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Un certo Paul Darrigrand, di Philippe Besson. Guanda, € 16, pp.
192 |
Philippe
amava Thomas. Erano gli anni del liceo, entusiasmanti e pieni di
dubbi. Tanto dipendente il primo quanto riottoso il secondo, non andava a finire come avremmo sperato. Dopo l'exploit di
Chiamami col tuo nome, dalla Francia arrivano altri sospiri e
altri rimpianti; un'altra storia autobiografica su uno struggimento
color seppia, rievocato a decenni di distanza. Il motore di Non mentirmi: un incontro inaspettato nella hall di un albergo di
lusso e il conseguente tuffo in un fiume a ritroso – quello della
giovinezza. Questa volta, nel secondo capitolo di un'educazione
sentimentale di cui non contemplavo ulteriori tappe, la
rievocazione parte da uno scatolo stipato di fotografie. Una ritrae il
solito Philippe – l'autore stesso – accanto a un ragazzo più
grande, con i ricci castani e il fisico da nuotatore. In basso si legge una
data. Mancava qualche giorno all'arrivo del Natale e, in compagnia di
amici di amici, erano entrambi in vacanza sull'isola di Ré.
All'epoca dello scatto c'era già stato del tenero? Un certo Paul
Darrigrand è ambientato sul
finire degli anni Ottanta.
Lasciati
il liceo e Thomas, il ventenne fresco di laurea in marketing si
prepara a trascorrere nove mesi a Bordeaux: ha scelto di proseguire
con un master, ma specializzarsi significa soprattutto riempire il
tempo libero. Ingannarsi con un'occupazione come un'altra, in attesa
di diventare adulto. Timido e un po' saccente, al primo giorno di
corso incrocia lo sfrontato Paul: che gli si siede davanti in mensa e
fa il diavolo a quattro per accompagnarlo sotto casa. Philippe
fraintende. Il presunto corteggiatore, infatti, è sposato da ormai
quattro anni con l'infermiera Isabelle.
Perché
ogni estate finisce. E ogni volta la sensazione è straziante. Quando
ero piccolo il segnale me lo dava la morte dei girasoli, il momento
in cui le loro teste gialle si annerivano e si inclinavano verso la
terra secca, capivo che si avvicinava il ritorno a scuola, che il
sole e l'ozio erano ormai agli sgoccioli, e precipitavano in un
abisso di malinconia. Ho scritto spesso, dopo, sui fine stagione,
sulla scomparsa dell'estate; viene tutto da lì.
Il
protagonista, a sorpresa, diventa un ospite fisso in casa loro. Cosa
sta cercando di fare l'altro: rassicurare la partner sospettosa o, al
contrario, testare l'adorazione del compagno di studi? Ma
quell'attrazione all'apparenza tramontata sul nascere ha più di
qualche speranza di concretizzarsi, nonostante il lieto fine sia
fuori portata. L'amicizia al maschile diventa altro assecondando una
provocazione di troppo; il possibile si trasforma in inevitabile. E
ci si trova, così, a interpretare un ruolo scomodo: quello dell'amante. Cos'è
Philippe: un capriccio? Quella di Paul è omosessualità
repressa, o un sentimento elettivo che si nutre dell'intelligenza
dell'altro? Lo scrittore è il primo uomo della sua vita o l'ennesimo?
Il nostro Luca Guadagnino aveva intenzioni simili. Riprendere le avventure amorose di Elio Perlman, in un sequel già annunciato, raccontandocene il destino al college. Reduce dalla lettura del mio secondo Besson, per quanto appassionante sia il risultato, mi sentirei comunque di scoraggiarlo in partenza. Un certo Paul Darrigrand, infatti, non ha né la memorabilità né la magia del capitolo introduttivo: un romanzo di formazione dalla morale universale, al contrario, che profumava di malinconia.
Il nostro Luca Guadagnino aveva intenzioni simili. Riprendere le avventure amorose di Elio Perlman, in un sequel già annunciato, raccontandocene il destino al college. Reduce dalla lettura del mio secondo Besson, per quanto appassionante sia il risultato, mi sentirei comunque di scoraggiarlo in partenza. Un certo Paul Darrigrand, infatti, non ha né la memorabilità né la magia del capitolo introduttivo: un romanzo di formazione dalla morale universale, al contrario, che profumava di malinconia.
È
vero, avevo perso la testa per un uomo irraggiungibile e avevo
giocato pericolosamente con la morte. Ma potevo dire che avevo amato
ed ero ancora vivo.
Con
lo stesso espediente, non contento, l'autore francese ci racconta lo
stesso amore in forse: se le bugie del fragile Thomas però commuovevano, la nuova fiamma – un surfista che, dominando le onde,
cerca contemporaneamente l'equilibrio personale – non suscita
simpatia. Per quanto disconosca qualsiasi moralismo, la mia
correttezza rende spesso difficoltoso entrare in storie che parlano
con leggerezza di tradimenti coniugali e terzi incomodi – la moglie
di lui, Isabelle – condannati a vivere nell'ombra. La cronaca nera,
inoltre, ci mette frequentemente lo zampino: l'Aids preoccupa, dando
falsi allarmi, ma a Philippe non viene risparmiata in ogni caso una
lunghissima degenza. La seconda parte, interamente ambientata nella
stanza di un ospedale, segue un protagonista passivo nell'affrontare
tanto i sentimenti quanto la malattia; i cicli di cortisone e una
lontananza fisica che, da un lato e dall'altro, gli amanti non fanno
nessuno sforzo per colmare.
Lo
scorcio di mare in copertina mi aveva ingannato. Più pesante e meno
spontaneo, il romanzo riesce bene quando racconta l'intimità dei
corpi e delle parole. Sa usarne davvero di bellissime, Besson. E sa
custodire i segreti. Leccarsi da solo le ferite. Ma non sa, non
ancora, che l'amore può essere anche sereno se corrisposto. A
differenza della magia della sua prima volta, tuttavia, quest'ultima
la si scorderà.
Il
mio voto: ★★★
Il
mio consiglio musicale: Dalida – Je suis malade
Artificioso, innaturale, disonesto. La brutta copia di Aciman.
RispondiElimina- S.
Non sarei così radicale, anzi. Forse ho preferito la semplicità di Non mentirmi alle pose colte di Chiamami col tuo nome.
EliminaPerò son gusti, non si discute, e se si parla soltanto di questo secondo romanzo sul giovane Philippe quasi quasi potrei anche concordare.
Caro Signore / Signora,
RispondiEliminaSono particolare, vengo da questo messaggio per informarvi delle mie offerte di prestito finanziari. Sono certificato prestatore e lavoro in questo campo per molti anni. Ho iniziato nel settore come consulenza quadri finanziari. Questa industria mi permette in qualsiasi momento di aiutare le persone bisognose e la corretta gestione del mio capitale. Ammetto prestiti a chiunque voglia aiuti finanziari. Mail:
fedora.rigotti51@gmail.com
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Fedora Rigotti
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