Il
male è sempre di moda.
Titolo:
La via del male
Autore:
Robert Galbraith
Editore:
Salani
Numero
di pagine: 603
Prezzo:
€ 18,60
Sinossi:
Quando
un misterioso pacco viene consegnato a Robin Ellacott, la ragazza
rimane inorridita nello scoprire che contiene la gamba amputata di
una donna. L'investigatore privato Cormoran Strike, il suo capo, è
meno sorpreso, ma non per questo meno preoccupato. Solo quattro
persone che fanno parte del suo passato potrebbero esserne
responsabili - e Strike sa che ciascuno di loro sarebbe capace di
questa e altre indicibili brutalità. La polizia concentra le
indagini su un sospettato, ma Strike è sempre più convinto che lui
sia innocente: non rimane che prendere in mano il caso insieme a
Robin e immergersi nei mondi oscuri e contorti degli altri tre
indiziati. Ma nuovi, disumani delitti stanno per essere compiuti, e
non rimane molto tempo...
La recensione
Presso
l'ufficio del detective privato Cormoran Strike non sono insolite le consegne.
Robin, prima semplice segretaria e poi socia alla pari, è
ufficialmente fidanzata con Matthew, rampollo troppo bello e noioso
per essere vero. A volte arrivano lettere di mitomani da strapazzo,
riposte in un cassetto e lì dimenticate. Altre, mazzi di rose rosse
che stemperano i toni del giallo. Quella mattina, mentre Londra e i
londinesi si preparano al matrimonio in pompa magna degli amati
William e Kate, Robin attenderebbe in teoria macchine fotografiche
usa e getta per gli invitati al suo, di matrimonio. Invece, scartato
l'involto, la giovane donna scopre con urlo una gamba
mozzata. Il suo capo, che tiene a lei molto più di quanto non dia a
vedere, si precipita in soccorso con tutta la sveltezza che il suo
metro e novanta e il suo arto artificiale consentono. Da qui prende
avvio la terza indagine architettata da Robert Galbraith; alias J.K.
Rowling. Un macabro presente e tutta l'aria di una vendetta consumata dopo anni di meditazione: fredda e al
sangue. Se alle prese con l'apparente suicidio di una famosissima
indossatrice o con il ributtante smembramento di un scrittore satirico
l'investigatore brancolava nel buio, in La via
del male Cormoran ha una
pista precisa da seguire. Anzi, tre. Chi sogna il giorno in cui il detective, con un'attività ormai lanciata e
un nome che fa capolino da tutti i giornali, cadrà rovinosamente? O,
piuttosto, sapendolo temutissimo da sbirri e delinquenti, chi non lo
sogna? Chi conosce i suoi segreti punti deboli, sotto i chili di
ciccia e muscoli e quegli impermeabili lunghi fino ai piedi?
Dopo Il baco di seta, criticatissimo romanzo intermedio che a sorpresa mi era piaciuto tanto quanto l'affascinante capostipite, mi sono dedicato alla Via del male. Più corposo dei precedenti – migliore, a detta dei più - è un thriller al cardiopalma che non delude le aspettative. Avrei voluto leggerlo con l'anno nuovo, ma è durante le feste che si ricerca la compagnia delle persone a cui vogliamo bene. Così, alla luci sfarfallanti dell'abete sintetico, mi sono goduto l'ennesima avventura di due eroi che solo chi ha pensato i magici mondi di Hogwarts e gli intrighi luciferini del Seggio Vacante poteva raccontare. La Rowling si barcamena con perfetto aplomb brittanico tra nomi e indizi interminabili, senza farci perdere mai il filo. Dà ai comprimari caratteristiche fortissime e modi esagerati per non farceli confondere. Poco raccomandabili, gli spregevoli antagonisti costituiscono una Suicide Squad che fa impallidere. Preghi, così, di non imbatterti mai in qualcuno di simile. Alla prima ombra fuori posto, in strada, cambi marciapiede e ti guardi attorno con fare circospetto.
La stampa, quando non parla della vita sentimentale dei reali inglesi, conia scoop e soprannomi: annuncia la presenza di un novello Jack Lo Squartatore; fa sì che la fama dell'ispettore – sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato – si infanghi. La serie, partita come un omaggio al giallo all'inglese, si fa pulp. Moncherini, sordide chat per masochisti, amabili resti. Assassini senza nome che conservano cadaveri nel congelatore a pozzetto; che collezionano dita, orecchie e cimeli grotteschi; che, tra un capitolo e l'altro, ti coinvolgono nei loro tallonamenti e nei loro pensieri. Non si vive di solo splatter, però, se seicento pagine in compagnia di Robin e Strike risultano stranamente poche. Preme conoscere la risposta a un'altra domanda: ma questi due si diranno di piacersi, sì o no? Ora che Robin è in crisi matrimoniale, vulnerabile e solitaria, sembrerebbe il momento giusto per alleggerirsi finalmente il cuore. Ma Cormoran è impegnato con una bella divorziata, l'esasperante Matthew fa i salti mortali per riottenere la fiducia della promessa sposa e, appostato in un vicolo, c'è qualcuno che, guardando i capelli biondi della segretaria in carriera, elabora disegni di morte. Tanto in ballo: l'incolumità, il lavoro, gli amori platonici. Saltano arti vitali e matrimoni annunciati, in piogge acide di emoglobina e confetti. Si ingurgitano tè e kebab completi come se non ci fosse un domani. Il romanzo vive di strip club, rock duro (quello a me sconosciuto dei Blue Olyster Cult) e reputazioni sporche.
Questa Via del male porta dritta dritta all'inferno, lastricata com'è di personaggi buoni e cattive intenzioni.
Dopo Il baco di seta, criticatissimo romanzo intermedio che a sorpresa mi era piaciuto tanto quanto l'affascinante capostipite, mi sono dedicato alla Via del male. Più corposo dei precedenti – migliore, a detta dei più - è un thriller al cardiopalma che non delude le aspettative. Avrei voluto leggerlo con l'anno nuovo, ma è durante le feste che si ricerca la compagnia delle persone a cui vogliamo bene. Così, alla luci sfarfallanti dell'abete sintetico, mi sono goduto l'ennesima avventura di due eroi che solo chi ha pensato i magici mondi di Hogwarts e gli intrighi luciferini del Seggio Vacante poteva raccontare. La Rowling si barcamena con perfetto aplomb brittanico tra nomi e indizi interminabili, senza farci perdere mai il filo. Dà ai comprimari caratteristiche fortissime e modi esagerati per non farceli confondere. Poco raccomandabili, gli spregevoli antagonisti costituiscono una Suicide Squad che fa impallidere. Preghi, così, di non imbatterti mai in qualcuno di simile. Alla prima ombra fuori posto, in strada, cambi marciapiede e ti guardi attorno con fare circospetto.
La stampa, quando non parla della vita sentimentale dei reali inglesi, conia scoop e soprannomi: annuncia la presenza di un novello Jack Lo Squartatore; fa sì che la fama dell'ispettore – sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato – si infanghi. La serie, partita come un omaggio al giallo all'inglese, si fa pulp. Moncherini, sordide chat per masochisti, amabili resti. Assassini senza nome che conservano cadaveri nel congelatore a pozzetto; che collezionano dita, orecchie e cimeli grotteschi; che, tra un capitolo e l'altro, ti coinvolgono nei loro tallonamenti e nei loro pensieri. Non si vive di solo splatter, però, se seicento pagine in compagnia di Robin e Strike risultano stranamente poche. Preme conoscere la risposta a un'altra domanda: ma questi due si diranno di piacersi, sì o no? Ora che Robin è in crisi matrimoniale, vulnerabile e solitaria, sembrerebbe il momento giusto per alleggerirsi finalmente il cuore. Ma Cormoran è impegnato con una bella divorziata, l'esasperante Matthew fa i salti mortali per riottenere la fiducia della promessa sposa e, appostato in un vicolo, c'è qualcuno che, guardando i capelli biondi della segretaria in carriera, elabora disegni di morte. Tanto in ballo: l'incolumità, il lavoro, gli amori platonici. Saltano arti vitali e matrimoni annunciati, in piogge acide di emoglobina e confetti. Si ingurgitano tè e kebab completi come se non ci fosse un domani. Il romanzo vive di strip club, rock duro (quello a me sconosciuto dei Blue Olyster Cult) e reputazioni sporche.
Questa Via del male porta dritta dritta all'inferno, lastricata com'è di personaggi buoni e cattive intenzioni.
Il
mio voto: ★★★★½
Il
mio consiglio musicale: Blue Olyster Cult – Career of Evil
Un quattro e mezzo da queste parti si vede di rado. Anch'io ho quest'ultimo capitolo da recuperare, ma temporeggio visto che poi dovremo attendere fino alla fine del 2017 per la loro nuova avventura.
RispondiEliminaHo abbondato di mezzo voto. Al precedente ho dato quattro stelle e questo, soprattutto per gli inciuci sentimentali dei due, sì, mi è piaciuto un po' di più. Dettagli, comunque. Sarebbe finito ugualmente nell'imminente listone. ;)
EliminaDei Blue Oyster Club conoscevo solo la splendida Don't Fear the Reaper, parte della colonna sonora di Halloween (quello di Zombie) e infilata anche in Trafficanti.
RispondiEliminaPer il resto, libro splendido: di Robin e Cormoran non posso più fare a meno, ESIGO il quarto capitolo ASAP sperando che "qualcuno" faccia una pessimissima fine -.-
Matthew, ti devono venire le emorroidi, come minimo!
EliminaManca anche a me questo terzo capitolo, anche io aspetterò il 2017 per ritrovare Cormoran e Robin, felice di leggere che ti è piaciuto quanto se non più degli altri...è speriamo che la Rowling non ci faccia aspettare troppo per la conclusione!
RispondiEliminaSono tutti a un livello molto alto, secondo me.
EliminaIl giallo questa volta riserva meno sorprese - la rosa dei sospetti è ristretta, sono tre sin dall'inizio -, ma Cormoran e Robin... Ahhh!
Ah, quindi Robert Galbraith sarebbe J.K. Rowling?
RispondiEliminaHa per caso fatto un cambio di sesso di cui non ero a conoscenza? :D
Cacchiate a parte, mi sembra una cosa che potrebbe essere più nelle mie corde, rispetto alla saga di Harry Potter.
Ha fatto cambio con le Sorelle Wachowski. ;)
EliminaSemplice pseudonimo, in realtà, ma è stata smascherata in fretta e le vendite sono aumentate all'improvviso. Decisamente sì! Anche con Il seggio Vacante ti stupirebbe ma la miniserie, benché altrettanto acidella, non è granché.
Tra i tre, il mio preferito; convincente su tutta la linea, tranne che per il finale,cliché da soap. Robin e Cormoran OTP, chissà che Matthew non sia la prossima vittima designata... :)
RispondiEliminaA me è piaciuto anche quello.
EliminaUno spasso!
Condivido pienamente!
RispondiEliminaPosso anch'io annoverarmi tra i pochi che hanno apprezzato - per non dire adorato - il secondo macabro capitolo della serie. Questo terzo libro riesce a confermare tutto con una storia convincente che riesce a portare a galla qualche pezzo del passato dei due protagonisti: in definitiva, mi è piaciuto molto, sì! :)
Oh, allora siamo in tanti ad avere apprezzato Il baco da seta. All'inizio sai che tutti i pareri negativi mi avevano scoraggiato? Non a caso l'ho letto solo quest'estate. :)
EliminaHo preso l'ebook per il black friday e non vedo l'ora di leggerlo *-*
RispondiEliminaOttimo acquisto (anche se, per mattoncini così, sono pro cartaceo). :)
EliminaStessa cosa! Infatti fino all'ultimo sono stata indecisa, poi però ho pensato che se non lo avessi preso subito, probabilmente avrei rimandato per secoli ç_ç
EliminaAh, allora meglio così. :)
EliminaIo pure ho amato il baco!
RispondiEliminaIl finale di questo libro mi ha fatta infuriare. Sono sicura che nel prossimo ritroveremo Robin come non vorremmo. Temo.
Vorrei tanto sapere come l'autrice ha pensato di sviluppare la storia, ma non mi resta che attendere....
(e attendere)
Sì, anche secondo me Robin è "vincolata" ormai...
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