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Dracul,
di Dacre Stoker e J.D. Barker, Nord Editore, € 18, 60, pp. 470
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Sono
assolutamente convinto non vi sia dubbio alcuno che i fatti qui
descritti siano accaduti davvero, per quanto incredibili e
incomprensibili appaiono a prima vista.
Nella
prefazione al suo capolavoro, pietra miliare del genere horror,
Bram Stoker spiazzava l'editore scrivendo queste esatte parole.
Verità destabilizzante o trovata commerciale al
passo con le moderne strategie di marketing? Nella Londra del tardo
Ottocento, terrorizzata dal sangue versato a White Chapel dalle
stilettate di Jack Lo Squartatore, meglio non alimentare
ulteriore allarmismo; meglio ricacciare i vampiri fra le pagine della
narrativa di finzione, sei piedi sotto terra. La nota dell'autore
venne censurata, così, assieme alle cento pagine iniziali: smembrato
e ricucito, il manoscritto si trasformò sulla scrivania
dell'editore. Da allora, è stato al centro di un mistero pari per
grandezza soltanto al suo fascino. Centoventi anni dopo risulta
impossibile venirne a capo, districando le speculazioni degli
studiosi dalle ultime volontà dell'autore: pur avendolo letto e
profondamente amato quando non avevo ancora l'età, per esempio, io
stesso non ricordavo che nel romanzo non venisse mai menzionato Vlad
L'Impalatore. Un'intuizione della critica, in cerca dell'identità
del Principe delle Tenebre, poi entrata nell'immaginario collettivo
grazie all'indimenticabile Francis Ford Coppola: il film,
fedelissimo, aveva il nome di Stoker perfino nel titolo, ma si
prendeva licenze poetiche nel tentativo di collocare storicamente la
figura del conte. Com'è nata? Meraviglia che l'idea di
raccontare la genesi dell'opera sia venuta in mente soltanto ora,
francamente, leggendo in una qualsiasi nota biografica dettagli piuttosto sospetti.
Vittima di una malattia che da bambino lo condannò a un isolamento a confine con l'agorafobia, Bram guarì miracolosamente dopo un comune salasso e alla sua morte, avvenuta a sessantacinque anni, diede disposizioni affinché la sua salma venisse cremata secondo una pratica all'epoca poco diffusa. Quale enigma doveva ridurre in cenere insieme alle sue ossa? Dacre Stoker, suo discendente, firma in coppia con J.D. Barker un omaggio che a sorpresa si rivela una gemma del gotico. Tutto ha inizio con la lunga notte di un uomo braccato da voci, ombre e ricordi nel torrione di un'abbazia sconsacrata: rose bianche, specchi e crocifissi possono tener fuori l'invasore, non l'inquietudine. Quell'uomo era Bram Stoker, qui personaggio di un incubo letterario degno dei suoi.
Vittima di una malattia che da bambino lo condannò a un isolamento a confine con l'agorafobia, Bram guarì miracolosamente dopo un comune salasso e alla sua morte, avvenuta a sessantacinque anni, diede disposizioni affinché la sua salma venisse cremata secondo una pratica all'epoca poco diffusa. Quale enigma doveva ridurre in cenere insieme alle sue ossa? Dacre Stoker, suo discendente, firma in coppia con J.D. Barker un omaggio che a sorpresa si rivela una gemma del gotico. Tutto ha inizio con la lunga notte di un uomo braccato da voci, ombre e ricordi nel torrione di un'abbazia sconsacrata: rose bianche, specchi e crocifissi possono tener fuori l'invasore, non l'inquietudine. Quell'uomo era Bram Stoker, qui personaggio di un incubo letterario degno dei suoi.
La
gente crede solo a ciò che può comprendere.
In
compagnia della sorella Matilda, da bambino, il protagonista leggeva troppi gialli, si
annoiava, ficcava il naso dove non avrebbe dovuto. Dalla sua soffitta
affacciata su una Dublino prostrata dalla carestia, animava i suoi
pomeriggi grazie alla cronaca nera – cadaveri trafugati per
sperimentazioni scientifiche, stragi domestiche mosse dalla
disperazione – e ai comportamenti inspiegabili dell'affezionata
tata Ellen. Questa Mary Poppins da brivido cambiava ogni giorno il
colore degli occhi, imprevedibili al pari delle sue assenze
frequenti, e nei ritratti appariva sempre diversa. Ma tutto le veniva perdonato, dal momento che aveva imparato a rendersi indispensabile
all'interno di una famiglia popolosissima, e nessuno poteva spingersi
nei meandri della sua camera da letto. Legato a lei da un filo
ostinato, in un rapporto simbiotico che sfida il tempo, Bram le deve
tutto: l'ispirazione e l'eterna dannazione. Al punto da seguirne le
tracce, quindici anni dopo, in compagnia dell'anticonformista Matilda
e del fratello maggiore, Thornley, preoccupato dall'improvvisa follia
della moglie. I bambini cresciuti, come in It,
formano un trio affiatato per illuminare l'oscurità di un'infanzia sospesa nel dubbio. Dopo aver reclutato l'ungherese Arminius
Vambery, gentiluomo con il pallino dell'occulto che ispirò il
personaggio di Van Helsing, gli imprudenti Stoker si accorgeranno di
non essere gli unici sulle tracce dell'ex tata. Ma Ellen, struggente personaggio femminile sbucato quasi da una novella di
Boccaccio, intanto cosa cerca?
Sta
venendo la morte per tutti noi; sarà prodigiosa.
C'erano
una volta, tanto tempo fa, una contessa innamorata di un contadino
senza arte né parte; un uomo dagli occhi fiammeggianti e con
l'accento con l'est, che si vocifera abbia stretto un patto con il Diavolo; le sciagure della famiglia O'Cuiv, decimata sì ma non
dall'inedia. Rispolverando il piacere delle fiabe folkloristiche e il
gusto per la suggestione dei racconti orali, Dracul è
un'avventura che riprende nei minimi particolari
l'impalcatura del successo di Stoker e, senza tralasciare nulla del
breviario horror – cuori pulsanti nei barattoli di formaldeide,
cadaveri in fuga dagli obitori,
insetti e poteri psichici –, sbarca infine in un villaggio fantasma
in Baviera. Se i pericoli non sono soltanto soprannaturali, meglio
temere il calare delle tenebre o al contrario aspettarlo?
Elegante e rigorosissimo, il romanzo prequel segue passo passo le regole del Dracula originale. Ne viene fuori una lettura bellissima, che abbraccia una narrazione ad ampio respiro e una struttura familiare, fatta com'è di fitti carteggi, note dattiloscritte e pagine di diario. Dietro la notte cupa e tempestosa dei proverbi si nasconde un lavoro filologico credibilissimo, che ha davvero del magico. Quando la curiosità è un prurito inestinguibile, proteggiti il collo dal bacio dei morsi; mettiti al riparo. La popolano un conte diverso da quello che pensavi di conoscere e una storia, in perfetto equilibrio fra biografia e finzione, che invece non conosci ancora. A casa dovresti essere al sicuro. Questo brivido vecchio stile picchietta alla finestra con discrezione, desidera un invito formale per morderti. Ci sono cresciuto, e ne avevo nostalgia. Io, come il giovane Bram, l'ho lasciato entrare.
Elegante e rigorosissimo, il romanzo prequel segue passo passo le regole del Dracula originale. Ne viene fuori una lettura bellissima, che abbraccia una narrazione ad ampio respiro e una struttura familiare, fatta com'è di fitti carteggi, note dattiloscritte e pagine di diario. Dietro la notte cupa e tempestosa dei proverbi si nasconde un lavoro filologico credibilissimo, che ha davvero del magico. Quando la curiosità è un prurito inestinguibile, proteggiti il collo dal bacio dei morsi; mettiti al riparo. La popolano un conte diverso da quello che pensavi di conoscere e una storia, in perfetto equilibrio fra biografia e finzione, che invece non conosci ancora. A casa dovresti essere al sicuro. Questo brivido vecchio stile picchietta alla finestra con discrezione, desidera un invito formale per morderti. Ci sono cresciuto, e ne avevo nostalgia. Io, come il giovane Bram, l'ho lasciato entrare.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Annie Lennox - Love Song for a Vampire
Quindi Dracul non è la storia di Bram vera e vissuta, ma comunque sempre una romanzata attorno alla sua vita e all'esperienza con questa tata misteriosa... giusto?
RispondiEliminaAh, sì sì, è pura fiction. Dubito che una famiglia, per quanto disperata, possa affidarsi a qualcuno come Ellen! Tutto, a partire da lei, è un'invenzione degli autori. :)
EliminaMa sai che mi ispira?? Il piccolo bram e la sua inquietante tata *_*
RispondiEliminaOltre che come horror, funziona alla grande anche come romanzo storico, fra le altre cose. Te lo consiglio!
EliminaBellissima recensione Michele! Realtà, finzione, fantasia, horror, leggenda...ma in questi casi quanto vorresti sapere la verità e ciò che passava per la testa dello scrittore durante la stesura del romanzo?
RispondiEliminaGrazie mille, Nunzia!
EliminaIn risposta alla tua domanda: niente. Si perderebbe tutto il fascino.
Lo aggiungo?
RispondiEliminaSì lo aggiungo nell'infinita wishlist!
Aggiungi, è sicuramente uno dei titolo più interessanti proposti nell'ultimo periodo. :)
EliminaUn affascinante horror con incursioni storiche è una lettura a cui non so resistere. A dir il vero io adoro i libri e tu, mio caro Mr Ink, sei colpevole di far aumentare i libri sul mio comodino. Però che bello avere una pila di libri da leggere!Ti seguo sempre ammaliata dal tuo scrivere :)
RispondiEliminaGrazie mille, Aquila. Questo, più di altri recensiti di recente, prometto solennemente che è nato per il tuo blog. :)
EliminaDirei che sei riuscito a stuzzicare tutta la mia curiosità! Dracula letto anni e anni e anni fa, lo ricordo come un bellissimo romanzo gotico e questa leggenda -che non conoscevo- potrebbe farlo tornare sul mio comodino, grazie!
RispondiEliminaVeramente un omaggio intelligente e sentito, che riesce a raccontare personaggi nuovi pur muovendosi nel solco del passato. Da leggere, con brividi annessi!
EliminaNon gli avrei dato due lire, ed invece...
RispondiEliminaSe uscisse in formato economico ci farei un pensierino.
L'anno prossimo di questi tempi, forse, ma l'economica sicuramente arriverà in versione Tea. Merita parecchio!
EliminaLo prendo!
RispondiElimina