{
There's a thunder in our hearts, baby }
Autrice:
Camilla Morgan- Davis
Numero
di pagine: 216
Editore:
Zero91
Prezzo
€ 15,00
Sinossi:
Ad Amadriade, Maila, la ragazza con sangue di lupo, affida alla Luna
il suo desiderio più intimo. Ritrovare Ren, il suo amore, il suo
Othar. Solo una nuova visione, un nuovo sogno, potrebbe indicarle il
luogo in cui lui è tenuto prigioniero o dove il suo corpo è stato
abbandonato. I sogni di Maila sono però minacciati da alcuni Demoni,
i Velatori, che vogliono impadronirsi della sua mente per accedere al
regno della Luce e perdere la loro essenza di Ombre. Intanto, i
Disincarnati, gli antichi nemici dei licantropi, hanno allestito una
cellula segreta a Ochate. In questo paese del nord della Spagna,
tengono prigionieri gli uomini lupo cercando l'Arma Celeste, un
pericoloso veleno custodito da secoli in un luogo misterioso - in
grado di sterminare ogni lincantropo. Maila sarà chiamata ancora una
volta a onorare il suo ruolo di Prescelta. Lascerà Amadriade per
mettersi in viaggio verso la città spagnola di Ochate. Affronterà
la minaccia dei Velatori e la furia dei Disincarnati che incombe sul
destino del suo popolo. Forse la Luna veglierà sul suo amore per
Ren.
Sono
passati solo pochi mesi dagli avvenimenti narrati ne Il canto
della notte, ma tante cose sono cambiate nella vita della
Prescelta. Ora che il suo amato Ren
è scomparso, nuovi pericoli minacciano la sua incolumità.
Pericoli
reali nascosti tra le tenebre di una cittadina spagnola , sfigurata-
in passato - dal tremendo flagello dell'inquisizione; pericoli
concreti che si annidano nell'animo nero della crudele Beatrice,
sanguinaria leader dei Disincarnati.
Ma
non c'è soltanto la minaccia della leggendaria Arma Celeste a
rendere agitato il sonno della giovane Maila. Appena sotto le sue
palpebre serrate, sulla soglia della Porta di Avorio, un'entità
antica come il mondo brama di privare gli uomini della dolcezza dei
loro sogni. Inganni e menzogne sono le armi di Satariel, regina di
ombre e incubi disturbanti. Avere tra le mani il secondo
volume di una trilogia è sempre un'esperienza entusiasmante e
incerta al tempo stesso. Come ho spesso scritto, si ha la sensazione
di ritrovare tra le pagine il volto di un amico mai dimenticato e la
stessa emozione che – in un momento non lontano del passato – il
precedente capitolo ci aveva regalato.
Decidere
di proseguire con una serie è, tuttavia, anche una sfida per noi
stessi, combattuti tra la curiosità di saperne ancora e la paura di
trovarsi a leggere un tomo privo della sua originaria essenza.
L'incipit
di Il canto delle ombre è stato immediatamente brutale e
prepotente. Perfetto.
In
questo secondo romanzo della trilogia, ritornano l'inconfondibile
stile dell'autrice e l'intensa protagonista nata dalla sua dirompente
immaginazione.
La
calorosa accoglienza fatta al suo romanzo d'esordio non ha cambiato
lo spirito dell'autrice. Ancora una volta , autentica e trascinante,
firma una storia forte e romantica, le cui parole sono cicatrici
roventi sulla pelle e nel cuore.
Con
l'eleganza che le è propria, rovescia fiabe e storie popolari,
trasformando il placido mondo dei sogni in una prigione gelida ed
inviolabile. Il motivetto di una celebre canzone Disney cantava: “
I sogni son desideri di felicità ..”; la Morgan- Davis riesce a
carpire il loro fascino oscuro e misterioso, mettendo in evidenza le
tragiche sfumature che acquisiscono con lo scoccare della mezzanotte.
Tutto viene deformato, stravolto. Filtrato dallo sguardo vermiglio
del demone Satariel, il cui personaggio porta con sé quel fascino
intramontabile che è tipico degli antagonisti delle leggende più
celebri: subdola e multiforme, si muove negli abissi dell'incubo
come una sanguinaria sirenetta animata dall'ebrezza della crudeltà.
Tra
sogno e realtà, verità e delirio, Il canto delle ombre
spicca per l'eccellente
caratterizzazione dei personaggi femminili. Rabbiosa e passionale,
Maila è la Lisbeth Salander del panorama fantasy. Angelo e demone,
guerriera e amante, lupo e gazzella, gelida lama e fiore delicato, è
una protagonista unica e complessa. Guidata dalla Luna e provata
dagli inganni delle Ombre, mantiene inalterata la sua spiccata
personalità, confermandosi un'eroina d'altri tempi nel vasto
panorama dell'urban fantasy. In lei si scontrano l'innocenza di
Giulietta, l'impeto dell'Angelica di Ariosto e l'anima sanguinaria
dell'Elettra di Sofocle.
Accanto
a lei, Beatrice, il cui nome è in netta antitesi con i pensieri che
bruciano la sua folle psiche. Il suo personaggio scarno, delineato in
maniera essenziale e semplice, riesce a risultare grandioso nella sua
malvagità. Si ha la stessa impressione di quando, durante la visione
di un film, il breve cammeo di un grande interprete scatena in platea
uno scroscio di chiassosi applausi. Ecco, Beatrice ha la stessa forza
espressiva di una Helen Mirren – Meryl Streep: anche poche battute
sono in grado di fare la differenza e di lasciare tracce evidenti del
suo passaggio tra i singoli capitoli.
In
filigrana, un'accurata e originale ricostruzione storica.
Tra
incursioni ,torture e frenetici combattimenti, emerge un nuovo lato
di questa nostra talentuosa conterranea. Gli elementi propri del
manga e delle arcane storie nipponiche incontrano il ritmo degli
action movie hollywoodiani “Resident Evil” e “Underworld”.
Il
rock dei Led Zepelin incontra Luce,
di Elisa.
Pur
mantenendo inalterate le sue caratteristiche peculiari, il secondo
romanzo di questa innovativa trilogia perde un po' di quell'aura
nebbiosa e misticheggiante che pervadeva Il canto della
notte. Si dissipano le nebbie e
le ambientazioni boschive perdono un po' della loro primordiale
essenzialità. Devastante l'epilogo. Bruciante l'attesa del sequel.
Il
mio voto: ★★★★
Bella recensione e belli i paragoni con le protagoniste di opere che si studiano a scuola e attrici! ciao!
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