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Un matrimonio americano, di Tayari Jones. Neri Pozza, € 18,
pp. 364 |
Qual
è il segreto per un matrimonio duraturo? Tra mille titubanze, se lo
domanda ogni coppia impreparata al grande passo. Banalmente,
assicurano i parenti, il segreto è l’amore: il resto, poi, è
tutto in discesa. E l’amore non manca a due come Roy e Celestial.
Trent’anni, belli come il sole, complici e appassionati, sanno
trasformare perfino le scaramucce in preamboli romantici. Ogni
litigio, infatti, dev’essere sospeso per quindici minuti se si
pronuncia una parola d’ordine: 17 novembre, la data del loro
anniversario. Un piccolo armistizio per frenare sul nascere i
sospetti di lei – a Roy piace fare il cascamorto con le altre donne
– e le pretese di lui – vorrebbe diventare presto genitore. Ma
l’amore in sé può bastare? Quando Roy viene arrestato con
l’accusa infondata di stupro, qualcosa si spezza. La lontananza
mette alla prova la loro pazienza, cambia ogni cosa. Nonostante una
lunga corrispondenza epistolare, inevitabilmente si sfilacciano
promesse e buone intenzioni. E i sentimenti, all’apparenza
inscalfibili? Si può biasimare il marito, se entra in cella
innocente – era un comune rappresentante di testi scolastici – e
ne esce per forza di cose smaliziato? Si può biasimare la moglie,
ancora, se nel frattempo ha inaugurato un negozio di bambole
artigianali – tutte, però, hanno il volto del piccolo Roy – e si
è rifugiata nel conforto di un altro uomo, il migliore amico Andre?
Immaginavo
forse che avremmo seguito quello schema in eterno? Che saremmo
invecchiati insieme, continuando ad accusarci e perdonarci. All’epoca
non sapevo che cosa volesse dire “per sempre”. Forse non lo so
nemmeno ora. Ma quella sera al Piney Woods ero convinta che il nostro
matrimonio fosse un arazzo finissimo, fragile ma che si poteva
riparare. Spesso lo strappavamo e lo rammendavamo, sempre con un filo
di seta, bellissimo ma molto cedevole.
Proprio
come La storia di un matrimonio, letto e amato qualche mese
fa, il romanzo di Tayari Jones racconta non l’armonia di un duo
bensì i dolori di un triangolo amoroso tanto ingiusto quanto
inevitabile. Da sinossi, invece, ci si aspettava probabilmente una
storia diversa, di fedeltà e razzismo. Il fatto che i protagonisti
siano entrambi di colore e che l’accusa di stupro dipenda
dall’etnia di Roy diventa assolutamente incidentale e permette
all’autrice, in maniera coraggiosa, di allontanarsi dai territori
di Se la strada potesse parlare per tratteggiare finalmente
una comunità afroamericana lontana dai cliché dei drammi sul tema.
Qui si parla infatti di famiglie alto-borghesi, che possono contare
su impieghi ben remunerati e case ospitali. L’attenzione del
lettore finisce allora per concentrarsi sull’universalità del
dilemma sentimentale e sulle difficoltà del ritorno alla normalità
di Roy. Uscito dal carcere, si trova a dover piangere la sepoltura
della mamma e a fare i conti con l’amara verità: il cuore
impegnato di Celestial. Il romanzo, intensissimo, indaga con ferocia le loro passioni e ci mostra personaggi difficili da
amare: nelle verosimiglianza dei litigi vi sembreranno proprio usciti da un film grande e struggente.
È
impossibile smettere di amare qualcuno. Forse l’amore cambia forma,
ma resta.
Per
gran parte della lettura aspettiamo con tensione crescente il loro
incontro. Lei vede la sua presenza dappertutto, come se fosse uno
spettro infestante; lui ha in tasca le vecchie chiavi di casa e spera
che tornando ad Atlanta trovi sempre la solita serratura e l’albero
di noci in giardino. Con il cuore a mille, sotto Natale, il loro
faccia a faccia strazierà mostrandoli l’uno alla mercé
dell’altra. È possibile perdonarsi? È un crimine lasciar
prevalere i compromessi? Il segreto, si diceva, è l’amore. Ma
l’innesto di anime tra Roy e Celestial, in una stagione crudele,
non ha avuto il tempo di attecchire. È stato ostacolato dalle piogge
torrenziali dell’ingiustizia e della distanza geografica. Tayari
Jones, con la pazienza di un giardiniere, esamina i loro corpi e i
loro fusti, le loro intenzioni e le loro radici. E in un epilogo
commovente svela infine un doppio verdetto: state pur certi che
nessuno è innocente, che qualcuno soffrirà. Ma l’amore, signor
giudice: l’amore come sta?
Il
mio voto: ★★★★½
Il
mio consiglio musicale: Fugees – Killing Me Softly with His
Song
Come ti dicevo, spero di leggerlo presto anche io ☺️☺️☺️
RispondiEliminaUna lettura appassionante e scorrevole, perfetta per i mesi estivi!
EliminaLo vedevo spesso in libreria, e mi ha sempre attratta. Quando si tornerà ad una parvenza di normalità, potrei anche cedere alla tentazione.
RispondiEliminaDai che ci torneremo. Qui, per fortuna, le cose vanno.
EliminaChe bella questa recensione. Magnifica. E il libro mi ispira da un po'
RispondiEliminaTi ringrazio, Baba!
EliminaIl tema matrimoniale non è che mi attiri moltissimo...
RispondiEliminama il fatto che non sia certo dalle atmosfere da commediola matrimoniale è già più incoraggiante. A quando il film/la miniserie? :)
Ci starebbe da Dio!
Eliminain diversi me ne hanno parlato piuttosto bene, ed ora anche la tua recensione mi sta incoraggiando a dargli un'opportunità :-D
RispondiEliminaStoria che fa per te, sì sì!
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