| Il profilo dell'altra, Irene Graziosi. E/O, € 16,50, ★ |
Chiacchierato e altamente instagrammabile, si è imposto – prematuramente – come novello caso editoriale. Se lo avessi identificato a colpo d'occhio per ciò che è, ossia l'ennesimo esordio narrativo trainato dalla popolarità dell'autrice, me ne sarei tenuto distante. Il pregiudizio mi avrebbe protetto dalla delusione. Ventisettenne senza arte né parte, sorella di una giovane suicida e compagna di un pretenzioso accademico, Maia si improvvisa collaboratrice di un'influencer. Gloria ha diciotto anni e nessun talento, a parte quello di apparire avvenente in foto. I suoi sorrisi sono vacui, o forse tristi? Il profilo dell'altra rimesta tra le tematiche più disparate (ambientalismo, femminismo, linguaggio inclusivo, disturbi psichici, revenge porn) come se si trattasse del cestone delle grandi occasioni: spaccia il suo rimestare, però, per alta moda e vorrebbe imporsi – invano – come analisi antropologica. Per riflessioni conturbanti sul potere illusorio della bellezza nella società dell'apparenza consiglio la visione di Personal Shopper e The Neon Demon: i corpi di Kristen Stewart e Elle Fanning, ritratte con toni horrorifici da due grandi registi, sono indimenticabili. Quelli di Maia e Gloria, invece, si frantumano tra le schegge di un romanzo che si interroga sul concetto di identità e, paradossalmente, ne è sprovvisto.
| Non è al momento raggiungibile, Irene Farinaccio. Mondadori, € 18, ★★★½ |
Non fatevi ingannare dalla copertina: promette a torto una commedia romantica. Non è al momento raggiungibile è un romanzo piccolo e terapeutico per guarire dall’ossessione che maggiormente ci attanaglia: la conta spasmodica di Like, followers e calorie. Trentasei anni e nessun progetto a lungo termine, Vittoria racconta alla nutrizionista/psicologa la sua dipendenza: ingozzarsi, di cibo e sguardi. Le basta una foto rubata accanto a un cantante famoso per trasformare la sua pagina Instagram in una vetrina per panini con la porchetta, cotolette surgelate, vestiti griffati: il suo parere, riassunto in una didascalia, è denaro. Arriverà perfino in TV. A ritroso, il soliloquio di Vittoria pennella il ritratto di una donna nella morsa della solitudine: ha un nome augurale, ma macchie d’unto sulla maglia e rapporti irrisolti col sesso maschile. Connessa con il mondo ma disconnessa da sé stessa, ricorderà l’equilibrio per andare in bici? Flusso di coscienza tanto brillante quanto severo, il romanzo di Valentina Farinaccio ha il respiro dell’autofiction e una specie di lieto fine, benché sudatissimo, sul palcoscenico più famoso d’Italia. A fine lettura, ho scritto una dedica in prima pagina e ho regalato la mia copia a un'amica ritrovata: esaurito su di me il suo potere lenitivo, quest'elogio al fallimento andava condiviso con il prossimo.
| Radio Silence, Alice Oseman. Mondadori, € 15, ★★★ |
Lei, rappresentante d’istituto destinata a Oxford, è una macchina di successi scolastici. Lui, studente laconico ferrato sui logaritmi, vive all’ombra del popolare migliore amico. Spersonalizzati dalle divise scolastiche – tutti grigi, tutti uguali –, i protagonisti di Alice Oseman vivono una doppia vita: quella pubblica e quella nerd. Frances è una maga delle fan art e, a dispetto delle aspettative altrui, vorrebbe studiare belle arti. Aled, protetto dall’anonimato, è invece l’artefice di un misterioso podcast YouTube sulla bocca di tutti. Mentre gli adulti pretendono l’eccellenza a ogni costo, i giovani – amici, ma innamorati mai – si scoprono combattuti tra senso del dovere e vocazione, l’esigenza di essere invisibili e quella di essere sé stessi. Già autrice della serie Heartstopper, Oseman è in libreria con una nuova storia ad alto tasso di adorabilità: una riflessione agrodolce sulle gabbie del sistema educativo americano, in cui si parla di abusi psicologici, libertà di espressione e fluidità sessuale. Bravissima nel maneggiare temi tanto sensibili, l’autrice si perde però in lungaggini di troppo e in una scrittura sì immediata, ma senza lampi di interesse. Anche se fuori target, mi sono goduto le maratone dei film di Sofia Coppola e Miyazaki sul divano. Ho invidiato le felpe extralarge e le scarpe dai lacci fluo dei protagonisti. Ho ascoltato con empatia le voci di Frances e Aled: domandavano di considerarli speciali, non famosi.
Tante riflessioni su questo post e buone indicazioni che seguirò a partire dai due film che hai citato che ho sempre accantonato per pregiudizio: Personal shopper perché il regista non è tra i miei preferiti e i commenti a questo film mi sono sempre sembrati un po' tiepidi....The neon demon perché non lo sento nelle mie corde. Ma sto macinando tanti di quei film ultimamente che recuperare anche questi non può essere un male.
RispondiEliminaNon so cosa hai recuperato della Coppola....Miyazaki invece lo conosco bene.
Veniamo ai libri: già avevo letto la recensione del libro ""Non è al momento raggiungibile", mi aveva colpito e me ne dai conferma.
Anche Radio Silence mi intriga.
Io sto leggendo "Randagi", letto un centinaio di pagine e mi piace davvero. Ero certa di aver letto qualcosa da te, o forse il racconto mi faceva pensare a una lettura nelle tue corde, e infatti l'ho ritrovato fra le tue recensioni che mi rileggerò a fine libro.
Dovresti scrivere di più, è sempre un piacere leggerti soprattutto per la sincerità che è merce rara, recensire film su qualche rivista, l'hai mai pensato? Qualcosa di serio, dove i giudizi sono liberi da compromessi di sorta.
Trovo più obbiettività in qualche blog a livello di pareri che non sui giornali dove spesso i film vengono osannati a priori o demoliti senza via di mezzo.
Tutto questo pippone per invitarti a non mettere il tuo dono in un cassetto 😉
Ti ringrazio, Lory! Mi piacerebbe moltissimo scrivere da qualche parte, soprattutto all'inizio ho aperto il blog a mo' di curriculum vitae, ma purtroppo non ci sono state occasioni. Non fa niente, scrivo per voi, che avete pazienza e, nonostante le assenze di questo anno brutto e faticoso, restate con me. Grazie!
EliminaValentina Farinaccio, secondo me, ha una voce bellissima: da scoprire e rivalutare.
"Randagi" piaciuto, per altro l'autore è di una gentilezza incredibile, però somiglia un po' troppo sia al "Colibrì" che a "Spatriati", che ho amato moltissimo.
A "The Neon Demon" ho ripensato in questi giorni vedendo "Pleasure", un piccolo film indipendente sul mondo della pornografia (ne scriverò sicuramente!). "Personal Shopper", nella sua stranezza, a me piacque tantissimo. Poi trovo Kristen Stewart una presenza semplicemente ipnotica nella sua distanza apparente, nella sua freddezza. Bellissima e contemporanea.
tre libri che proprio mi sarebbero sfuggiti se non ne avessi parlato tu. Radio silence è quello cui darei un'opportunità.
RispondiEliminaScopro sempre titoli particolari da te, grazie michele :))
Grazie a te! Ti consiglio anche la Farinaccio, una bella scoperta italiana. ;)
Elimina"Non è al momento raggiungibile" mi sembra una lettura che trasmette l'idea di una fame sbagliata per mettere a tacere il proprio dolore. Titolo interessante :)
RispondiEliminaInteressantissimo! Avrebbe meritato un post tutto per sé, ma il tempo purtroppo scarseggia...
EliminaCon il primo libro ci sei andato giù pesante. Spero non ti leggano i fan dell'autrice, altrimenti ci potrebbe essere una rivolta social nei tuoi confronti. :)
RispondiEliminaAlmeno divento finalmente famoso!
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