Il
cielo è in fiamme. Abbiamo paura di tutto ciò che ci circonda, di
questo mondo. Perché se ci separano, non c'è nient'altro che
dolore. Le nostre anime urlano. Devo andare da lui.
Titolo:
La ragazza delle fragole
Autrice:
Lisa Stromme
Editore:
Giunti
Numero
di pagine: 318
Prezzo:
€ 14,00
Sinossi:
Norvegia,
1893. Nel pittoresco villaggio di Åsgårdstrand, che si affaccia sui
fiordi del Mare del Nord, a qualche chilometro da Oslo, molti artisti
trascorrono le vacanze estive. A pochi passi dal mare c’è anche la
piccola casa di Edvard Munch, il pittore “malato” che la comunità
locale guarda con grande sospetto. Nonostante il divieto di
rivolgergli la parola e di contemplare le sue tele, la piccola
Johanne non resiste, e ogni volta che viene mandata a raccogliere le
fragole da vendere ai turisti, si intrattiene con il giovane artista.
È proprio la pittura e il mondo dell’arte ad affascinarla e Munch
sembra l’unico ad averlo intuito e a incoraggiarla in quella
direzione. L’estate di libertà di Johanne finisce però quando sua
madre la manda a servizio da una delle famiglie più in vista del
luogo, per tenere compagnia a Tullik, una ragazza di qualche anno più
grande di lei. Ed è così che Johanne sarà testimone di un evento
sconcertante: tra Tullik e Munch scoppia una passione febbrile e
pericolosa. Un sentimento tanto impetuoso quanto osteggiato che
sconvolgerà la vita delle due ragazze fino a mettere in pericolo le
stesse opere di Munch.
La recensione
“La
verità può apparire spesso volgare, non è così? E a volte le
bugie brillano come splendide stelle.”
Ho
sempre avuto la passione per il disegno. Ma leggere, per via
dell'incostanza e del poco tempo libero, è l'unico verbo che coniugo
sempre e solo al presente. Per il resto, disegnavo. Bambino
affascinato dal Grandi Speranze post-moderno
di un giovane Cuaròn, quel Paradiso Perduto in
cui l'altera Estella posava senza veli per un Pip innamorato perso,
ho riempito fogli e fogli di scarabocchi, per un periodo; al liceo,
avrei frequentato volentieri l'Artistico, se l'Artistico non avesse
avuto, al tempo come adesso, la cattiva fama che ha dalle mie parti.
Ho studiato Storia dell'arte alle superiori, in compenso, poco ma
appassionatamente, e sarà proprio Arte contemporanea uno degli
ultimi esami che, entro l'anno, si spera, darò all'università.
Avevo apprezzato ma non troppo la trasposizione cinematografica di La
ragazza con l'orecchino di perla,
di cui ho il romanzo in lista da una vita o forse due, e lo scorso
autunno vi avevo già parlato di questo mio vecchio hobby, di un
adolescente che andava in crisi coi ritratti, quando doveva ultimare
gli occhi, complice la seconda fatica dell'amica Francesca Diotallevi
– Amedeo je t'aime,
lo sapevate?, arriverà presto anche a teatro. Giorni caldissimi, di
promemoria e tuffi nel passato, se al mare non ci si può accostare
proprio, questi in cui ho letto La ragazza delle fragole.
Un romanzo d'esordio di un'autrice inglesissima, nonostante il
cognome, che mi è arrivato a sorpresa, ma nel momento propizio.
Storia di Edvard Munch, progenitore dell'espressionismo, e della sua
musa dall'identità incerta, è ambientato nel cuore della bella
stagione. In Norvegia, per fortuna, i climi sono più miti e i
paesaggi più accattivanti, e Lisa Stromme è lì che ci porta:
l'esordiente, infatti, ha una prosa bellissima, uno spirito libero e
una storia che, vera o presunta che sia, fa viaggiare. Me ne sono
stupito, nelle prime cento pagine in particolare. Quando, incerto se
intraprendere questa lettura non programmata oppure no, io che non
sono un grande estimatore dei romanzi storici, soppesavo il romanzo
tra me e me. Quando immaginavo che di Munch, mai stato, infatti,
nemmeno un estimatore delle sue opere, non m'importasse poi molto.
Scorrevole, sottilmente seducente, istruttivo, La ragazza
delle fragole è la storia di
una quindicenne che d'estate, per sottrarla dalle distrazioni e dal
corteggiamento spietato del pescatore Thomas, viene mandata come
domestica a casa di una ricca famiglia di villeggianti. Le colleghe
sono severe, i pradroni gente per bene e le loro figlie - due in età
da marito e la terza già accasata, nonostante una relazione
scandalosa – sono stranamente amichevoli nei confronti di Johanne,
che raccoglie bacche mature tra i cespugli, ha fatto da modella a un
pittore stimatissimo e, soprattutto, non teme l'uomo nero che vive in
una capanna in mezzo ai boschi. La protagonista, infatti, è amica
del famigerato Munch, ma nessuno deve saperlo: le ha regalato un
libro di Goethe, le permette di pasticciare nel suo studio e la
lascia ammirare i dipinti messi ad asciugare in giardino. Gli stessi
che, in paese, si dice siano opera del demonio: le ombre affilate, le
creature fantastiche, i colori che paiono sbagliati. Impotente,
Johanne assisterà al nascere e al morire della relazione tra
l'artista maledetto e la malleabile Tullik, a cui fa da cameriera e
accompagnatrice. La gente chiacchiera e complotta, però, e l'estate
non dura che qualche mese appena. Cosa succederà dopo? Cosa
succederà, quando quell'amore proibito e scandaloso finirà di bocca
in bocca, amplificato come un urlo?
Mentre Munch lavora al suo capolavoro – su un fiordo, c'è un uomo
senza faccia con le mani premute sulle guance, che un po' somiglia al
pittore stesso e un po' alla sua addolorata amante -, Johanne ci
racconterà di loro e di sé.
Un lui
imperscrutabile, misterioso, perso nel suo mondo delirante. Una lei
infantile, viziata: pazza d'amore. In mezzo, una ragazza che guarda,
cela, fa da filtro: dare a Johanne il ruolo della narratrice, ho
trovato, è stato il compromesso perfetto. Fa da messaggera, lei, e
da moderatrice. La ragazza delle fragole,
così, diventa una storia d'amore vissuta dall'esterno: senza sospiri
di sorta, ma piena di fascinazione. Tanto, ho letto nella
postfazione, è però lavoro più di fantastia che di una filologica ricostruzione
storica. Cambia qualche data, ai fini della narrazione, e alcuni
personaggi sono fittizi: attori. C'è stata una ragazza
delle fragole, sì, ma non è
mai esistita una Johanne, domestica adolescente con il sogno
dell'arte e il dono della sinestesia. Ecco il “ma”, allora: al
posto della Stromme, parlandosi di immaginazione, avrei immaginato
per i due personaggi femminili qualcosa di... più.
La passione per Munch dà febbri altissime. E' cosa di famiglia; un
contagio. E lo stile, ricco e spezzettato all'occorrenza, evoca donne
che fuggono dalla propria ombra, boschi come nidi d'amore, tane di
artisti misantropi. Una doppia natura, un duplice volto. A tratti,
fresco e solare: piacevolissimo. A tratti, perfino inquietante.
La ragazza delle fragole, lettura perfetta in questo periodo dell'anno, dura un'estate e un po' di più. Biografia romanzata su capolavori che urlano in piena notte, sotto le assi del pavimento, e amori strozzati che reclamano attenzione, dimenticati per tutta la vita nel doppio fondo di un armadio. Eppure, indimenticati.
La ragazza delle fragole, lettura perfetta in questo periodo dell'anno, dura un'estate e un po' di più. Biografia romanzata su capolavori che urlano in piena notte, sotto le assi del pavimento, e amori strozzati che reclamano attenzione, dimenticati per tutta la vita nel doppio fondo di un armadio. Eppure, indimenticati.
Il
mio voto: ★★★½
Il
mio consiglio musicale: Tori Amos – Siren
Ma grazie!
RispondiEliminaLa recensione è bella, ma il libro continua a non convincermi.
RispondiEliminaCiao da Lea
P.S: Scusa, non c'entra....ma finalmente ho visto due episodi di Penny Dreadful e ne sono entusiasta! Lo scrivo a te perchè la curiosità è nata leggendo i tuoi post.
Ti ringrazio, Lea.
EliminaVedrai, è sempre meglio. ;)
Questo libro mi ispira sin da quando l'ho visto in libreria e ora finisce dritto dritto in wishlist, tanto il compleanno si avvicina e così evitiamo di far fare gaffe ad amici e parenti, no?! Tu, però, prometti di recuperare quanto prima la lettura de "La ragazza con l'orecchino di perla", che è uno dei romanzi più belli che io abbia letto!
RispondiEliminaParola di lupetto. Lo leggo, lo leggo! :-)
EliminaRecensione come sempre bellissima e convincente! Avevo adocchiato questo romanzo tra gli acquisti de "La Libridinosa", ma leggere la tua recensione mi ha incuriosita ancora di più. Mi sa che la WL si allunga :)
RispondiEliminaA presto, Anna
Libridinosa che lo ha acquistato in ebook e ora vuole il cartaceo a tutti i costi!
EliminaNel mio caso, Anna, una bella sorpresa davvero. Non (me) lo aspettavo. Peccato per la discutibilissima veste grafica che, se non lo avessi già, il cartaceo non me lo farebbe desiderare troppo :-/
EliminaBene, finisce anche questo in WL. Forse per l'estate del 2017 ce la faccio!
RispondiEliminaIl proposito c'è. ;)
EliminaMmm... no. Non mi ispira...
RispondiEliminaMi sa che è troppo artistico e retrò per me...
Ahahahah, penso di sì!
EliminaMagari fanno il film. Su Munch, a parte uno vecchio-vecchio-vecchio, latitano...
Concordo sulla veste grafica estremamente triste ç_ç Però il libro finisce in wish list :D
RispondiEliminaMi piace, Michele!
RispondiElimina@Ari, mi sembra il tuo genere. Poi, nel disegno, sei bravissima. :)
Elimina@Nunzia, potrebbe rivelarsi una bella lettura, anche nel tuo caso.
Ciao!!
RispondiEliminaÈ da un po' che osservo il tuo Blog... Giro, leggo le recensioni e alla fine di ognuna penso sempre la stessa cosa: hai la scrittura nel sangue!
È impossibile non essere travolti e coinvolti dal modo in cui parli dei libri.
Ho quindi deciso di diventare tua lettrice e seguire ufficialmente il tuo Blog ;)
Ps
Questo romanzo finisce subito nella mia lista! :D
http://stoffedinchiostro.blogspot.it/?m=0
Ti ringrazio, Jasmine. Da oggi, ti seguirò anch'io. :))
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