Buon
inizio di settimana, amici! Per inaugurare il lunedì – il giorno
più traumatico di tutti – vi propongo la recensione di un romanzo
piacevolissimo, in attesa del sequel che arriverà in libreria il 30
Aprile: parlo di Cinder – Cronache Lunari. Essendo uscito
ormai un anno fa, immagino che molti di voi già l'avranno letto.
Come vi è sembrato? Attendo le vostre impressioni, come sempre. Un
salutone, M ;)
Quelli
come te sanno almeno cosa sia l'amore? Puoi sentire qualcosa o è
solo tutto... programmato?
Autrice:
Marissa Meyer
Editore:
Mondadori “Chrysalide”
Numero
di pagine: 394
Prezzo:
€ 17,00
Sinossi: Cinder
è abituata alle occhiate sprezzanti che la sua matrigna e la gente
riservano ai cyborg come lei, e non importa quanto sia brava come
meccanico al mercato settimanale di Nuova Pechino o quanto cerchi di
adeguarsi alle regole. Proprio per questo lo sguardo attento del
Principe Kai, il primo sguardo gentile e senza accuse, la getta nello
sconcerto. Può un cyborg innamorarsi di un principe? E se Kai
sapesse cosa Cinder è veramente, le dedicherebbe ancora tante
attenzioni? Il destino dei due si intreccerà fin troppo presto con i
piani della splendida e malvagia Regina della Luna, in una corsa per
salvare il mondo dall'orribile epidemia che lo devasta. Cinder,
Cenerentola del futuro, sarà combattuta tra il desiderio per una
storia impossibile e la necessità di conquistare una vita migliore.
Fino a un'inevitabile quanto dolorosa resa dei conti con il proprio
oscuro passato.
La recensione
Tra
le tante mode passeggere che s'affastellano nel mondo immenso della
letteratura adolescenziale, quella dei retelling è
forse la più bella. Sarà che, come principale ispirazione, questi
romanzi hanno le favole, che belle lo sono sempre e per sempre. Sarà
che sfogliarle porta ancora in mondi lontanissimi... E il mondo in cui è
ambientato il romanzo d'esordio di Marissa Meyer è molto, molto
lontano dal nostro. Sia nel tempo, che nello spazio. Siamo
alla fine di un ennesimo, sanguinoso conflitto mondiale e sulle
rovine fumanti del cuore dell'Oriente è stata costruita una nuova,
avveniristica città: Nuova Pechino.
Cinder,
in una realtà che unisce il fascino dell'oriente – con i suoi
chimoni ricamati, le tecnologie più avanzate, i palazzi maestosi –
e gli effetti visivi dei kolossal statunitensi, lavora come meccanico
e, precisamente, è il miglior meccanico che la città abbia mai
avuto. Oltre a una matrigna avida e dispotica e a una lagnosa
sorellastra – in realtà ne ha ben due, ma l'altra, per sua
fortuna, è l'incarnazione vivente della dolcezza – non ha nulla
in comune con la romantica biondina della storia originale. E' un
cyborg: il sessanta per cento del suo corpo è costituito da
ingranaggi, acciaio, bulloni. Ha un cuore di silicone, costruito
artificialmente in laboratorio, ma che batte all'impazzata come
quello di un'adolescente in carne ed ossa. Ha un cuore che nemmeno
lei può comandare e che la porta ad amare scioccamente Kai, il
ragazzo perfetto... il ragazzo sbagliato. E' il suo principe azzurro.
E' il futuro imperatore di un mondo difficile, sotto la minaccia di
un'epidemia inarrestabile di peste e sotto lo schiaffo della Regina
della Luna, a cui i terrestri sono legati da una sottile e fragile
alleanza. Gli elementi della fiaba antica ci sono proprio tutti, solo
assemblati alla luce di nanotecnologie ancora da scoprire,
esperimenti e provette, scenari mai visti. La fantascienza, infatti,
per la prima volta dopo l'Intelligenza Artificiale
di Steven Spielberg, incontra la manifestazione più amata e semplice
della fantasia: la favola. La
protagonista va al ballo a bordo di uno scassone di macchina arancio
zucca; in una corsa per le scale del palazzo reale perde il suo arto
di ferro, non la scarpetta; al posto della Fata Smemorina abbiamo un
simpatico dottore pazzo con il look alla Einstein, nessuna vecchina
dotata di mantello lilla e bacchetta magica. I topolini con il
pallino per le canzoni cantate in coro e per i lavori di alta
sartoria, che aiutavano Cenerentola nel celebre film d'animazione,
cedono il posto ad Iko, una simpaticissima androide con i movimenti e
la vocina metallica del tenerissimo Wall-E e il temperamento di
un'adolescente giuliva e allegramente frivola: ha una passione per i
girocolli di perle altrui, adora il rossetto - sebbene non abbia
nemmeno le labbra! - e ha una cotta segreta per il bel principe.
E la cattiva di turno... be', Levana è una specie di Maria Antonietta con la bellezza disarmante di una Angelina Jolie che, affacciata sul balcone del castello, con un solo sguardo, un semplice sorriso, riesce a domare folle di rivoltanti. Potente, enigmatica, tentatrice, subdola, è la regina di una Luna remota ed inospitale, che ospita eserciti ed eserciti di suoi sottomessi schiavi. Come dimenticarsi di lei, poi: Cinder. Tra un agente segreto e una principessa inconsapevole, è dotata di un enorme senso dell'umorismo ed è schiava della maledizione di non poter piangere. Così stanno le cose. I cyborg non piangono e non hanno diritto ad un principe. Ad un lieto fine scritto su misura. Fresco e romantico è il suo rapporto con Kai; delicato e commovente quello con la gentile Peony, la sorellastra vittima della crudele febbre blu. Cinder – Cronache Lunari è molto di più di quello che la copertina a disegni e la trama fiabesca lascino intendere. Prende le mosse da una storia per bambini, per poi diventare un valido libro per giovani adulti, o per adulti veri e propri: in là con gli anni, magari, ma con la testa ancora tra le nuvole e tra le stelle. Talora è anche capace di ferire, di colpire basso. C'è tanto di personale e innovativo nella storia intessuta dalla Meyer, molto più di quanto, personalmente, avessi previsto. Dietro la parvenza di ennesimo rimaneggiamento del classico di Perrault, vive una storia per gli amanti della pura fantascienza – con i suoi chip, i suoi ologrammi, le macchine che camminano nei cieli della città ed un'ambientazione surreale e visionaria alla Cloud Atlas. Io, dichiarato nemico del genere, non ho potuto apprezzare proprio tutto, perso inutilmente dietro a meccanismi che non riuscivo a focalizzare bene o ad afferrare. Ma, palesemente, gli aspetti positivi prevalgono su quelli che io ho reputato difetti. E' arrivata la scena dell'ultimo ballo ed è stato tutto perfetto. Ricca di merletti, danze, colpi di scena, scontri, giochi di seduzione e corteggiamento. Giochi di troni rivali. L'autrice ha uno stile semplice ed efficace, una bella fantasia, belle storie da raccontare ai suoi nipotini e a lettori che non sono mai cresciuti per davvero. Una lettura originale, piacevole, delineata tra passato e futuro e che, tuttavia, si legge in un veloce ritaglio di luminoso presente. Scommetto che sarebbe un film perfetto. Molto carino!
E la cattiva di turno... be', Levana è una specie di Maria Antonietta con la bellezza disarmante di una Angelina Jolie che, affacciata sul balcone del castello, con un solo sguardo, un semplice sorriso, riesce a domare folle di rivoltanti. Potente, enigmatica, tentatrice, subdola, è la regina di una Luna remota ed inospitale, che ospita eserciti ed eserciti di suoi sottomessi schiavi. Come dimenticarsi di lei, poi: Cinder. Tra un agente segreto e una principessa inconsapevole, è dotata di un enorme senso dell'umorismo ed è schiava della maledizione di non poter piangere. Così stanno le cose. I cyborg non piangono e non hanno diritto ad un principe. Ad un lieto fine scritto su misura. Fresco e romantico è il suo rapporto con Kai; delicato e commovente quello con la gentile Peony, la sorellastra vittima della crudele febbre blu. Cinder – Cronache Lunari è molto di più di quello che la copertina a disegni e la trama fiabesca lascino intendere. Prende le mosse da una storia per bambini, per poi diventare un valido libro per giovani adulti, o per adulti veri e propri: in là con gli anni, magari, ma con la testa ancora tra le nuvole e tra le stelle. Talora è anche capace di ferire, di colpire basso. C'è tanto di personale e innovativo nella storia intessuta dalla Meyer, molto più di quanto, personalmente, avessi previsto. Dietro la parvenza di ennesimo rimaneggiamento del classico di Perrault, vive una storia per gli amanti della pura fantascienza – con i suoi chip, i suoi ologrammi, le macchine che camminano nei cieli della città ed un'ambientazione surreale e visionaria alla Cloud Atlas. Io, dichiarato nemico del genere, non ho potuto apprezzare proprio tutto, perso inutilmente dietro a meccanismi che non riuscivo a focalizzare bene o ad afferrare. Ma, palesemente, gli aspetti positivi prevalgono su quelli che io ho reputato difetti. E' arrivata la scena dell'ultimo ballo ed è stato tutto perfetto. Ricca di merletti, danze, colpi di scena, scontri, giochi di seduzione e corteggiamento. Giochi di troni rivali. L'autrice ha uno stile semplice ed efficace, una bella fantasia, belle storie da raccontare ai suoi nipotini e a lettori che non sono mai cresciuti per davvero. Una lettura originale, piacevole, delineata tra passato e futuro e che, tuttavia, si legge in un veloce ritaglio di luminoso presente. Scommetto che sarebbe un film perfetto. Molto carino!
Il
mio voto: ★★★ +
Il
mio consiglio musicale: Coldplay & Rihanna – Princess of China