Non
rimango mai a lungo in un posto. Visito, osservo, riparto. Non mi
fermo mai.
Autrice:
Tamara Ireland Stone
Editore:
Mondadori “Chrysalide”
Numero
di pagine: 330
Prezzo:
€ 16,00
Sinossi:
Anna e Bennett non avrebbero mai potuto incontrarsi: lei vive nel
1995 a Chicago, lui nel 2012 a San Francisco. Ma Bennett si ritrova
nel 1995 perché può viaggiare nel tempo, pur con il divieto di
cambiare il corso degli eventi, per cercare sua sorella che si è
perduta in una dimensione temporale sbagliata. Ma se un battito di
farfalla può provocare un uragano all'altro capo del mondo, cosa
potrà provocare un sentimento potente come l'amore che nasce con
diciassette anni di anticipo? Anna e Bennett si perdono e si
ritrovano incrociando i loro destini paralleli, ma dovranno trovare
il modo di fermare la corsa dell'orologio che ticchetta nelle loro
esistenze. Quanto sono pronti a perdere? Quali conseguenze saranno
disposti a sopportare, alterando gli eventi che li circondano?
La recensione
E'
dall'anno scorso che aspettavo questo libro. L'avevo adocchiato su
Goodreads, intercettato tra
le prossime uscite di Amazon,
atteso con scarsa, scarsissima pazienza. Poi, una volta uscito,
tiepide recensioni e commenti di lettori sconfortati avevano dato un
freno alla mia fantasia, che galoppava tra quelle pagine che non
vedevo l'ora di stringere tra le mani. Se la delusione era dietro
l'angolo, avrei aspettato tempi migliori. Ad esempio, quando avrei capito
che era sbagliato e frettoloso affidarmi anima e corpo a Tamara
Ireland Stone e al suo romanzo d'esordio. L'ho capito in questo
triste inizio di settembre, con le spiagge prematuramente svuotate, i
ragazzi più piccoli già con la testa a scuola, i tramonti che
giungono con impressionante anticipo. Il sole che sprofonda tra le
onde poco dopo le sette... E' stato allora che ho rispolverato
Stay, la cui farfalla bianca
disegnata sul dorso cobalto era pronta a spiccare il volo insieme a
tutte le altre, delicate e candide figlie di un bozzolo di fili di
carta chiamato Chrysalide.
La copertina era magnifica proprio come la ricordavo, per una volta
anche meglio dell'originale: due innamorati avvolti in una bolla di
luce, i loro piedi sospesi nell'aria, le loro ombre disegnate sulla
strada bagnata di pioggia, uno sfondo in dissolvenza come quelle due
sagome abbracciate appassionatamente. Pronte a scomparire, per andare
insieme altrove. E la trama, proprio come ricordavo, sapeva portarmi
indietro nel tempo, a un'estate lontana in cui le stesse attese e gli
stessi viaggi speciali li avevo vissuti con Henry e Clare, la coppia
che non dimenticherò mai del romanzo che non dimenticherò mai: La
moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo. Il
mio preferito in assoluto, credo. Subito
ho capito di trovarmi alle prese con una storia totalmente
differente, per stile, intensità, spirito, eleganza. Stay
non è e non è stata
l'emulazione esatta di quel capolavoro. Per fortuna, ma anche per
sfortuna. Sarebbe stato impossibile, stupido. Tamara Ireland Stone
esordisce con questo romanzo, proprio come – nel 2003 – Audrey
Niffenegger esordiva con il suo. Tra loro, c'è un abisso. Ma non per
questo Stay è un
romanzo da buttare. Cambia il target, cambia l'età dei protagonisti,
cambia il tono di ogni parola. Le tematiche, inoltre, anche se
simili, sono da mettere in relazione ai sedici anni di Anna e Bennett.
Vanno a scuola, hanno famiglie e amici con cui fare i conti, qualche hobby in comune e provengono da due realtà diverse. Anna è distante dal ragazzo dei suoi sogni pochi chilometri, ma sedici anni nel tempo. Lei vive nel 1995, lui nasce nel marzo dello stesso anno. Mentre la neve cade sulla sua anonima cittadina dell'Illinois, armata di giacca a vento e di scarpe antiscivolo, Anna fa quello che le riesce meglio: correre. Corre e pensa alla libreria di suo padre, all'ospedale in cui lavora sua madre, alla sua migliore amica dall'accento inglese e al suo migliore amico segretamente innamorato di lei, a tutti i posti in cui vorrebbe andare, ma che non può raggiungere semplicemente a passo di corsa. Bennett è seduto sugli spalti, con i suoi occhi azzurri e i suoi capelli indomabili. La guarda e sorride. Ha viaggiato indietro nel tempo per essere lì con lei, grazie a quel potere che è diventato una condanna nel giorno in cui ha permesso che sua sorrella perdesse la via del ritorno in un'altra dimensione temporale. Lui è il ragazzo misterioso di cui nessuno sa niente e lei è la ragazza che si innamora di lui al primo sguardo. Sono due tipici protagonisti di un romanzo per adolescenti, per il più tipico dei romanzi per adolescenti. Non che in questo ci sia qualcosa di male. Più che un urban fantasy, Stay è un romanzo young adult, anche discretamente riuscito.
Scritto bene, raccontato con leggerezza e sentimento, destinato a volarti via dalle mani – e, forse, anche dalla mente: i giorni mi diranno – in pochissimo tempo. Scritto per farti compagnia come solo una lettura piacevole sa fare e per colorare la tua adolescenza con piccoli tocchi di mistero e fantasia. Perché i viaggi nel tempo di cui è capace il protagonista maschile – il cui dono ricorda più il teletrasporto, essendo i suoi spostamenti quasi sempre controllabili e volontari – diventano solo un pretesto per parlare della voglia di libertà di un'adolescente, che in cameretta ha una cartina geografica piena di città che vorrebbe, un giorno, visitare e in cui le puntine rosse che indicano i luoghi già visti sono troppo poche e concentrate, per i suoi gusti. Bennet è un attore non protagonista, la molla che fa scattare Anna verso il traguardo e che le dà la consapevolezza di essere unica protagonista – della sua vita, del suo futuro, del suo amore, di questa storia che è tutta sua. La Niffenegger rendeva i viaggi del protagonista qualcosa di imprevisto, involontario e straziante. Henry non poteva portare niente con sé – né i vestiti, né i documenti, né le otturazioni dei molari – e, soprattutto, non poteva avvertire sua moglie che, come Penelope, era destinata a passare la vita, aspettando un Ulisse perso nei mari del tempo. Quest'autrice, invece, con la meraviglia del viaggio, offre ai suoi personaggi scenari esotici e appuntamenti curiosamente belli: aggrapata a Bennet, Anna può andare dove ha sempre voluto. Fare colazione a Parigi, svegliarsi su una spiaggia di un paesino ligure, nuotare nell'oceano, sognare il Messico. Coinvolge a dir poco, emoziona a spiragli, genera qualche sorriso, convince per la sincerità delle situazioni e l'intensità dei comprimari: i simpatici genitori di Anna, il suo insegnante di spagnolo, i suoi migliori amici strappati da un destino infelice, la dolcissima nonna di Bennett – che, nell'epoca in cui vive lui, è morta da tempo, uccisa da una malattia che le ha cancellato lentamente e crudelmente i ricordi. I comprensibili paragoni con il romanzo che ha ispirato il film con Eric Bana e Rachel McAdams lasciano il tempo che trovano. Quello annientava, questo si chiude con un sospiro leggero. Quello era meravigliosamente struggente e greve, questo è solare e lieve. Mi ha fatto venire voglia di viaggiare per il mondo e di rileggere La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo, di cui questo romanzo potrebbe essere considerato un liberissimo remake con il finale felice (e autoconclusivo) che tutti noi avremmo desiderato per Henry e Clare. Stay è un libro “negli schemi” per parlare di un “amore fuori dal tempo” che, alla fine, sceglie di percorrere la strada più ovvia, banale, popolare, sicura, onesta: quella del cuore.
Vanno a scuola, hanno famiglie e amici con cui fare i conti, qualche hobby in comune e provengono da due realtà diverse. Anna è distante dal ragazzo dei suoi sogni pochi chilometri, ma sedici anni nel tempo. Lei vive nel 1995, lui nasce nel marzo dello stesso anno. Mentre la neve cade sulla sua anonima cittadina dell'Illinois, armata di giacca a vento e di scarpe antiscivolo, Anna fa quello che le riesce meglio: correre. Corre e pensa alla libreria di suo padre, all'ospedale in cui lavora sua madre, alla sua migliore amica dall'accento inglese e al suo migliore amico segretamente innamorato di lei, a tutti i posti in cui vorrebbe andare, ma che non può raggiungere semplicemente a passo di corsa. Bennett è seduto sugli spalti, con i suoi occhi azzurri e i suoi capelli indomabili. La guarda e sorride. Ha viaggiato indietro nel tempo per essere lì con lei, grazie a quel potere che è diventato una condanna nel giorno in cui ha permesso che sua sorrella perdesse la via del ritorno in un'altra dimensione temporale. Lui è il ragazzo misterioso di cui nessuno sa niente e lei è la ragazza che si innamora di lui al primo sguardo. Sono due tipici protagonisti di un romanzo per adolescenti, per il più tipico dei romanzi per adolescenti. Non che in questo ci sia qualcosa di male. Più che un urban fantasy, Stay è un romanzo young adult, anche discretamente riuscito.
Scritto bene, raccontato con leggerezza e sentimento, destinato a volarti via dalle mani – e, forse, anche dalla mente: i giorni mi diranno – in pochissimo tempo. Scritto per farti compagnia come solo una lettura piacevole sa fare e per colorare la tua adolescenza con piccoli tocchi di mistero e fantasia. Perché i viaggi nel tempo di cui è capace il protagonista maschile – il cui dono ricorda più il teletrasporto, essendo i suoi spostamenti quasi sempre controllabili e volontari – diventano solo un pretesto per parlare della voglia di libertà di un'adolescente, che in cameretta ha una cartina geografica piena di città che vorrebbe, un giorno, visitare e in cui le puntine rosse che indicano i luoghi già visti sono troppo poche e concentrate, per i suoi gusti. Bennet è un attore non protagonista, la molla che fa scattare Anna verso il traguardo e che le dà la consapevolezza di essere unica protagonista – della sua vita, del suo futuro, del suo amore, di questa storia che è tutta sua. La Niffenegger rendeva i viaggi del protagonista qualcosa di imprevisto, involontario e straziante. Henry non poteva portare niente con sé – né i vestiti, né i documenti, né le otturazioni dei molari – e, soprattutto, non poteva avvertire sua moglie che, come Penelope, era destinata a passare la vita, aspettando un Ulisse perso nei mari del tempo. Quest'autrice, invece, con la meraviglia del viaggio, offre ai suoi personaggi scenari esotici e appuntamenti curiosamente belli: aggrapata a Bennet, Anna può andare dove ha sempre voluto. Fare colazione a Parigi, svegliarsi su una spiaggia di un paesino ligure, nuotare nell'oceano, sognare il Messico. Coinvolge a dir poco, emoziona a spiragli, genera qualche sorriso, convince per la sincerità delle situazioni e l'intensità dei comprimari: i simpatici genitori di Anna, il suo insegnante di spagnolo, i suoi migliori amici strappati da un destino infelice, la dolcissima nonna di Bennett – che, nell'epoca in cui vive lui, è morta da tempo, uccisa da una malattia che le ha cancellato lentamente e crudelmente i ricordi. I comprensibili paragoni con il romanzo che ha ispirato il film con Eric Bana e Rachel McAdams lasciano il tempo che trovano. Quello annientava, questo si chiude con un sospiro leggero. Quello era meravigliosamente struggente e greve, questo è solare e lieve. Mi ha fatto venire voglia di viaggiare per il mondo e di rileggere La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo, di cui questo romanzo potrebbe essere considerato un liberissimo remake con il finale felice (e autoconclusivo) che tutti noi avremmo desiderato per Henry e Clare. Stay è un libro “negli schemi” per parlare di un “amore fuori dal tempo” che, alla fine, sceglie di percorrere la strada più ovvia, banale, popolare, sicura, onesta: quella del cuore.
Il
mio voto: ★★★
Il
mio consiglio musicale: Rihanna feat. Mikky Ekko - Stay
Bellissimo questo libro, mi è piaciuto da morire, non vedo l'ora che arrivi il seguito :)
RispondiEliminaIo all'inizio avrei voluto la versione 2.0 di La Moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo, non lo nascondo, ma non posso dire di essere stato deluso, complessivamente. Una lettura molto carina :)
EliminaGià, anch'io sono curioso per il seguito, anche se finisce talmente bene che non ce ne sarebbe stato bisogno.
Anch'io l'ho trovata una lettura molto carina, anche se mi aspettavo leggermente di più!Sono curiosa di leggere il seguito, che prenderò sicuramente :)
RispondiEliminaSono curioso anch'io :) Bello il titolo originale!
Eliminalettura carina, ma niente di particolarmente eclatante :)
RispondiEliminaGià, però per l'estate ci sta :)
EliminaCe l'ho sull'e-reader da un po.... sinceramente l'ho preso perchè mi piaceva la trama ma non ho mai avuto grandi aspettative, e la tua recensione me lo conferma =) prima o poi lo leggerò!
RispondiElimina... e sicuramente passerai un pomeriggio in buona compagnia, con questo libro :)
EliminaE' stato uno dei primi libri che ho spoilerato, i due protagonisti mi hanno fatto molta tenerezza.
RispondiEliminaVero, molto carini e affiatati :D
EliminaI commenti tiepidi su questo romanzo hanno frenato un po' anche me, la tua recensione però mi è piaciuta molto e sono curiosissima di leggere Stay.. tra l'altro, la cover mi piace da impazzire! :)
RispondiEliminaGrazie mille, Franci! La cover la adoro :)
EliminaHai perfettamente ragione.
RispondiEliminaVedo che la pensi come me! Ti è piaciucchiato ma non ti ha fatto impazzire :) io avevo aspettative più altre... ma va beh... sempre una lettura carina!
RispondiEliminaIo, ormai, dopo tante recensioni letti in merito, avevo aspettative più limitate. Quindi non sono stato poi così deluso :)
EliminaIo invece non mi sono ancora decisa a tirarlo giù dallo scaffale... devo ammettere che mi sono lasciata scoraggiare anch'io dai pareri nel web! Chissà se arriverà il suo momento!!
RispondiEliminaCiao Sara! Per superare la tristezza di un momento no o come romanzo da intervallare a una lettura più impegnativa è ottimo ;)
EliminaUna storia tenera e dolcissima, ma niente di più.
RispondiEliminaDevo ammettere che mi aspettavo molto di più, dato che le premesse erano davvero buone.
Vedo che la pensiamo un po' tutti allo stesso modo...
EliminaBella recensione, il libro è carino, ma mi aspettavo qualcosa di diverso. Ho provato più confusione che altro, vediamo se il seguito riesce a incantarmi!!
RispondiEliminaVedremo...
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