
tenacemente supplicati, ha imparato alla perfezione i congiuntivi più
impervi della nostra lingua e, ormai, è finalmente pronta a
ritornare nella lontana Kyoto. E, ovviamente, c'è ancora lo
sfuggente Arthur Malcomess, che riempie le notti della dottoressa
Allevi di ricordi romantici, attesa e flebile speranza.
Apparentemente
troviamo la stessa Alice dalla frangetta impettinabile e dal marcato
sarcasmo, tuttavia in lei si percepisce velatamente il lieve peso
addotto da nuove consapevolezze e dall'amarezza di un amore che sta
sfiorendo. E' più malinconia, più flemmatica e riflessiva. In lei
si rincorrono le ombre fumose dei ricordi, il vicino sopraggiungere
dei trent'anni, l'angoscia di trovarsi sola in balia del ritmo
impazzito del mondo e l'incertezza causata dall'arrivo a un bivio da
cui è impossibile scappare. Questi nuovi elementi non fanno altro
che renderla ancora più tridimensionale e viva. I suoi tratti più
caricaturali vengono spianati e al vago tramontare del cameratismo
presente nel precedente romanzo corrispondono un'indagine più
approfondita e uno stile più corposo ed elegante. Internazionale.
L'allieva
ha imparato a fare le autopsie senza scatenare il putiferio in camera
mortuaria, ma il buon cuore che la spinge sempre a mettere tutta sé
stessa nelle indagini del buon ispettore Calligaris non l'ha mai
abbandonata.
Questa
volta il mistero è celato in una casa da sogno, eretta su menzogne e
segreti familiari. Il mistero è celato negli occhi limpidi della
silenziosa Clara, una quindicenne che ha assistito senza volerlo alla
morte del nonno, l'acclamato scrittore Konrad Azais.
Cosa
nascondono i tre figli dell'enigmatico scrittore e, soprattutto, chi
è la misteriosa sconosciuta a cui l'anziano ha lasciato tutto il suo
ricco patrimonio?
Per
Alice ha inizio, così, un investigazione che si consuma a cavallo
tra passato e presente, la cui risoluzione affonda le sue nodose
radici nel DNA di due generazioni della famiglia Azais e tra le righe
di un celebre tomo, il cui successo è frutto di smodata ambizione e
di un patto con il diavolo in cambio di vite e anime.
La
Gazzola rievoca il fascino polveroso delle librerie, narra la
violenza annidata sotto la quiete del tetto familiare, con magiche
citazioni alla Musso ci immette nel vivo dei capitoli e, con tocchi
di morbida poesia, ci descrive la voglia di sentirsi liberi e di
tornare ad innamorasi, mai sfociando, però, nel pericolo del tanto
fashion - quanto irritante - triangolo amoroso.
Trattandosi
di una seconda opera, si è ben lontani dalla perfezione, ma, per una
volta, risulta assai piacevole perdersi tra gli ingranaggi di un
meccanismo semplice e di immediato impatto, lasciandosi guidare
unicamente dalla voce di una “detective” atipica - piena dei
valori e della generosità di noi italiani - che non fa dell'eccesso
il suo marchio di fabbrica.
E'
l'essere esattamente come noi la sua forza e la sua grandezza.
Proprio come l'autrice che ne ha delineato amabilmente i modi, saturaAlice
Allevi tota nostra est!
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Garbage– The World is not enought
Un
immenso ringraziamento al gentile ufficio stampa Longanesi,che, con mia grande sorpresa, mi ha fatto dono di una copia di questo atteso romanzo! Grazie di cuore!
Dopo
Pretty Little Liars si torna a parlare di bugie. Dopo Revenge si
torna a parlare di ricatti e doppie identità.
La
puntata di quest'oggi è dedicata, infatti, a una recente serie della
CW, accolta tiepidamente - lo scorso settembre - da spettatori e
critica. Sto parlando di Ringer, telefilm che ha segnato il ritorno
sul piccolo schermo dell'amatissima Sarah Michelle Gellar e che, fra
qualche mese, andrà in onda su Rai 2. Dopo avere trovato la
notorietà con Buffy, l'attrice americana, che, nel corso degli anni,
ha collezionato una serie di successi e di deludenti flop in film
internazionali, torna - con Ringer - nella “casa” che l'ha vista
crescere. Questa volta non deve districarsi tra vampiri e demoni
sputati dalla bocca rovente dell'inferno. I pericoli non si
nascondono tra le viuzze notturne di Sunnydale o fra i corridoi di un
ridente liceo pubblico.
E'
la grande Mela, in questa nuova serie che la vede protagonista, a
diventare labirinto di inganni e covo di tranelli e cospirazioni. E i
nemici, chiederete voi?
Ce
ne sono tanti e nascondono le loro bieche intenzioni in abiti costosi
e in austeri chignon. Il peggiore, tuttavia, lei lo conosce
benissimo. Insieme hanno condiviso l'infanzia: un susseguirsi estremo
di gioie e dolori. Hanno lo stesso volto. Gli stessi capelli biondi,
la stessa voce, gli stessi occhi azzurri. E' sua sorella. La sua
gemella. Sangue del suo sangue, carne della sua carne.
La
protagonista è Bridget, trentenne sfortunata ed infelice, il cui
trucco pesante e i cui vestiti succinti hanno costituito, per lunghi
anni, la sua unica fonte di sostentamento.
Lei
vende il suo corpo per vivere. Vende il su corpo perché non ha altra
scelta. La droga e il crudele Bodaway Macawi sono i suoi carcerieri:
le cause che le impediscono di cambiare e di risorgere dalle sue ceneri.
Una notte assiste all'omicidio di una ragazza e, per paura di
testimoniare contro l'influente Macawi, il giorno del processo scappa
e si rifugia negli Hamptons, presso Siobhan, la sorella gemella che
non vede da tanto tempo.
Hanno
lo stesso DNA, gli stessi tratti somatici, ma le loro vite hanno
preso strade completamente diverse. Siobhan si è affermata nell'alta
società di Manhattan. E' elegante, raffinata, felicemente sposata e
ha ridotto il passato a un ricordo appannato e vago. La sua vita però
è solo apparenza. Vuota, ma tremendamente luminosa. Mentre sono in
barca a scambiarsi confidenze e ricordi d'infanzia, Siobhan commette
un gesto estremo e impensabile. Si getta in mare e l'infinito
dell'oceano diventa la sua tomba. Distrutta e tormentata dai suoi
aguzzini, Bridget decide semplicemente di prendere il posto di sua
sorella. Nessuno, a parte lei, è a conoscenza del suo suicidio. Uno
scambio di documenti, un radicale cambio d'abito e una nuova vita per
ricominciare. Forse è sbagliato, ma Bridget non ha altra scelta.
Vuole scrivere un nuovo capitolo nella sua vita di sofferenza e
tragedie. Vuole rimediare ai suoi errori e anche a quelli di sua
sorella. Vuole vivere per lei.
Nel
momento in cui, sotto false spoglie, metterà piede nell'attico che
era appartenuto alla sorella e al suo affascinante marito – Andrew-
, nulla sarà come prima. Il tendone cadrà e la vita di Siobhan
verrà svelata in tutte le sue sfaccettature e in tutte le
contraddizioni che l'hanno caratterizzata. Un matrimonio in crisi,
una relazione adulterina con il marito della sua amica di sempre, un
rapporto conflittuale con la figliastra adolescente, il marcio dietro
una vita da favola. Comunque, semplici problemi di una coppia
altolocata: nulla in confronto all'inferno che era la sua vecchia
vita.
Quando,
però, il suo cuore si accenderà per l'amore verso Andrew e la sua
incolumità sarà messa in pericolo dall'aggressione di un cacciatore
di taglie dall'identità e dal movente sconosciuti, Bridget si
renderà conto di essere protagonista di un complotto ordito ai suoi
danni. Una marionetta nelle mani di un'oscura eminenza grigia.
Sua
sorella non è affatto morta. Si nasconde a Parigi e, sotto le luci
soffuse della città e tra le braccia di un nuovo amante, tesse
indisturbata la sua tela di complotti.
Non
nascondiamolo: il plot di questa nuova serie era potenzialmente
esplosivo! Al servizio di un'ottima sceneggiatura, l'indiscutibile
charm della Gellar (impegnata nel doppio ruolo di “carnefice” e
“vittima”), il talento dell'inglese Ioan Gruffudd (I fantastici
quattro; Titanic) e l'affermata rete che ha ospitato le celeberrime
serie “Supernatural”, “The Vampire Diaries” e “One tree
hill”. Come quasi ogni serie TV (vedi Pretty Little Liars!), ci
sono alti e bassi. Picchi e vette. L'affascinante ambientazione è
sottolineata da una fotografia priva di sbavature; il glamour
dell'ambiente da una ritmata colonna sonora; l'intrigo dell'intreccio
da un crescendo di colpi di scena. Le prime puntate sono un crescendo
di tensione e mistero, un climax sapientemente orchestrato. Qualcosa,
però, non funziona. Il meccanismo si intoppa. Crollano gli ascolti
e, dunque, il consenso del pubblico. Decisione comprensibile quella
di non voler proseguire con una seconda serie, ma, per me, non
condivisibile!
Ancora
tanti dubbi rimangono irrisolti, ancora è tanta la voglia di vedere
la talentuosa protagonista mettersi alla prova con intrighi e
spietati tranelli. Il telefilm mantiene tutte le premesse di
partenza, ma una regia più dinamica e meno televisiva ne avrebbero
accentuato le venature thriller. Rimane una versione di “Gossip
Girl” più matura e torbida. A differenziare le due serie, però,
c'è una differenza sostanziale di spettatori!
Il
resto del giudizio lo lascio a voi! Cosa ne pensate? Condividete la
decisione dei produttori o, come me, siete rimasti amareggiati per la
quasi definitiva cancellazione della serie?
Ciao a
tutti, amici lettori! Nell'ultimo periodo, girovagando su Amazon e
Goodreads, mi è venuta un'altra mania e, mio malgrado, mi sono
trovato al centro di una passione bruciante e impossibile. Quella tra
me e i libri in lingua. Un amore, purtroppo, non corrisposto!
Davanti
alle magnifiche copertine, ai titoli più intriganti e alle trame più
originali, sbavo come se mi trovassi vicino a una succulenta pizza,
ma, non avendo mai letto niente in lingua originale – se non quei
demenziali dialoghi proposti dal mio pessimo libro d'inglese! - mi
spaventa un po' cimentarmi con tali letture. Ho paura , dopo
un'ingente spesa e un'interminabile attesa, di trovarmi con libri sì
magnifici, ma incomprensibili come la più canaglia delle versioni di
greco. Lo ammetto: sono un po' sadico e ,quindi, al dubbio che titoli
tanto interessanti non siano mai tradotti nel nostro paese e
all'amara consapevolezza che io rimanga a contemplarli dallo schermo
del mio PC a vita, si aggiunge quel briciolo di speranza che mi frega
sempre! Ce la posso fare, mi dico. I can do it!
Questo è
il motivo per cui, a quasi quattro mesi da quando il blog ha visto la
luce, ho deciso di inaugurare una nuova rubrica, tutta dedicata alle
uscite internazionali! Vi parlerò dei titoli più interessanti, dei
romanzi più innovativi e, forse, grazie ai vostri consigli e alle
vostre idee, troverò finalmente il coraggio di confermare quel mega
ordine su Book Depository che attende nel suo carrello virtuale da
mesi!
Nel mondo
siamo diversi per tante cose. Le razze, le barriere culturali, le
religioni, le tradizioni e i partiti politici ci scavano attorno un
baratro incolmabile. Forse è la comune passione per i libri a
renderci uguali...il senso di libertà che ci regalano è la nostra
salvezza, il nostro collante.
Shakespeare,
nella sua ultima opera, affermava: Tutto il mondo è un
palcoscenico.
Io –
invece – dico: Tutto il mondo è una libreria, una biblioteca di
libri e vita. Nasce così All the world is a library, un
rubrica a cadenza settimanale ideata dal sottoscritto, in cui vi
mostrerò le novità internazionali e le meraviglie editoriali
proposte dalla case editrici straniere. In questa prima puntata, sempre a proposito di Shakespeare, ho voluto mostrarvi tre romanzi in cui rivive
l'amore immortale tra Romeo e la sua Giulietta. Pur attingendo con
immenso rispetto dalla vasta eredità lasciataci dal celeberrimo
autore inglese, le autrici di questi tre romanzi hanno voluto
impreziosire le loro opere con nuove tematiche e l'inconfondibile
spirito degli young adult. Amori contrastanti, cruente vendette e
segreti di sangue rivivono in questi inusuali sequel. . .
E
se la più grande storia d'amore mai raccontata fosse quella
sbagliata?
Cos'è
un nome, Shakespeare? Te lo dico io: tutto!
Rosaline
sa che lei e il suo amato Rob sono nati per stare insieme. Ha
aspettato dieci anni che Rob si decidesse a baciarla e, quando il
momento è finalmente giunto, tutto si è rivelato intenso e magico.
Ma poi Giulietta si trasferisce in città. Giulietta, un'amica di
infanzia di Rosaline. La sua adorata cugina. Giulietta, che ora la
odia inspiegabilmente. Giulietta, che è bellissima, vendicativa, e
un po' pazza...e che ha messo le sue grinfie su Rob. Lui non oppone
nemmeno resistenza. Rose è devastata dall'aver perso Rob a causa
dell'imprevista rivale. Questa non è la svolta prevista dalla
storia. E quando cominciano a circolare pettegolezzi sull'instabilità
di Giulietta, sul suo bisogno di attenzioni e sulle sue minacce di
suicido, Rose comincia a temere non solo per il cuore di Rob, ma
anche per la sua vita. Perchè Shakespeare può anche avere
raccontato la storia sbagliata, ma tutti noi ne conosciamo benissimo
i suoi tragici risvolti...
“When
you were mine” è il romanzo d'esordio di Rebecca Serle. Previsto
per il primo maggio nelle librerie statunitensi, già diversi mesi
prima della pubblicazione, i diritti del libro sono stati acquistati
dalla Fox che, secondo fonti certe, avrà il
compito di produrne un film intitolato “Rosalie”. Nel cast, nei
panni della sfortunata protagonista, l'ormai onnipresente Lily
Collins (Biancaneve); secondo IMDB, accanto a lei, Deborah Ann Woll
(True Blood). Alla regia, Michael Sucsy (La memoria del cuore).
Juliet
Immortal
di
Stacey Jay
I fan
di Shiver, di Maggie Stiefvater, e del Bacio dell'angelo caduto, di
Becca Fitzpatrick, adoreranno questa intensa storia d'amore, nella
quale Romeo e Giulietta, la più tragica coppia della storia, si
rincontrano ancora, non come innamorati, ma come nemici . . .
La
più tragica storia d'amore della storia . . .
Giulietta
Capuleti non si è suicidata. Lei è stata uccisa dalla persona di
cui si fidava di più al mondo, suo marito, Romeo Montecchi, un
sacrificio fatto per assicurargli l'immortalità. Ma quello che Romeo
non aveva previsto era che a Giulietta sarebbe stata concessa
l'eternità e che sarebbe diventata un agente per conto degli
Ambasciatori della Luce. Per 700 anni, lei ha combattuto Romeo per le
anime dei veri innamorati, per preservare il vero romanticismo e i
destini degli innocenti. Fino al giorno in cui lei incontra qualcuno
del quale non poteva innamorarsi, e Romeo, oh Romeo, farà tutto per
distruggere quell'amore.
Juliet:
A novel
di
Anne Fortier
Quando
Julie Jacobs eredita la chiave di un deposito di sicurezza a Siena,
le viene detto che la condurrà a un antico tesoro di famiglia. Subito, è trascinata in un avvincente viaggio nella storia della sua
antenata Giulietta, il cui amore leggendario per un giovane uomo di
nome Romeo ha scosso le fondamenta della Siena medievale. Quando
Julie si scopre discendente della famiglia immortalata da Shakespeare
in un indimenticabile faida di sangue, lei realizza che la famigerata
maledizione - “ Una piaga su entrambe le vostre case!” - è
ancora attiva, e lei è il suo prossimo bersaglio. Sembra che l'unico
in grado di salvare Julie sia Romeo – ma dov'è?
Allora,
cosa ne pensate? Quale tra questi tre titoli vi attrae maggiormente,
quale sperate sia presto tradotto in Italia?
Il
prossimo15 Maggio, dopo il sorprendente Multiversum, la Chrysalide -
nuova, innovativa collana della Mondadori - torna nelle nostre
librerie con un avvincente fantasy italiano, che mescola con maestria
unica inusuali elementi mitologici e serrate atmosfere da thriller.
Ambientato tra Roma e Londra,Musesè
dotato di un fascino misterioso ed arcano, capace di offuscare
ferocemente la luce delle prossime novità internazionali: Dreamless
e Il dono delle furie. Fortemente incuriosito dalla particolarità
della trama e della forza dei temi affrontati, approfittando della
disponibilità dell'autore, ho intervistato per voi Francesco
Falconi. Vi ricordo che, a breve, in tutte le librerie, edito dalla
Piemme, ci sarà il nuovo fantasy dell'autore, scritto a quattro mani
con Luca Azzolini. Si tratta di “La regina dei senzastelle”,
atteso sequel della serie Evelyn Starr.
Titolo:
Muses
Autore:
Francesco Falconi
Editore:
Mondadori
Numero
di pagine: 320
Prezzo:
€ 17,00
Data
di pubblicazione: 15 Maggio 2012
Sinossi:
Quando scappa da Roma diretta a Londra, coperta di tatuaggi
e piercing, Alice sente che la sua vita potrebbe cambiare
per sempre. Ha appena scoperto di essere stata adottata, ma per
lei questa notizia è quasi un sollievo. Cresciuta con un padre
violento e una madre incapace di esprimere il proprio
affetto, ora Alice deve scoprire le sue radici e l’eredità che le
ha lasciato la sua vera famiglia. Decisa, risoluta, ribelle, è
una violinista esperta ed è dotata di una voce straordinaria. Ed è
proprio questa voce a guidarla verso la verità: le antiche
nove Muse, le dee ispiratrici degli esseri umani, non si sono mai
estinte. Camminano ancora tra noi. I loro poteri si sono evoluti.
E Alice è una di loro. La più potente. La più indifesa. La più
desiderata da chi vorrebbe sfruttarne gli sconfinati poteri
per guidare gli uomini, forzarli se necessario, fino alle
conseguenze più estreme.
Ma
un dono così può scatenare l’inferno.
E
sta per accadere.
1)
Ciao Francesco! Benvenuto su “Mr. Ink – Diario di una
dipendenza”. E' un grande piacere averti qui con noi. Presentati
brevemente ai nostri lettori. Chi è Francesco Falconi? Ciao!
Un saluto a tutti i lettori! Dunque, sono un appassionato di lettura
e genere fantastico, scrivo da circa 6 anni, con un totale di 13
pargoli. L’ultimo s’intitola “Muses” , edito da Mondadori. Ho
anche un sito, www.francescofalconi.it,
dove potrete trovare i miei contatti facebook e twitter.
2)
Una domanda
che, per rompere il ghiaccio, rivolgo spesso ai miei “ospiti”:
cosa rappresenta, per te, scrivere e quando hai capito che sarebbe
diventato il tuo futuro.Guarda,
ti copio-incollo una frase che lasciai per un’intervista a
Panorama, e che ancora mi rispecchia: «La scrittura non è un
mestiere. Non è un hobby. Né una passione. È un’esigenza di cui
non si può far a meno. Perché senza ti senti soffocare. E sai che è
l’unico modo per liberare quella bestia che ti strangola. Se provi
questo, allora vuol dire che hai una bella storia da raccontare.» La
scrittura il mio futuro? Domanda tosta, perché non sono solito fare
programmi a lungo termine. Senza dubbio è il mio presente, ed è
quello che conta.
3)
Consigliaci un autore, un libro o un film che hanno rivoluzionato il
tuo mondo, rendendoti quello che sei adesso. Rivoluzionato
è un aggettivo pericoloso, perché ci sono tanti libri e film che mi
sono piaciuti. Il Labirinto del Fauno, per esempio, è un film che mi
ha davvero meravigliato e che riguardo sempre con piacere. Idem per i
libri: adoro Gaiman e Stroud, per esempio. Ma ultimamente anche
Nicholls, Franzen e McCarthy. Devo sicuramente molto a Michael Ende:
è stato lui a ispirarmi Estasia e il desiderio di scrivere una
storia che fosse tutta mia.
4)
L'attesa per Muses, il tuo nuovo romanzo, è alle stelle! Per ora, i
dettagli sulla trama sono pochi e nebulosi. Questa cappa di mistero
che lo avvolge non fa altro che renderlo ancora più affascinante.
Che cosa dovrebbero aspettarsi tutti quei lettori che hanno
intenzione, il 15 Maggio, di fiondarsi in libreria per acquistarlo?
Tu come definiresti questa tua nuova “creatura”? Sai,
avere delle forti aspettative verso un romanzo è spesso un’arma a
doppio taglio, per cui ci vado molto cauto. Muses è un libro che per
me significa tutto, è la svolta nella mia produzione letteraria. Una
storia difficile, cruda e davvero sentita. La protagonista Alice,
così tormentata per il suo vissuto, è stata la prima ispirazione,
proprio come l’arte e più in particolare la musica. Muses nasce
proprio dalle domande: cosa accadrebbe se oggigiorno le Muse fossero
ancora tra noi? Come riuscirebbero a ispirare gli uomini? Se questo
dono fosse portato all’eccesso, cosa succederebbe?
5)
Nonostante la tua giovane età, sei già autore di numerosi romanzi,
che vanno dai libri per ragazzi, alle biografie e, ancora, all'urban
fantasy e al fantasy classico. Cosa lega tra loro titoli
apparentemente tanto diversi e, soprattutto, quando è nata l'idea di
attingere – con Muses – alla mitologia greca, tornata nuovamente
in auge grazie a romanzi come Starcrossed e Il dono delle furie?Il legame tra tutte queste opere sono semplicemente io come
autore. Il mio percorso, la mia vita che pian piano è cambiata. Ogni
romanzo rispecchia un momento della mia vita: gioia, desiderio di
divertimento, depressione, spesso con cambi e salti nel vuoto. I
lettori più affezionati lo sanno, anche perché non amo ripetermi.
In realtà quando ho iniziato a scrivere Muses, 4 anni fa, non
esisteva nessun libro sulla mitologia greca. Perdonami, non conosco
né ho letto Starcrossed…La scintilla del romanzo è stata proprio
la motivazione che ho spiegato nella domanda precedente. Non
aspettatevi però “troppa” mitologia. A me piace reinventare
situazioni e idee.
6)
In molti dei tuoi precedenti romanzi, ti sei divertito a dare sfogo
alla tua trascinante fantasia, creando mondi immaginari e terre
misteriose. Perché hai deciso di ambientare Muses nella meravigliosa
e caotica Londra? Ambiento i
miei romanzi in città che conosco bene. Muses, infatti, inizia
nel cuore di Roma, per poi proseguire a Londra. Adoro queste due
capitali, così misteriose e dense di storia e leggende.
7)
Come ho recentemente chiesto al tuo collega Leonardo Patrignani, se
il tuo ultimo romanzo diventasse un film, quali attori sceglieresti
per dare vita ai tuoi personaggi e a quale regista affideresti
la regia della pellicola? In
tutta onestà è una domanda che non mi sono posto… anche perché,
per adesso, non voglio forzare l’immaginazione dei lettori. Il
bello della lettura, a differenza di un film, è proprio la sua
incompletezza: necessita della fantasia del lettore. Perché rovinare
questa magia?
8)
Per tutti quelli che da un po' seguono con ammirazione e attenzione
il tuo lavoro, è palese un'altra tua grande passione: la musica.
Quali artisti, con i loro album, hanno accompagnato la stesura di
Muses e quale sarebbe la colonna sonora ideale per il romanzo? Muse,
Skunk Ananise, Lady Gaga, Emilie Autumn, Madonna. E li troverete nel
romanzo. 9)
Svelaci il tuo segreto! Dove trovi il tempo e le idee per scrivere
tanti romanzi? Cosa ti è di ispirazione? Nessun
segreto. La scrittura mi completa, per cui non faccio fatica a
scrivere anche di notte. Il mondo che mi circonda è la fonte di
ispirazione.
10)
Parlando di miti, ti va di sfatarne uno con me? Dimostraci che la
competizione tra gli autori italiani non è più tanto marcata quanto
un tempo! Conoscendo un po' i tuoi interessi e il sostegno reciproco
tra te e molti tuoi colleghi, suggeriscici qualcuno dei libri che –
in quest'ultimo periodo – hanno fatto capolino sugli scaffali della
tua libreria. Senza dubbio
Multiversum di Leonardo Patrignani, che ho letto con molto piacere
perché sono appassionato anche di fantascienza e universi paralleli.
E sono in attesa dell’ultimo libro de La Ragazza Drago di Licia
Troisi :)
Dal 30 Aprile in tutte le librerie!
11)
Grazie per essere stato qui con noi! Io e i lettori del blog ti
facciamo un immenso in bocca al lupo per questa tua nuova, importante
avventura. Se ti va, lasciaci con un regalo: una frase di Muses.
Spero, alla prossima. Un saluto! «Sono
sola, in questa stanza. Un confessionale freddo, asettico e privo di
colori, che mi obbliga a rispondere a molte domande. Chi sono,
adesso? Un granello di polline trasportato dal vento nel deserto,
alla ricerca di un’oasi dove posarsi. Un’oasi che credevo di aver
trovato, senza accorgermi che tutto attorno a me stava già
appassendo. Mi sono abituata a odiare il mio corpo. A polverizzare la
mia mente. A stuprare la mia volontà. Adesso ho paura. Perché
l’istinto di sopravvivenza si è trasformato in una coscienza che
non posso più ignorare. Voglio vivere, voglio salvarmi. Voglio
sognare un’Alice migliore, che sovrasti ogni mia altra identità.
Una voce che prima di scomparire nel silenzio ha il coraggio di farsi
sentire.»
Sinossi:
Orazio De Curtis odia tutti. Odia la moglie, così gentile e
remissiva, e quindi insopportabile. Odia la domestica bulgara, con
quella faccia triste da immigrata. Odia la cittadina di provincia
dove vive. Odia il suo agente letterario, che continua a tormentarlo
per sapere quando consegnerà il nuovo romanzo. E soprattutto odia se
stesso, un uomo alla deriva, per di più zoppo e senza un occhio e
due dita di una mano: le conseguenze del terribile incidente
automobilistico che, però, lo ha reso ricco e famoso. Perché è
stata proprio quell'esperienza a ispirargli il suo romanzo d'esordio,
diventato subito un clamoroso caso editoriale. Peccato che ora il
peso della fama lo stia schiacciando e lui abbia perso la vena
creativa: ammesso che l'abbia mai avuta. Orazio trova un po' di pace
solo la notte, quando si mette alla finestra per spiare i suoi
vicini, in particolare la provocante figlia del giardiniere. Un
passatempo tutt'altro che innocente e destinato a costargli caro. Una
sera, infatti, Orazio si accorge di essere a sua volta spiato da un
ragazzino che si è appena trasferito nella casa di fronte. Un
ragazzino che il mattino seguente si presenta alla sua porta
sostenendo di avere delle fotografie imbarazzanti: è l'inizio di un
vortice di ricatti, minacce e sottili violenze psicologiche che
costringeranno il grande scrittore Orazio De Curtis a diventare una
marionetta nelle mani del giovanissimo aguzzino, che un giorno gli
chiederà persino di uccidere per lui...
La
recensione
Guardo
i film dell'orrore per sport. Leggo i libri gialli per tenermi in
allenamento.
Possono
sorprendermi forse con un colpo di scena ad effetto o con un finale
ben congegnato, ma assai raramente mi fanno percepire le scosse
della paura o la tensione di un pericolo imminente che, come un
brivido freddo, mi percorre gelido le membra.
E'
sempre stato così.
Le
mie prime letture: Stephen King e Dean Koontz. I miei registi di
culto: Lucio Fulci, Wes Craven e George A. Romero. Sono la persona
più insicura e fragile di questo mondo, ma se c'è una cosa di cui
sono sempre stato consapevole è la spessa barriera che separa la mia
realtà dalle ombre più torbide dell'immaginazione. Questa certezza
mi ha sempre fatto sentire protetto.
Tra
me e la “finzione”, lo schermo di un televisore o le fitte pagine
di un romanzo. Labirinti che fanno sentire me al sicuro, leggero e
fluttuante sul limite che separa due mondi.
LeggereLo specchio del maleha suscitato in me rabbia,
fastidio, apprensione, paura.
La
paura suscitata dall'insana attrazione verso una storia del genere:
disturbante e disturbata.
La
paura che si prova stando sulla soglia di un precipizio; timore di
cadere e desiderio di volare.
La
vita è un complesso labirinto; il futuro è un osservatore
silenzioso e la stragrande maggioranza dei tuoi pensieri e delle tue
azioni è una verità che rimarrà sconosciuta al resto del mondo. La
vita è un cazzo di puzzle mistico del tutto privo di soluzione.
Il
romanzo d'esordio di Davide Simon Mazzoli riscrive le regole del
thriller, inaugurando un nuovo capitolo nella narrativa del brivido.
Non imita i giallisti americani, né rende il suo libro una lettura
facile e veloce dal sapore tipicamente internazionale. Niente di
tutto questo.
Lo
specchio del male è
la storia del Re della montagna e della sua discesa negli inferni
nell'anonimato di un grigio paese di periferia. La storia di un uomo
mediocre, di uno scrittore fallito, di un marito fedifrago e del suo
personale patto con il Diavolo.
Un diavolo crudele, subdolo, che ha gli occhi innocenti di un bambino
e le fiamme dell'inferno nel suo cuore senza più sentimenti. Un
patto di sangue. Una partita a scacchi di omicidi e follia.
Lo
specchio del male è
provocatorio, osceno, arrogante, coprolalico, cinico, spietato.
Ha lo
spirito e il genio visionario di Kubrick, Tarantino e Cronemberg, la
raffinata struttura narrativa delle sceneggiature di Hitchcock e il
temperamento chiassoso e trascinante degli horror all'italiana degli
anni '70.
Ricordando
lo stile affilato e inconfondibile di Chiara Palazzolo e strizzando
l'occhio a On Writing di Stephen King,potrei definire
questo romanzo una versione cartacea del film La pelle che
abito, ultima, controversa fatica di Pedro Almodovar.
Un inizio
vagamente kitsch. Un sviluppo delirante e poco lucido. Un finale
“sconvolgentemente” realistico, capace di toccarti nel profondo,
di scuoterti e di spossarti.
Il
periodare frammentato è un singhiozzo dentro a un pianto,
un'imprecazione brusca, un lampo che squarcia il velo placido del
cielo. E' cacofonico, onomatopeico. Tutto è impreziosito da
un'edizione riccamente curata, economica e di impeccabile fattura.
Inusuali il font e l'impaginazione, capaci di rendere concreta e
tangibile l'originalità del romanzo. Macchie d'inchiostro, schizzi
copiosi di sangue, goccioline di caffè e tracce d'oblio a macchiare
i margini di quest'ottima novità della Tre60.
Quella
dell'autore è una scrittura che lascia il segno. Ti riempie la bocca
del sapore amaro della bile. Come cibo andato a male, ti rimane sullo
stomaco. Ti disorienta, ti fa ridere del macabro di una tragedia, ti
sorprende con alcune di quelle riflessioni talmente tanto pungenti
che non hai mai avuto il coraggio di pronunciare a voce alta. Molte
pagine scorrono veloci, altre risultano perfino difficili da
sopportare. Pur avendo precedentemente intuito lo sviluppo degli
eventi, l'epilogo è risultato ugualmente spiazzante e cattivo.
Scorretto. Sporco. Un pugno nello stomaco.
Ho
richiuso il volume, ho respirato a pieni polmoni e, con le palpebre
tremanti, mi sono passato stancamente una mano sul viso e tra i
capelli. Sudore, brividi, disgusto, rabbia. Retroscena di un incubo
da cronaca nera. Lo
specchio del male è questo.
Per una volta, non ho parole. Leggere per credere.
Il
mio voto: ★★★★ +
Il
mio consiglio musicale: Psycho Killer – Talking Heads
Ciao
a tutti, amici lettori! Puntualissimo, proprio come ogni domenica, ho
il piacere di postare i segnalibri della nuova puntata di “Passion
Bookmarks”. Sono felice di annunciarvi che, come vi avevo promesso
la settimana scorsa, ritornano i nostri amati segnalibri “a tema”!
Quest'oggi, potendo contare su una miriade di suggerimenti di alcuni
colleghi blogger e avendo, quindi, una vastissima serie di temi da
poter affrontare, ho deciso di dedicare interamente la puntata a una
saga fantasy che ha fatto storia. Un'avventura mitica ed emozionante
che mi ha accompagnato sin da bambino e che, nell'estate dell'anno
scorso, è giunta dopo dieci anni al termine, lasciandomi gli occhi
lucidi e il cuore arido. Come avrete forse capito, sto parlando
dell'unico e inimitabile....Harry Potter! :°)
Auguro
a tutti voi una splendida giornata! Io, nel frattempo, mi tormenterò
allegramente :( Dopo settimane di pioggia e vento, il sole splende
finalmente alto sulla mia città, ma il mare è un lontano miraggio.
Mai come quest'anno, questi mesi primaverili si stanno rivelando un
vero inferno: compiti, interrogazioni, test...il mio lato B ha
preso la forma della sedia, insomma! Divertitevi anche per me. Un
abbraccio!
Con
Il caso Maloney, Graham Hurley inaugura una serie che in Gran
Bretagna e in Francia ha fatto scalpore: thriller forti di una
scrittura scabra e cristallina, e di una capacità di restituire la
realtà della scena criminale con tale efficacia da annoverare tra i
molti estimatori i più alti gradi della polizia e
dell’investigazione del Regno Unito.
Titolo:
Il caso Malone. La prima indagine
del detective Joe Faraday
Autore:
Graham Hurley
Editore:
timeCRIME
Numero
di pagine: 368
Prezzo:
€ 7,70
Data
di pubblicazione: 26 Aprile 2012
Sinossi:
Stewart Maloney è scomparso nel nulla: l’ispettore Joe Faraday è
convinto che sia stato assassinato. Ma ci si può basare su una
semplice intuizione in un luogo come Portsmouth, una delle città più
povere e violente d’Inghilterra, dove le uniche leggi sono il
traffico di droga e il crimine, e la sola regola è l’omertà?
Sprecare energie dietro un presunto caso di omicidio è una perdita
di tempo che Joe non può permettersi. Ma Faraday sta lottando anche
contro altro: sotto un cielo grigio che incombe, nel quale solo il
volo degli uccelli sembra avere ancora una direzione e un senso, i
demoni di un passato che lo ossessiona non gli concedono tregua.
Perché ritrovare Stewart Maloney vivo o morto è il perno intorno al
quale ruota ormai la sua intera esistenza: e fallire significherebbe
arrendersi a quei demoni, arrendersi alla follia...
“Uno
dei migliori scrittori di crime d’Inghilterra.” The
Independent
“Il
caso Maloney è un thriller eccellente, dalla trama impeccabile, che
consente al lettore di confrontarsi con una società,
quella
inglese, sull’orlo del baratro.” The Bookseller
“I
crime di Hurley sono tra i migliori da quando il genere è stato
inventato, circa mezzo secolo fa.”
Literary
Review
Un
avvincente thriller storico che svela il segreto del mandylion, la
raffigurazione del volto di Cristo la cui origine si perde nel buio
dei secoli e del mito...
Titolo:
L'ultimo vangelo
Autore:
Barbara Goldstein
Editore:
timeCRIME
Numero
di pagine: 592
Prezzo:
€ 7,70
Data
di pubblicazione: 26 Aprile 2012
Sinossi:
Italia, inverno 1453. All’interno di un’abbazia abbandonata, un
rudere fortificato in mezzo alle nevi del Gran Sasso, Alessandra
d’Ascoli, una mercante di reliquie e confidente di papa Niccolò V,
si sveglia: è ferita ma non ricorda nulla, salvo l’immagine di una
sanguinosa battaglia. Uno sconosciuto, che afferma di essere suo
marito, le rivela che il suo nome è Alessia. C’è tuttavia
qualcosa in quell’uomo che le fa paura, qualcosa che le sfugge ma
la terrorizza... Nonostante sia così debole, Alessandra si costringe
dunque ad alzarsi e si inoltra lungo un sentiero che circonda
l’abbazia, fino a una tomba sulla cui lapide è inciso il suo
stesso nome. Comincia così un viaggio verso le ombre che assediano
il suo passato, un viaggio che ben presto si rivelerà infernale:
qual è la sua reale identità? Cos’ha fatto prima di perdere la
memoria? Nel frattempo, qualcuno si aggira nel cuore dell’abbazia.
Cosa sta cercando? E a chi appartiene quella salma esposta
all’interno della cripta?
“Un
thriller storico che tiene con il fiato sospeso.” Frankfurter
Stadtkurier
Sinossi:
Isola della Martinica, XVIII secolo. Uno sguardo, e il destino di
Barnabas Collins è segnato. Per sempre. Il giovane ufficiale,
infatti, s’innamora all’istante di Angelique Bouchard, una
ragazza sensuale ed enigmatica dagli occhi profondi come il mare. E
anche lei ben presto si lascia ammaliare da quel raffinato rampollo
di una ricca famiglia del Maine. Così, quando poche settimane dopo
il loro incontro lui le propone di sposarlo, lei accetta con
entusiasmo. Prima di coronare il suo sogno d’amore, però,
Angelique deve attendere un anno, il tempo necessario a Barnabas per
intraprendere un lungo viaggio verso casa e ottenere la benedizione
del padre. Ed è quindi soltanto al suo ritorno che Angelique fa una
scoperta devastante: Barnabas ha smesso di amarla e ha già chiesto
la mano di un’altra donna. Umiliata per l’affronto subito e
accecata dalla gelosia, la ragazza gli giura allora una terribile
vendetta: perché lei è un’adepta dello Spirito Oscuro, una strega
esperta nell’arte della magia nera e in grado di condannare un uomo
per l’eternità, trasformandolo in un vampiro…
Diventata
famosa per aver interpretato il personaggio di Angelique nella serie
televisiva originale, con questo romanzo Lara Parker ci introduce nel
fantastico mondo di Dark Shadows, il fenomeno di culto che ha
ispirato l’omonimo film di Tim Burton.
Titolo:
Finché morte non vi unisca
Autore:
Steve Hockensmith
Editore:
Nord
Numero
di pagine: 320
Prezzo:
€ 15,00
Data
di pubblicazione: 26 Aprile 2012
Sinossi:
Finalmente sposi, Elizabeth Bennett e Fitzwilliam Darcy si
trasferiscono nella deliziosa tenuta di Pemberly, poco distante dalla
villa in cui vivono Charles Bingley e la moglie Jane. In questo modo,
Elizabeth può aiutare la sorella nella cura delle sue adorabili
bambine e dedicarsi all’eliminazione degli orridi zombie che
cercano di avvicinarsi a loro. Tuttavia quel tranquillo nido d’amore
diventa ben presto il palcoscenico di una tragedia: un’immonda
creatura morde Darcy al collo, condannandolo a diventare un morto
vivente. Disperata, Elizabeth sa che nessuna cura al mondo può
salvare l’adorato marito: l’unico modo per permettergli di
riposare in pace è tagliargli la testa e, giusto per non correre
rischi, bruciare il suo corpo nel camino. E lei sta quasi per
compiere quell’estremo, straziante gesto d’amore, allorché le
giunge voce che uno scienziato di Londra è riuscito a mettere a
punto un vaccino per l’orrido morbo che sta devastando il Paese.
Così, aggrappata a una flebile speranza, Elizabeth si mette
immediatamente in viaggio, pronta ad affrontare orde infernali di
cadaveri ambulanti pur di riportare Darcy alla vita. O almeno a
qualcosa che le somigli…
Sull’onda
del successo di Orgoglio e pregiudizio e zombie – versione
fedelmente zombificata del celeberrimo capolavoro di Jane Austen –,
Steve Hockensmith continua le avventure della coppia letteraria più
amata di sempre, facendoci gustare le atmosfere e le emozioni dei
romanzi della grande scrittrice inglese. Fino all’ultimo morso.
Titolo:
Il ritratto di Dorian Gray
Autore:
Oscar Wilde
Editore:
Giunti Y
Numero
di pagine: 304
Prezzo:
€ 7,00
Data
di pubblicazione: 26 Aprile 2012
Sinossi:
Sicuro del suo fascino e della sua avvenenza, il bellissimo Dorian
Gray conduce una vita sfrenata, fatta di piaceri e di vizi nella
Londra di fine Ottocento. Gli anni passano ma il giovane sembra non
essere soggetto alle leggi della natura. E mentre il suo corpo rimane
immutato, i segni del tempo e delle sue azioni deturpano l’immagine
dipinta in un misterioso quadro che lui tiene gelosamente nascosto in
soffitta.