Download with AllDebrid
Ciao a tutti! Nuovo lunedì, nuova puntata di Ritratto di
signora. Il toccante articolo di quest’oggi è stato scritto da Miki, del blog
Miki in the Pinkland, e potete leggerlo su Stasera cucino io, Booksland, Franci
lettrice sognatrice e The Pauper Fashionist. Buona lettura!
"Non
pochi sono gli eventi bui e tristi che hanno segnato la storia del ‘900 ma
quello di cui vorrei parlare oggi è forse il meno ricordato, il meno chiaro o
affrontato. Tutto comincia il 1 Luglio 1974, giorno della morte di Juan Domingo
Peron, leader politico incontrastato e presidente dell’Argentina sin dal 1946.
Nonostante la successione della sua terza moglie, Isabel Peron, il potere, di
fatto, è nelle mani di Lopez Rega, che instaura uno stato di polizia da cui ha
inizio la fase del terrorismo, con formazione di bande e organizzazioni
paramilitari al servizio del potere politico, con il fine di eseguire omicidi e
sequestri degli oppositori al regime. Il 24 Marzo 1976 ha inizio ufficialmente
la dittatura militare con il triumvirato Massera, Agosti e Videla,
rispettivamente comandante della Marina, dell’Aeronautica e dell’Esercito. È un
vero e proprio assedio. Con la scusa malcelata di voler operare una sorta di
indefinita riorganizzazione nazionale, i tre instaurano il terrorismo di Stato
su grande scala, abrogando i diritti costituzionali, sospendendo le attività
politiche e di associazione e chiudendo e sequestrando giornali e sindacati. Per
ottenere qualsiasi tipo di informazioni su veri o presunti nemici del regime
viene istituzionalizzata la pratica della tortura, praticata in clandestini
centri di detenzione nei quali vengono incarcerati i detenuti illegali. Il
clima di terrore e paura tra la popolazione viene così accentuato dalle prime
sparizioni di persone: è l'inizio del dramma dei desaparecidos ed un periodo
chiamato guerra sporca. Ero piccolissima la prima volta che ho sentito queste
parole e già allora, non so perché, mi sembrava qualcosa di brutto, mi inquietava.
Non sto qui a raccontarvi gli orrori di questo periodo, sono sicura che non ce
ne sia bisogno, ma voglio comunque riportarvi un estratto di un articolo
trovato sul web: Massimo Carlotto nel suo libro "Le irregolari"
descrive un viaggio nei luoghi dell'olocausto argentino. Ne emerge una Buenos
Aires segnata anche topograficamente dalla tragedia: ogni sua strada, ogni sua
piazza, ogni suo angolo porta con sè i segni indelebili dell'orrore. Il lettore
entra insieme all'autore nel pullman della memoria guidato da un reduce della
tragedia, per ripercorre insieme a loro i luoghi della vergogna da non
dimenticare: "Numero 5600 di
Avenida Rivadavia... il ventinove giugno del 1978 lì dentro hanno sequestrato Jorge
Alejandro Segarra" (...) "Numero 1444 di calle Andonaegui, qui viveva
il ventiduenne Eugenio de Cristofaro... lo sequestrarono il 14 settembre de
1976" . Ma la tappa più terribile del Buenos Aires Horror Tour è forse
quella dell'ESMA, la terribile Escuela de Mecanica de la Armada. Nei suoi
locali la dittatura allestisce uno dei più terribili campi di concentramento
nel quale vengono rinchiusi e torturati migliaia di desaparecidos. Si calcola
che dentro la scuola morirono circa 5.000 persone. Per due anni, ogni
mercoledì, dalla base militare dell'ESMA, aerei carichi di desaparecidos si
levano in volo diretti verso l'oceano; migliaia di persone torturate e
narcotizzate vengono lanciate in mare ancora vive. La verità sta lentamente
emergendo anche grazie alle confessioni di Adolfo Scilingo, ex capitano della
marina militare argentina che ha svolto servizio proprio all'ESMA. Ecco le
terribili parole che rivela al giornalista Horacio Verbitsky: "Era
qualcosa che doveva essere fatto. Non so cosa senta un boia quando deve
uccidere... A nessuno piaceva farlo ma era gradevole... Era qualcosa di supremo
che si faceva per il paese. Un atto supremo". Questa breve testimonianza
evidenzia il clima di follia e di terrore che regnava in quegli anni in
Argentina. Cosa c’entra tutto questo con Ritratto di Signora? Per la prima
volta, il 30 Aprile 1977, 14 donne, 14 madri, scendono nella Plaza de Mayo di
Buenos Aires a chiedere dei loro figli, a chiedere chiarezza, giustizia. La
polizia le chiama pazze e tenta di allontanarle dalla piazza intimando loro di
camminare.
Da allora,
ogni giovedì pomeriggio, queste donne con il capo coperto da un fazzoletto
bianco che non è altro che il primo pannolino dei loro figli, diventato nel
tempo un emblema, camminano in Piazza de Mayo, davanti la Casa Rosada, il
palazzo presidenziale argentino, stringendo tra le mani le foto dei figli
scomparsi.
Si tratta di:
De Vincenti,
uccisa dalla dura repressione militare
Berta
Braverman
Haydée García
Buelas
María Adela
Gard de Antokoletz
Julia Gard
María
Mercedes Gard
Le 4 sorelle
Cándida Gard
Delicia
Córdoba De Mopardo
Pepa Noia
Mirta
Baravalle
Kety Neuhaus
Raquel
Arcushin
Sara De Caimi
Nonostante le
manganellate, le minacce, le violenze, queste donne, con una grande dignità e
forza d’animo, continuarono la loro marcia pacifica. Forti di una forza che
solo l’amore di una madre può dare. Quella forza che non ha paura di niente
tantomeno della morte. A chi chiede di accettare la morte senza spiegazioni, le
donne cominciano a chiedere "la ricomparsa in vita". A chi propone di
ricercare le tombe, esse rispondono: "Nessuna tomba può contenere un
rivoluzionario". Leader del movimento diventa Hebe de Bonafini che così
commenta: "Non vogliamo la lista
dei morti, vogliamo i nomi degli assassini. Non vogliamo l'oblìo, perché
vogliamo che ciò che è avvenuto non si ripeta mai più. Non dimenticheremo, non
perdoneremo. A noi non interessa che i desaparecidos siano ricordati e le madri
stimate. Vogliamo che i nostri figli siano imitati. " Sono circa 30.000 le
persone scomparse durante la guerra sporca e non si tratta solo di donne o
uomini adulti, si parla anche di bambini, di ragazzine che hanno conosciuto
ogni sorta di violenza, persone per le quali ancora oggi non c’è stata
giustizia, che è l’unica cosa che chiedono le Mamme di Piazza de Mayo. A
gennaio del 2005 è stato riesumato ed identificato il corpo di Leonie Duquet,
una suora di nazionalità francese che supportava il movimento della madri di
Plaza de Mayo, scatenando le ire della comunità internazionale contro il regime
dittatoriale, nell'agosto dello stesso anno un test del DNA ha permesso di
identificare con certezza la salma della Duquet.
I resti di Azucena Villaflor e
di altre due fondatrici dell'associazione sono stati riesumati e le sue ceneri
sono state sepolte da Madres de Plaza de Mayo-Linea Fundadora ai piedi della
Piramide di Maggio nella Plaza de Mayo l'8 dicembre 2005. Documenti segreti del
governo degli Stati Uniti, declassificati nel 2002, provano che il governo
statunitense era a conoscenza già dal 1978 che i cadaveri di Azucena Villaflor,
Esther Ballestrino, María Ponce e sorella Léonie Duquet erano stati ritrovati
nelle spiagge bonaerensi. Questa informazione fu mantenuta segreta e non fu mai
comunicata al governo democratico argentino. I militari hanno ammesso l'arresto
e la scomparsa di circa 9.000 persone ma le madri di Plaza de Mayo affermano
che questa stima è di gran lunga inferiore al vero numero, che raggiungerebbe
le 30.000 persone scomparse. Dopo la caduta del regime militare, una
commissione parlamentare nazionale argentina ha ricostruito la sparizione di
circa 11.000 persone. L'organizzazione delle Madri di Plaza de Mayo è ben
determinata nel ricostruire la storia segreta di queste sparizioni ed ha
perduto tre delle sue fondatrici, arrestate o scomparse a loro volta. Ci sono
tantissimi film che trattano l’argomento ma uno che mi ha toccato profondamente
è IMAGINING ARGENTINA di Christopher Hampton, che vanta un cast straordinario
tra cui spiccano i nomi di Antonio Banderas ed Emma Thompson. Eccovi il
trailer:
Mamma mia... non ho parole :'
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso l'articolo.
Ora c'ho un magone assurdo, però.
Comunque il film devo assolutamente recuperarlo.
Grazie a te, Matteo. Riferirò il tuo commento all'autrice dell'articolo :) Anch'io spero di recuperare prestissimo il film
Elimina