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Il gioco del suggeritore, di Donato Carrisi. Longanesi, € 22,
pp. 400 |
Quest'anno,
prestandosi con grande successo anche al mondo del cinema, l'adorato Donato Carrisi ha guadagnato sul palcoscenico dei David di
Donatello l'ennesimo riconoscimento: quello al
Miglior regista esordiente. A porgergli il premio, fra
orgoglio e incredulità, un ospite d'eccezione: Steven Spielberg, in
quel periodo nelle sale italiane con il nostalgico Ready Player One. Sarà un caso, mi domando adesso, al termine di un romanzo
che proprio di avatar e giochi di ruolo, di una tecnologia che a
volte unisce e altre divide, parla? A indossare il visore, a
impugnare un joystick collegato a insidiose dimensioni virtuali, è
una giocatrice che attendevamo al varco da un po'. Con il vestiario
rigorosamente all black, una cascata di capelli ramati e tagli
profondi su tutto il corpo, non somiglia affatto a una nerd in simbiosi con
la propria console. Lei non scherza né gioca, mai. Nemmeno ora che è
madre della brillante Alice, nemmeno lontana dalle scene del crimine:
vive in una casa isolata in riva al lago, tagliata fuori dal mondo, e non per i capricci dei villeggianti.
A distanza di cinque anni dall'Ipotesi del male, dopo un'apparizione sorprendente nell'Uomo del labirinto, Mila Vasquez è tornata: affascinante e dolente segugio che non conosce ferie pagate né sentimenti. E insieme a lei è tornato un suggeritore nell'ombra, un subdolo Charles Manson senza sangue sulle mani o generalità, catturato in pagine introduttive che in realtà rappresentano solo il lancio del dado. L'anonimo sospettato è in una cella dalle pareti rosa, colore che pare plachi i bollenti spiriti; ha tatuaggi su ogni centimetro del corpo – numeri, coordinate geografiche – e una segreta preferenza per la protagonista affetta da alessitimia. Cosa c'entrano il massacro della famiglia Anderson con il caso irrisolto di tre studentesse strangolate? Cosa, ancora, la sparizione di un'incostante cinquantaseienne con il pallino degli incontri amorosi su Facebook? Qual è il portale per accedere a Due, gioco online nato sotto i migliori auspici e diventato infine la valvola di sfogo dei nostri peggiori istinti animali?
A distanza di cinque anni dall'Ipotesi del male, dopo un'apparizione sorprendente nell'Uomo del labirinto, Mila Vasquez è tornata: affascinante e dolente segugio che non conosce ferie pagate né sentimenti. E insieme a lei è tornato un suggeritore nell'ombra, un subdolo Charles Manson senza sangue sulle mani o generalità, catturato in pagine introduttive che in realtà rappresentano solo il lancio del dado. L'anonimo sospettato è in una cella dalle pareti rosa, colore che pare plachi i bollenti spiriti; ha tatuaggi su ogni centimetro del corpo – numeri, coordinate geografiche – e una segreta preferenza per la protagonista affetta da alessitimia. Cosa c'entrano il massacro della famiglia Anderson con il caso irrisolto di tre studentesse strangolate? Cosa, ancora, la sparizione di un'incostante cinquantaseienne con il pallino degli incontri amorosi su Facebook? Qual è il portale per accedere a Due, gioco online nato sotto i migliori auspici e diventato infine la valvola di sfogo dei nostri peggiori istinti animali?
Internet
è un'enorme spugna: assorbe ciò che siamo, soprattutto il peggio.
Nella vita reale siamo costretti ad adattarci per convivere con gli
altri, a scendere a compromessi con la nostra natura, ad accettare
leggi e convenzioni. A volte dobbiamo anche indossare una maschera,
ma è inevitabile: altrimenti non riusciremmo a far parte della
società... In rete invece ci sentiamo liberi da tutta questa
ipocrisia, ma è soltanto un'illusione: ci hanno semplicemente
lasciato soli con i nostri demoni.
Nella
Gotham senza nome che in passato ha già fatto da sfondo a tre
romanzi qualcosa è cambiato: la criminalità è in rapida
diminuzione grazie ai metodi della Shutton, giudice dai tailleur
d'alta sartoria e dal polso di ferro che ha esiliato gang e
malintenzionati nella stessa nebbia che li aveva partoriti. O così
sembra: il male, come la Vasquez, è uno stacanovista che non conosce
riposo. E strappandola a una nuova routine di cibo d'asporto e
gattini da salvare, sottraendole la piccola Alice, la chiama a forza alle
armi. La ricerca sul campo somiglia a una staffetta, a una caccia al
tesoro in cui un indizio tira l'altro, e nel Gioco del suggeritore
si svolge su un duplice binario.
Doppiamente in pericolo, doppiamente in trappola, Mila esplora i
pixel e le zone cieche dell'Altrove aiutata dall'immancabile Berish con cane al guinzaglio, dalle indicazioni di un uomo
nascosto sotto un passamontagna, da un enigmatico bambino con una
maglietta rossa.
Il gioco del titolo non è solo metaforico, e ha adepti imprevedibili. C'è chi fa del male anche fuori, a partita conclusa. C'è chi esiste sottoforma di spettro soltanto in quella dimensione fittizia. C'è chi, soprattutto, sceglie volontariamente di perdervisi. Così facciamo noi, che a occhi chiusi ci facciamo soggiogare da un decennio dal giallista che perfino gli americani ci invidiano un po'. Implacabile e sempre sul pezzo, l'ultimo Carrisi sceglie una dimensione videoludica anni Novanta – alla Second Life, sì – e si concede un'allarmante riflessione sui pro e i contro del progresso informatico: gli adescamenti ingannevoli sui social network, il bullismo dei leoni da tastiera, le creepypasta di tendenza fra gli adolescenti, intelligenze artificiali che superano l'uomo perfino nella cattiveria. Nonostante la sua attualità, la lettura mi ha convinto in parte: colpa mia, ma ho fatto una certa fatica a immaginare i miei personaggi preferiti – terreni perché irrequieti, dannati, ma pronti a scoprirsi vulnerabili in un finale bellissimo – in queste atmosfere surreali, da cyberthriller a tinte lisergiche.
Il gioco del titolo non è solo metaforico, e ha adepti imprevedibili. C'è chi fa del male anche fuori, a partita conclusa. C'è chi esiste sottoforma di spettro soltanto in quella dimensione fittizia. C'è chi, soprattutto, sceglie volontariamente di perdervisi. Così facciamo noi, che a occhi chiusi ci facciamo soggiogare da un decennio dal giallista che perfino gli americani ci invidiano un po'. Implacabile e sempre sul pezzo, l'ultimo Carrisi sceglie una dimensione videoludica anni Novanta – alla Second Life, sì – e si concede un'allarmante riflessione sui pro e i contro del progresso informatico: gli adescamenti ingannevoli sui social network, il bullismo dei leoni da tastiera, le creepypasta di tendenza fra gli adolescenti, intelligenze artificiali che superano l'uomo perfino nella cattiveria. Nonostante la sua attualità, la lettura mi ha convinto in parte: colpa mia, ma ho fatto una certa fatica a immaginare i miei personaggi preferiti – terreni perché irrequieti, dannati, ma pronti a scoprirsi vulnerabili in un finale bellissimo – in queste atmosfere surreali, da cyberthriller a tinte lisergiche.
Puoi
sfuggire al buio. Ma non può impedire al buio di cercarti.
Il
modus operandi di un serial killer, insegna l'autore pugliese,
somiglia a quello delle nonne alla prese con la torta perfetta. Il
metodo di uno scrittore di bestseller segue regole simili, ferree. Ma
a Donato Carrisi non è mai piaciuto vincere facile, perciò
improvvisa qualche variazione sul tema in un romanzo a cavallo fra il
vecchio (la struttura da serial televisivo, con casi connessi questa
volta in maniera un po' troppo arbitraria) e il nuovo (videogiochi
interattivi come discarica di pulsioni mortifere, mentre
scarseggiano purtroppo i cenni ai finali aperti delle storie
precedenti), anche a rischio di commettere piccole imprecisioni. Se
l'impresa riesce – che sia l'omicidio premeditato o l'altra
pasticceria poco importa –, perché cambiare ricetta?
Il mio prurito alle mani – all'inizio per lo scarso feeling verso questi mondi digitali, poi per il sopraggiungere della forma più smaniosa di curiosità – suggeriscono sia presto per un reclamo in cucina. Il familiare solletico alla base del collo, infatti, informa Mila che la partita resta aperta.
Il mio prurito alle mani – all'inizio per lo scarso feeling verso questi mondi digitali, poi per il sopraggiungere della forma più smaniosa di curiosità – suggeriscono sia presto per un reclamo in cucina. Il familiare solletico alla base del collo, infatti, informa Mila che la partita resta aperta.
Il
mio voto: ★★★½
Il
mio consiglio musicale: Subsonica – Aurora sogna
Con Carrisi non sono mai riuscita ad entrare in sintonia a causa delle ambientazioni. Ho bisogno di sapere il dove e il quando, motivo per il quale ho invece amato molto la friulana Ilaria Tuti che l'orrore me lo porta ad un'ora da casa, con una prosa molto ricercata. Ciao da lea P. S. Ho letto solo il suggeritore
RispondiEliminaHo notato che è un problema di molti, Lea. La cosa buona? Esclusa la serie del Suggeritore, gli altri hanno tutti connotazioni molto precise. Ad esempio la serie romana, con Markus e Sandra protagonisti.
Elimina
RispondiEliminaParto sempre entusiasta con donato.spero di nn essere delusa :-D
Comunque non vedo l'ora di leggerlo!!
A me questa volta l'entusiasmo è mancato, purtroppo, ma comunque lettura di grande intrattenimento!
EliminaMia madre ha letto poco tempo fa i primi due e L'uomo del labirinto glielo regalo io per Natale, ma la mancanza di una connotazione geografica l'ha parecchio disturbata - tanto che mi chiedeva l'origine dei nomi dei personaggi e quali Paesi oltre agli Stati Uniti hanno la polizia federale, ma dopo un po' se ne è fatta una ragione che non ci fosse un luogo preciso.
RispondiEliminaComunque le piacciono e finirò lo stesso per regalarle anche questo! xD
A me invece l'assenza di connotati intriga moltissimo. Quello che leggo potrebbe succedere anche a pochi passi da me, nonostante la voluta confusione di nomi stranieri e influenze internazionali. Fammi sapere come lo trova mamma!
EliminaNon ho mai letto nulla di Carrisi, ma non nego che mi incuriosisce!
RispondiEliminaInserisci un suo romanzo tra i buoni propositi dell'anno nuovo, allora!
EliminaIo non ho mai letto nulla di Carrisi, ma i suoi libri mi ispirano, prima o poi ne prenderò uno. Ad esempio quest'anno, per la prima volta, ho letto un libro di Stephen King "22.11.63" e l'ho trovato davvero interessante!😊
RispondiEliminaTu adoreresti La ragazza dei fiori di carta: il meno noto, il meno noir. Splendido quel King!
EliminaConosco da poco Donato Carrisi e ho letto solo "il suggeritore" che mi ha convinta. ho comprato tutta la serie al Libraccio. Adesso devo solo darci dentro
RispondiEliminaBuona lettura! 😘
EliminaNonostante questo non sia il mio genere preferito (per generalizzare un po': al momento sto arrancando con Assassinio sull'Orient Express perché non me ne frega niente di scoprire chi è il colpevole, pur essendo arrivata all'età adulta senza spoiler dati dalla cultura generale), mi hai fatto venire voglia di leggere questa serie. Anche la mancanza di una connotazione geografica mi ispira :)
RispondiEliminaUff, che noia Assassinio: concordo!
EliminaQuesto post mi ha ricordato che devo ancora recuperare il film La ragazza nella nebbia, che forse potrebbe farmi entrare nel magico mondo di Donato Carrisi. Oppure farmi allontanare del tutto, chissà?
RispondiEliminaIl film ha i suoi pochi difetti nella durata eccessiva, ma per il resto non dovrebbe dispiacerti. Anzi, i colpi di scena abbondano, e Boni è di una bravura insospettabile (meno, a questo giro, Servillo).
EliminaTolto il fatto che Carrisi è un intrattenitore sopraffino e che i suoi libri mi fanno venire i brividi, Il gioco del suggeritore (che ho avuto la fortuna di farmelo dedicare proprio da lui in persona!) l’ho trovato un po’ più ‘fantasy’ che ‘thriller’. La trama non è riuscita a catturarmi come fece il recentissimo L’uomo del labirinto (da cui trarrà un film con Servillo!) e poi, sarò scemo io, ma nel finale - SPOILER - lei l’incidente con la moto non l’ha fatto? Allora non ha incontrato Pascal che le diceva “Goditi questo regalo”? Puoi illuminarmi tu 😅
RispondiEliminaCiao Denny! No, teoricamente non l'ha incontrato, non di persona. Aveva ancora il visore addosso, quindi il faccia a faccia c'è stato, ma sempre nel videogame!
EliminaMa...un dubbio che mi è rimasto alla fine del libro: Enigma (alias Raul Morgan, l'antropologo criminale) e Pascal (il vero suggeritore) sono la stessa persona? Oppure la scena in cui la pioggia "lava" il trucco di Pascal mettendo in evidenza i numeri tatuati sulla pelle è solo un'immaginazione di Mila Vasquez?
EliminaIn verità sto girando i blog per capire meglio il finale. SPOILER Però devo dirti che non credo proprio siano la stessa persona. Piuttosto che raul Morgana, è un adepto completamente soggiogato dal suggeritore di questo libro. Suggeritore che qui abbiamo visto nei panni dell'uomo che va in giro col passamontagna rosso.
EliminaSPOILER: anche io pur rileggendo due volte mi sono perso:i pratica Milà crede di cercare Raul Morgan nell'uomo col passamontagna rosso per capire la vera identità di Enigma, salvo poi capire che il primo Enigma e' in realtà Raul Morgan mentre l'uomo col passamontagna rosso é il vero suggeritore che ha orchestrato il tutto, plagiato una peraltro predisposta Alice e soggiogato Milà.... la cui identità magari si scoprirà in futuro.... Giusto?
EliminaSono a meta' ..... mi piace ! .... Ora una domanda per te, se vorrai rispondere : Che ne pensi dei Thriller/polizieschi di Lars Kepler? Quelli con l'ispettore Joona Linna .... io li trovo formidabili, ma il tuo parere, se li hai letti, mi interssa!
RispondiEliminaVoi avete capito il significato del profumo al mughetto che accomunava la nuova fidanzata di Berish, l'uomo che seguiva Mila in treno e la figlia della donna dipendente dai social "scomparsa"?
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