Ciao a tutti, amici lettori! Buon giorno e,
soprattutto, buon inizio di settimana. Questo di oggi è un post un po’
nostalgico. Si tratta, infatti, dell’ultimo appuntamento della rubrica Ritratto di signora, che tornerà agli inizi di Settembre con un post scritto
da…rullo di tamburi…me! Spero di esserne all’altezza. In cerca di idee, brancolo
un po’ nel buio, ma spero che nel momento di pubblicare il post avrò i pensieri
un po’ più chiari. E’ già ora di mettersi al lavoro! ;) Io, Monica, Miki,
Francy, Clara e Fede vi salutiamo caramente e vi ringraziamo per aver seguito
con costanza e interesse tutti i post finora pubblicati. Augurandovi di
trascorrere una felice estate in compagnia di amici, divertimenti e –
soprattutto – bei libri, vi lasciamo con “La ballata delle donne”, una poesia
di Edoardo Sanguineti.
"Quando ci
penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che
ci hanno portato,
poi le ragazze, che
furono amore,
e poi le mogli e le
figlie e le nuore,
femmina penso, se
penso una gioia:
pensarci il maschio,
ci penso la noia.
Quando ci penso, che
il tempo è venuto,
la partigiana che qui
ha combattuto,
quella colpita,
ferita una volta,
e quella morta, che
abbiamo sepolta,
femmina penso, se
penso la pace:
pensarci il maschio,
pensare non piace.
Quando ci penso, che
il tempo ritorna,
che arriva il giorno
che il giorno raggiorna,
penso che è culla una
pancia di donna,
e casa è pancia che tiene
una gonna,
e pancia è cassa, che
viene al finire,
che arriva il giorno
che si va a dormire.
Perché la donna non è
cielo, è terra
carne di terra che
non vuole guerra:
è questa terra, che
io fui seminato,
vita ho vissuto che
dentro ho piantato,
qui cerco il caldo
che il cuore ci sente,
la lunga notte che
divento niente.
Femmina penso, se
penso l'umano
la mia compagna, ti
prendo per mano."
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