lunedì 31 dicembre 2012

La mia TOP 10: le migliori letture del 2012!!

Ditemi, quanti sono già pronti all'abbuffata di questa sera, a stappare una nuova bottiglia di freddo spumante allo scoccare delle prime ore del 2013 e a mettersi rigorosamente a stecchetto i primi di gennaio per ritornare, dopo giorni di cibo, sonno e letture, tra i banchi di scuola o nelle divise da lavoro? Dal mio punto di vista, è sempre un po' triste vedere un altro anno che va via, non trovate anche voi? E' strano vedere come tutto cambi e rimanga uguale allo stesso tempo, mentre mesi e giorni sono passati, senza che ce ne accorgessimo, tra le solite occupazioni, i soliti amici, le solite risate. Aprire questo blog è stato il primo proposito che ho avuto il coraggio di realizzare in questo 2012 quasi passato. L'unico, forse. Sono sopravvissuto ai miei temutissimi diciotto anni, agli esami per la patente. Ho visto il mio faccione su un cartoncino rosa tanto atteso, ho avuto modo di sentirmi fiero come non mai nel trovare tra le mie email i messaggi delle case editrici che avevo sempre seguito da lontano, ho avuto modo di conoscere voi e di leggere tanti, ma tanti bei libri. Promettenti esordi, inediti d'autore, saghe iniziate o finalmente concluse, sorprendenti conferme. In una classifica nello stile di quelle che i miei colleghi blogger hanno stilato negli ultimi giorni, la mia TOP 10 (fa tanto Top on the Pops!!). Ormai mi conoscete: io sono perennemente indeciso, quindi, escludendo i primi tre titoli che occupano “l'ambito” podio, il resto dei libri in classifica (o almeno una gran parte!) è in ordine del tutto casuale. E, invece, le vostre migliori letture dell'anno che se ne va? (:
Nel frattempo, solo TANTI, ma TANTI AUGURI

10) Blood Magic: Un climax continuo, senza soste o rallentamenti. Un viaggio a senso unico sulle ali della notte. Tessa Gratton ci svela il volto dimenticato dell'urban fantasy. (qui) 
9) Delirium: E' un fiore variopinto e un pugno nello stomaco. Un farfalla che, volando libera, resta schiacciata nella morsa di un ingranaggio letale. Dolce e crudele, è un esigenza impellente per tutti coloro che pensano che chiunque abbia mai amato porti cicatrici insanabili.(qui) 
8) La chimera di Praga: In un'unica tela, gli elementi della tradizione orientale e l'iconografia della religione cattolica (..) Portando in seno un accorato messaggio di pace e di speranza, quella di Laini Taylor è una barocca allegoria sul razzismo e la diversità. Un inno che invita ad amarsi senza riserva alcuna, scavalcando limiti e confini. (qui)

7) Lo specchio del male: Provocatorio, osceno, arrogante, coprolalico, cinico, spietato. Un pugno nello stomaco. Il romanzo d'esordio di Davide Simon Mazzoli riscrive le regole del thriller, inaugurando un nuovo capitolo nella narrativa del brivido.. (qui)
6) Matched: Un innovativo distopico, un romanzo di formazione, una struggente storia d'amore. L'input che ti spinge a creare qualcosa di bello e ad ambire ai limiti più impervi ed elevati dei sogni. L'esempio tangibile che 'da cenere e nulla, le parole si faranno carne e ossa'.(qui)
5) L'età dei miracoli: L'attualità di The Help, la dolcezza di La vita segreta delle api, il tocco epico di La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo, la rabbia e la sensibilità di Amabili Resti e il sentimento spaccacuore della Kathy H. dal cognome mozzato di Non Lasciarmi in un gioiello di carta che dà ai drammi, ai tradimenti e al rancore la loro cruda carnalità ed al primo bacio un'emozione in più.(qui)

4) Cercando Alaska: L'autore si allontana coraggiosamente da un mondo di romanzi tutti uguali, osando dove ben pochi autori hanno osato. Con tono goliardico parla di amicizia, amore, droga e sesso; di un'età in cui risate e pianto si confondono, e in cui vivere è come stare perennemente in bilico sulle montagne russe (..) Emozionante, vivo e tagliente.(qui)
3) Forte come l'onda è il mio amore: Zingoni mi ha portato alla deriva, lontanissimo dal mondo e dalla riva. Tra un kolossal hollywoodiano, una melodia new wave, un concerto suonato negli anni ruggenti di Woodstock e un visionario film di Terrence Malick, l'opera prima di Francesco Zingoni è un esordio che gareggia per la perfezione!(qui)
2) Il seggio vacante: La scrittrice inglese avrà anche rimandato al mittente il richiamo ad Hogwarts, ma non ha perso di certo il suo magico tocco. Tutto quello che la sua penna tocca diventa oro e Il seggio vacante sembra ritornare a quell'epoca lontanissima in cui, secondo la definizione di Hegel, compito di ogni autore era quello di dar vita a una “moderna epopea borghese”.(qui)
 
22/11/63 
Questo romanzo è un 5 abbondante su un criterio di valutazione tipicamente “anobiiano”; un'eccellenza su una scala da 1 a 10. King firma una delle sue opere più complesse, elevandosi dal ruolo di “re del brivido” in cui è stato relegato. Questo titolo non basta più per dare un accenno della sua maestria. Non siate scettici: in questo libro c'è veramente T-U-T-T-O! Un'opera irripetibile ed innovativa in cui l'autore si autocelebra, unendo in un unico romanzo quegli elementi che hanno indotto critici e appassionati lettori a scrivere il suo nome nel firmamento della narrativa mondiale. 22/11/'63 è la summa del sapere Kinghiano. (qui)

sabato 29 dicembre 2012

Recensione: Il seggio vacante, di J.K Rowling

Ciao a tutti, e bentrovati! Come avete passato il Natale? Io, in questi ultimi giorni, sono stato alle prese con uno romanzo che mi ha letteralmente prosciugato. Uno dei titoli, forse, più attesi di quest'anno. Abbracciandovi, vi lascio con la mia recensione e vi auguro buona lettura. Perdonate la lunghezza, ma con un'autrice di questo calibro non poteva non essere così. Per farmi meno odiare da voi, in grassetto, sono evidenziati i punti chiave. Come sempre, fatemi sapere la vostra. A prestissimo! ;)

Titolo: Il seggio vacante
Autrice: J.K Rowling
Editore: Salani
Numero di pagine: 553
Prezzo: € 22,00
Sinossi: A chi la visitasse per la prima volta, Pagford apparirebbe come un'idilliaca cittadina inglese. Un gioiello incastonato tra verdi colline, con un'antica abbazia, una piazza lastricata di ciottoli, case eleganti e prati ordinatamente falciati. Ma sotto lo smalto perfetto di questo villaggio di provincia si nascondono ipocrisia, rancori e tradimenti. Tutti a Pagford, dietro le tende ben tirate delle loro case, sembrano aver intrapreso una guerra personale e universale: figli contro genitori, mogli contro mariti, benestanti contro emarginati. La morte di Barry Fairbrother, il consigliere più amato e odiato della città, porta alla luce il vero cuore di Pagford e dei suoi abitanti: la lotta per il suo posto all'interno dell'amministrazione locale è un terremoto che sbriciola le fondamenta, che rimescola divisioni e alleanze. Eppure, dalla crisi totale, dalla distruzione di certezze e valori, ecco emergere una verità spiazzante, ironica, purificatrice: che la vita è imprevedibile e spietata, e affrontarla con coraggio è l'unico modo per non farsi travolgere, oltre che dalle sue tragedie, anche dal ridicolo. J.K. Rowling firma un romanzo sulla società contemporanea, una commedia sulla nozione di impegno e responsabilità. In questo libro di conflitti generazionali e riscatti le trame si intrecciano e i personaggi rimangono impressi come un marchio a fuoco. Pagford, con tutte le sue contraddizioni e le sue bassezze, è una realtà così vicina da non lasciare indifferenti.
                                                  La recensione 
J.K Rowling mi ha cresciuto come fosse una seconda mamma.
Mi ha preso per mano quando, con il grembiulino blu e il colletto bianco delle scuole elementari, leggevo ancora sillabando e, quasi dieci anni dopo, con un affetto e una complicità accresciuta ad ogni avventura vissuta inconsapevolmente assieme, mi ha lasciato percorrere per l'ultima, indimenticabile volta il binario 9 e ¾ . Direzione: Hogwarts. La sola e unica. Per sempre.
Ma quando, insieme a mezzo mondo, ho saputo che in autunno sarebbe ritornata nelle librerie con un nuovo romanzo, ho provato un istintivo moto di rigetto. La stessa amara indifferenza provata sedici anni prima, quando, un giorno come un altro, avevo realizzato che mia madre - sempre più felice, affaticata e pesante - stava foderando la stanza per i giochi con una carta da parati comprata per un bambino che non ero io. La stessa incredulità apparsa negli occhi di una bambina che, la notte di Natale, vede la mamma scambiarsi un bacio sotto il vischio con un uomo che non è il suo papà, né certamente un Santa Claus dalle mani troppo lunghe. La cara zia J. aveva dato vita, alla fine, a una nuova creatura. Come una moderna mamma single, rimasta sola alla partenza dei figli ormai adulti, aveva riarredato l'appartamento, subaffittato la vecchia cameretta del primogenito, riallineato le foto di anni lontani sul caminetto e finto, suo malgrado, di vivere una nuova vita. Non mi conosceva nemmeno, ma, ripeto, mi aveva cresciuto. Non mi aveva pagato gli alimenti, non era a conoscenza delle mie allergie e dei miei progressi a scuola, non aveva mai svuotato spazientita il carrello che, a sua insaputa, avevo riempito dei dolcissimi alleati del Mostro della Carie, ma, finché aveva avuto la magia per farlo, era stata l'ultima voce sentita prima di addormentarmi; il primo e ultimo angelo custode venuto ai piedi del mio lettino a darmi la buonanotte.
Su quel caminetto, adesso, vedevo incorniciate le foto dei miei inseparabili fratelli d'inchiostro: le foto - di Harry alla prima partita di Quidditch, di Hermione meravigliosa come non mai nel suo abito da ballo, di Ron con la bacchetta fatta a pezzi dal famelico Platano Picchiatore e dei tre amici, finalmente genitori - chiuse, senza nemmeno avvertire, in uno scatolone da imballaggio. Le cornici che si urtavano tra loro; i vetri che cozzavano forte; l'asfalto che trema sotto di loro, divorato dalle gomme di un traballante camion dei traslochi. Una nuova città, una nuova casa, una nuova storia. La Rowling mi aveva... tradito, voltato le spalle. E io ero fermamente intenzionato a non seguirla.
Poi, proprio alla soglia delle feste, Il seggio Vacante arrivò tra le mie mani sotto forma di un inaspettato regalo da parte di mio fratello Diego. Dopo quel gesto di inaudita generosità fraterna il mondo poteva anche finire: guardate, avevo visto proprio tutto! Ma no, il mondo quella volta non finì, e il libro rimase. Sopravvissuto all'apocalisse sbandierata da Mistero e da una lunga schiera di ciarlatani invasati, al trattamento della commessa che l'aveva incartato con la stessa delicatezza di Psycho quando aveva un coltellaccio fra le mani e ad un viaggio che aveva portato l'autrice alle porte dell'Inghilterra più malfamata, poteva non sopravvivere al mio muto rancore? Mai.
Perché cambiano il genere, il tono, i protagonisti, le ambientazioni, i temi, ma sulla sua immensità non si discute. Rimane, si consolida, si espande oltre l'infinito dei suoi limiti. Se mai qualcuno ne avesse messo in discussione la bravura, infatti, anche solo qualche capitolo di questo suo nuovo capolavoro - perché sì, amici: di capolavoro si tratta – basterebbe a fare annegare quell'eventuale sprovveduto nel brodo dei suoi infondati pregiudizi. C'è chi scrive per denaro; chi lo fa per avere successo facile; chi, invece, perché non potrebbe fare altro. La Rowling è la Rowling. Il suo nome, acclamato perfino nelle lingue più sconosciute del mappamondo, diventa status.
Brava lo è sempre stata, ma nemmeno io, che l'ho seguita dagli albori della sua pubblicazione, mi sono accorto, fino a questo momento, di quanto lo sia davvero.
Un viaggio in treno le ha ispirato mondi fantastici e avventure sul filo del soprannaturale, ma da quei finestrini appannati dalla brina londinese ha visto - tra graffiti colorati e scritte oscene, villette a schiera e bottiglie di birra - cose non destinate ai sognatori. Perdere la strada della (sporca, violenta, vorace) realtà non è mai stato per nessuno benedizione più grande; ma il genio dell'autrice non ha mai chiuso gli occhi davanti ad essa. La narrativa per ragazzi le ha fatto le ossa, destreggiarsi tra Avada Kedavra e nemici a cavallo di scope volanti l'ha portata a questo: la saga di Harry Potter è stata la sua spietata e maniacale palestra mentale. Non sorgono paragoni e non ci sono indizi evidenti che conducano ad essa, ma è da nessuna parte e ovunque al tempo stesso. A quasi cinque anni dai commoventi adii dei Doni della morte, una nuova tappa: Pagford. La vita.
Lo scenario del suo nuovo romanzo, con le antiche abbazie, le strade lastricate e le piazze in fiore, potrebbe sembrare la mancata ambientazione dell'ultimo successo di Joanne Harris, passata momentaneamente dalla Francia di Chocolat a un timido e radioso sorriso di Dio perso nel cuore della moderna Inghilterra; tuttavia Pagford non è parte di una suggestiva fiaba, ma di una commedia più nera e pericolosa della notte. Non è un sorriso sul volto di Dio, ma un ghigno. A partire dall'ultimo giorno di vita del compianto Barry Fairbrother, la Rowling intesse un'intricata tela di alleanze e dissapori che vanno, tutte insieme, a creare il manifesto elettorale per occupare a colpi di scandali e vittime il seggio vacante del titolo. E in politica, come in guerra e in amore, ogni trucco è valido.
Il seggio vacante è il mondo a portata di mano. E' una guerra combattuta a colpi di gelidi sorrisi; di pettegolezzi più fragorosi e distruttivi di colpi di cannone; di frecciatine impregnate di veleno che, assetate di caos e distruzione, mettono a soqquadro cucine e camere da letto, relazioni e amori, rapporti interpersonali e famiglie in cui i parenti e serpenti fanno certamente rima.
Per capire, immaginate l'intera comunità di Pagford riunita al capezzale di Barry. Attorno all'umile bara di vimini, persone che si spintonano come per conquistarsi il primo piano in una foto di gruppo. Sono strette in un abbraccio collettivo, gli uomini in un elegante completo nero e le donne con cappelli a tesa larga all'ultima moda. Ma, nella calca, si fanno sgambetti e dispetti, fanno linguacce per beffarsi dell'autorità paterna, allungano le mani lascive sul sedere di Gaia (l'avvenente ultima arrivata) e, ridendo sotto i baffi, fanno il gesto delle corna a Miles, la cui moglie (la simpaticissima e tristissima Samantha) è una “Desperate Housewife” in incognito. Hanno gli occhi lucidi, ma non in tutti i casi si tratto di pianto. C'è chi ha già fumato la prima canna di quella mattina, chi ha passato la notte insonne per paura dei suoi peccati o degli scatti di violenza di suo padre, chi ha passato la sua giornata nel tentativo di ingraziarsi l'inconsolabile vedova. Krystal, con il fratellino Robbie aggrappato alla gamba, e la timida Sukhvinder non spiccano nella massa. La prima, proveniente dalle brutture dei Fields, è appariscente, ma tiene gli occhi bassi sentendosi fuori luogo; la seconda, membro di una delle famiglie più prestigiose, nasconde i segni della sua infelicità sotto le maniche lunghe del suo maglione. Sono le rappresentanti di due mondi diversi, ma si riconoscono come simili sullo sfondo di una società alienante ed alienata. Una ci prende a parolacce, l'altra non ci rivolgerebbe, per pudicizia, nemmeno la parola. Entrambe sono alla ricerca di un rifugio incontaminato e il nostro grande cuore è pronto ad accoglierle e a tenerle lontano dai vizi dell'una, dalle fragilità dell'altra.
Noi siamo dietro quella Reflex che sta per immortalare il tutto per i giornali locali. Osserviamo la vita da un obiettivo che ha la forma perfetta di un microcosmo e, al posto delle inutili coordinate celesti, abbiamo solo un prezioso rullino che racchiude gli scatti rubati a questa lunga fiera della vanità. I retroscena più curiosi, il backstage di un'inevitabile catastrofe, le foto segnaletiche dei colpevoli e i referti medici delle povere vittime intossicate dal velenoso British humour.
Lo straordinario realismo di questo romanzo è dato dal perfetto plurilinguismo di cui fa sfoggio l'autrice. Lei, infatti, non è la signora capricciosa che fa una gita di piacere nei bassifondi; non usa il gergo per sentirsi più moderna o termini assai crudi per scioccare chi la crede l'eterna mamma di Harry Potter. Lo fa per onestà intellettuale, per raggiungere tutti (dal ragazzino più svogliato al conservatore più rigido), per dare voce – sulla base del dantesco sinolo di contenuto e forma - a un'adolescenza interrotta che non potrebbe mai passare dallo stato brado dei Ragazzi dello zoo di Berlino al più edulcorato e piccolo degli young adult. Magnificamente scritto e costruito con maniacalità e genio esemplari, il ritorno dell'autrice più amata è una feroce, brillante e spregiudicata commedia umana. Una splendida martellata sui denti che, inaspettata come la bellezza impensabile di questo romanzo, sconvolge fino alla commozione. La scrittrice inglese avrà anche rimandato al mittente il richiamo ad Hogwarts, ma non ha perso di certo il suo magico tocco da re Mida. Tutto quello che la sua penna tocca diventa oro inestimabile e Il seggio vacante sembra ritornare a quell'epoca lontanissima in cui, secondo la definizione di Hegel, compito di ogni autore era quello di dar vita a una “moderna epopea borghese”. A quell'epoca in cui i veri romanzi erano così.
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: P!nk - Try 


lunedì 24 dicembre 2012

Recensione: Frankenweenie, di Tim Burton - Il film

La recensione di un film, ancora inedito in Italia, che, accanto ai classici Mr. Doubtfire, Mamma ho perso l'aereo e Nightmare Before Christmas, mi auguro possa accompagnare le vostre feste. Il mio personale augurio di uno splendido Natale. Grazie di esserci, e a presto

 
Sarebbe dovuto uscire al cinema tra Ottobre e Novembre, quando centri commerciali e negozi di dolciumi ospitavano zucche di plastica dai sorrisi simpaticamente inquietanti, diavoli tentatori con le fattezze di irresistibili caramelle (nemiche della nostra igiene dentale!), e quando le librerie e le videoteche avevano ancora un posto d'eccezione per i DVD di Dark Shadows, il suo ultimo film. Invece, Frankenweenie, ultimo capolavoro di Tim Burton, ha subito rimandi su rimandi. Quasi come se non fosse una delle ultime produzioni degne di nota degli studi Disney, ma un trascurabile flop meritevole del giusto oblio.
Adesso, quasi certamente, arriverà in Italia al ritorno dalle vacanze natalizie: il prossimo 17 Gennaio. Tuttavia, ormai stufo di essere ancorato alla volontà dei produttori nostrani, non appena se n'è presentata l'occasione, l'ho visto senza pensarci su due volte. Avrei potuto aspettare ancora un mesetto per godermelo in 3D in un confortevole cinema, ma Burton non conosce due cose: il bruciore dell'insuccesso e i miei no. A un minuto dell'inizio, già ero perso. Il classico castello della Disney si è oscurato durante i titoli di testa. Via le luci, via il luccichio della scia perfetta tracciata attorno ad esso, via i colori. Sullo sfondo si sono accumulati nuvoloni neri e un lampo fragoroso ha dato inizio a tutto, aprendo il film in maniera unica e magistrale. La storia ha inizio dove tutte le storie finiscono e con un avvenimento che nei cartoni per bambini è tabù, ostacolato da un sonoro “e per sempre felici e contenti” o rimandato oltre i limiti inesplorabili dei titoli di coda: la morte.
Non di genitori che ci lasciano una magica eredità, non di un prozio sconosciuto che ci fa il dono di una magione stregata, non di un malvagio antagonista, ma di Sparky, un cane. 
Il migliore amico dell'uomo. Il migliore amico dello schivo e geniale Victor.
Sparky è cresciuto assieme a lui, un socievole e curioso amico a quattro zampe che ha reso la vita del triste protagonista meno vuota e più emozionante. Quando lo stridore dei freni di un automobile e un tonfo mettono fine alla sua esistenza, Victor è completamente solo, alle prese con due genitori che non possono capire il suo dolore e con bizzarri compagni di scuola che lo ignorano beatamente. Questo finché un esperimento azzardato e una notte di fulmini e saette non lo riportano in vita. Ammaccato, con due bulloni ai lati del collo, grossolane cuciture a percorrergli il tenero musetto e una coda che si stacca alla minima scodinzolata. Goffo, fatto a pezzi come un puzzle per bambini, ma rumorosamente vivo. O quasi.. 
Ispirato al Frankenstein di Mary Shelley e a un corto cinematografico che un giovanissimo Tim Burton realizzò nel lontano 1984, Frankenweenie è il ritorno del regista al mondo dell'animazione stop motion dopo il successo di Nightmare Before Christmas e La sposa cadavere. Un ritorno atteso, sperato e avvenuto, finalmente e inaspettatamente, nell'inusuale territorio di casa Disney. Un territorio che per l'incontenibile genio del regista poteva rivelarsi impervio e minato di ostilità. Come avrebbero potuto i produttori esecutivi di La bella e la bestia, Biancaneve, Cenerentola e Pinocchio accogliere di buon grado un film d'animazione a) senza canzoni; b) completamente in bianco e nero; c) tenebroso, cupo e anche un po' grottesco? La collaborazione, inutile dirlo, ha funzionato eccome! La colonna sonora di Danny Elfman è un dono fatto alle nostre orecchie, l'amichevole partecipazione di Winona Ryder, Martin Short e Catherine O'Hara (che prestano le loro voci ai personaggi) rimarca grandi e indimenticabili tappe delle creazioni del nostro cineasta preferito, la storia è un irripetibile coacervo di sentimenti e brutture capaci di scaldare il cuore, il geniale uso del bianco e nero rimanda alle glorie di un cinema muto rispolverato con The Artist e alla foto cult in cui Walt Disney e Topolino posavano per la macchina da presa. E' un incubo macabro e splendido, ma che segna il ritorno a un mondo di fiabe che, visti i recenti insuccessi, sta perdendo scintille della sua polvere magica.
E' il film meno Disney di questo mondo, ma quello che paradossalmente è stato capace di dare ai padri dei cartoni più belli il giusto e meritato lustro e di ricordarci la potenza del buon cinema. Nonostante l'avessi trovato divertente e solare, Dark Shadows era stato un tantino al di sotto dei canoni burtoniani. Bello, sì, ma in maniera disimpegnata e fugace. E' questo, invece, il film che aspettavo. Un armonico e simmetrico matrimonio di opposti, un raffinatissimo gioco di citazioni, un prodotto con un'identità precisa, ma con lo sguardo rivolto al meglio che c'è. Figlia dello stesso seme che aveva dato vita al meraviglioso Edward mani di forbice, la storia d'amicizia di Victor e Sparky prende spunto dall'infanzia solitaria del regista e, ad anni di distanza, regala a lui quell'amico speciale che non ha mai avuto da bambino e noi l'intrattenimento di gran classe e qualità che potrebbe rendere ancora più speciale il nostro Natale. Da vedere con la famiglia in gran completo, riesce a far riflettere con sensibilità anche sui pregi e i difetti della scienza moderna, capace di regalare, se spinti da amore, sorprendenti miracoli; se dall'ambizione più cieca, invece, mostri.
Consigliatissimo!

domenica 23 dicembre 2012

Recensione: Vita di Pi, di Yann Martel (+ vincitore 3° Giftaway)

Ciao a tutti e buona domenica! Finalmente in VACANZA :D In questo primo giorno di libertà, la recensione di un romanzo unico nel suo genere, di cui, precisamente il 20 Dicembre, è approdata nelle sale italiane la versione cinematografica, che non vedo l'ora di vedere. Augurandovi buona lettura e ringraziando la gentilissima Piemme per avermi dato modo di recensirlo per voi, colgo l'occasione – e perdonatemi “l'improvvisata”- per annunciare anche la vincitrice dell'ultimo giftaway: VERONICA. Complimenti!!
Solo la paura può sconfiggere la vita.

Titolo: Vita di Pi
Autore: Yann Martel
Editore: Piemme
Numero di pagine: 334
Prezzo: € 17.50 (in economica, € 10.50)
Sinossi: Piscine Molitor Patel è indiano, ha sedici anni, è affascinato da tutte le religioni, e porta il nome di una piscina. Nome non facile che dà adito a stupidi scherzi e giochi di parole. Fino al giorno in cui decide di essere per tutti solo e soltanto Pi. Durante il viaggio che lo deve condurre in Canada con la sua famiglia e gli animali dello zoo che il padre dirige, la nave mercantile fa naufragio. Pi si ritrova su una scialuppa, alla deriva nell'Oceano Pacifico, in compagnia soltanto di quattro animali. Tempo pochi giorni e della zebra ferita, dell'orango del Borneo e della iena isterica non resta che qualche osso cotto dal sole. A farne piazza pulita è stato Richard Parker, la tigre del Bengala con cui Pi è ora costretto a dividere quei pochi metri. Contro ogni logica, il ragazzo decide di ammaestrarla. La loro sfida è la sopravvivenza, nonostante la sete, la fame, gli squali, la furia del mare e il sale che corrode la pelle. Il loro è un viaggio straordinario, ispirato e terribile, ironico e violento, che ci porta molto più lontano di quanto avessimo mai potuto immaginare. A scoprire che la stessa storia può essere mille altre storie. E che riaccende la nostra fede nella magia e nel potere delle parole
                                                  La recensione 
E' difficile credere all'amore, chiedetelo a qualsiasi innamorato. E' difficile credere alla vita, chiedetelo a qualsiasi scienziato. E' difficile credere in Dio, chiedetelo a qualsiasi fedele. Che cosa c'è di tanto strano in una storia incredibile?
Pi, sedici anni, ha l'infinito ai suoi piedi, una tigre del Bengala come animale domestico e un turbante sulla testa. Ha la pelle scura, una mente acuta e un animo antico, ma non è né un maharajah, né un principino uscito dalle Mille e una notte. E' un puntino scuro nell'oceano Pacifico. Un mucchietto di vestiti logori e ossa sporgenti che, solo e perduto, si trova a vivere in un mondo che nasce e finisce su una barca in mezzo al blu e che si riflette, nel suo immenso e tragico splendore, negli occhi imperscrutabili di Richard Parker, suo feroce e inusuale compagno di sventura. Il lungo viaggio su un imponente mercantile dall'India al Canada doveva essere, per lui e la sua famiglia, l'occasione di una vita, ma in una notte di burrasca e vento il loro sogno è colato a picco, insieme alle esistenze di tutti i membri dell'equipaggio e allo zoo che aveva assicurato ai Patel denaro, sacrifici, sorrisi.
Nel momento in cui, per puro caso, vidi il trailer dell'ultimo film di Ang Lee, seppi che il romanzo che l'aveva ispirato sarebbe dovuto essere mio. Il film, con una manciata di attori sconosciuti, uno “schermo verde” e tanta magia, appariva come la quintessenza di un cinema per grandi e piccini accorto più che mai alle emozioni e alla meraviglia, il tutto amplificato da un crescendo di melodie, colori ed effetti speciali. Debuttata recentemente nelle sale, l'omonima pellicola, che spero di vedere il prima possibile, è stata stimata dai maggiori critici cinematografici, infatti, come un nuovo, atteso approdo ad un cinema per ragazzi più attento alla sostanza, che alle mode e alle tendenze odierne. Un ritorno alle storie avventurose di Salgari e Verne, un Piccolo Principe trasferito sul pianeta terra, con una tigre – e non una rosa – da custodire, una fiaba alternativa per questo Natale alternativo: questo, per lo meno, è quello che mi sarei aspettato io!
Richard Parker è rimasto con me. Non l'ho mai dimenticato. Lo vedo ancora nei miei sogni. Il più delle volte sono incubi, ma incubi colorati d'amore. Com'è strano il cuore umano.. Il romanzo di Yann Martel è molto di più e molto di meno. Come tutti i classici, moderni o ormai assodati, divide i lettori, anche se, negli anni, le innumerevoli copie vendute e i tanti elogi l'hanno reso universalmente apprezzato: quasi intoccabile. 

Un'opera all'apparenza tanto lineare e semplice, almeno nel mio caso, si è rivelata, infatti, molto più ostica e impervia del previsto. Un racconto di formazione con scene forti, dettagli meticolosi, qualche asperità linguistica, complesse sovrastrutture e tenui sfumature che, come l'invisibile per Antoine de Saint – Exupéry, sono apparentemente invisibili agli occhi.
Ma se da una parte le radici filosofiche e le sottili suggestioni di Martel non riescono a conferire a Vita di Pi quel tocco di spettacolare avventura che le immagini del film lasciano immaginare, dall'altra il suo essere poeta, zoologo e maestro di vita insieme sono capaci di rendere alcuni lunghi e densi capitoli del libro parte di una sorta di accurata lezione universitaria, tenuta da un maestro dell'intrattenimento al pari dei nostri Benigni e D'Avenia. E così, io, che a un'interessantissima puntata di Voyager ho sempre preferito una bella sitcom americana senza senso, sono riuscito a riscontrare all'interno del romanzo, nonostante la presenza di maggiori e più lenti approfondimenti, lo stesso amore per la natura e lo stesso stupore che riempiva d'incanto La mia vita è un zoo e Acqua per gli elefanti. Il libro ha il difetto di essere un apologo che, in nome dell'amore per l'alta letteratura, rinuncia alla leggerezza che il genere aveva originariamente nel mondo latino, ma, soprattutto e al di là di ogni critica, ha la grande abilità di essere un dialogo interconfessionale, che spiega la vita e la religione attraverso la voce di un bambino e che fa di moschee, sinagoghe e chiese un unico grande tempio; che rende uomini e animali parte di un'unica e solidale famiglia e spiazzanti colpi di scena strumento di superbe e geniali allegorie. Tante pagine si lasciano divorare come le tartarughe marine e i pesci volanti che il mare offre al protagonista, altre scorrono limpide come l'acqua, altre ancora invece sommergono di informazioni cavillose e dati tecnici che coloro che si limitano alla conoscenza superficiale di gatti, cagnolini domestici o ruote di scorta da sostituire potrebbero reputare troppo per un libro solo. Eppure, arriva il finale e tutte le nostre impressioni cambiano. Crudele, realistico, splendido. Vita di Pi, in conclusione, è un libro che non arriva con immediatezza, ma che, indubbiamente, lascia orme profonde sulla spiaggia dei nostri ricordi. E' un atto di sfida e di coraggio che dà al lettore, come nel recente e intrigante film The Words, la possibilità di scrivere il suo personale epilogo, di scegliere tra due varianti della  stessa storia quella più congeniale al suo cuore. Carezze o graffi... Sogno o incubo?
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicali: Mika – Underwater 
 

venerdì 21 dicembre 2012

Gennaio '13: L'amore e la morte. La passione e il mistero. Le rose e le spine.

E' quasi pomeriggio, ormai, è ancora non vedo scorrazzare per strada qualche simpatico omino verde proveniente da Marte. Arrendiamoci: le uniche creature soprannaturali che vedremo in questo 21/12/2012 sono quelle del post precedente, in cui le nostre case editrici ci promettevano un gennaio in compagnia di profeti, maghi, angeli e streghe. Accanto a una narrativa a tinte più colorate e fantasiose, avremo anche un sottile nastro rosso ad unire le prossime uscite di Gennaio. L'amore e la morte. La passione e il mistero. Le rose e le spine.
Per la Mondadori, sulla scia del successo di Paolo Giordano e di L'età dei miracoli, arriva un racconto intenso e delicato, che per le forti tematiche riporta alla mente lo splendore di Proibito. L'autrice, giovanissima, è diventata “scrittrice per caso”, ma il suo nome già viene affiancato a quello dei nostri più illustri conterranei (prestissimo la mia recensione!). Sempre italiano, anche l'autore di Vetro, un immenso thriller storico che rende la Venezia rinascimentale un intricato e affascinante labirinto. Per la Garzanti, invece, due storie di segreti e sentimenti, in cui mistero, valori e passione fanno da padroni: L'isola dell'amore proibito e Entra nella mia vita, attesissimo ritorno, quest'ultimo, dell'autrice di Il profumo delle foglie di limone (qualcuno l'ha letto?). Con la Corbaccio, invece, faremo conoscenza dell'alter-ego femminile di Lars Kepler e Wulf Dorn: Ursula Poznaski si presenta ai lettori italiani con il bellissimo thriller 5. Altre novità e informazioni proprio qui sotto! ;)
 
Titolo: Le affinità alchemiche
Autore: Gaia Coltorti
Editore: Mondadori
Numero di pagine: 300
Prezzo: € 15,00
Data di pubblicazione: 15 Gennaio 2013
Sinossi: Le affinità alchemiche racconta l'amore più intenso e devastante che possa nascere tra un uomo e una donna: quello tra due fratelli. Figli gemelli di una coppia irrequieta, dopo la precoce separazione dei genitori Selvaggia e Giovanni vivono separati per lunghi anni, fino a che il ritorno a Verona della madre e della figlia non ricongiunge la famiglia, e i due fratelli ormai nella piena adolescenza. Quando rincontra la sorella, Giovanni ha un tuffo al cuore: Selvaggia è bellissima, è piena di fascino, è capricciosa e provocante fino allo sfinimento. L'estate è appena cominciata, prima della ripresa scolastica Selvaggia sarà sola, in città non conosce nessuno: solo il fratello, che lei ribattezza subito Johnny, può farle conoscere la città e tenerle compagnia. Prestissimo tra i due ragazzi si sprigionano un'elettricità, una tensione, un calore che hanno un solo nome, sconvolgente: desiderio. Una relazione impossibile e struggente, un magnetismo ineluttabile come l'avvicendarsi della notte con il giorno.

Titolo: L'isola dell'amore proibito
Autore: Tracey Garvis Graver
Editore: Garzanti
Numero di pagine: 360
Prezzo: € 14,90
Data di pubblicazione: 3 Gennaio 2013
Sinossi: "L’acqua cristallina lambisce dolcemente i suoi piedi nudi. Anna apre gli occhi all’improvviso e davanti le si apre la distesa sconfinata di un mare dalle mille sfumature, dal turchese allo smeraldo più intenso. Intorno, una spiaggia di un bianco accecante, ombreggiata da palme frondose. Le dita della ragazza stringono ancora spasmodicamente la mano di T.J., disteso accanto a lei, esausto dopo averla trascinata fino alla riva. Anna non ricorda niente di quello che è successo, solo il viaggio in aereo, la superficie blu che si avvicina troppo velocemente e gli occhi impauriti di T.J., il ragazzo di sedici anni a cui dovrebbe dare ripetizioni per tutta l’estate. Un lavoro inaspettato, ma chi rifiuterebbe una vacanza retribuita alle Maldive? E poi Anna, insegnante trentenne, è partita per un disperato bisogno di fuga da una relazione che non sembra andare da nessuna parte. Ma adesso la loro vita passata non è più importante. Anna e T.J. sono naufraghi e l’isola è deserta. La priorità è quella di sopravvivere fino ai soccorsi. I giorni diventano settimane, poi mesi e infine anni. L’isola sembra un paradiso, eppure è anche piena di pericoli. I due devono imparare a lottare insieme per la vita. Ma per Anna la sfida più grande è quella di vivere accanto a un ragazzo che sta diventando un uomo. Perché quella che all’inizio era solo un’innocente amicizia, attimo dopo attimo si trasforma in un’attrazione che li lega sempre più 
indissolubilmente."
 
Titolo: 5
Autore: Ursula Poznaski
Editore: Corbaccio
Numero di pagine: 400
Prezzo: € 16,40
Data di pubblicazione: 10 Gennaio 2013
Sinossi: Una donna viene ritrovata morta su un prato nei pressi di Salisburgo. Assassinata. Sulle piante dei piedi ha tatuati dei numeri, sono coordinate che portano a un'altra macabra scoperta: una scatola nascosta nel bosco che contiene una mano mozzata e un biglietto con un indovinello, la cui soluzione porta a un altro resto umano. La poliziotta Beatrice Kaspary e il collega Florin Wenninger si trovano invischiati in una cruenta caccia al tesoro da un cadavere a un altro. E non appena riescono a rintracciare un testimone, questo viene massacrato. Si trovano di fronte a un serial killer? Oppure le loro indagini aiutano l'assassino a trovare la prossima vittima in un disegno crudele e oscuro di vendetta? 
Titolo: Entra nella mia vita
Autore: Clara Sanchez
Editore: Garzanti
Numero di pagine: 448
Prezzo: € 18,60
Data di pubblicazione: 17 Gennaio 2013
Sinossi: Madrid. Il sole estivo illumina la casa piena di fiori. È pomeriggio e la piccola Veronica approfitta di un breve momento di solitudine per spiare tra le cose dei genitori. Apre una cartella piena di documenti, e scorge una foto. La estrae con la punta delle dita, come se bruciasse. Non l’ha mai vista prima. Ritrae una ragazzina poco più grande di lei, con un caschetto biondo, una salopette di jeans e un pallone tra le mani. Veronica è confusa, ma il suo intuito le suggerisce che è meglio non fare domande, non adesso che la mamma è sempre triste. Anno dopo anno, Veronica si convince sempre più che le discussioni e i malumori in casa sua nascondano qualcosa di cui nessuno vuole parlare. E che l’enigma di quella foto, di quella bambina sconosciuta, c’entri in qualche modo. Ma quando Veronica diventa una donna, decisa e tenace, non può più fare finta di niente. La malattia della madre la costringe a fare i conti con un passato di cui non sa nulla, un passato rubato che la avvicina sempre di più alla bambina misteriosa della fotografia. Ritrovarla è l'unica strada per raggiungere la verità. Una verità che, forse, ha un prezzo troppo alto. E quando Veronica trova la bambina, ormai una donna anche lei, capisce che la strada è tutt’altro che percorsa, che il mistero è tutt’altro che svelato. Ma soprattutto capisce che c’è qualcuno disposto a tutto pur di ostacolarla nella sua ricerca. Non le rimane che affidarsi a sé stessa, al suo intuito e al suo coraggio. Perché districare il groviglio di bugie e manipolazioni sarà molto, molto pericoloso. Entra nella mia vita è l’ultimo romanzo di Clara Sánchez, il più maturo e più importante, scritto dopo l’incredibile successo del Profumo delle foglie di limone – 500.000 copie vendute e ancora nella classifica dei libri più venduti dopo due anni dall’uscita –, e l’ha consacrata come l’autrice più letta del momento. Balzato in cima alle classifiche spagnole, ha scosso l’opinione pubblica per la sua forza dirompente. Una storia di tradimenti e di menzogne, di colpa e di innocenza, di verità e di fiducia, che ha come protagoniste due anime inquiete legate dal filo invisibile di un amore incrollabile.

Titolo: Vetro
Autore: Giuseppe Furno
Editore: Longansesi
Numero di pagine: 750
Prezzo: € 17,60
Data di pubblicazione: 2 Gennaio 2013
Sinossi: Venezia 1569. Andrea Loredan, secondogenito del doge, ha scelto di stare dalla parte dei poveri, dei diseredati, in difesa dei quali impiega la sua esperienza di avvocato. Quando, in una notte di settembre, le polveriere dell'Arsenale esplodono, radendo al suolo una parte della città, Andrea si prodiga per dare soccorso ai feriti e raccoglie così le ultime, enigmatiche parole della badessa di un convento: "Cerca la verità senza paura..." È il primo tassello di un mistero che lo coinvolgerà in una vicenda oscura e terribile, una storia di spionaggio e controspionaggio, sullo sfondo di una Venezia che custodisce da secoli sia biblioteche nascoste, cercate dall'Inquisizione romana, sia i segreti dell'arte del vetro, segreti che possono uccidere. 

giovedì 20 dicembre 2012

Baci mortali, destini da compiersi, angeli caduti: il Gennaio dell'anno che verrà incontra l'urban fantasy!

Ben trovati, amici! Le vacanze natalizie per molti sono appena cominciate, ma le nostre case editrici sono già pronte per un ritorno in grande stile. Avrete notato, infatti, che a Natale come in estate il ritmo delle uscite rallenta notevolmente, ma a gennaio un esplosione di nuovi titoli è pronta a travolgerci! Quest'oggi vi parlo dei romanzi urban fantasy che, carichi di sensuale fascino e mistero, inaugureranno l'anno nuovo. A partire dai primissimi giorni di Gennaio, percorriamo insieme le tappe delle novità letterarie in cui mi sono imbattuto. Due giovani esordienti italiani alle prese con baci tentatori e mortali, il ritorno in libreria della prolifica autrice americana scoperta in Italia con Bitten e The Summoning e della "amabile" ideatrice dell'intenso Cuore Nero, il capitolo conclusivo di una saga cominciata qualche anno fa con Il bacio dell'angelo caduto (me la consigliate?), un nuovo tuffo romantico e rinfrescante tra acque popolate da sirenette ed amori giovanili. Segni particolari: cover bellissime e successo assicurato! Quali attendete con maggiore ansia? ;)

Titolo: Il bacio di Jude
Autore: Davide Roma
Editore: Sperling & Kupfer
Numero di pagine: 282
Prezzo: € 17,90
Data di pubblicazione: 15 Gennaio 2013
Sinossi: Massachusetts, oggi. Jude Westwick, diciassettenne svogliato e ribelle, è costretto a passare il sabato pomeriggio a scuola per punizione. Riordinando il vecchio archivio della biblioteca, legge per caso la storia di un efferato fatto di sangue consumato proprio nel sotterraneo della casa in cui abita con i genitori. Incuriosito, Jude cerca il passaggio che lo porta al sotterraneo e scopre così un segreto terrificante. 
Un segreto antico come il mondo, che lo riguarda molto da vicino. Con l'aiuto del suo migliore amico nerd e di due ragazze davvero speciali, che riusciranno a rubargli il cuore, Jude dovrà imparare a confrontarsi con il destino che lo attende. Un destino a dir poco straordinario.

Titolo: Il bacio della morte
Autrice: Marta Palazzesi
Editore: Giunti Y
Numero di pagine: 320
Prezzo: € 12,00
Data di pubblicazione: 16 Gennaio 2013
Sinossi: Quando hai diciotto anni, vivi nelle remote foreste della Romania e il tuo unico obiettivo è dare la caccia alle spietate creature che popolano il Mondo Sotterraneo, non può permetterti distrazioni. E questo Thea lo sa molto bene. Abile mezzo demone dotato del potere dei sogni, è una ragazza ribelle e irriverente. Ma quando riceve il pugnale con cui cacciare gli Azura, è più che determinata a impegnarsi fino in fono negli allenamenti che la renderanno ufficialmente una Cacciatrice, mettendo da parte tutto il resto. Però non sempre le cose vanno come previsto e Thea si ritrova costretta non solo a combattere un nemico infido e crudele, ma anche a resistere al costante impulso di azzuffarsi col padre, dal quale ha ereditato i poteri da Incubo. Ma sopratutto deve cercare di contenere l'attrazione per il nuovo compagno di caccia, un affascinante mezzo Succubo dal passato oscuro. Inaspettate rivelazioni e inquietanti avvenimenti sconvolgeranno pericolosamente la vita di Thea, divisa tra i desiderio di seguire chi ama e compiere il proprio dovere.

Titolo: Odyssea
Autrice: Amabile Giusti
Editore: Dalai
Prezzo: € 15,90
Numero di pagine: 368
Data di pubblicazione: 22 Gennaio 2013
Sinossi: Se potesse, Odyssea, chiederebbe molte cose a sua madre. Ad esempio perché da anni sono costrette a vivere come fuggiasche, senza una meta, una casa e, soprattutto, senza un padre. Finché una notte, attraversando un varco magico nascosto nel bosco, la riporta a Wizzieville, dove è nata, e lei scopre di appartenere a una cerchia di persone dotate di rari poteri. Incredula, Odyssea si getterà nella nuova vita, ma si accorgerà presto che dietro la facciata idilliaca e fatata di Wizzieville brulica il Male. Un nemico, che perseguita la sua famiglia da generazioni, è tornato sotto mentite spoglie per ucciderla. Come se non bastasse l’amore la coglie di sorpresa. Jacko, un misterioso e impavido ragazzo che, a differenza degli altri, la tratta senza cerimonie, devasta il suo cuore inesperto. Ma come mai tutti lo disapprovano e lo temono? Può fidarsi di lui? Odyssea è combattuta, ma non può concedersi errori. Il nemico è in agguato. Potrebbe essere ovunque, potrebbe essere chiunque.

Titolo: Implosion
Autrice: M.J Heron
Editore: De Agostini
Numero di pagine: 384
Data di pubblicazione: 3 Gennaio 2013
Sinossi: Un segreto oscuro. Un potere nascosto. Un amore più forte del destino. Un romanzo potente che scatena la passione. Dopo il fortunato esordio in ebook arriva ora anche in versione cartacea.
Non è affatto un giorno come un altro. Il destino ha premuto il tasto on. Quando Katherine incontra Armand per la prima volta non sa che dietro le sembianze del bello e dannato si cela uno dei più potenti generali dell’Antica Stirpe dei Kurann. Non può immaginare che sarà proprio lui la sua salvezza, o la sua rovina. Armand ha un piano crudele, spietato, oscuro come le tenebre. Non è l'unico a nascondere la minaccia di un segreto inconfessabile o gli echi di un passato maledetto. Una verità agghiacciante sta per essere svelata. Nessuno può permettersi di fallire. nessuno è più al sicuro. Una sola certezza: quando supera se stesso, l'amore può uccidere. Se nulla è come sembra, come fai a scegliere la strada giusta? Un paranormal fantasy, dark e romantico al tempo stesso, in cui gli eventi si susseguono al ritmo di un thriller che tiene inchiodati fino all'ultima pagina.

Titolo: Il destino di una strega – Dime Store Magic
Autrice: Kelley Armstrong
Editore: Fazi “Lain”
Numero di pagine: 480
Prezzo: € 14,90
Data di pubblicazione: 24 Gennaio 2013
Sinossi: Dimenticate la fattucchiera del Mago di Oz o Samantha di Vita da Strega. Le vere streghe non hanno niente a che vedere con loro. Si sono integrate così bene nella società che chiunque potrebbe essere loro vicino di casa e non accorgersene. Prendiamo Paige, per esempio, ventitré anni, una ragazza come tante. In realtà è a capo della Congrega della Streghe Americane e si occupa di Savannah, la figlia adolescente di una strega oscura rimasta orfana. In questa storia in cui il conflitto tra streghe e semi-demoni assumerà toni assai violenti, Paige affronterà le difficoltà e i pericoli con estremo coraggio e sangue freddo e sedurrà un giovane stregone senza timidezza, dimostrando a tutti, anche ai più malfidati, di cosa è capace una donna giovane e indipendente, sola ma dotata di una straordinaria volontà.

Titolo: L'ultimo Angelo
Autrice: Becca Fitzpatrick
Editore: Piemme “Freeway”
Numero di pagine: 372
Prezzo: € 17,00
Data di pubblicazione: 2 Gennaio 2013
Sinossi: Nora è assolutamente sicura che Patch sia il suo unico, vero amore. Che sia un angelo caduto non importa, lui è tutto quello che vuole. Purtroppo, però, il loro destino sembra quello di essere nemici mortali. Eppure, Nora e Patch affronteranno insieme l’ultima battaglia. Vecchi avversari ritorneranno, nuovi nemici si riveleranno e antiche amicizie tradiranno, minacciando la pace che i due innamorati cercano disperatamente. Il campo di battaglia si delinea, e indietro non si può tornare. Ma da quale parte sceglieranno di combattere? E, alla fine, scopriranno che esistono ostacoli che nemmeno l’amore può vincere?

Titolo: Il destino della sirena
Autrice: Tera Lynn Childs
Editore: Tre60
Numero di pagine: 280
Prezzo: € 9,90
Data di pubblicazione: 24 Gennaio 2013
Sinossi: Lily ha fatto la sua scelta: per amore di Quince, è pronta a rinunciare al trono di Thalassinia. Tuttavia la giovane principessa non vuole abbandonare per sempre né il suo popolo né il padre, e decide quindi d’impegnarsi al massimo per superare i test d’ingresso dell’università, diventare una biologa marina e aiutare, seppur da lontano, il suo regno. Un obiettivo tutt’altro che semplice da raggiungere, visto che la scuola sta per finire e che le materie da studiare sono moltissime. Forse troppe. E, come se non bastasse, a turbare le sue giornate ci pensa l’arrivo di Dosinia, la cugina pestifera, che stavolta deve proprio aver combinato qualcosa di molto grave se re Palumbo – il padre di Lily – l’ha punita con l’esilio sulla terraferma e con la revoca di tutti i poteri magici. Dosinia infatti non ci mette molto a creare guai, prima seminando zizzania tra la cugina e Quince, poi seducendo l’ingenuo Brody, il primo amore di Lily. In una disperata corsa contro il tempo, la principessa sirena dovrà così far fronte a un vortice di eventi catastrofici, che metteranno in pericolo non solo il suo futuro, ma anche – e soprattutto – il suo rapporto con l’adorato Quince.