|Residenza Arcadia, di Daniel Cuello. € 20, pp. 167, ★★★★|
Chiusi
in casa, spiano le mosse del vicinato. Aguzzano l’udito per
origliare. Denunciano. La routine degli
abitanti di Residenza Arcadia, satira quanto mai attuale,
potrebbe ricordarvi qualcosa. I giorni della nostra quarantena.
Terrorizzati dal cambiamento – un po’ come noi davanti alla fase
due –, gli anziani protagonisti tutelano le loro
proprietà con il pugno di ferro. Benché vengano nominati Don
Matteo e Turisti per caso, siamo in una società distopica
imprecisata: pare che ci sarà una guerra imminente, che il Partito e
la Gendarmeria vadano temuti, e che presto ci sarà una parata
per celebrare la Nazione. Gli stessi conflitti si respirano anche nel
condominio: colpa dei nuovi inquilini – terroristi – da far
sloggiare. Raffigurata come un idillio sin dal nome, la Residenza è
un covo di scaramucce, pettegolezzi e voltafaccia mortali. Badate ai
disegni, inquietanti come nel miglior Burton, e diffidate da quei protagonisti che sembrano adorabili: la solitaria
Mirta con il suo canarino; Emilio e Dirce, con ospite il nipote
metallaro; i temutissimi Ester e Dimitri, dai modi affabili ma con un
passato insospettabile – quello di lui vi commuoverà. Daniel
Cuello, originario di un Paese che ha avuto una lunga e infelice
relazione con le dittature, scuote per crudeltà e dolcezza. E
condanna il conservatorismo di una certa generazione, sempre in prima
linea per apostrofare il lassismo dei tempi correnti. Oasi da
proteggere, il condominio diventa un microcosmo in cui legge e morale
viaggiano su binari diversi. Perché difendere con le unghie e con i
denti una casa destinata comunque alla polvere del tempo? Perché
mantenere lo status quo, se è un incubo che ricorda i fascismi?
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Basilicò, di Giulio Macaione. € 16, pp. 153,
★★★½|
Alcune
famiglie sono un’associazione a delinquere. A mettere sotto
processo la propria è Maria, matriarca sputasentenze con cinque
figli grandi e un marito scappato con la domestica Nancy. Come
in American Beauty, la narrazione prende avvio da un luogo
particolare: l’oltretomba. La protagonista, nel giorno del suo
stesso funerale, racconta il suo albero genealogico e gli eventi che
hanno portato alla sua morte. Risposta politicamente scorretta alle
saghe familiari tanto in voga, Basilicò sarà apprezzato dai
fan di Carnage o I segreti di Osage County.
Complessati, sguaiati e inviperiti, i membri della famiglia Morreale
credono nei valori tradizionali, nel senso del decoro, nell’omertà.
I capitoli, illustrati da una penna che incanta, sono ora in bianco e
nero, ora in un nostalgico color seppia. Introdotti dalle ricette
della migliori ricette della tradizione – dalla parmigiana al
pesto, dal cous cous al ragù – inoltre assumono di volta in volta
il punto di vista dei figli: Giovanni, un prof bistrattato; Agata,
artista povera in canna; Diego Maria, omosessuale sfortunato in
amore; Rosalia, moglie e amante; infine Santo, ultimogenito
dall’esistenza girovaga. Riuniti per il compleanno di Maria, si
troveranno a celebrarne le esequie. La mamma si è portata nella
tomba trucchi e consigli? Se il segreto della sua cucina era il
basilico, il segreto del basilico invece qual era? I colpi di scena
del finale assicureranno anche qualche tavola horror. La graphic
novel di Giulio Macaione è un omaggio a Palermo, alle gioie della
tavola, ai dolori delle famiglie infelici a modo loro.
|Freezer, di Veronica “Veci” Carratello. € 18, pp. 137,
★★|
Un’altra
famiglia disfunzionali da cui fuggire, un’altra lettura grottesca. Questa volta si
parla dei Robinson: sì, proprio come quelli della serie TV. Mina, in
attesa dello sviluppo ormonale, sognerebbe per sé il potere
dell’invisibilità. Difficile se primogenita in una casa dov’è
impossibile non essere immischiati nelle tragicomiche dei parenti .
Tocca citarne qualcuno: il padre, attore della pubblicità della
carta igienica; lo zio Ernesto, che in una chat trova l’anima
gemella; il gatto Kafka, aspirante suicida; una nonnina chiusa nel
silenzio impenetrabile della vedovanza. A metà tra Little Miss
Sunshine e Metti la nonna in freezer, la graphic novel ha
protagonisti già visti altrove e un umorismo che purtroppo non mi ha
divertito. Il pregio più grande è l’irresistibile estetica
vintage, con un tripudio di colori terrosi, citazioni musicali anni
Settanta e un tratto degno della sfrontatezza dei prodotti di Cartoon
Network. Peccato che Freezer somigli più a un insieme di
strisce comiche che a un racconto, più a un puzzle di sketch che a
una storia fatta e finita. I (nuovi) Robinson potrebbero essere i
personaggi di una sitcom strampalata e scorretta che ci dispiacerebbe
vedere in poltrona. Questo volume, un breve assaggio delle stranezze
di cui sono capaci, è però un episodio pilota nemmeno troppo
soddisfacente.
Lessi Freezer anni fa, e la trovai interessante, anche se niente di eccezionale.
RispondiEliminaEccezionale, per me, è stata Residenza Arcadia, a oggi la mia opera preferita di Cuello e il motivo per cui comprerò sempre a scatola chiusa tutto ciò che lui pubblicherà.
Basilicó mi manca, ma devo ammettere che - almeno per ora - non sento molto feeling con la storia.
Residenza Arcadia una folgorazione. Voglio anche il cartaceo, e voglio leggere anche Mercedes!
EliminaMi spiace che Freezer non ti abbia convinto, io l'ho trovato carinissimo! Poi adoro da morire le illustrazioni della Carratello! Residenza Arcadia mi è piaciuto, più nella seconda metà che nella prima, e alla fine mi ha anche emozionato. Però alcune cose mi hanno lasciato perplessa. Non so dirti nemmeno cosa perché ho rimosso buona parte della storia 🙈
RispondiEliminaBasilicò l'avevo apprezzata tantissimo. Ero rimasta parecchio sorpresa dall'introspezione dei personaggi!
Residenza Arcadia ha una piccola storia, però, soprattutto di questi tempi, l'ho trovata quasi profetica...
EliminaLe prime due sembrano davvero carinissime ☺️☺️☺️
RispondiEliminaMolto! Un toccasana.
EliminaOrmai sei diventato un fan delle graphic novel. :)
RispondiEliminaTra questi potrebbe interessarmi il secondo, se non altro per il vago riferimento ad American Beauty.
Basilicò, più di altri titoli, si presterebbe a diventare un film!
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