giovedì 22 marzo 2012

Recensione : Il canto delle ombre, di Camilla Morgan - Davis

{ There's a thunder in our hearts, baby }  
 
Titolo: Il canto delle ombre
Autrice: Camilla Morgan- Davis
Numero di pagine: 216
Editore: Zero91
Prezzo € 15,00
Sinossi: Ad Amadriade, Maila, la ragazza con sangue di lupo, affida alla Luna il suo desiderio più intimo. Ritrovare Ren, il suo amore, il suo Othar. Solo una nuova visione, un nuovo sogno, potrebbe indicarle il luogo in cui lui è tenuto prigioniero o dove il suo corpo è stato abbandonato. I sogni di Maila sono però minacciati da alcuni Demoni, i Velatori, che vogliono impadronirsi della sua mente per accedere al regno della Luce e perdere la loro essenza di Ombre. Intanto, i Disincarnati, gli antichi nemici dei licantropi, hanno allestito una cellula segreta a Ochate. In questo paese del nord della Spagna, tengono prigionieri gli uomini lupo cercando l'Arma Celeste, un pericoloso veleno custodito da secoli in un luogo misterioso - in grado di sterminare ogni lincantropo. Maila sarà chiamata ancora una volta a onorare il suo ruolo di Prescelta. Lascerà Amadriade per mettersi in viaggio verso la città spagnola di Ochate. Affronterà la minaccia dei Velatori e la furia dei Disincarnati che incombe sul destino del suo popolo. Forse la Luna veglierà sul suo amore per Ren. 
 

Sono passati solo pochi mesi dagli avvenimenti narrati ne Il canto della notte, ma tante cose sono cambiate nella vita della Prescelta. Ora che il suo amato Ren è scomparso, nuovi pericoli minacciano la sua incolumità.
Pericoli reali nascosti tra le tenebre di una cittadina spagnola , sfigurata- in passato - dal tremendo flagello dell'inquisizione; pericoli concreti che si annidano nell'animo nero della crudele Beatrice, sanguinaria leader dei Disincarnati.
Ma non c'è soltanto la minaccia della leggendaria Arma Celeste a rendere agitato il sonno della giovane Maila. Appena sotto le sue palpebre serrate, sulla soglia della Porta di Avorio, un'entità antica come il mondo brama di privare gli uomini della dolcezza dei loro sogni. Inganni e menzogne sono le armi di Satariel, regina di ombre e incubi disturbanti. Avere tra le mani il secondo volume di una trilogia è sempre un'esperienza entusiasmante e incerta al tempo stesso. Come ho spesso scritto, si ha la sensazione di ritrovare tra le pagine il volto di un amico mai dimenticato e la stessa emozione che – in un momento non lontano del passato – il precedente capitolo ci aveva regalato.
Decidere di proseguire con una serie è, tuttavia, anche una sfida per noi stessi, combattuti tra la curiosità di saperne ancora e la paura di trovarsi a leggere un tomo privo della sua originaria essenza.
L'incipit di Il canto delle ombre è stato immediatamente brutale e prepotente. Perfetto.
In questo secondo romanzo della trilogia, ritornano l'inconfondibile stile dell'autrice e l'intensa protagonista nata dalla sua dirompente immaginazione.
La calorosa accoglienza fatta al suo romanzo d'esordio non ha cambiato lo spirito dell'autrice. Ancora una volta , autentica e trascinante, firma una storia forte e romantica, le cui parole sono cicatrici roventi sulla pelle e nel cuore.
Con l'eleganza che le è propria, rovescia fiabe e storie popolari, trasformando il placido mondo dei sogni in una prigione gelida ed inviolabile. Il motivetto di una celebre canzone Disney cantava: “ I sogni son desideri di felicità ..”; la Morgan- Davis riesce a carpire il loro fascino oscuro e misterioso, mettendo in evidenza le tragiche sfumature che acquisiscono con lo scoccare della mezzanotte. Tutto viene deformato, stravolto. Filtrato dallo sguardo vermiglio del demone Satariel, il cui personaggio porta con sé quel fascino intramontabile che è tipico degli antagonisti delle leggende più celebri: subdola e multiforme, si muove negli abissi dell'incubo come una sanguinaria sirenetta animata dall'ebrezza della crudeltà.
Tra sogno e realtà, verità e delirio, Il canto delle ombre spicca per l'eccellente caratterizzazione dei personaggi femminili. Rabbiosa e passionale, Maila è la Lisbeth Salander del panorama fantasy. Angelo e demone, guerriera e amante, lupo e gazzella, gelida lama e fiore delicato, è una protagonista unica e complessa. Guidata dalla Luna e provata dagli inganni delle Ombre, mantiene inalterata la sua spiccata personalità, confermandosi un'eroina d'altri tempi nel vasto panorama dell'urban fantasy. In lei si scontrano l'innocenza di Giulietta, l'impeto dell'Angelica di Ariosto e l'anima sanguinaria dell'Elettra di Sofocle.
Accanto a lei, Beatrice, il cui nome è in netta antitesi con i pensieri che bruciano la sua folle psiche. Il suo personaggio scarno, delineato in maniera essenziale e semplice, riesce a risultare grandioso nella sua malvagità. Si ha la stessa impressione di quando, durante la visione di un film, il breve cammeo di un grande interprete scatena in platea uno scroscio di chiassosi applausi. Ecco, Beatrice ha la stessa forza espressiva di una Helen Mirren – Meryl Streep: anche poche battute sono in grado di fare la differenza e di lasciare tracce evidenti del suo passaggio tra i singoli capitoli.
In filigrana, un'accurata e originale ricostruzione storica.
Tra incursioni ,torture e frenetici combattimenti, emerge un nuovo lato di questa nostra talentuosa conterranea. Gli elementi propri del manga e delle arcane storie nipponiche incontrano il ritmo degli action movie hollywoodiani “Resident Evil” e “Underworld”.
Il rock dei Led Zepelin incontra Luce, di Elisa.
Pur mantenendo inalterate le sue caratteristiche peculiari, il secondo romanzo di questa innovativa trilogia perde un po' di quell'aura nebbiosa e misticheggiante che pervadeva Il canto della notte. Si dissipano le nebbie e le ambientazioni boschive perdono un po' della loro primordiale essenzialità. Devastante l'epilogo. Bruciante l'attesa del sequel.
Il mio voto: ★★★★
Il consiglio musicale: Smells Like Teen Spirit (Nirvana) – David Garret 

1 commento:

  1. Bella recensione e belli i paragoni con le protagoniste di opere che si studiano a scuola e attrici! ciao!

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