Amici
lettori, buongiorno e buon lunedì. Come state?
Oggi
post un po' atipico, per me che non sono un amante dei Blog Tour, ma
potevo forse fare orecchie da mercante al richiamo di Stephen King?
Giocando d'anticipo, io e qualche collega blogger vi parliamo,
perciò, del ritorno di Bill Hodges in Fine
turno, puntuale
conclusione della trilogia iniziata tre autunni fa. La mia tappa è finalmente arrivata, e vi parlo di quello che forse è il personaggio più
controverso e irresistibile della serie: Brady, l'insospettabile
maniaco omicida della porta accanto. Il prossimo appuntamento è il 3
ottobre, su Everpop, alla scoperta di Pete Saubers. Un abbraccio. M.
Autore:
Stephen King
Editore:
Sperling & Kupfer – Pandora
Numero
di pagine: 496
Prezzo:
€ 19,90
Data
di pubblicazione: 11 ottobre 2016
Sinossi:
In un gelido lunedì di gennaio,
Bill Hodges si è alzato presto per andare dal medico. Il dolore lo
assilla da un po' e ha deciso di sapere da dove viene. Ma
evidentemente non è ancora arrivato il momento: mentre aspetta
pazientemente il suo turno, infatti, Bill riceve la telefonata di un
vecchio collega che chiede il suo aiuto, e quello della socia Holly
Gibney. Ha pensato a loro perché l'apparente caso di
omicidio-suicidio che si è trovato per le mani ha qualcosa di
sconvolgente: le due vittime sono Martine Stover e sua madre. Martine
era rimasta completamente paralizzata nel massacro della Mercedes del
2009. Il killer, Brady Hartsfield, sembra voler finire il lavoro
iniziato sette anni prima dalla camera 217 dell'ospedale dove tutti
pensavano che sopravvivesse in stato vegetativo. Mentre invece la
diabolica mente dell'Assassino della Mercedes non solo è vigile, ma
ha acquisito poteri inimmaginabili, tanto distruttivi da mettere in
pericolo l'intera città. Ancora una volta, Bill Hodges e Holly
Gibney devono trovare un modo per fermare il mostro dotato di forza
sovrannaturale. E a Hodges non basteranno l'intelligenza e il cuore.
In gioco, c'è la sua anima. Dopo "Mr. Mercedes" e
"Chi perde paga", King ha scritto il capitolo conclusivo
della sua trilogia poliziesca, nella quale l'autore, come ci ha ormai
abituato, combina il suo senso della suspense con uno sguardo
lucidissimo sulla fragilità umana. Dalla trilogia di Bill Hodges
sarà tratta una miniserie TV diretta da Jack Bender.
Conosciamo meglio... Brady
Sono
lì, al freddo, di notte, che elemosinano un impiego al di là delle
transenne.
Con
l'arrivo dell'alba, pian piano, si solleva la nebbia.
Le
vittime della recessione, gente onesta e volenterosa, aspettano
pazienti che la Fiera del Lavoro apra i battenti e li accolga, dando
loro una seconda chance. L'impiego non ha importanza, basta lo
stipendio. Della folla di disperati ricordo una ragazza madre che
aveva portato con sé il suo bambino – un neonato da proteggere
dalle intemperie, per quanto possibile, e dal mondo. Ma il mondo è
cattivo e sanguinario, ha fari abbaglianti e pesa quintali di
lamiere; si riversava su loro tutti, sotto forma di una rombante e
infallibile Mercedes. L'uomo al volante indossava la maschera di un
clown.
A testimonianza del suo passaggio, una montagna di corpi – neanche il bambino l'aveva avuta vinta, la lotta contro le ruote – e un adesivo giallo; uno smile beffardo. Quanto impiegheremo per conoscere il vero nome dell'omicida, per odiarlo viso a viso, per vederlo finalmente alle corde? Si aspetterà il finale, per scoprire chi ha premuto senza pietà l'acceleratore?
A testimonianza del suo passaggio, una montagna di corpi – neanche il bambino l'aveva avuta vinta, la lotta contro le ruote – e un adesivo giallo; uno smile beffardo. Quanto impiegheremo per conoscere il vero nome dell'omicida, per odiarlo viso a viso, per vederlo finalmente alle corde? Si aspetterà il finale, per scoprire chi ha premuto senza pietà l'acceleratore?
Nel
primo romanzo di una trilogia gialla che, proprio in questi giorni,
giunge a termine, Stephen King giocava a carte scoperte. E sin
dall'inizio dava un'identità, un indirizzo, connotati precisi al
suo spregevole killer – alla luce della recente strage di Nizza,
sotto i fuochi d'artificio del 14 luglio, il suo modus
operandi ripugnerà e addolorerà perfino di più. Mr. Mercedes si
chiama Brady, è sulla ventina: nerd mosso da un inquietante
spirito di onnipotenza e da un complesso di Edipo latente. Smilzo,
pallidiccio, dinoccolato, non spicca nella folla: una faccia che si
dimentica, poche relazioni col prossimo e, nell'anonimato del suo
quieto vivere, pensieri cattivi. Somiglia un po' a Chuck Bartowski,
con tanto di riccioli, e un po' all'inquietante portinaio dello
spagnolo Bed Time. Nella serie tivù di prossima uscita, sarebbe stato quell'Anton Yelchin, attore indie per eccellenza, di cui piango
ancora la scomparsa. Gli occhi azzurri, il viso spigoloso, la schiena
curva.
L'unica
presenza in casa, la madre: una donna fragile e viziosa, meschina nel
profondo, sopravvissuta a un marito scomparso prematuramente e a un
figlio cerebroleso, morto in circostanze poco chiare ma piuttosto
prevedibili. Sbarcano il lunario con gli stralci dell'assicurazione
sulla vita dei loro cari estinti.
Le mamme e gli scantinati, si sa, traviano gli Psycho di ogni era. Ma se l'altrettanto mite Norman Bates, nel sottoscala del suo motel, si dava alla tassidermia, Brady smanetta davanti a infinite schermate e, chino sulla tastiera, cracca il codice del caos. I capitoli alternati, che fanno di Mr. Mercedes anche un riuscitissimo e divertente caleidoscopio di intenzioni belle e brutte, ci raccontano dell'antagonista tanto quanto fanno di Bill Hodges, detective in pensione e con sporadiche tendenze suicide, che si muove seguendo i pochi indizi. Eppure sapete che, in un modo tutto suo, il soggiorno nella mente matta di Brady suscita compassione, interesse e una strana specie di simpatia? Affascina, scrivevo qualche anno fa, alla stregua di una belva rara allo zoo: vorresti sfiorarla, ma temi ci rimetteresti la mano o il senno.
Le mamme e gli scantinati, si sa, traviano gli Psycho di ogni era. Ma se l'altrettanto mite Norman Bates, nel sottoscala del suo motel, si dava alla tassidermia, Brady smanetta davanti a infinite schermate e, chino sulla tastiera, cracca il codice del caos. I capitoli alternati, che fanno di Mr. Mercedes anche un riuscitissimo e divertente caleidoscopio di intenzioni belle e brutte, ci raccontano dell'antagonista tanto quanto fanno di Bill Hodges, detective in pensione e con sporadiche tendenze suicide, che si muove seguendo i pochi indizi. Eppure sapete che, in un modo tutto suo, il soggiorno nella mente matta di Brady suscita compassione, interesse e una strana specie di simpatia? Affascina, scrivevo qualche anno fa, alla stregua di una belva rara allo zoo: vorresti sfiorarla, ma temi ci rimetteresti la mano o il senno.
Nel
primo capitolo, sembrava lo avessero messo fuori gioco.
Nel
secondo, era una comparsa marginale.
Nel
terzo ritorna, atteso con la curiosità alle stelle. Presente, ma indebolito.
Fine
turno ha
nuove sfumature, su carta; un male infido, che assume altre forme.
Sarà
saggio, adesso, allungare la mano oltre le sbarre; svegliare il can che dorme?
Siamo in due! ;)
RispondiElimina(e a novembre ristampano anche Danze macabre, che mi manca.)
Ristampano "Danse macabre"? Ottima notizia... è un gran bel testo, di tanto in tanto mi capita di consultarlo ancora. Sospetto che sarà così per un bel pezzo! ;D
RispondiEliminaSì sì! Purtroppo io l'ho sempre letto in pdf e simili, e non vedo l'ora di aggiungerlo alla collezione. Trovi la copertina (bellissima) sulle solite pagine Facebook. :)
EliminaRecensione in anticipo?
RispondiEliminaCome hai fatto ad avere il libro, te l'ha spedito direttamente Stephen King? ;)
Sì, ieri è venuto a cena. Ha portato pure i kebab.
EliminaMa no, ti distrai! E' solo la presentazione del personaggio (cioè, speravo di scroccare anche una bella copia del libro, ma la Sperling non è ricettiva quando il romanzo se lo comprano lo stesso senza noi blogger.) :)
Attendo con ansia la conclusione della trilogia (nonostante la probabile svolta "paranormale" che, ultimamente, a King non riesce bene manco per sbaglio...), meno, ovviamente, la serie TV che ne verrà tratta. Tanto lo so che TV e King non vanno per nulla d'accordo T__T
RispondiEliminaEh, però già il protagonista - non proprio un attore televisivo - mi fa ben sperare. A dirti la verità, mi trova sfiduciato più la serie su Cormoran. Hai visto l'attore - bello, magro e giovane - che hanno scelto?
EliminaGiovane oddio, ha la mia età. Magro effettivamente lo è, quanto a bello... trucco e parrucco per scarmigliarlo fanno miracoli!! Ma più che una serie TV vorrei il quarto libro!
EliminaA me manca ancora il terzo, me li faccio durare un po' di più imbrogliando :-D
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