Quello
che ci appartiene ci assomiglia. È
come
la musica di Verdi. Dentro ha la banda: dentro ci siamo noi.
Titolo:
Confessioni audaci di un ballerino di liscio
Autrice:
Paola Cereda
Editore:
Baldini & Castoldi
Numero
di pagine: 201
Prezzo:
€ 16,00
Sinossi:
Il
Sorriso dancing club, la balera più famosa del Polesine, compie
cinquant’anni. Il suo proprietario, Frank Saponara, organizza una
grande festa di compleanno alla quale partecipa l’intera comunità
di Bottecchio sul Po. Frank è un ballerino di liscio che ha avuto
tante donne quante sono le mazurche che ha ballato, ma quelle che
hanno segnato la sua carriera sentimentale sono tre: Ivana, il suo
primo amore, Kristelle, una star del porno, e Barbara, musicista e
cantante. La sera del compleanno del Sorriso le tre donne si
ritrovano sulla stessa pista mentre, poco distante, nella golena di
Ca’ Silente, Vladimiro Emerenzin, amico di Saponara e poeta di
paese, muore in strane circostanze. Tra le sue dita, un biglietto
della festa alla quale non ha partecipato e una parola scritta a
matita. Frank è chiamato a dare un senso a quell’ultimo messaggio
e scopre che la vita è come il liscio: si balla in due e bisogna
andare a tempo.
La recensione
La
prima volta ho letto Paola Cereda su un treno, seguendo il mare dal finestrino. Sono passati tre, quattro anni da allora.
Abbastanza per disaffezionarsi e perdersi di vista. Il legame con
le storie di Paola, mi sono accorto,
cresce però con il tempo – tanti romanzi dopo, saprei descrivervi perfettamente l'abito
azzurro e la frittata di cipolle di Se chiedi al vento di restare
o la Calabria fiabesca
del successivo Le tre notti dell'abbondanza. Alle
sue commedie italiane e surreali, capaci di un incanto che non so spiegarvi, si aggiunge Confessioni audaci di un
ballerino di liscio – e nel
frattempo cambiano
l'editore, gli scenari, il sesso del narratore. Siamo in Veneto, nel
Polesine. L'autrice, a
me familiare per le sue parabole mediterranee e in riva al
mare, non tradisce
la sua solarità per le nebbie del settentrione. In una regione umida
e piovosa, alluvionata, ci si scalda infatti stringendosi in un
passo a due. Il protagonista, Frank Saponara, è il re delle balere:
quella che ha ereditato alla morte di suo padre, il Sorriso dancing
club, spegne cinquanta candeline proprio come lui.
«E'
la musica dei giovani.»
«Allora
tu non diventare giovane.»
Festa
grande, inviti distribuiti a destra e a manca, un discorso accorato
posizionandosi di tre quarti come alla tivù. I festeggiamenti non
vanno come sperava. Ha indossato il paio di calzini del colore sbagliato; in
sala sono presenti tutte le donne di una vita vissuta
appassionatamente; dal paese, a rubargli la scena, arriva la notizia di
una dipartita sospetta. Omicidio o morte naturale quella del bizzarro Vladimiro Emerenzin – abitatore solitario di una
spiaggia privata, poeta e voyeur, amante dei cani randagi e
delle prostitute stagionate, migliore amico e Pigmalione un po' clochard? Le
luci si spengono, tutti a casa, e da qui ha inizio la ricerca della verità. Frank fa domande, tante. A proposito della
morte. A proposito dell'amore. Bussa alla porta di amanti vicine e
lontane, chiede. Prima a Ivana (compagna di liscio che ha scelto la maternità, con le caviglie gonfie e i
compromessi che comporta), poi a Kristelle (pornodiva con un passato
tragico in Lituania e nessuna voglia di arrendersi alla forza di
gravità) e infine a Barbara (fisarmonicista che vive
sull'altra sponda del fiume e gli fa venire voglia di
impegnarsi), passando per mamma (vedova consolabile) e la guardarobiera agée con cui ha perso la
verginità. Chi delle sue invitate sa qualcosa sulla dipartita di
Vladimiro che, andandosene, ha lasciato un enigma su un biglietto
dell'evento? Perché Frank non è stato abbastanza come partner, in
pista e nel quotidiano?
Ti
auguro la stessa fortuna, Frank, di trovare qualcuno che tutte le
mattine, svegliandosi, abbia lo stesso immutato desiderio di
respirarti. Insieme potreste dire buongiorno vita, ah sei tu, non ti
avevo riconosciuta. Ti pensavo uguale a ieri e invece sei differente:
né bella né brutta, ma nostra.
Quello
di Saponara è il romanzo di formazione di uno che nel mezzo del
cammin della sua vita, non più donzèlo,
sta capendo come crescere. Tocca imparare a non scappare alla prima
esondazione; a reinventarsi; a sistemare le nostre scarpe accanto a
un paio estraneo, sotto il comò. Come nel mio Fellini preferito,
gli sfilano davanti figure femminili tra cui lui non sa, non può e non
vuole scegliere. Concede a tutte un giro di pista, la luce dei
riflettori. Non hanno i passi sincronizzati al suo, si racconta; non
sanno ballare. Tutte lo vogliono, sul divano azzurro dell'ufficio,
e nessuna se lo tiene. Tragicommedia di un uomo oggetto che ha perso
tempo prezioso e disatteso le aspettative altrui, Confessioni
audaci di un ballerino di liscio è
una bellissima serata che sarà per sempre legata a un ricordo
spiacevole. Uno di quei luoghi polverosi, dedicati al dio passato,
che rifuggono orgogliosamente qualsiasi traccia di modernità – i
vituperati balli di gruppo, il tango argentino che va per la
maggiore. Romanzo breve eppure denso di suggestioni, il ritorno della Cereda è brillante, carnale, delicato. L'autrice brianzola conosce la differenza
sottile tra allegria e felicità e, in anticipo, l'odore che Frank si strugge a cercare. Ha parole a ritmo e, perfino più che in
passato, la musica in circolo.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Gabriella Ferri – Remedios
Eccolo un altro libro da aggiungere subito, anche solo per il titolo, ma soprattutto per le parole che ho letto qua e là per evitare troppe informazioni.. Peccato avere lo stesso romanzo da mesi sul comodino, ferie, arrivate in fretta!
RispondiEliminaAh, tu e Paola dovete proprio conoscervi. Vi piacereste moltissimo. Il primo, Se chiedi al vento di restare, è anche in economica: nove euro e leggi un romanzo raro, perché di quelli leggeri leggeri ma che lasciano qualcosa (anche il dubbio, perché no).
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