Ma
a volte bisogna lavare via il male con il male.
Titolo:
Il maestro delle ombre
Autore:
Donato Carrisi
Editore:
Longanesi
Numero
di pagine: 360
Prezzo:
€ 18,80
Data
di pubblicazione: 2 dicembre 2016
Sinossi:
Una
tempesta senza precedenti si abbatte sulla capitale con ferocia
inaudita. Quando un fulmine colpisce una delle centrali elettriche,
alle autorità non resta che imporre un blackout totale di
ventiquattro ore, per riparare l’avaria. Le ombre tornano a
invadere Roma. Sono passati cinque secoli dalla misteriosa bolla di
papa Leone X secondo cui la città non avrebbe «mai mai mai» dovuto
rimanere al buio. Nel caos e nel panico che segue, un’ombra più
scura di ogni altra si muove silenziosa per la città lasciando una
scia di morti… e di indizi. Tracce che soltanto Marcus, cacciatore
del buio addestrato a riconoscere le anomalie sulle scene del
crimine, può interpretare. Perché Marcus è sì un prete, ma
appartiene a uno degli ordini più antichi e segreti della Chiesa: la
Santa Penitenzieria Apostolica, conosciuta anche come il tribunale
delle anime. Ma il penitenziere ha perso la sua arma più preziosa:
la memoria. Non ricorda nulla dei suoi ultimi giorni, e questo dà un
enorme vantaggio all’assassino. Soltanto Sandra Vega, ex
fotorilevatrice della Scientifica, può aiutarlo nella sua caccia.
Sandra è l’unica a conoscere il segreto di Marcus, ma ha sofferto
troppe perdite nella sua vita per riuscire ad affrontare nuovamente
il male. Eppure, qualcosa la costringe a essere coinvolta suo
malgrado in questa indagine... Ma il tramonto è sempre più vicino,
e il buio è un confine oltre il quale resta soltanto l’abisso.
La recensione
Una
misteriosa bolla papale, una paura inconscia: vietato lasciare al
buio la Città eterna. Cinquecento anni fa, Leone X ordinava che le
strade della capitale fossero illuminate a giorno dopo il tramonto;
scongiurava il sopraggiungere delle tenebre – e dei loro sudditi.
Cosa temeva nel profondo? Cosa nascondeva negli esigui confini di
Città del Vaticano, piccolo albergo per grandi segreti? L'invenzione
dell'illuminazione elettrica ci ha fatto dimenticare l'enigma della
bolla pontificia e l'ancestrale fobia del buio. Un semplice scatto
dell'interruttore, e i mostri spariscono. Le telecamere a circuito
chiuso puntate ogni dove, e il desiderio di delinquere va a dormire.
I crimini si consumano nei coni d'ombra. Dove il bagliore dei
lampioni non arriva. E se per dodici ore retrocedessimo in un
Medioevo senza tecnologia? E se la folgore si abbattesse su una
centrale elettrica e, in una proverbiale notte buia e tempestosa, i
timori dimenticati di Leone X diventassero realtà?
A Roma scende il
crepuscolo. Un drappo nero di nebbie e nubifragi, sotto il quale
covano l'omicidio e l'anarchia. Ci si domanda a quanto ammonterà la
conta delle vittime all'alba. Ci si prepara a venire a capo degli
infiniti atti di vandalismo, delle sommosse contro le forze
dell'ordine, delle liti domestiche sfociate in tragedia:
indisturbati, irriconoscibili, ci si sente giustificati a
peccare. Per Marcus - cacciatore del buio in abito talare, vecchia
conoscenza – c'è molto di più in ballo. Si è risvegliato nudo e
ammanettato, con una chiave nello stomaco. Soprattutto, senza
memoria: la cicatrice sulla tempia racconta una passata amnesia, un
colpo di pistola a tradimento che già una volta l'ha visto
sopravvivere per miracolo. Tirarsi fuori da un pozzo senza fondo come
in un capitolo di Saw
non
è però che l'inizio. Lo tormentano i ricordi mancanti, notazioni
sparse che ha scritto di proprio pugno, omicidi rituali che partono
dalla sparizione del piccolo Tobia Frai e arrivano a lei,
l'immancabile Sandra. La fotorilevatrice, adesso addetta all'ufficio
passaporti, ha collaborato due volte con il penitenziere e due volte
ha detto addio agli uomini che amava: rischia di innamorarsi anche di
Marcus – e dunque di perderlo –, se il tempo stringe, la luna
concilia e l'orrore li stringe forte. Dopo Il
tribunale delle anime
e Il
cacciatore del buio,
galeotta è nuovamente Roma. Dopo
La
ragazza della nebbia,
parentesi a mio dire non del tutto convincente, l'adorato Donato
Carrisi torna al thriller esoterico dai toni concitati e dai
meccanismi perfetti, con il terzo capitolo di una saga inaugurata più
di qualche autunno fa.
Questa volta è una partita a mosca cieca:
Marcus e Sandra indagano a tentoni fra reti fognarie e palazzi
signorili abbandonati, imbattendosi nelle vittime sacrificali della
Chiesa dell'eclissi – con loro, ora a redarguirli e ora a stanarli,
il cardinale Erriaga, il vizioso ispettore Vitali e uno storico
serial killer che, da dietro le sbarre, conduce le danze
come Hannibal Lecter. Questa volta c'è una Roma inedita, con vista
sull'apocalisse: il Tevere trabocca, i ratti abbandonano le fogne,
l'alluvione e il caos spazzano via l'arte in ondate alte e dense.
All'ombra della ruota panoramica dell'EUR si celebrano le messe nere.
Architetto di una catastrofe assolutamente plausibile, un
inarrivabile giallista che tra sé e sé si domanda: se Roma non è
stata costruita in un giorno, la si può forse distruggere in una
notte di bagordi? Il
maestro delle ombre
è una corsa dai minuti contati. Muscolare, fulmineo, drastico.
Originalissimo; non il migliore. Non bastano comunque i piedi lesti, non ci
si limita a uno stile senza sbavature che sta perfettamente al passo
con l'avventura: Carrisi – folle, figo
vero –
demolisce la città più bella del mondo in un romanzo dotato di una
sconvolgente potenza visiva. È
un assedio che dura dal tramonto all'alba. Spiace solo che, costretti
a ritmi vertiginosi e sopraffatti dagli eventi, i protagonisti non
abbiano un attimo per dirsi e raccontarsi. Che Carrisi – magico
aedo d'altre epoche in
La donna dei fiori di carta
– strizzi l'occhio al cinema regalandoci, qui, qualche pagina bella
di meno. Che questa deleteria lezione finisca
troppo presto. Ma il sole, tanto, non scaccia i fantasmi: svela
l'intensità dei danni, accentua i chiaroscuri e spunta lassù,
facendosi beffa di chi non c'è. Il
maestro delle ombre
ti lascia boccheggiante, col fiatone: in attesa di non sai cosa. Ti
manda in corto circuito. Tutte le strade portano a
Roma, recita il detto. E le intasano ingorghi, code chilometriche,
colonne di fuoco, se la pioggia battente e il blackout spengono le
luci e, di colpo, riaccendono l'odio.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Bastille – Of The Night
Niente, io con questo autore, mi duole ammetterlo, ho un pessimo rapporto. Mi sono approcciata a lui, ho cercato di conoscerlo e non fa proprio per me. Ho preferito abbandonarlo e non seguirlo più.
RispondiEliminaRiassumo così.
EliminaCarrisi, sul blog, è il tuo Lorenzo Marone. :)
=)
EliminaA ognuno il suo, insomma (ma italiano è meglio). :)
EliminaIo ho adorato l'esordio di Carrisi. Questa trilogia è ancora da recuperare, ma provvederò.
RispondiEliminaTrilogia che non rimarrà tale. C'è ancora un altro nodo da sciogliere, vedrai. Ti aspettano belle, bellissime letture. ;)
EliminaSiamo sicuri?
EliminaNon ho mai letto niente di Carrisi.
RispondiEliminaLa tua recensione mi incuriosisce.
Ti ringrazio!
EliminaL'uscita di Carrisi, ogni anno, è uno di quegli appuntamenti che aspetto con ansia.
In lettura, a me la ragazza della nebbia non era dispiaciuto :p se non ho capito male diverrà anche un film...
RispondiEliminaYes. Con Servillo, Boni e Abatantuono.
EliminaLe riprese, mi pare, avverranno a Copenhagen.
Una cosarella modesta. Se Donato cerca cadaveri per il film, vero che ci offriamo volontari?
Certo :D può essere che a Copenhagen diventiamo dei veri cadaveri per colpa del freddo :P ma la recitazione sarà perfetta ;)
EliminaAbbiamo un talento naturale!
EliminaE recuperati le puntate di Rocco Schiavone: il giallo è modesto, all'italiana, ma Giallini è strepitoso. ;)
Mai letto quest'autore ed è anche tantissimo che non affronto una lettura con simili atmosfere e contenuti. Forse ogni tanto è il caso di spezzare, di cambiare genere almeno per il tempo di un libro, purché sia bello. Lo terrò in considerazione, perché la tua recensione incuriosisce tanto.
RispondiEliminaCondivido. Quest'anno è stato molto sfortunato parlando di thriller, ma tra Ira Levin e Donato Carrisi - letti di seguito, tra l'altro - il genere si è "ripreso" a dovere.
EliminaFammi sapere. ;)
Ho letto solo il suggeritore. Cosa mi consigli? Da quale riparto?
RispondiEliminaLea
Per arrivare al Maestro delle ombre, Lea, dal Tribunale delle anime. Ma io ti consiglio La donna dei fiori di carta: secondo me, ti piacerebbe proprio. :)
EliminaCon Al Bano Carrisi non c'entra niente, vero? :)
RispondiEliminaQuest'anno, tra The Young Pope e The Exorcist, con i preti sto a sorpresa andando più d'accordo del solito, però non so se questo romanzo può fare per me...
No, ma sono entrambi pugliesi!
EliminaMi citi due serie TV. E, pare, ne è in programma una ispirata a questa trilogia - in lingua inglese, e con tutti i sacri crismi. Speriamo. ;)
ho il suggeritore che mi fissa dalla libreria.. devo recuperarlo per forza!
RispondiEliminaAnche perché è un tipo minaccioso... Meglio non lasciarlo lì a vuoto. ;)
EliminaCiao, è da un po' che leggo il tuo blog ma non ho mai commentato...la copertina della tua recensione mi ha fatto acchiappare subito il mouse, sono una fan di Donato Carrisi e dei suoi thriller. Anche io non ho gradito troppo "la ragazza della nebbia", quindi appena ho saputo che sarebbe uscito il suo nuovo thrller ho sperato dentro di me che avesse ripreso la strada maestra. Sono felice di apprendere che è stato così! Bella recensione, Donato Carrisi in cima alla mia lista, subito.
RispondiEliminaPaola
Ciao Paola, grazie mille! E' un piacere leggerti.
EliminaFammi sapere se ti piace. A presto.
...Il libro l'ho terminato ieri notte, ma ci sono alcuni elementi che non riesco a comprendere. Mi è sfuggito il quadro d'insieme. L'ho trovato complicato da seguire, un intreccio non semplice...la spiegazione finale non mi è bastata!
EliminaAmo carrisi e questo è tra le prossime letture.... *___*
RispondiEliminaPerfetto!
EliminaMah....mi dispiace essere fuori dal coro. Ma questo ultimo libro non mi è piaciuto per niente....niente a che vedere con l energia che trasmettevano gli altri. Non vedevo
RispondiEliminaCarrisi ormai è una certezza per me...ho preso questo ultimo libro a scatola chiusa infatti non avevo letto neanche la trama e come sempre...non si smentisce mai CARRISI è il GENIO DEL MALE ^_^
RispondiEliminae niente ... io non ho capito la fine ... ma perchè l'assassino ( che non dico chi è x non spoilerare nulla ) ha dovuto uccidere ( e in quei modi ) vescovo / giocattolaia e alchimista x arrivare al suo scopo ? x me non ne descrive una motivazione logica ... o sbaglio ? avrebbe potuto ottenere quello che gli serviva anche senza ucciderli ?
RispondiEliminaHo scoperto Carrisi e a trilogia di Marcus e Sandradeici giorni fa.
RispondiEliminaL'ho già finita.
Adesso ho dubbi atroci: Marcus tornerà? Carrisi farà un altro libro su questi due, stupendi, personaggi? Ma, soprattutto, chi diavolo è Shalber?!?
Sono Domenico e sono un grande fan di Carrisi. Ho letto solo ora il terzo capitolo della saga di Sandra e Marcus e vorrei,se pur con scarso tempismo, rispondere a Sara Esse: il perché di quelle morti è insito nel passato dell'"assassino". Il maestro delle ombre sapeva tutto di lui e se ne è servito. Detto questo, ottima recensione! Io faccio full immersion nelle letture e devo ammettere che alcuni passaggi mi hanno messo veramente a disagio, proprio dal punto di vista fisico. Immedesimarsi in alcune situazioni è stato particolarmente provante.
RispondiEliminaHo letto il libro di Carrisi ma (dannazione!) non sono riuscita a capirne il finale. La saga di Marcus è sibillina.
RispondiEliminaCredevo di scoprire qualcosa su Shalber, niente. Troppe cose rimaste aperte, che spero possa spiegare in un quarto capitolo.
RispondiEliminaQuarto capitolo dove spero ci sia anche più dialogo tra Sandra e Marcus.
Anche io speravo si spiegasse di più sul passato da serial killer di marcus prima di diventare pentenziere
EliminaHo appena finito la trilogia di Marcus e anche io ho troppi dubbi... Che fine ha fatto Marcus? Mi piace pensare che lui e Sandra siano andati via insieme per ricominciare ma... La sua missione è troppo importante per pensare ad un "finale romantico"...e allora? E shalber? Che fine ha fatto??
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