Autrice:
Bianca Leoni Capello
Editore:
Sperling & Kupfer
Numero
di pagine: 285
Prezzo:
€ 16,90
Data
di pubblicazione: 4 Settembre 2012
Sinossi:
È una gelida sera di febbraio a Venezia quando Virginia, diciotto
anni e i capelli rossi come il fuoco, incontra per la prima volta
Damien De Silva. È tardi, le strade sono deserte e lei sta tornando
a casa dall'allenamento di pallavolo, il passo veloce, il respiro
affrettato. All'improvviso, dal buio spunta un uomo, bellissimo e
misterioso. Che guarda nella sua direzione. Decisa a non incrociare
lo sguardo dello sconosciuto, Virginia gli scivola accanto con gli
occhi bassi. Ma proprio in quel momento sente due parole farsi spazio
nella sua mente. Due parole, semplici e terrificanti: "Sono
tornato". Chi è quell'uomo? E che cosa sta succedendo?
Profondamente sconvolta, Virginia decide di archiviare l'accaduto
come frutto della sua immaginazione. Ma il giorno seguente le cose si
complicano. Perché lo sconosciuto altri non è che il nuovo
professore di italiano. Dannatamente giovane e affascinante, Damien
De Silva turba fin dal primo istante il cuore di Virginia. Attratta e
allo stesso tempo spaventata, la ragazza tenta di stargli il più
lontano possibile. Ma ogni volta che si trova in sua presenza succede
qualcosa di inspiegabile: strane visioni le annebbiano la mente.
Visioni di un'epoca passata, di un'antica Palermo ormai dimenticata.
E come se lei e Damien si fossero conosciuti in un'altra vita e si
fossero rincorsi per molti secoli. Ma è proprio così o Virginia sta
perdendo la ragione? Chi è davvero Damien De Silva? E perché, dopo
tanto tempo, è tornato a cercarla e... a terrorizzarla?
La recensione
Amici lettori, il primo giorno di scuola, arrivato e già passato, non mi ha proibito di venir meno al più allettante dei doveri: dedicarmi alle mie amate recensioni! Ringraziando le gentilissime autrici per avermene inviato l'ebook, vi saluto caramente e vi auguro una buona lettura in compagnia di Dark Heaven – La carezza dell'angelo. In libreria dal 4 Settembre ;)
La recensione
Amici lettori, il primo giorno di scuola, arrivato e già passato, non mi ha proibito di venir meno al più allettante dei doveri: dedicarmi alle mie amate recensioni! Ringraziando le gentilissime autrici per avermene inviato l'ebook, vi saluto caramente e vi auguro una buona lettura in compagnia di Dark Heaven – La carezza dell'angelo. In libreria dal 4 Settembre ;)
Erano
tre le certezze della riflessiva Bella Swan di Stephanie Meyer: il
suo Edward era un vampiro centenario; una parte oscura del suo essere
aveva sete del suo sangue; lei era totalmente, incondizionatamente
innamorata di lui. Io, invece, più pragmatico e meno atto alle
riflessioni filosofiche, ne ho soltanto due in questo periodo della
mia vita, di certezze: odio gli ebook con tutto me stesso e l'ultimo giorno di
vacanze estive è sacro. La freddezza di uno schermo non potrà mai
rimpiazzare il frusciante profumo della carta, e tsunami e calamità
non saranno in grado di rubarmi la maratona di telefilm, l'ultimo
tuffo al mare e l'uscita con gli amici, scritti nella tradizionale
giornata in cui appendo al chiodo costume e libertà. Quest'anno, il
richiamo del soprannaturale mi ha allontanato dalle prerogative di
diciott'anni di vita. Un richiamo ancestrale, come il Male e il suo
opposto, che aveva la voce e l'aspetto di uno splendido angelo e, nel
cuore, un odio assai lontano dal Paradiso. Un angelo sputato dalla
bocca furente dell'inferno. Sensuale, tenebroso. Custode e tentatore.
Una
chioma d'ebano, due occhi profondi ed impenetrabili, una memoria
lunga l'arco di infinite esistenze e un nome che ricorda quello del
sex simble di The Vampire Diaries sono
le caratteristiche di Damien De Silva, protagonista dell'urban
fantasy tutto italiano Dark Heaven – La carezza
dell'angelo. Ultimo titolo di un
genere letterario che, con tutto il suo pericoloso fascino, si sta
facendo strada anche nel nostro Paese, è il frutto di un'amicizia
maturata negli anni tra due avide lettrici, nonché centro di un
avvolgente intreccio che, pur facendo tappa obbligatoria al
romanticismo eterno di Twilight
e al gioco di memorie di Fallen,
è piacevole come una ventata d'aria fresca. Un'aria, forse, che
abbiamo avuto l'impressione di aver respirato già altrove, ma che,
frizzante e profumata, soffia su uno orizzonte che brilla di baci e
delle luci rosa di un suggestivo tramonto. Al
centro di una storia appassionata e sensuale, la diciannovenne
Virginia e una città che nessun nebbioso paesino americano riuscirà
mai ad imitare: Venezia. La
giovane protagonista, che non ha in comune con le protagoniste degli
odierni young adult un nome impronunciabile e un alveare di amicizie
elettive, è una ragazza che vive con apprensione i giorni che la
separano dall'esame di maturità, collante di una famiglia che sta
crollando sotto lo sguardo di un padre troppo distratto, di una madre
che ha paura di tornare ad essere felice e di una sorella minore più
attenta alle mode che alle esigenze dei suoi cari.
Capace
di essere sia capricciosa che assennata, sia malinconica che vitale,
Virginia è una pioggia di capelli rossi nascosti in un cappuccio
grigio. Un'adolescente con un ragazzo dal cognome altisonante, le
stesse grandi speranze delle sue compagne e ricordi remoti che,
riflessi in un disegno, sembrano appartenere a qualcun altro. La sua
antica anima ha vissuto, in secoli lontani, una storia che adesso non
ricorda più, logorata da un amore di ruggine che, nella splendida
Monreale del XII secolo, aveva condannato lei e il suo amato Damien a
un finale da tragedia annunciata. Ora, la parte mancante del suo
cuore è tornata nelle sembianze del nuovo, chiacchieratissimo
professore di italiano, che, semplicemente incontrando i suoi occhi
chiari, ha destato un fluire di ricordi color seppia e una fame che
non si accontenta di semplici sguardi. Il cielo ha riservato loro una
seconda possibilità. O è l'inferno, voragine spalancata sotto i
loro piedi, a tessere le trame di una rancorosa vendetta che non
conosce compassione? Quello che un tempo li ha divisi potrebbe
tornare a separarli...
L'aura
sexy di True Blood che si lega alle squisite rievocazioni di
Grande Amore. La voce limpida di un'adolescente tipo che
risuona in echi fragorosi nelle cattedrali del tempo. Un esordio che
non si prefigge di scrivere un nuovo capitolo nel libro mastro del
fantasy contemporaneo, ma che non si accontenta nemmeno di splendere
della luce riflessa di astri più imponenti.
E' esattamente la lettura disimpegnata che si ci aspetterebbe, ma ha la capacità di imporsi tenacemente e, con stile elegante, delicato e spesso allegro, di aprire a forza un nuovo, sottile sentiero in una strada percorsa troppe volte.
E' esattamente la lettura disimpegnata che si ci aspetterebbe, ma ha la capacità di imporsi tenacemente e, con stile elegante, delicato e spesso allegro, di aprire a forza un nuovo, sottile sentiero in una strada percorsa troppe volte.
Il
pregevole risultato è un volume, autoconclusivo solo in parte, che,
tralasciando il titolo internazionale e una maestosa copertina che
non ha nulla da invidiare a quelle delle saghe americana, fa della
sua italianità, inaspettatamente, un pregio eccezionale. Non
che la metaforica presenza del tricolore tra le righe renda diversi
temi, relazioni e triangoli amorosi (o pseudo tali), ma, per una
volta, ho provato la confortante sensazione di riconoscermi in quello
che leggevo. Di poter “fuggire”, per qualche oretta, in una
realtà alternativa in cui - angeli e demoni a parte - i colori, le
percezioni e i legami erano uguali a quelli di noi tutti. L'inventiva
delle autrici, infatti, ha in sé un gusto e un simbolismo dalla
consolidata bellezza cosmopolita, ma è stata la spontaneità usata
nel delineare nove mesi di odissee scolastiche a strapparmi più di
un sorriso. Scanzonati, sani, divertenti, realistici, tra cotte e
interrogazioni bastarde, questi capitoli mi hanno mostrato il volto
che avrebbe un potenziale teen movie italiano, nato da
un'improbabile e riuscitissima collaborazione tra gli sceneggiatori dei
Liceali, le menti di
The Vampire Diaries e i
sarti di un ricco sceneggiato in costume. Il prodotto tra questi
diversi fattori potrà avere ancora un sapere sperimentale, ma non
toglie l'appagamento suscitato da un'opera prima che, pur non
esplorando “l'ignoto” e non raccontando nulla di effettivamente
innovativo, tiene i piedi a cavallo tra confini italiani e stranieri,
in uno slancio che, riuscendo anche a toccare le feste in maschera
tanto glamour in territorio americano, finisce per sfumare troppo
velocemente l'originalità di intriganti flashback che, se ampliati,
avrebbero fatto una piccola differenza e la mia felicità.
Pochi, ma
ben scritti, hanno comunque riacceso la voglia di ritornare
nell'angolo di Eden nostrano che mi ha dato i natali e in cui non
metto piede da un tempo troppo lungo.
Io avrò modo di rimediare e, sono sicuro, l'avranno anche le quattro mani che si nascondono dietro l'aristocratico nom de plume Bianca Leoni Capello. La stessa maturità che poteva far sorgere qualche dubbio sulla freschezza dello stile e della trama, rende Flavia e Lorenza due sognatrici che fanno della loro esperienza un utile jolly. Raccontano di sentimenti semplici nella loro universalità, di un amore proibito (l'ennesimo?) che potrebbe provocare reticenza nel lettore, di una città che è la cornice di un suadente incubo, ma il tutto è intervallato dalle giuste gradazioni di colore che alimentano il tarlo del dubbio riguardo alla linea rossa che separa bene e male, buoni e cattivi. Gli opposti si attraggono e si abbracciano. Si cercano e si appartengono.
Io avrò modo di rimediare e, sono sicuro, l'avranno anche le quattro mani che si nascondono dietro l'aristocratico nom de plume Bianca Leoni Capello. La stessa maturità che poteva far sorgere qualche dubbio sulla freschezza dello stile e della trama, rende Flavia e Lorenza due sognatrici che fanno della loro esperienza un utile jolly. Raccontano di sentimenti semplici nella loro universalità, di un amore proibito (l'ennesimo?) che potrebbe provocare reticenza nel lettore, di una città che è la cornice di un suadente incubo, ma il tutto è intervallato dalle giuste gradazioni di colore che alimentano il tarlo del dubbio riguardo alla linea rossa che separa bene e male, buoni e cattivi. Gli opposti si attraggono e si abbracciano. Si cercano e si appartengono.
Scorrevole,
semplice, ingenuo e adulto al tempo stesso, Dark
Heaven si è fatto
leggere in un giorno, facendomi dimenticare che avevo gli occhi
ridotti a due fessure contro lo schermo del pc e che, simile a un
diavolo avido e furtivo, il romanzo mi stava sottraendo
silenziosamente le ultime ore d'estate. Proprio come il primo volume
di Scarlett,
della fantastica Barbara Baraldi, questo è un romanzo che è ancora
in cerca di connotati tutti suoi, ma che, nella ricerca, ci
intrattiene piacevolmente. E non poco.
Il
mio voto: ★★★
Il
mio consiglio musicale: Modà - Salvami
Come al solito, bellissima recensione!Ora sono davvero curiosa di leggerlo!Poi la cover mi piace tantissimo!Penso proprio che lo prenderò ;)
RispondiEliminaMi fa piacere! Già, la cover è davvero bella ;)
Eliminal'ho acquistato proprio ieri attirata dalla copertina, dal titolo, dall'ambientazione italiana e sopratutto dalle due autrice nostrane, non vedevo l'ora di leggerlo ed adesso grazie a te ancora di più!!!! Appoggiamo il fantasy nostrano specialmente se non ha niente da invidiare a quello di oltreoceano!!!!
RispondiEliminaSono contento che tu l'abbia fatto. Sono curioso di sapere cosa ne pensi, a fine lettura!
EliminaIl fantasy è un genere ancora poco sondato dagli autori italiani quindi, come dicevo anche sul mio blog, credo proprio che bisogna dare una possibilità a queste due ragazze che, come ho capito dalla tua recensione, hanno reso "l'italianità" il loro punto di forza! Lo leggerò!!
RispondiEliminaSplendida recensione ;)
Ti ringrazio, Sara! Quando lo leggerai, correrò a leggere la tua recensione :) Puoi esserne certa!
EliminaMamma mia!!!! Che recensione stupenda!!!!! Complimenti......Mi hai fatto venire voglia di comprarlo!!
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