Rebecca,
avvocato di grido, è affermata nel lavoro e insoddisfatta nella
vita. Il tailleur di donna in carriera non le calza a pennello e,
romantica cronica e sempre con la testa altrove, è davvero se stessa
giusto in visioni in formato Broadway. Sprazzi musicali
colorati, frizzantissimi, in cui volteggia, canta e, magari,
s'innamora dei principi azzurri. Un giorno, per le strade della City,
s'innamora per davvero; sapete? E' un colpo di fulmine, quello verso
una vecchia fiamma del campo estivo: Josh. Un ragazzotto dagli occhi
a mandorla, immaturo ma di indole gentile, che così, tanto per dire,
le fa: “Se passi da West Covina, mi raccomando, vienimi a trovare.”
La nostra Rebecca non sa dove sia quella città sperduta – sulle
labbra, però, ha il sapore dell'happy ending – e non si limita
semplicemente a passare di lì, attratta dalle parole di un Josh
vago, amichevole e fidanzato con la crudele Valencia. Molla tutto e,
su due piedi, ci si trasferisce. Lì, ha uno studio legale più
piccolo in cui destreggiarsi, nuovi amici – la cospiratrice Paula,
il neodivorziato Derryl, lo scontroso ma galante Greg – e,
soprattutto, uno sprovveduto ragazzo da stalkerare. Chi è la Crazy
Ex-Girlfriend che,
dallo scorso autunno, sulle reti The CW, non farà forse impazzire il
pubblico, ma la critica decisamente sì, e all'unanimità? La sigla,
mitica e sessista, ci dice che è patetica, scriteriata, folle
d'amore. Diciotto episodi, pian piano, ci dicono molto di
più. Prodotto da Mark Webb, Crazy
Ex-Girlfriend è
una comedy dall'ugola d'oro per chi dei consueti venti minuti
settimanali non si accontenta – qui sono quaranta, infatti, e non
vi nascondo che all'inizio li ho patiti, poco poco – e Galavant lo
sta piangendo già. Nerbo, senso e cuore del tutto,
l'esordiente Rachel Bloom, fresca di Golden Globe. Da dov'è uscita
l'underdog psicotica e imbarazzante che mostra che c'è bellezza
nelle rotondità e grande talento in una produzione, per il resto, piccina. Ci mette la faccia, la voce – e che voce - e la
penna: irresistibile padrona di casa che, a seconda degli stati
d'animi, oscilla dal jazz al "puttan pop", dal gospel al
free style, con inediti che – se non sapessimo le barzellette che,
in fondo, raccontano – non sfigurerebbero poi troppo in radio. Nei
suoi allegri deliri, tra triangoli sentimentali e casi giudiziari, sa
trascinare, per fortuna, una serie di figuranti a cui, a chi più e a
chi meno, si vuole il bene che serve. Sorpresa e emozionata, la Bloom
aveva raccontato, sul podio, il percorso travagliato di una serie su
cui aveva investito energie e speranze: nessuno la voleva e, anche
adesso, in tanti, o non la vogliano, o non la conoscono. Il
più grande colpo di scena, però, è stato il rinnovo. Godiamoci i
disastri e i piantonamenti della cara Rebecca, quindi, finché durano.
Scommettiamoci insieme. (7)
New
Girl, in onda ormai da cinque stagioni, l'ho scoperto
giusto qualche estate fa. Io, in crisi per la
prima sessione estiva della mia vita, avevo trovato pace e tante,
tantissime risate in una serie vista un po' per curiosità e un po'
per ripiego. Merito, in particolare, della Deschanel, un incanto di ragazza, che avevo amato e
odiato in 500 giorni insieme. La fragia che sta bene solo e soltanto a lei, gli occhi
da manga, quei coinquilini imbarazzanti ma irresistibili. Da qualche stagione a questa parte, poco è
cambiato. Ma, come succede anche alle migliori coppie, è subentrata
la monotonia. Superato il trauma per il brusco taglio alla sigla –
“hey girl, what you doing?” -, di recente avevo patito
episodi troppo lievi, troppo slegati, troppo spensierati. Nulla di
irreparabile, trattandosi di una comedy lieve, splegata e spensierata
di per sé, ma dov'erano finiti i ragazzi e le situazioni che, sotto
stress e sotto esami, sotto terra, mi avevano teso una mano? La volta
scorsa, mi ero limitato a definirlo “carino”, senza
entusiasmi. All'orizzonte, c'erano notizie belle e notizie brutte: la
proposta di Schmidt a Cece, nel finale di stagione, e l'annuncio della gravidanza di Zooey. Lieta novella, per carità, ma con Jess in dolce attesa, e dunque
lontana dalle telecamere, che New Girl ci sarebbe stato? Un
New Girl che, a sorpresa,
ritorna alla vecchia gioia. L'assenza della protagonista si protrae
per qualche episodio di poco conto nel mezzo – e il vuoto è
colmato da un'ironica e seducente Megan Fox – e ognuno dei
protagonisti trova la propria
strada. New Girl, nei
suddetti episodi, funziona senza l'uragano Deschanel perché c'è
tanto da fare. Schmidt e Cece convolano a nozze, ma hanno la madre di
lei a ostacolarli; Winston, che ho sempre
trovato inutile, trova finalmente la sua vocazione e s'innamora di
una collega, sfoggiando assurde camicie floreali e, ogni tanto, il
fichissimo gatto Ferguson; Nick, mio gemello segreto, scribacchia,
prende in gestione un bar e non resiste alle grazie di una Fox
bisex. Jess è Jess: frivola, colorata, impicciona. Fa da
damigella e, senza troppe sorprese, si becca una freccia
scoccata dal dio Cupido: ritorna un suo ex, e la scintilla non si è
estinta; ma penserà ancora a Nick, che per indossare pigiami e tute
tutto il giorno ha il suo indiscreto fascino? Non
dico di più. Ma, quest'anno, c'è gente che si dichiara, gente che
si sposa, gente presa in ostaggio – in tribunale, o su un aereo in
panne – e amori che, malgrado tutto, ritornano. Una stagione
finalmente più omogenea, un epilogo che emoziona i “teneroni
inside” e, per imprecisa volontà della Fox, ma dobbiamo solo
ringraziarla, con due episodi a settimana quand'è giunto il momento
di tirare le somme. Così, all'incirca, è stato il mio ritorno di fiamma con
New Girl. (7)
Nella
notte di Halloween, trent'anni fa, una donna incinta e suo marito
sono massacrati da uno sconosciuto mascherato, passato a chiedere
dolcetto scherzetto. Prima di essere arrestato – pena, il carcere a
vita -, però, il killer pratica un taglio sull'addome della vittima
e da lì esce la piccola Sarah: l'unica superstite della famiglia
Bennett. Anni dopo, sposata e in carriera, torna dove tutto è
iniziato. E, con lei, arrivano nuovi morti. Omicidi rituali a ogni
passo, per punire coloro che hanno peccato. La storia si ripete, ma
le generazioni cambiano. Riusciranno le nuove a modificare il corso
degli eventi e a capire chi si nasconde, questa volta, dietro la
maschera del boia? Serie canadese in otto episodi, Slasher omaggia
sin dal titolo il genere più divertente, ammiccante, sanguinoso.
Clichè che hanno fatto storia, spauracchi consolidati, pochissima
voglia di prendersi sul serio. Perché, però, risulta un piccolo
disastro, nonostante un genere da prendere così com'è e, da parte
mia, poche aspettative e tanta voglia di “ammazzare” il tempo?
Qual è la differenza tra il mediocre Slasher
e il gioiellino Scream Queens o,
ancora, l'evitabile ma fresco Scream?
L'assoluta mancanza di ironia. E, paradossalmente, le risate in più.
Involontariamente buffo, Slasher ha
una protagonista atroce – la Katie McGrath già vista in Merlin,
fuori parte e dal profilo sgraziato – e scelte sceme. Ad esempio:
una protagonista a cui hanno sterminato la famiglia che mette le
tende sulla scena del crimine, facendo del sesso riparatore sul
pavimento in cui mammà è stata sventrata; gente random che macina
chilometri, con un coltello a serramanico in pancia; una nonna che,
volendo esagerare, ha cinquant'anni e una nipote trentenne; la
protagonista che, davanti all'irreparabile, né emigra né appare
turbata. Il cast: pessimo. La sceneggiatura: sbrindellata. L'elemento
splatter: accentuato, come da patti, e fedele alle premesse.
L'assassino ha fantasia, il sangue scorre generosamente, e il modus
operandi del villain – cacciatore di peccati capitali – ricorda quello di Seven. La struttura,
tradizionale, ricalca quella del buon Harper Island,
che da ragazzino seguivo in seconda serata su Rai Due, e un briciolo
di curiosità spinge a porsi le domande giuste. La curiosità, e il
mio inspiegabile gusto per l'orrido.
Slasher, infatti, è
trashissimo: perdonabile, un po', perché di quel brutto che non
riesci a smettere di guardare. Il pregio: è autoconclusivo. Ma, in
otto puntate, in una serie e in una comunità tanto povera di idee e
d'abitanti, sono più i morti che i vivi; più gli occhi strabuzzati
per l'idiozia del tutto che per lo spavento. (5)
Crazy ex girlfriend pare carino e Slasher talmente brutto che bisogna darci un'occhiata....
RispondiEliminaBrutto brutto, ma sì, irresistibilmente trash.
EliminaMi hai capito al volo ;)
slasher lo avevo adocchiato, il 5 mi basta per eliminarlo... :-)
RispondiEliminaParlando di horror splatter, taglialo di netto, piuttosto, dalla tua lista :-P
EliminaNew Girl l'ho abbandonato alla terza stagione mi pare, era diventato troppo ripetitivo. Mi fa paicere che abbia ancora qualcosa da raccontare. Slasher non la conoscevo, mentre Crazy Ex Girlfriend potrei vedere il pilot per farmi un'idea, ricorda vagamente 500 giorni insieme.
RispondiEliminaSì, soprattutto la famosa scena cantata, anche se gli manca quello sguardo un po' indie...
EliminaA tempo perso, con New Girl, potresi saltare direttamente all'ultima. Si merita il superlativo assoluto: carinissima, ma davvero :)
Crazy Ex-Girfriend lo credevo concluso con l'episodio natalizio e ancora devo trovare il tempo per vedere la seconda parte, ma ce la farò!
RispondiEliminaE' la migliore! ;)
EliminaCrazy Ex-Girlfriend mitica e a tratti geniale!
RispondiEliminaSpero che con la seconda stagione non perda la sua freschezza...
New Girl invece l'ho abbandonata già da parecchio, stava diventando troppo ripetitiva. Però mi secca essermi perso l'arrivo di Megan Fox, mannaggia! :)
Con il trash, anzi il trashissimo Slasher un po' mi hai incuriosito. Magari quest'estate si può rivelare una buona/cattiva perdita di tempo...
E poi serve sempre il peggiore telefilm dell'anno, no?
EliminaAnche tu, come Salvatore, passa direttamente alla quinta di New Girl. Anche se la Fox (oggi è il compleanno, auguri a lei!) mi pare la tiratissima Tatangelo, quasi quasi. Però, tocca ammetterlo, è abbastanza simpatica. :)
Se avessi saputo che la quarta di New Girl sarebbe stata così fetente anche io sarei passato direttamente alla quinta (consiglio che caldeggio sempre alla mia morosa) che torna a far ridere soprattutto nei primi dieci episodi con un Winston irresistibile.
RispondiEliminaPer quanto riguarda Crazy Ex-Girlfriend la recupererò volentieri ;)
Nel frattempo godiamoci il finale della seconda di Jane The Virgin che seguiamo praticamente solo io e te ahahah ;)
Ahahah, e ti dirò, la seguo un po' a fatica, sai?
EliminaMeno male che c'è Petra. Jane e Michael non li tollero!