Ciao
a tutti, amici, e buona domenica! Altro post improvvisato. Questa strana recensione non era pensata per oggi, ma –
questo pomeriggio – ho passato così le mie due ore di pausa dallo
studio. Ho finito il romanzo d'esordio della Dellaira e l'ho
consigliato, per lettera, ad un amico. Non ho resistito. Si parla di lettere e Charlie
(qui il mio pensiero su Noi siamo infinito) le apprezza sempre. Lo so.
Spero vi piaccia. Un abbraccio.
La verità è bella, non importa quale sia. Anche se fa paura, o se è brutta. E' bella semplicemente perché è vera. E la verità è luce. Ti rende più te. Io voglio essere me.
Autrice:
Ava Dellaira
Numero
di pagine: 313
Prezzo:
€ 16,90
Sinossi:
Tutto
inizia con un compito assegnato nei primi giorni di scuola: "Scrivi
una lettera a una persona che non c'è più". E così Laurel
scrive a Kurt Cobain, che May, la sua sorella maggiore, amava
tantissimo. E che se n'è andato troppo presto, proprio come May. Per
Laurel, la sorella era un mito: bella, perfetta, inarrivabile. Era il
sole intorno a cui ruotava tutto, specie da quando i genitori si
erano separati. Perderla è stato indescrivibile, qualcosa di cui
Laurel non vuole parlare. Sulla carta, invece, Laurel si lascia
finalmente andare. E dopo quella prima lettera, che non consegnerà
all'insegnante, continua a scriverne altre, indirizzandole a Amy
Winehouse, Heath Ledger, Janis Joplin e altri idoli della sorella
scomparsa. Soltanto a loro riesce a confidare cosa vuol dire avere
quindici anni e sentire di avere perso una parte di sé, senza
nemmeno potersi aggrappare alla famiglia perché è andata in mille
pezzi. Soltanto a loro può confessare la paura e la voglia di
avventurarsi in quel mondo nuovo che è la scuola, la magia di
incontrare amiche che ti fanno sentire normale e speciale al tempo
stesso. Finché, come un viaggio dentro di sé, quelle lettere
porteranno Laurel al cuore di una verità che non ha mai avuto il
coraggio di affrontare. Qualcosa che riguarda lei e May. Qualcosa che
va detto a voce alta: solo così Laurel potrà superare quello che è
stato, imparare ad amarsi e trovare il coraggio di andare avanti.
Una recensione, una lettera
Una recensione, una lettera
Caro
Charlie,
la mia prima lettera l'ho scritta a te, sicuro che fosse anche l'ultima. Apri la buca della posta, invece, e mi ritrovi lì. Un francobollo che viene dall'Italia, una busta color crema, la vita scritta sul foglio di un quadernone a righe. La verità è che pensavo non ci fosse più posto. Per una lettera, un'altra. Per persone diverse da te, Sam e Patrick, nella mia piccola infinità. Sono passati sei mesi: la metà esatta di un anno come un altro. Ti dissi che avrei ballato, ricordi? L'esistenza una balera affollata, un Capodanno da affrontare con Converse verdi che aspiravano a essere scarpe da tip tap, nell'ultima notte del mondo. Eroe per un giorno e basta. Mi conosci e sai che ti ho mentito. Te l'ho detto perché suonava bene. La promessa di ballare era la chiusura perfetta del mio messaggio. Una bugia per una lettera piena di verità: perché si sa che l'onesta mi fa paura, quand'è troppa. Mettiamole pure un limite. Quello, il motivo principale, e la mia naturale tendenza a dimenticare le cose. Come quando incontro una conoscente di mamma al supermercato, le dico che le darò i suoi saluti, ma mica lo faccio davvero. E chi ci pensa. Ho trovato un'amica e vorrei presentartela. Ti piacerebbe. Tu piaceresti a lei. Io poi sono la famosa prova del nove. Voi mi piacete entrambi, a me piace pochissima gente, dunque dovete piacervi tra voi. Per forza. Senza condizionale. Dovete. So che lo farerete. Si chiama Laurel. Laurel, questo è Charlie. Fate ciao con la mano, guardatevi. Se vi somigliate, non l'ho notato. Siete fratelli che non lo sanno. Siete parenti che non si somigliano. Nati in città diverse, in epoche diverse. Da semi diversi, ma da impronte uguali. Dio poi ha buttato lo stampino. I malinconici si riconoscono. Hanno una nuvola nera disegnata sulla testa. Voi siete un po' così. Mi siete piaciuti subito, perché anch'io sono un po' così. Sai, comunque, che anche Laurel scrive lettere? Le sue sono lettere d'amore perduto a buchi neri, a soli tramontati, a stelle collassate. Personaggi famosi che non hanno retto, talenti sprecati. La mia amica Laurel indaga sulla loro infanzia, le loro vittorie. Studia cosa avevano in comune loro, e i loro rispettivi addii all'esistenza. Scrive a Kurt Cobain, a Janis Joplin, a Amy Winehouse, a Judy Garland. Però per tutto il tempo pensa a May, sua sorella. Un'adolescente con una camera piena dei loro poster. Ci dormiva insieme. L'inclinazione alla tristezza nel sangue. Il destino dell'autodistruzione incorniciato al muro, accanto a poster dei Nirvana da fare in mille, minuscoli pezzi, ora che lei non c'è più. Laurel non si capisce.
la mia prima lettera l'ho scritta a te, sicuro che fosse anche l'ultima. Apri la buca della posta, invece, e mi ritrovi lì. Un francobollo che viene dall'Italia, una busta color crema, la vita scritta sul foglio di un quadernone a righe. La verità è che pensavo non ci fosse più posto. Per una lettera, un'altra. Per persone diverse da te, Sam e Patrick, nella mia piccola infinità. Sono passati sei mesi: la metà esatta di un anno come un altro. Ti dissi che avrei ballato, ricordi? L'esistenza una balera affollata, un Capodanno da affrontare con Converse verdi che aspiravano a essere scarpe da tip tap, nell'ultima notte del mondo. Eroe per un giorno e basta. Mi conosci e sai che ti ho mentito. Te l'ho detto perché suonava bene. La promessa di ballare era la chiusura perfetta del mio messaggio. Una bugia per una lettera piena di verità: perché si sa che l'onesta mi fa paura, quand'è troppa. Mettiamole pure un limite. Quello, il motivo principale, e la mia naturale tendenza a dimenticare le cose. Come quando incontro una conoscente di mamma al supermercato, le dico che le darò i suoi saluti, ma mica lo faccio davvero. E chi ci pensa. Ho trovato un'amica e vorrei presentartela. Ti piacerebbe. Tu piaceresti a lei. Io poi sono la famosa prova del nove. Voi mi piacete entrambi, a me piace pochissima gente, dunque dovete piacervi tra voi. Per forza. Senza condizionale. Dovete. So che lo farerete. Si chiama Laurel. Laurel, questo è Charlie. Fate ciao con la mano, guardatevi. Se vi somigliate, non l'ho notato. Siete fratelli che non lo sanno. Siete parenti che non si somigliano. Nati in città diverse, in epoche diverse. Da semi diversi, ma da impronte uguali. Dio poi ha buttato lo stampino. I malinconici si riconoscono. Hanno una nuvola nera disegnata sulla testa. Voi siete un po' così. Mi siete piaciuti subito, perché anch'io sono un po' così. Sai, comunque, che anche Laurel scrive lettere? Le sue sono lettere d'amore perduto a buchi neri, a soli tramontati, a stelle collassate. Personaggi famosi che non hanno retto, talenti sprecati. La mia amica Laurel indaga sulla loro infanzia, le loro vittorie. Studia cosa avevano in comune loro, e i loro rispettivi addii all'esistenza. Scrive a Kurt Cobain, a Janis Joplin, a Amy Winehouse, a Judy Garland. Però per tutto il tempo pensa a May, sua sorella. Un'adolescente con una camera piena dei loro poster. Ci dormiva insieme. L'inclinazione alla tristezza nel sangue. Il destino dell'autodistruzione incorniciato al muro, accanto a poster dei Nirvana da fare in mille, minuscoli pezzi, ora che lei non c'è più. Laurel non si capisce.
E' una astrologa di vite eclissate, una
metereologa di acquazzoni di pianto e tempeste sentimentali.
Fruitrice di musica, creatrice di musica. Lettrice di poesie, autrice
di poesie. L'unica cura di sé stessa. Filosofeggia guardando Il
cavaliere oscuro e Stand By Me, mentre
tu - tra il terrorizzato e il divertito - guardavi Rocky Horror
Picture Show, e pensa a come il
mondo si sia rovesciato. A Batman che ha perso la sua amata e che è
accusato di essere un criminale, al Joker di Heath Ledger che ha
un'umanità e un ghigno che turbano, a River Phoenix che sarà sempre
il bambino bello e ribelle della trasposizione cinematografica del
miglior Stephen King. Così, "forever young". Invitala a pranzo,
portala fuori. Niente di imbarazzante: lei porta i suoi amici, tu
porta i tuoi. Che tipi che sono! D'altri tempi. Figli dei fiori
mancati per un soffio. La coppia: Kristen e Tristan. Uguali e disugali. Lei
studiosa, lui saggio e con l'ispirazione dentro, ma senza il coraggio
reale di provare a scrivere qualcosa di suo. Hannah e Natalie
potrebbero essere un'altra coppia, invece, solo che si amano e non lo
ammettono davanti agli altri. Fumano, bevono; le scintille delle canne e le teste
lucenti dei mozziconi di sigaretta come lucciole nel Vicolo. Il loro
Quartier Generale: un Pensatorio frequentato da hippy degli anni
duemila. Nei tuoi quindici anni succedeva qualcosa di simile. Te ne
stavi sul divano rosso dello scantinato di Sam e Patrick, con le
sigarette che fumavi, anche se non ti piaceva il loro sapore, e il
silenzio dei tuoi diecimila pensieri. Da ragazzo da parete a ragazzo da parete,
ti capivo.
Laurel all'inizio non la mettevo bene a fuoco. Forse non
l'ho messa a fuoco nemmeno adesso, ma ho imparato a farmela piacere
ugualmente. Con i suoi misteri da giovane donna, con quelle lettere che
non mi fa leggere. In foto non viene bene, non esce. Vive per conto
suo, quasi dietro un vetro appannato: quando è inverno, piove e
fuori fa freddo. La stanza è umida, le finestre rigate d'acqua
piangono inconsolabili. Ti viene da disegnarci una cosa con il
polpastrello, con l'indice: una faccia che sorride, un cuore
sbilenco. Hai voglia di intaccare il gelo con la punta morbida di un dito. Apri
un passaggio, un pertugio, sul vetro bagnato. Un buco nel mondo di
Laurel. Piove e le luci dei lampioni sfarfallano: sono bellissime. E'
Natale. Le luci si raddoppiano e si raddoppia quella bellezza opaca –
da lampadina che muore, da candela che si spegne, da battito che
s'addormenta nei macchinari dell'ospedale. Un battito sordo, lento.
Laurel è tutta un tum... tum... tum... Un ritmo pacato, pacifico, che
ha tanto sonno arretrato. Non riesce a dormire: la sua stanza
è a metà. Manca un pezzo del suo vecchio letto a castello; sua
sorella non è da nessuna parte. May era una fata e tra le altre
creature alate del suo bosco nero doveva esserci anche la Alaska di
John Green. Sono della stessa specie. Di notte, May abbandonava
Laurel per spiccare il volo. Quando nessuno la vedeva, si illumava e
le sue ali di luce la portavano fuori dalla finestra, nel vento. In
mezzo a feste e cuori, sbronze e amori. La mia amica ha guardato e le
ali della sua sorella maggiore si sono spezzate. Adesso ha preso a
non guardare e a non pensarci. Magari poi lei torna. Dalla finestra
semiaperta, dalla morte, ai suoi rossetti carichi e ai jeans
buoni strappati sulle ginocchia. Magari poi non gioca più a fingersi
morta. Tu hai presente il mare? Porta a riva dei legnetti che non si sa
da dove arrivano. Secondo Laurel fanno a gara, come le tartarughine
che – rotte le uova – si sfidano a chi arriva per prima
all'acqua. May sarà nella prima onda che si infrange a riva, secondo noi. Caro
Charlie, ti consiglio questa loro storia. Quando leggo qualcosa che mi
colpisce penso sempre ad altri lettori con gusti simili e, in questo
giorno di giugno caldo e nuvoloso, mi sei venuto in mente proprio tu.
Noi siamo infinito
apprezzerebbe Noi siamo grandi come la vita.
Per la scrittura tanto semplice, i passaggi delicati, i fiori
nell'asfalto e la colonna sonora pazzesca, i personaggi sfocati in
cerca di un loro infinito in un'età che infinita non è. I giovani e
la morte. Un mistero guardato in faccia da occhi timidi. Laurel ti accarezza e scopri di star male, anche se prima non lo
sapevi. La carezza è il memento, la carezza è la cura.
Con immenso affetto,
sempre. M.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Ed Sheeran – A Team
Questa recensione la aspettavo da quando ho deciso di non prendere Noi siamo grandi come la vita in libreria, la settimana scorsa.
RispondiEliminaHo letto Noi siamo infinito da un po' e mi aveva delusa; Charlie e la sua passione per le lettere, i film e la musica mi erano piaciuti, il resto meno.
Penso proprio che, prima o poi, tornerò a cercare la compagnia di Charlie; Laurel invece spero di conoscerla al più presto, sebbene il mio istinto mi spinga a stare in guardia.
Roba di poco, comunque :)
Per le tue parole, come sempre, grazie.
Mi dispiace che "Noi siamo infinito" non ti abbia convinto. Dico sempre che, se l'avessi letto tempo fa, sarebbe stato il romanzo della mia adolescenza. Sfortunatamente, sono arrivato un po' tardi. :)
EliminaInizio a pensare che tu voglia farmi fuori con le emozioni scaturite da ciò che scrivi. Se mi dovessero chiedere perché seguo te, Mik, risponderei per il tuo speciale e particolare, per il tuo saper trasmettere con parole toccanti. Non conosco ancora Charlie, ma so che non ci vorrà ancora molto, mentre Laurel la sento già amica anche se devo ancora iniziare il libro che custodisco già sulla scrivania. Avevo già mille motivi per sapere di dover amare Noi siamo grandi come la vita ma ora me ne hai dato un altro ancora con questa recensione così particolare da toccare il cuore e mandarlo in frantumi. Grazie! Prometto che presto andrò a conoscere anche Charlie ;)
RispondiEliminaGrazie mille per i tuoi commenti, Gio. Charlie è un mio caro amico. Quando lo conoscerai, ne sarò felicissimo. :)
EliminaLa tua lettera è poesia, forse molto meglio del libro, e per ora lei mi basta! continua sempre a scrivere così!
RispondiEliminaTi ringrazio, Lara! Ma anche il libro è bello, altrimenti non mi avrebbe ispirato. :D
EliminaCiao :) 4 stelline, beh che dire... tu hai amato Noi, siamo infinito a differenza di me, quindi leggere questo libro mi "spaventa un pochetto... Arriverà anche il suo momento.
RispondiEliminaAnyway ottima recensione <3
Buuuuuh! :P Come fai a non volere bene a Charlie?
EliminaSono curioso di sapere il tuo parere. Devo dire che era nelle mie corde, moooolto.
Sarà che sono più cinica o forse leggo con un occhio diverso dal tuo: Noi siamo infinito non mi ha per niente convinta e questo, che mi sono ritrovata a leggere a tempo perso, neanche. Soprattutto non mi ha convinto quel "segreto" che Laurel ha tenuto dentro di sé, u po' fin troppo simile al finale della storia di Charlie. Insomma, io leggo con occhi disamorati, mannaggia a me, e riesco a cogliere tutti i difetti e le banalità.
RispondiEliminaMa in realtà non sono venuta a commentare per dirti questo: che a me non sia piaciuto e a te sì non cambia nulla.
Sono venuta qui perché volevo leggere in che modo avresti descritto il tuo impatto con questo libro. Volevo leggere le tue parole, insomma volevo leggere te. Perché hai un grande potere: quando una storia ti emoziona, tu riesci a emozionare chi ti legge, anche se quella storia l'ha letta e non apprezzata.
Sì tropp brav, uagliò :P
<3
EliminaVedi che fai "la Scrooge" per finta? :-D
non so proprio cosa commentare, giuro.
RispondiEliminaLa tua lettera è fantastica. Qualcuno ha scritto "poesia" e non posso essere che d'accordo!
Noi siamo grandi come la vita devo assolutamente leggerlo!
Grazie, Giusy. :3
EliminaMa come fai? Ti ammiro tantissimo. Non ci sono parole adatte per dimostrarti quanto ti ammiri.
RispondiEliminaE adesso lo leggerò anche io. Mi hai convinta.
Grazieee **
EliminaCredevo che con la recensione di "Noi siamo infinito" mi avessi davvero sorpreso, ma a quanto pare in questa recensione sei riuscito a fare di meglio o comunque a sorprendermi ancora di più.
RispondiEliminaChe dire? Lo sai che leggo sempre volentieri le tue recensioni e che ormai mi fido ciecamente del tuo giudizio: proprio per questo "Noi siamo grandi come la vita" verrà letto dal sottoscritto durante uno di questi mesi estivi :)
Le mie aspettative ormai sono altissime, ma sono sicurissimo che questo libro non mi deluderà.
Complimenti ancora per la recensione! :)
A presto ;)
Grazie, Fra ;) Noi siamo infinito è un'altra cosa, sicuramente, ma questo anche mi ha colpito. L'idea di base è unica nel suo genere.
EliminaNon sai quanto vorrei leggerlo!
RispondiEliminaE le tue recensioni, vabbè nemmeno ne parliamo. *si gira per non far vedere gli occhi lucidi*
Grazie mille, Ilenia. O scusa?
Elimina:)
Ma come riesci a comunicare tutto quello che un libro ti comunica in modo così delicato e particolare? :3 OK, questo libro mi piaceva già da prima. Aveva un nonso che di affascinante ma questa recensione mi ha fatto capire che è fantastico, se è veramente come Noi siamo infinito, con la stessa aria giovane e problematica, sono certa che sarà una lettura piacevole proprio perché Noi siamo infinito mi è entrato nel cuore <3
RispondiEliminaAllora è perfetto. Charlie è uno che resta.
EliminaEh si ^^ Charlie ti rimane nel cuore :D So che ti ho già nominato recentemente ma dato che questa recensione mi era piaciuta molto l'ho citata in un mio post per farla conoscere ai miei lettori, se vuoi dare un occhio ti lascio il link. http://neversaybook.blogspot.it/2014/06/post-ive-loved-estate-e-libri.html
EliminaGrazieeeee
EliminaAccidenti.
RispondiEliminaPosso dire di essere impressionato? Leggere questa lettera mi ha commosso, è arrivata dritta al bersaglio come una freccia.
Le tue parole hanno fatto guadagnare a questo romanzo un lettore in più!
Ti ringrazio tantissimo, Cloven!
EliminaCosa si può fare con le parole! Una cosa sola: complimenti davvero. Tu sai scrivere, ma tipo imprimere, capisci? Prendi quelle parole e le rigiri come un giocoliere, di quelli che ti fanno fermare per strada perchè "cavolo ma come fa?". E sorridi, e rimani con gli occhi spalancati, sbalordito, e poi lo accetti perchè tanto ha talento, è inattaccabile. Ecco io ho sempre pensato che il fascino sta nelle parole di chi le sa usare, e, beh, tu, tu le sai usare.
RispondiEliminaMa grazie mille, davvero. Che belle parole, le tue.
EliminaE benvenuta!
Grazie, è davvero un bel blog, ti seguirò con piacere. :)
EliminaMeravigliosa lettera/recensione, Mik :) Sono felice che ti sia piaciuto!Anch'io l'ho adorato, non ai livelli di Noi siamo infinito e The sky is Everywhere, ma rimane comunque un romanzo a dir poco unico!E' sicuramente una delle letture più particolari che abbia mai fatto, e anch'io ho un po' rivisto Alaska in May :)
RispondiElimina:D
EliminaLo voglio, lo voglio, lo voglio. Perchè tutte le tue recensioni fanno aumentare la mia wishlist? Il mio portafoglio ti odia profondamente.
RispondiEliminaPovero portafoglio...
EliminaVabbè, tu sei top <3 *inchino*
RispondiEliminaRecensioni da pelle d'oca.
Complimentissimi Mik :)
Grazieeeee :3
EliminaMolto bella questa lettera. Scrivi proprio bene. Mi è piaciuto anche il riferimento ad Alaska, hai colto in pieno ;) La lettura è stata molto carina^^
RispondiEliminaGrazie ;)
EliminaLa tua recensione fa rivivere le stesse sensazioni del libro, la stessa magia delicata. Non ho ancora avuto il piacere di conoscere Charlie, ma "Noi siamo infinito" sarà il prossimo acquisto fuori dagli schemi, diverso dai generi che leggevo sino ad ora. Ho voglia di leggere qualcosa di diverso!
RispondiElimina