Come nella Casa sul lago di David James Poissant, un gruppo di personaggi si riunisce per trascorrere un ultimo weekend insieme prima che gli agenti immobiliari piantino il cartello vendesi sul vialetto. Come in Ohio di Stephen Markley, i protagonisti – tre amici di lunga data che non si vedono da un bel po' – si scoprono uniti da un garbuglio di bugie, segreti e non detti. È forse possibile sperimentare una seconda giovinezza, darsi una seconda possibilità? Quanto sappiamo davvero del bagaglio psicologico delle persone che ci circondano? La verità, una volta scoperta, renderà liberi come recitano i proverbi? Ormai ultrasessantenni, Lincol, Teddy e Mickey si danno appuntamento a Martha's Vineyard: è settembre, i turisti stanno andando via. Quarant'anni prima la stessa isola ha fatto da sfondo a un mistero rimasto irrisolto. Che fine ha fatto Jacy, l'unica ragazza del gruppo – quella di cui erano tutti innamorati alla follia? Compagni di college ai tempi dell'arruolamento per il Vietnam, i protagonisti formavano un quadretto organico nella sua disorganicità.
Quali erano le possibilità che quei tre finissero nello stesso dormitorio per matricole al Minerva College, sulla costa del Connecticut? Perché basta tirare un filo della trama del destino umano e tutto si dipana. Però potremmo pure dire che le cose hanno la tendenza a dipanarsi anche da sole.
Lincoln, bello e benestante, è diventato un agente immobiliare con sei figli e una nidiata di nipoti: circondato dall'amore di una grande famiglia, prende le distanze da un padre verso cui ha sempre nutrito sentimenti conflittuali. Teddy, figlio di una grigia coppia di insegnanti, ha abbandonato il sogno del basket in seguito a un grave infortunio e si è rifugiato tra i libri di teologia: editor frustrato, per quale motivo rifugge la compagnia delle donne e l'obiettivo di scrivere un libro tutto suo? Infine c'è Mickey, italo-irlandese scappato in Canada per evitare la guerra: musicista sboccato e rumoroso, all'apparenza è il bamboccione di sempre, ma si rivelerà il più sfuggente dei tre uomini. Oltre che essere un agrodolce amarcord, però, Le conseguenze è anche e soprattutto un giallo: a volte inquietante, a volte incantevole, Jacy – mi ha ricordato la Jenny di Forrest Gump, disinibita e sofferente – è un fantasma che li ossessiona; una sposa in fuga che baciava tutti ma non sceglieva nessuno, frequentava le spiagge nudiste, si spingeva al largo per sottrarsi a ogni scelta... Tridimensionali, affiatati, indagati tanto nei reumatismi quanto nelle contraddizioni, i riusciti protagonisti di Richard Russo sono tre anziani che tra bistecche, birre e rock 'n roll parlano del Vietnam, dell'ascesa di Donald Trump, del destino.
Ci sono un sacco di cose che non sappiamo delle persone, anche di quelle che amiamo di più. Ci sono delle cose che non ti ho mai detto di me, e probabilmente ci sono delle cose ce non sono affari miei e che tu non mi hai mai detto. Ma le cose che teniamo segrete tendono a rappresentare proprio il cuore di ciò che siamo.
Nella vita c'è un disegno? Le cose sarebbero andate diversamente se non si fossero mai incontrati all'università? Emozionante nel ritratto di una tipica amicizia al maschile, sincera ma laconica, il romanzo punta ai colpi di scena dell'epilogo e qui e lì incappa in qualche cliché di troppo – il vicino gradasso guardato con sospetto, il classico poliziotto in pensione dedito all'alcol e all'autocommiserazione –; in qualche spiegone evitabile che, anziché amalgamarsi al resto della narrazione, sembra spezzarla bruscamente. Scorrevole ma non sempre fluido, il premio Pulitzer Russo predilige inoltre una narrazione corale che non include uno dei tre protagonisti: tagliato fuori dall'alternanza dei punti di vista, e per questo guardato con maggiore scetticismo dal lettore, il personaggio in questione si sottrarrà in parte all'effetto sorpresa dello scioglimento. Sentitissimo ritorno alla narrativa americana, Le conseguenze mi ha regalato atmosfere e personaggi cari per risollevarmi di morale dopo una serie di letture deludenti. Poco originale, ma appassionante comunque, piacerà per i toni amareggiati e per i suoi lunghi viali di speranze infrante. Chi, a vent'anni, non si è illuso di poter cambiare il mondo? Chi, a sessantasei, può considerarsi in pace con sé stesso? Con l'avanzare dell'età non sopraggiunge alcuna saggezza. Ma soltanto l'ora di pagare, con interessi raddoppiati, e conseguenze delle nostre scelte.
Il mio consiglio musicale: Johnny Mathis – Chances Are
Le tue letture sono sempre ricche di novità per me. A volte i cliché aiutano a mantenere il filo della vita...
RispondiEliminaInfatti, se usati a fin di bene, non dispiacciono.
EliminaTi ringrazio!
La vita è un mosaico di "se" e l'età non ti offre nessuna chiave per interpretare a meglio il puzzle. Le nostre scelte hanno sempre delle conseguenze, nulla si può cambiare e il futuro conserva una labile speranza :)
RispondiEliminaHai reso perfettamente. :)
EliminaLa trama mi piace e mi piacerebbe conoscere questo gruppetto di amici che si ritrova dopo tanti anni, e anche se ciascuno è andato avanti con la propria vita, il passato continua a tenerli legati.
RispondiEliminaInteressante!!
Molto, una storia d'amicizia con un brivido in più :)
EliminaNon conoscevo il romanzo, ma sembra una lettura interessante :)
RispondiEliminaTe lo consiglio!
EliminaDentro ci intravedo qualcosa di troppo fordiano (sarà per l'età dei protagonisti? e comunque, Ford, where are you?), ma è una tipica storia nostalgica che potrebbe piacermi.
RispondiEliminaMagari è il romanzo che potrebbe riesumare il buon Ford (ci manca).
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