Ciao
a tutti, amici! Oggi – approfittando di un giorno di meritata
pausa – la recensione in anteprima di un libro che uscirà il 29
Aprile e di cui vi ho parlato proprio all'inizio del mese. Erano
ormai quattro anni che lo aspettavo: chiuso Il suggeritore era
iniziata l'attesa del seguito. Finalmente, ora, l'ho letto: nuovi
casi da risolvere, nuove emozioni, nuovi dubbi, qualche nuovo
riuscitissimo personaggio. Ringraziando Tommaso, dell'ufficio stampa
Longanesi, per avermi fatto il grande regalo di poterlo leggere in anticipo (anche mio padre ringrazia: ora il libro è tra le sue
mani!), vi lascio la recensione di L'ipotesi del male. Ma tranquilli: non contiene spoiler né su questo, né sul
precedente romanzo. Perciò, buona lettura e, se non ne avete mai
avuto modo finora, recuperate un romanzo del mitico Donato Carrisi: leggere
per credere! A presto, M.
Il
vuoto un giorno comincia a parlarti, e per alcuni più diventare
attraente. Ti regala un indizio e così ti convince che potrai averne
altri. Ma non si può convivere con il vuoto, con il vuoto non si
patteggia. Alla fine sarai tu ad aprirgli la porta di casa, come
fosse un amico che vuole solo aiutarti. Quello entra e comincia a
razziare ogni cosa.
Titolo:
L'ipotesi del male
Autore:
Donato Carrisi
Editore:
Longanesi
Prezzo:
€ 18,60
Numero
di pagine: 420
Data
di pubblicazione: 29 Aprile 2013
Sinossi:
«Hai mai desiderato scomparire?» C’è una sensazione che tutti,
prima o poi, abbiamo provato nella vita: il desiderio di sparire. Di
fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma per alcuni
non è solo un pensiero passeggero. Diviene un’ossessione che li
divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa
perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne
dimenticano. Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni
volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse – il Limbo –
centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi
perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare
chi è svanito nel nulla. Anche perché la poliziotta ha i segni del
buio sulla pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima.
Forse per questo Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a
quelli che il mondo ha dimenticato. Ma se d’improvviso alcuni
scomparsi tornassero con intenzioni oscure? Come una risacca, il
buio restituisce prima gli oggetti di un’esistenza passata. E poi
le persone. Sembrano identici a prima, questi scomparsi, ma il male
li ha cambiati. Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono
altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati?
Mila capisce che per fermare l’armata delle ombre non servono gli
indizi, non bastano le indagini. Deve dare all’oscurità una forma,
deve attribuirle un senso, deve formulare un’ipotesi convincente,
solida, razionale… Un’ipotesi del male. Ma per verificarla non
c’è che una soluzione: consegnarsi al buio
La recensione
“A
volte, se conosci il nome del demonio, basta pronunciarlo e lui ti
risponderà.” Appollaiato su un cavo dell'alta tensione,
in alto, sopra le nostre teste, un corvo – le piume nere come
l'onice - osserva. Gli occhi, due piccoli bottoni traslucidi,
perennemente accorti, si nutrono degli squarci di caos che si
allungano sotto le sue zampe rapaci. Sotto il filo rigido che
sostiene le sue ossa leggere, sotto il cielo di un Dio assente e di
un'avanzata di nuvole temporalesche, un mare di ombrelli neri stretti
intorno a una bara, i flash della stampa, gli intrighi dei nastri
gialli della scena del crimine, il gelido bagliore dei tavoli
autoptici che verranno, l'oltraggio sacrilego di un uomo che uccide
un altro uomo. Lassù
sente tutto: le supposizioni infinite dei mass media, gli inevitabili
cenni al terrorismo, ogni ipotesi pronunciata. E vede tutto: i
colpevoli e le vittime, l'esplodere della violenza e il tempestivo
arrivo della Giustizia. Di fronte, vede perfino i due giganti che, su
un cartellone pubblicitario, sorridono felici davanti alla loro nuova
casa nel loro nuovo quartiere dei sogni. Si tratta di un sorriso
grottesco, fortemente stridente con tutto il resto. Poi
spicca il volo su una città che – corrotta, marcia, inquietante,
finta – è una Gotham City senza nome in cui non c'è nessun eroe
mascherato che impartirà le giuste punizioni. Una Gotham City in cui
i manicomi e le carceri hanno lasciato che tutti i loro pazzi
scorrazzassero liberi per le strade. Il corvo vola e si intrufola in
una casa isolata, dalle luci sempre spente: le finestre sono state
lasciate aperte solo per lui. Non si poggia su un trespolo, ma sulla
spalla dell'uomo seduto al buio. Un uomo ormai irreperibile da alcuni
giorni, che, sparito dal web e dalla sua cerchia di amici, in cerca
di calma e ispirazione, se ne va in giro per obitori. Il
volatile gli avvicina il becco alle orecchie, sussurra i suoi
segreti. Donato Carrisi – cantastorie, eccellente romanziere,
cantore della cronaca – tradurrà i suoi versi gracchianti in un
canto delicato e macabro. Dopo quattro anni, validamente intervallati
da due graditissimi romanzi, lo scrittore pugliese torna a cantare
del mondo del Suggeritore e
della sua prima, insostituibile, vera musa: Mila Vasquez.
“Mila
Vasquez conosceva bene il richiamo del buio. Danzava con le ombre dal
giorno in cui era nata.” In
L'ipotesi del male, la
poliziotta ha finalmente imparato i passi giusti e, nel buio, balla
stretta cuore a cuore col buio; caccia fantasmi, bambini
inghiottiti dal bosco carnivoro di una fiaba cattiva; caccia quella
felicità non contemplata in una vita-non vita come la sua. Ha spento
l'interruttore dei sentimenti già da piccola. Non prova empatia per
nessuno, non sente niente. Solo la rabbia che il suo lavoro le
procura e il dolore che lei stessa infligge al suo corpo androgino.
Soprattutto, ha allontanato da lei una verità impensabile e grande:
perché no, continua a dirsi che dal Male non potrà mai nascere
il Bene. “L'amore
contamina tutto con il ricordo, si diceva. L'amore è una
radiazione.”
La
chiamata del dovere la raggiunge perfino nel Limbo, l'angusto ufficio
delle persone scomparse in cui ha deciso di passare il resto dei suoi
giorni da sbirra - circondata da una parete di foto e volti
sterminata come il Muro del Pianto, tra “vivi che non sanno di
essere vivi e morti che non possono morire”: i dormienti. Identità
perdute e un Missing scritto sotto, in calce. Il nuovo incubo della
città si fa chiamare Kairus, Il Signore della Buonanotte.
Gioca con la polizia, lasciando indizi nell'essenziale linguaggio
delle tenebre. Mila, che con le stesse tenebre ha stretto un duraturo
sodalizio di sangue, è chiamata a fare da interprete. E, pur non
essendo alla ricerca di un amico, la sua solitudine si troverà a
combaciare alla perfezione con quella di Simon Berish, un reietto
come lei. Qualcuno di cui, dopo tanti anni, fidarsi; con cui
condividere gli incubi rimasti intrappolati, con l'alba ormai
sopraggiunta, in un Acchiappasogni. Insieme, saranno i
protagonisti assoluti di una macabra caccia al tesoro guidata dalle
ombre, in cui, tappa dopo tappa, omicidio dopo omicidio, la morte
apparirà loro in tutta la bellezza e l'orrore dei suoi mille volti.
I dormienti, infatti, si stanno svegliando; gli scomparsi stanno
riapparendo... La
struttura del caso, già collaudata in Il suggeritore e
Il tribunale delle anime, è
simile a quella dei serial americani, costituiti da foreste
sterminate di episodi e da intrecci necessari come spirali di DNA
aggrovigliate tra loro ad elica. E' il DNA ad essere la base di
individui che, dopo nove mesi di gestazione, avranno gli stessi
tratti somatici dei genitori, dieci piccole dita delle mani e dieci
piccole dita dei piedi, due occhi svegli, un cuore che pompa vita. Piccoli individui perfetti. Come perfetto è un intreccio che, con i
tratti ereditari dei romanzi che l'hanno preceduto, si basa sempre su
enigmatici nodi, ma di periodi e lettere. Per
ogni vittima c'è un colpevole, per ogni colpevole c'è un filo che –
attraverso l'oscurità più fitta – conduce tutti a un unico, misterioso
mandante dal nome evocativo e spaventoso. Ma,
al contrario che in TV, le vittime non sono semplicemente fantocci
scomposti e disarticolati, abbandonati a terra e con il contorno
rimarcato da strisce di gesso bianco, sul sangue e il cemento. Tra un
capitolo e l'altro si aprono come dei virtuali fascicoli: ci sono
immagini, informazioni, storie. Ritratti pieni di umanità e perizia
di coloro che - prima di essere vittime qualsiasi, semplici casi -
erano persone. Mamme, papà, figli di qualcuno che li aspetta ancora.


Il
mio voto: ★★★★★
Il
mio consiglio musicale: Muse – New Born
Straordinaria recesione! Mi viene quasi da comprare il libro ed è un enorme passo in avanti considerando che non leggo thriller :P
RispondiEliminaAhahah, grazie mille Frannie! :D
EliminaPiù leggo le tue recensioni e più mi convinco che tu sei nato per fare lo scrittore...
RispondiEliminaA parte questo, il libro sembra strordinario e mi hai fatto venire una gran voglia di leggerlo!
Grazie mille, Miriam: troppo gentile *-*
EliminaBellissima recensione, sei davvero molto bravo ad usare le parole;) mi sa che il corvo è venuto a fare visita anche a te:D
RispondiEliminail libro già lo sai che lo compro, anche se ne parlavi male, ma visto che ne parli benissimo a maggior ragione:)
Concordo! Anch'io l'avrei preso a scatola chiusa, probabilmente ;)
EliminaOh, che bello!! *__* Non conoscevo "Il suggeritore": sono andata or ora a dare un'occhiatina alla trama... Interessante!! ;)
RispondiEliminaEro convinto che lo conoscessi già: dai, ti perdono! Secondo me "Il suggeritore" lo adoreresti ;)
EliminaEro già intenzionata a leggere qualcosa di Carrisi, visto quanto ne parli bene... Adesso sono ancora più convinta! Ottima recensione, COMPLIMENTI! :)
RispondiEliminaNe sono contento, Franci :)
EliminaAvendo amato il Suggeritore quando ho saputo dell'uscita del seguito sono saltata dalla sedia. Io non so come faccia, ma Carrisi scrive da dio! Spero d'iniziarlo domani ** mi avevi già incuriosito ieri con quel messaggio su facebook, ma adesso ciao, non sto più nella pelle!
RispondiEliminaTi divertirai un mondo a cercare le varie affinità tra i due romanzi, secondo me. Apparentemente non ce ne sono, ma tra i capitoli si nascondono "chicche" imperdibili! Ne riparliamo quando lo finisci ^^
EliminaForse dovrei ripassare il Suggeritore allora O_O l'ho letto 4 anni fa
EliminaIo sono tentato di rileggerlo, infatti! Comunque non è necessario: basta ricordare giusto le cose principali. Può QUASI QUASI considerarsi un libro a parte :)
EliminaL'ho iniziato: è già amore!
EliminaCon una recensione del genere sfiderei chiunque a dire di non essere tentato, stupenda.
RispondiEliminaNon conoscevo Il suggeritore ma penso proprio che prima di leggere L'ipotesi del male dovrò almeno scambiarci due chiacchiere u.u
Grande Elena! Sì, Il suggeritore è sempre disposto a fare una chiacchierata con nuove fanciulle ù.ù
EliminaBellissima recensione, complimenti! :D Ho letto soltanto un libro di Carrisi: devo assolutamente rimediare!
RispondiEliminaPS: Piccolo premio per il tuo blog! ^_^
http://libri-ehr.blogspot.it/2013/04/premio-very-inspiring-blogger-liebster.html
Grazie per il premio ;D
EliminaOk, aggiungo in wishlist....le tue recensioni mi faranno andare in bancarotta....=)
RispondiEliminaEh eh, grazie Rosy! :P
EliminaGrazie mille, saralinda :D
RispondiEliminaAppena finito di leggere (in 5 giorni scarsi) e sono corso qui a leggere la tua recensione che mi segnalasti qualche settimana fa. Beh, il libro è strabiliante, magnifico. A differenza tua io non ho resistito a smettere di leggere e gustarmelo piano, proprio non ci sono riuscito. Carrisi è un grande, non ci sono parole. L'originalità sta anche nel fatto, come hai detto tu, che non c'è action. Il ritmo tuttavia è altissimo, e alla fine, mentre finalmente si scende da quella soffitta del male, l'atmosfera pacata ti manda in subbuglio tutti i sensi in un'orchestra di emozioni contrastanti. Soddisfattissimo.
RispondiEliminaComplimenti per la recensione, azzeccata!;)