Indossano
calzamaglie attillate. Sfoggiano mantelli svolazzanti, mute e diademi
gemmati. Ispirano il piccolo e il grande schermo, fra produzioni
cinematografiche e reality show. Hanno superpoteri di tutto rispetto,
vero, ma li usano soprattutto per esigenze di marketing. Salvare il
mondo non è una loro priorità: tutt’al più, conquistarlo. Le
immagini promozionali potrebbero ingannarci. A colpo d’occhio, i
protagonisti sembrano proprio i personaggi iconici dei fumetti. Ma
questa Wonder Woman nasconde la propria omosessualità con una
relazione di facciata, Aquaman non sa tenerselo nei pantaloni,
Flash travolge i passanti fino a spappolarli, Superman è un depravato megalomane con qualche problema
con mamma. A ogni azione commettono tremendi
gesti collaterali. E i civili, muti, subiscono. Questa è la storia
di un gruppo di persone qualunque. Ai Sette, vigilanti mascherati che
vegliano incontrastati sulla città di New York, si contrappongono i
ragazzacci del titolo: una squadriglia arrangiata che raccoglie
scarti e relitti umani, disposti a tutto per vendetta. Nello spirito
di Deadpool e Kick-Ass, la nuova serie targata Amazon – ispirata agli eccessi del fumetto di Garth
Ennis e Darick Robertson – è una satira ironica e violentissima
che polemizza contro l’America più guerrafondaia, il trattamento
subito dalle donne ai vertici, l’insopportabile
patriottismo delle creazioni Marvel e DC. Guai a fidarsi di questi
supereroi, perché il più buono fra loro ha comunque la rogna.
Guardateli: nascondono attentamente perversioni sessuali, bugie,
segreti sconcertanti. Contemporaneamente, fanno da vigilanti e da
antagonisti. Sotto il giogo della scaltra Elisabeth Shue e di Antony
Starr, leader carismatico sull’orlo di una crisi d’identità, fa
il suo ingresso nel team anche Starlight: ragazza prodigio di
sanissimi principi, che illusoriamente crede ancora nel bene.
Frustrata da un ambiente manipolatorio e sessista, si avvicinerà suo
malgrado al lato oscuro: come resistere alla compagnia degli
sterminatori di supereroi se, accanto al solito Karl Urban che non
deve chiedere mai, c’è un ventenne dal cuore infranto con il
sorriso impacciato dell’adorabile Jack Quaid – figlio di Dennis e
Meg Ryan, che a ben vedere ricorda un po’ il compianto Anton
Yelchin? Gli effetti speciali sono ben dosati. Gli schiamazzi e gli
scoppi fini a sé stessi si contano sulle dita di una mano.
L’intelligenza della scrittura punta tutto sulla caratterizzazione
perfetta dei protagonisti – chi non “shippa”, per esempio, il
parigino Frenchie e una selvaggia new entry dagli occhi a
mandorla? La serie, già confermata per una seconda stagione, è
consigliata a chi il genere lo segue e, soprattutto, a chi lo evita. C’è
qualcosa di losco dietro il buonismo dei Sette. C’è qualcosa di
strano dietro i loro poteri: forse dono di natura, forse semplice
doping. The Boys potrebbe farteli amare, eppure fa molto
meglio: li demolisce. (7+)
È
ispirato a un romanzo di Joseph Heller pubblicato per la prima volta
sessant’anni fa. Catch 22, trasposto in una miserie Sky
composta da sei episodi, stupisce anche oggi per la sua sconcertante
modernità. La guerra, mostrata letteralmente a tutto tondo, non è
mai stata così grottesca: vista dall’alto, dal punto di vista di
un bombardiere; vista dall’interno, dal punto di vista di un
giovane in stanza sull’isola di Pianosa. Un paradiso di scogliere a
picco e acqua cristallina nelle poche ore d’aria, ma un inferno per il resto del tempo. Yossaran – interpretato da un
sorprendente Christopher Abbott, che per la sua bellezza anni
Cinquanta e una bravura misteriosamente sottovalutata agli Emmy ruba
spesso la scena ai figurati illustri: George Clooney, Hugh Laurie,
Kyle Chandler – vorrebbe tornare a casa. Finge fitte all’appendice,
al fegato, ai testicoli; simula la pazzia. Fa uno spasmodico conto
alla rovescia delle missioni rimaste per non gettare la spugna, tanto
grande è lo sconforto. Ma l’obbiettivo si allontana sempre più, e
le missioni sembrano allungarsi e moltiplicarsi per dispetto. Baciato
dalla fortuna, mentre intanto i compagni muoiono come mosche,
Yossarian si strugge per la vita brevissima dei novellini, la
crudeltà di un’era dove ogni cattiveria è diventata norma, il
destino passivo dei militari e dei civili. Qualcuno di loro si
innamora di una prostituta. Qualcuno se la passa di lusso, addetto
alla mensa. Qualcuno altro, per uno stupido qui pro quo causato dal
nome di battesimo, si trova Maggiore suo malgrado. Un esercito di
analfabeti funzionali, così, distribuisce cariche a destra e a manca
pur di non ammettere errori e strafalcioni; pur di prendere sul serio
il compito di proteggere e servire. Catch 22 spara a vista.
Pallottole di umorismo caustico, nerissimo, che disgustano per gli
schizzi di sangue diffusi e per i bislacchi paradossi logici, scritti
con un’intelligenza dalla levatura quasi teatrale. Tragicommedia
breve e scorrevole, ha la colonna sonora jazz del cinema di Woody
Allen e i toni falsamente scanzonati dei Coen – ora da ridere, ora
da prendere sul serio. Come raccontare le assurdità del conflitto,
infatti, senza sfociare nel nonsense? Non si può. Senza
eroismo, senza patriottismo a stelle e strisce, in poltrona
assistiamo alle disavventure di un insolito anti-eroe e alla
sconfitta dei valori tradizionali, di Dio, degli idealisti più inguaribili. Tutti
vorrebbero essere gli eroi della propria storia. Ma quanti,
piuttosto, hanno il coraggio di dichiararsi codardi e spaventati come
Yoyo: mandati avanti non tanto dalla furia bellica, quanto da una
fortuna sfacciata? (7)
Non li conosco, nessuno dei due, e non penso entrerebbero nelle mie corde :)
RispondiEliminaPenso anche io, ma la lettura di Comma 22 potrebbe essere interessante. :)
EliminaNonostante i supereroi siano super-inflazionati e non se ne possa più da parecchio tempo, questa serie ha qualcosa di diverso e originale. L'ho appena iniziata e mi incuriosisce.
RispondiEliminaQuesti sono gli eroi che ci piacciono, sì. :)
EliminaCome scrivevo poco fa dalla Bolla, a me è piaciuto, ma mi aspettavo un qualcosa di molto più dissacrante, ed in più in qualche punto è totalmente no sense anche per una storia di supereroi.
RispondiEliminaIl nonsense, ti dirò, non l'ho percepito o comunque, essendoci lo zampino di Seth Rogen, non mi ha infastidito. Sull'elemento dissacrante, invece, ti do ragione.
EliminaAmazon ha tagliato molto, leggevo.
Catch 22 una sorpresa per me non conoscendo il libro, una serie squisitamente brillante ;)
RispondiEliminaPeccato che il finale, troppo brusco, mi abbia lasciato amareggiato...
EliminaIl fumetto, infatti, ispira.
RispondiEliminaSu The Boys continuo ad avere riserve, e soprattutto mancanza di tempo, ma felice che Catch-22 ti sia piaciuto. Io ho apprezzato anche quel finale, volutamente sospeso e amaro.
RispondiEliminaPer una volta, avrei apprezzato un po' di speranza. Me lo sono Volutamente spoilerato e lì, per il povero Yossarian, le cose andavano non per il meglio, ma diversamente. :)
EliminaThe Boys è una serie un po' furbetta, come dici può piacere sia ai patiti dei cinecomics che a chi li odia. Inoltre propone una visione alternativa al mondo dei supereroi, ma Deadpool e Kick-Ass (e pure Unbreakable e Misfits) hanno già proposto cose simili.
RispondiEliminaEppure, a partire dal geniale monologo tarantiniano sulle Spice Girls, mi ha conquistato. :D
Catch-22 luci e ombre. A tratti parecchio interessante, a tratti improvvisamente spenta e noiosa. La recitazione dei celebri George Clooney, Hugh Laurie, Kyle Chandler mi è sembrata poi davvero troppo sopra le righe, persino per quelle che potevano risultare le loro intenzioni...
Serie valida, insomma, ma troppo coeniana (come molte cose che hanno a che fare con Clooney) per convincermi del tutto.
In generale concordiamo, anche se Catch 22 resta troppo sottovalutata per i miei gusti.
Eliminathe boys è in lista e dal tuo parere direi che ci sta!
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