E ci verrà da chiamarla invidia, perché chiamarlo rimpianto ci spezzerebbe il cuore.
Titolo:
Chiamami col tuo nome
Autore:
André Aciman
Editore:
Guanda
Prezzo:
€ 12,00
Numero
di pagine: 271
Sinossi:
Vent'anni fa, un'estate in Riviera,
una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha
diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella
splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un
professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per
la sua età, il ragazzo aspetta come ogni anno "l'ospite
dell'estate, l'ennesima scocciatura": uno studente in arrivo da
New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il
giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi
disinvolti. Anche Elio ne è irretito. I due condividono, oltre alle
origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno
passeggiate e corse in bici. E tra loro nasce un desiderio
inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza
all'estasi. "Chiamami col tuo nome" è la storia di un
paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul
tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finché Elio e
Oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che "questa
cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta".
La recensione
Elio,
diciassette anni, aspetta l'estate tutto l'anno e, quando la bella
stagione arriva, finisce poi per desiderare l'inverno. Così, in una
spirale continua di irrequietezza, insoddisfazione e tedio. Ma
arriverà un'estate che gli farà cambiare idea sul tempo, sulla
sessualità e su sé stesso. Quella in cui Oliver, pallido e
sbrigativo, bello come attore, scivolerà giù da un taxi con zaino
in spalla e camicia che si gonfia al vento e, ostentando
indifferenza, gli ruberà la stanza e il sonno. Questa estate qui.
Figlio unico di un professore universitario e di una donna
accogliente e di mente aperta, Elio ha sempre patito un po' gli
ospiti importanti a cui i genitori, per tre mesi, aprono le porte di
casa: una splendida villa con piscina in Riviera, che accoglie fogli
volanti, bozze dai margini larghi, discussioni colte, giovani
scrittori di belle speranze. Il protagonista è abituato agli
andirivieni, alla gente che va e alla gente che viene, ma l'ultimo
arrivato – ventiquattrenne americano – lo mette a disagio come
nessuno prima di allora. Nonostante la differenza d'età, tra i due
si generano competizione e dissapori: a volte si cercano sempre, a
volte non si rivolgono la parola per giorni interi. Nonostante la
generosità delle amiche Marzia e Chiara, disinibite con il sesso e
fiorite all'improvviso, c'è qualcosa che Elio e Oliver non sanno
ammettere a loro stessi: a volte si sognano, a occhi aperti e chiusi.
Sullo sfondo, una Italia vacanziera, gli anni Ottanta e la cultura
classica, che colorano le loro foto ricordo, li rendono curiosi
davanti alle sperimentazioni e animano i lunghi pasti e le sconfinate
notti di poesia e suggestioni. Citano Dante e Leopardi, parlano
fluentemente lingue vive e morte e, girandoci abilmente attorno,
ingannano il tempo e, sperano, il desiderio che nutrono l'uno
dell'altro. Se è vero che amor, c'a nullo amato amar perdona, lo
scostante Oliver ricambierà, per un meccanismo di causa-effetto,
forse, un abbraccio, un pensiero proibito, un bacio del timoroso
Elio?
Avranno tre mesi appena per dirsi e darsi; una vita separati,
spesa alla ricerca del tempo perso, per ricordarsi oziosi e stupidi.
Quando erano giovani dai balconi confinanti e dalla lingua sciolta,
alla deriva nell’azzurro mare di agosto. Sembra un film di
Bertolucci, Chiamami col tuo nome: un Io ballo da sola
al maschile, in cui un narratore raffinatissimo come André Aciman,
qui al suo esordio, ci racconta senza censure i migliori anni, le
vacanze al mare, le passioni all’improvviso. La parola a Elio,
acculturato e precoce, su cui gravano i dubbi esistenziali, gli
ormoni e le temperature canicolari. Attorno a lui, una natura
dannunziana – gli uomini e la vegetazione sono grovigli
inestricabili, l’afa stimola la sonnolenza e gli istinti, i frutti
maturi hanno forme di capezzoli e sederi – e un’orgia di
sensazioni, che stimolano i cinque sensi e permettono il nudismo.
Si aprono in segreto i gelsomini notturni, le imposte, le porte, e
nasce così una relazione breve e formativa, che indolenzisce, forma
e strugge. Letto in un giorno e recuperato dal fondo di una pila di
romanzi che facevano a gara per essere sfogliati, Chiamami col tuo
nome è diventato priorità nel momento in cui mi è saltata
all’occhio la notizia di un film attualmente in lavorazione, con la
sceneggiatura del signor James Ivory, un cast internazionale e la
regia dell’esteta Luca Guadagnino, da cui – a modo mio – sono
voluto ritornare all’indomani del freschissimo A Bigger Splash.
Anche in quel caso, liaison sconvenienti, tanta bellezza – nei
protagonisti, così come nei paesaggi - e conversazioni un po’
pretenziose a bordo piscina.
Aciman si presenta con un romanzo
vagamente autobiografico, intriso d’arte e letteratura, che
sorprende per uno stile straordinario e la puntualità delle
citazioni: malinconico e colto, l’autore dà voce a due personaggi
simili a lui, che qui e lì possono suscitare noie e antipatie per i
toni sospirosi, i dibattiti filosofici e le ambizioni accademiche.
Qualche pagina melensa e troppa ostentazione di superiorità: troppa
pesantezza, sotto l’ombrellone. Colpa della dissimulazione
iniziale, però; della timidezza cronica. Colpiscono nel segno, in
seguito, i passaggi più profondi, la resa perfetta di un’estate
che sta loro con il fiato sul collo, gli stornelli romaneschi e i
canti napoletani, in attimi cruciali in cui ci si rende conto a denti
stretti dell’amore e che oggi, in definitiva, è già domani. Il
troppo storpia, in Chiamami col tuo nome, ma sa trovare
redenzione, infine, assumendo la forma di una lettera aperta, non
pensata per le orecchie indiscrete, e nell’impensata potenza dei
sentimenti a cui il titolo, bellissimo, allude. Chiamami col tuo
nome significa scambiamoci i costumi e le identità,
annulliamoci, indossiamoci come una seconda pelle, rispondiamo
soltanto a chi indovina che – in clandestinità – siamo diventati
altro ma, allo stesso tempo, più noi stessi. Lo esemplifica la
copertina, in cui si svanisce in un tuffo, in un riflesso, e
lo approfondisce uno scrittore onesto e talentuoso che a volte è
lento, sì, ma altre cattura con scatti rubati le luci, le prurigini e
i rimpianti di amanti che inevitabilmente invecchiano e
sfortunatamente si separano. Puoi non prenderli a cuore, puoi perfino
non comprenderli. Ma come ha detto papà quando alla radio, una
volta, è passata una canzone di Adele - complici acuti che
sembravano singhiozzi e toni elegiaci: intenzioni inequivocabili -, capirò una parola su cento ma, chi lo sa, a me viene da
piangere.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Adele – When We Were Young
Leggendo la recensione, per tutto il tempo o quasi, il mio pensiero andava ad un altro ragazzino, forse un po' più giovane, ma ugualmente in viaggio verso le scoperte. Quel piccoletto, sì... Agostino, le sue esperienze estive raccontate magistralmente da Moravia. L'ambientazione, un'estate qualunque. Saro, l'omosessualità, la scoperta della sessualità. Sebbene Aciman, dalle tue parole, me l'abbia ricordato molto (forse solo perché fresco di studio?), credo che inserirò ugualmente il titolo nella mia interminabile wishlist, vuoi per il film in produzione, vuoi perché ho un debole per i romanzi di formazione e quella di Elio sembra così tanto la storia di una formazione... come piace a me!
RispondiEliminaAhimé, mi trovi del tutto impreparato sul romanzo di Moravia, ma spero di recuperare: quest'estate, con tanto tempo a dispozione e un po' di noia da smaltire, ho intenzione di dedicarmi a qualche lettura più sostanziosa, cercando magari di colmare brutte lacune. Aciman, nonostante qualche passaggio troppo pretenzioso, lo consiglio a occhi chiusi!
EliminaGrazie per l'intensa recensione che mi ha permesso di conoscere l'autore André Aciman. Il titolo è suggestivo e poetico :)
RispondiEliminaGrazie a te!
Elimina(e titolo, sì, molto evocativo)
Recensione intrigante, libro che non conoscevo. Di Moravia ho letto solo Agostino, ma non ho mai desiderato colmare la lacuna. Ho sempre pensato che la grande scrittrice fosse la di lui moglie, la Morante.
RispondiEliminaBella la chiusa finale. Forte il papà: le canzoni di Adele mi fanno lo stesso effetto. ;-)
Lea
La Morante, ecco, già mi era piaciuta tantissimo con L'isola di Arturo, nonostante fosse stata una lettura obbligatoria al ginnasio.
EliminaEh eh, i drammoni di Adele parlano tutte le lingue, quello è il bello :)
Non lo conoscevo, molto intrigante (il libro o la tua recensione? il solito dilemma). Nel dubbio metto in WL. Buona estate :)
RispondiEliminaTi ringrazio!
EliminaE preparati, perché la mia lettura più recente è bella bella bella. Il leggere solo bei libri, con gli esami messi da parte, farà danni? :)
Assolutamente no! sarà salutare!
Elimina(curiosa di conoscere le tue prossime letture!).
Finché non riprendo a studiare, mi sono giurato, solo romanzi che per il resto dell'anno - causa tempo che scarseggia - metto da parte. Ho spezzato un po' con questo Miss Peregrine, che mi fa retrocedere all'età mentale di dodici anni: bella, la magia. :)
EliminaAnch'io l'ho apprezzato molto Miss Peregrine *-* un bel viaggio
EliminaE quelle foto d'epoca?
EliminaDovevo avere il cartaceo, per forza *-*
Un libro che potrebbe "istruirmi" un pò con i suoi cenni alla letteratura e le citazioni molto lontane dal mio pensiero. Gli anni ottanta mi intrigano e la "situazione" tra i due protagonisti, che mi hanno affascinata già dalla tua recensione, ( non sarà colpa tua???), mi stuzzica la curiosità, la tenerezza e la malinconia. Divino, come sempre!
RispondiEliminaAl solito, grazie mille, Cuore! :)
EliminaIl film di Luca Guadagnino ovviamente non me lo perderò!
RispondiEliminaQuasi quasi nell'attesa però un recupero del romanzo ci può stare...
Chissà. ;)
EliminaGuadagnino, però, scommetto che farà benissimo: pane per i suoi denti, personaggi un po' presuntuosi e una forte carica erotica. Gli attori scelti non ce li vedo troppo (e poco li conosco), ma con un libro così alla base non se ne uscirà, almeno, con un finale super kitsch dei suoi!
Io ti scopro oggi. Cercando novità sull'uscita in Italia del film di Guadagnino (non trovo notizie), leggo la tua bella recensione sul libro da cui è tratto. Una mia lettura di diversi anni fa, che mi fece scrivere in seconda pagina un promemoria: da far leggere alla Giulia quando sarà più grande. Giulia è mia figlia, adesso ha 19 anni e studia Lettere Moderne; sarà il caso di farglielo scoprire adesso?
RispondiEliminaLa tua recensione è seducente ed evocativa, come lo fu allora il libro.
Un libro che ti coinvolge in modo prepotente e ti tiene nella storia nei giorni seguenti. Un libro che non si dimentica. Quello che vorremmo da tutti i libri. Sei bravo Mr Ink.
Ti ringrazio tantissimo, Silvia!
EliminaSì, faglielo leggere.
Ancora niente, purtroppo, sulla distribuzione italiana. In America è previsto per il mese di novembre. Pare punteranno agli Oscar, ne leggo benissimo. A presto!
Era da tempo che volevo leggere il libro, e l'uscita del film non ha fatto altro che invogliarmi ancora di più. Comprato e divorato in poche ore. Splendido, artistico e poetico. Recensione eccellente complimenti. Aspetto con ansia l'uscita del film per provare di nuovo quel senso di completezza che però mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Sublime.
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