Ciao
a tutti ! Vi parlo, quest'oggi, di un romanzo che è stato
recentemente ripubblicato dalla “ Piemme Bestseller”. Un libro
feroce e controverso, ma anche venato di dolce speranza. Con
un protagonista ipnotico ed inquietante, il romanzo è diventato un
film osannato dalla critica e dal pubblico; il 17 Gennaio, con la
Lucky Red, approderà nelle sale italiane. Sto parlando di “ …
E ora parliamo di Kevin”. Vi lascio con la scheda del romanzo e con
una breve recensione del film , che ho potuto visionare in lingua
originale. A presto !
Titolo
: E ora parliamo di Kevin
Autore:
Lionel Shriver
Editore:
Piemme
Numero
di pagine: 476
Prezzo:
€ 12,00
Sinossi: A
16 anni, Kevin ha preso l'arco con cui si esercitava da tempo e ha
ucciso sistematicamente, nella palestra della scuola che frequentava,
sette compagni e l'insegnante di algebra. Uccidere, nella sua logica
distorta, era il mezzo per uscire dalla massa indistinta e diventare
protagonista. E ora lo è, nel carcere minorile in cui è rinchiuso,
temuto e rispettato dagli altri giovani reclusi. A raccontarcelo è
la madre, Eva Katchadourian, newyorkese di successo, in una serie di
lettere al marito assente. Attraverso le sue parole si snoda la
storia della famiglia e dei suoi componenti: Eva, con il suo rapporto
ambivalente nei confronti della maternità, il marito Frank, sempre
pronto a giustificare il figlio in totale contrasto con lei, e lo
stesso Kevin, un piccolo genio del male da quando ha aperto gli occhi
sul mondo. Lettera dopo lettera, è un susseguirsi di fatti e di
episodi che scavano nella vita familiare e ci restituiscono un quadro
lacerante, sofferto, filtrato dalla lucida intelligenza e dalla
profonda umanità di Eva, che non smette di chiedersi se non sia
anche sua, e del rapporto di malcelata ostilità con il figlio, la
colpa di quanto è successo.
La recensione del film
Se sapessi che tuo figlio è un mostro, riusciresti ad amarlo?
Se sapessi che nei suoi occhi scuri si nasconde la lucida ferocia di un assassino, riusciresti a guardarlo in faccia con lo stesso amore incondizionato?
Sono queste le domande che “ E ora parliamo di Kevin” pone allo spettatore. La storia, basata sul bestseller di Lionel Shriver, è il dettagliato resoconto di una tragedia urbana. Un racconto dell'orrore sorretto dalla superba interpretazione di una Tilda Swinton algida, fragile e accattivante.
Immediatamente la pellicola colpisce per l'originalità della struttura. Passato e presente si alternano in una serie di flashback confusi ed evanescenti, mescolando la rabbia, l' orrore e il sapore dolce-amaro dei ricordi. Assistiamo, così, alla storia della famiglia Khatchadourian; una storia di amore, nascite, cambiamenti e neri segreti . La storia di una tragedia annunciata. La storia di una madre che convive tacitamente con l'odio verso suo figlio e con la più distruttiva delle consapevolezze.Se sapessi che nei suoi occhi scuri si nasconde la lucida ferocia di un assassino, riusciresti a guardarlo in faccia con lo stesso amore incondizionato?
Sono queste le domande che “ E ora parliamo di Kevin” pone allo spettatore. La storia, basata sul bestseller di Lionel Shriver, è il dettagliato resoconto di una tragedia urbana. Un racconto dell'orrore sorretto dalla superba interpretazione di una Tilda Swinton algida, fragile e accattivante.
Anna è al centro di una dolce storia d'amore. E' innamorata di suo marito e, per lei, la sua improvvisa gravidanza è un regalo del cielo. E' una donna, è una madre … ha tanto amore da dare. Sin da bambino, però, Kevin - il suo primogenito - si dimostra un bambino infido e malevolo. Lei, al contrario del marito, non riesce ad amarlo e convive per sedici anni con il suo senso di colpa .
Crede di non essere un buon genitore, di soffrire ancora dei preoccupanti postumi della sindrome post parto. Invece il suo istinto di donna non la inganna. C 'è qualcosa di malvagio in suo figlio. Qualcosa di cui parlare con qualcun altro.
Quando arriva la chiamata della polizia, è troppo tardi .
E' accaduto l'inevitabile. Vite spezzate, una famiglia che si sgretola , cuori infranti e lacrime amare. Un frammento di realtà proiettato sullo schermo di una buia sala cinematografica .
Non so se lo consiglio o meno. Per me il cinema è evasione, fuga , e questo film non ci lascia nel cuore un lieto fine e sul viso un sorriso compiaciuto .
Seppure con un finale venato di speranza, “ E ora parliamo di Kevin” mostra come spesso la realtà superi l'immaginazione .
Sono tante le tragedie simile di cui sentiamo parlare distrattamente al telegiornale; spesso le consideriamo distanti da noi: notizie vaghe provenienti da realtà diverse dalla nostra. La pellicola si concentra soprattutto nel mostrarci la carnalità del dolore con immagini visivamente molto forti .
Scene veloci e opache, sgargianti rosso sangue, una fotografia scarna e priva di qualsiasi fronzolo.
Tagliente, forte, cruento. Una dettagliata analisi del dolore; una prova magistrale e pregevole.
Quando “ Omen” e “ Rosemary 's Baby” si colorano di quotidianità ...
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