mercoledì 29 febbraio 2012

Recensione : Il richiamo della sirena, di Tricia Rayburn

E' uscito ieri – 28 Gennaio – il secondo capitolo dell'acclamata Siren Trilogy, di Tricia Rayburn. Dopo Sirene ( la mia recensione qui), ho avuto la fortuna di leggere questo secondo volume, inviatomi in anteprima dalla gentilissima Piemme Freeway. Seppure più tardi del previsto, ecco la mia recensione.
   C'è solo una forza alla quale una sirena non può opporsi. L'amore. 

Titolo: Il richiamo della sirena
Autrice: Tricia Rayburn
Editore: Piemme “ Freeway”
Numero di pagine: 310
Prezzo: € 17,00
Sinossi: Niente è tornato normale da quando Vanessa Sands ha scoperto che la sorella maggiore è stata uccisa dalle sirene nelle gelide acque del Maine e che tutto quello che pensava di conoscere della sua famiglia è solo un cumulo di bugie. Simon, il suo adorato Simon, sembra essere l'unica persona di cui potersi fidare. Eppure nella vita di Vanessa esistono dei segreti che non può confessare neppure a lui. Per esempio la sua vera natura, o i dubbi a proposito dei suoi sentimenti dopo aver conosciuto Parker, il ragazzo più desiderato di tutto il liceo. Vanessa non si è mai sentita più sola, eppure è costretta a mettere da parte i propri problemi perché le sirene di Winter Harbour si sono liberate dalla loro prigione di ghiaccio e sono tornate a cercarla.
                                                                                    Recensione

I caldi colori dell'autunno hanno cominciato a colorare le foglie della piccola cittadina di Winter Harbour. Dopo i numerosi omicidi che si sono susseguiti nel corso di un'estate ormai lontana, colpevoli di avere gettato la cittadina nel panico e sotto i riflettori delle principali testate giornalistiche, tutto sembra essere tornato alla normalità. Solo Vanessa e i suoi amici conoscono la verità, sepolta sotto una spessa lastra di ghiaccio.
Il male non si è estinto. Bloccato sul fondo di un lago ghiacciato, è vigile, in attesa.
E così, tra la scelta del college, il fragile rapporto con Simon – incrinatosi con la comparsa del bel Parker -, la rivelazione riguardo alla sua vera identità e il persistente senso di colpa per la morte della sorella Justine, Vanessa convive con la consapevolezza che le sirene stanno per risvegliarsi dal loro sonno forzato. Mostri bellissimi e dall'animo nero pronte a rinchiudere nella fredda morsa della paura le acque della scogliera di Chione. Mostri assetati di vendetta. Mostri come lei. Ricordo ancora che, nel recensire Sirene, avevo utilizzato un aggettivo piuttosto improprio per definire un urban fantasy: sorprendente.
Il primo romanzo della trilogia di Tricia Rayburn, infatti, seppure con qualche lieve sbavatura, si era rivelato una lettura piacevole e carica di mistero. Un fantasy che brillava di luce propria in un mondo di libri oramai tutti simili tra loro. Al di là della mia lieve irritazione causata da un titolo particolarmente rivelatore, il libro mi aveva regalato la giusta dose di mistero, sentimenti e fresche innovazioni. Non più vampiri innamorati e nostalgici, passionali licantropi e fate dalla natura subdola e malevola; il romanzo della Rayburn faceva brillantemente tesoro di leggende dall'indiscusso fascino arcano e colorava di fosche sfumature le paure di un'adolescente e la sua sincera storia d'amore con il suo amico di sempre. Chiudendolo, avevo respirato una ventata di aria fresca. Aria di novità.

martedì 28 febbraio 2012

Benjamin, un thriller di Federico Axat. Quattro chiacchiere con l'autore!

Esce oggi – martedì, 28 Gennaio – il romanzo d'esordio dello scrittore argentino Federico Axat. Si tratta di Benjamin, un thriller cupo e claustrofobico, carico di mistero e segreti. In molti l'hanno paragonato a The Orphanage, altri al bellissimo The Others. Curioso di saperne di più, ho intervistato per voi il gentile autore, che, direttamente dall'Argentina, si è messo in gioco, rispondendo alle mie domande in un ottimo italiano. Vi lascio con la scheda del romanzo e con la nuova intervista internazionale… la seconda, per Mr. Ink!

La paura diventa terrore quando entra nella tua casa...

Titolo: Benjamin
Autore: Federico Axat
Editore: Sperling & Kupfer
Numero di pagine: 436
Prezzo: € 18,90
Sinossi: Benjamin ha nove anni, una famiglia complicata e tanta voglia di scappare. Quando la madre lo costringe per l'ennesima volta ad andare a casa del vicino, del quale Ben ha una paura tremenda, il bambino decide di ribellarsi. Nascondendosi. Ora sarà sua madre a vivere nel terrore. Mentre lui si rifugia nella soffitta di casa, luogo proibito e abbandonato da anni, i suoi iniziano una disperata ricerca nei boschi di Carnival Falls. Quando i giorni passano e di Ben non si trova traccia, la polizia lo dichiara ufficialmente scomparso. E la famiglia si arrende presto all'inevitabile conclusione: il piccolo è morto. Invece lui è lì, incombe sulle loro teste, li spia attraverso le fessure del pavimento di legno, li vede passare dalla disperazione alla rassegnazione, ascolta i loro discorsi. Così scopre molti segreti, e sono segreti terribili, che riguardano il presente ma soprattutto il passato. Irresistibile, si insinua nella sua testa il desiderio di vendicarsi, e la casa si riempie di tracce misteriose che generano il panico e accendono i sospetti. Chi perseguita la famiglia Green? Chi lascia minacciosi biglietti per casa? Le risposte saranno sconvolgenti. 

 
Quattro chiacchiere con l'autore 

1) Ciao Federico! Grazie per aver accettato il mio invito. Presentati ai lettori italiani, se ti va.
L'autore
Grazie Michele, è un piacere per me farmi conoscere dai lettori italiani. Il mio nome è Federico Axat, sono argentino e scrivo thriller. Mi piacciono i colpi di scena e i finali sorprendenti. Benjamin è il mio primo romanzo pubblicato.Voglio cogliere questa occasione per invitare i tuoi followers a cercarmi sulla mia pagina facebook. Sarebbe bellissimo conoscere i loro pareri.

2) Film e libro preferito?
Questa è facile! Film: Ritorno al futuro. Libro: Pet Sematary

3) Come e quando è nata l'idea per scrivere Benjamin?
Nel 2003 lavorai come ingegnere in Guatemala. Volevo scrivere una storia su un bambino che si nasconde nell'attico della casa. Quando ho iniziato a scrivere mi sono reso conto che l'idea era abbastanza interessante per sviluppare un romanzo. Fino a quel momento avevo scritto soltanto racconti; scrivere un romanzo è stato una grande sfida per me.

4) Io sono un grande appassionato di cinema e, vedendo il booktrailer del tuo libro, molte atmosfere mi hanno riportato alla mente diversi film horror. A tratti sembra ricordare Stephen King, ma molti elementi mi hanno portato alla mente i film “The Orphanage – El Orfanato” e “La cara Oculta”. Che rapporto hai con il cinema e chi sono gli autori che ti hanno più influenzato?
Anche a me piace molto il cinema. Alcuni lettori mi hanno detto che Benjamin ricorda The Orphanage, ma io dico che è solo per l'idea iniziale. Penso che la mia più grande influenza cinematografica sia M. Night Shyamalan, il regista di The sixth sense e Signs. Mi piace l'atmosfera che crea nei suoi film, e la combinazione di suspense e terrore. Non voglio dire che di assomigliare a lui perché sarebbe pretenzioso da parte mia, ma penso che il suo sia un buon esempio da seguire.
Tra le mie influenze letterarie c' è Stephen King, ma penso che quasi tutti i libri che ho letto abbiano contribuito al momento della scrittura.

5) Immagino che scrivere un libro non sia cosa facile e che, ancora più difficile, sia tracciare la psiche dei personaggi. Il protagonista del tuo thriller è Benjamin, un bambino di nove anni. Com'è stato creare il suo personaggio? Per la sua caratterizzazione ti sono serviti studi o ricerche precise?
La cover originale
Ho fatto qualche ricerca minore per questo romanzo, ma nessuna sul personaggio di Benjamin. Mi piace affrontare i personaggi con normalità. Ognuno di noi ha avuto nove anni. Tutti (o molti) siamo stati arrabbiati con i nostri genitori per causa di una ingiustizia (dal nostro punto di vista) e abbiamo fantasticato sullo scappare di casa. E 'quasi sempre un momento di rabbia passeggero. Ma cosa succederebbe se lo facessimo per davvero? Benjamin non ha intenzione di andarsene per sempre; naturalmente, ama suo padre e sua sorella, ed nel fondo anche sua madre, sebbene la sua relazione con lei sia complicata. Vuole solo nascondersi un po ' per dare a loro una lezione. Ma nascosto in soffitta, attraverso le fessure del tetto, Benjamin li osserva attentamente e scopre segreti terribili sulla propria famiglia. Questo cambia tutto e decide di rimanere nascosto.

6) “Benjamin” verrà pubblicato a breve in Italia. Cosa devono aspettarsi i lettori dalla lettura del tuo romanzo ?
Un romanzo divertente, con tante sorprese !

7) Registi come Guillermo del Toro hanno affermato che è la paura dell'ignoto a terrorizzarci maggiormente. Tu hai deciso di ambientare il tuo romanzo in un luogo accogliente e  familiare: la casa del giovane protagonista. Cosa ti ha spinto a fare questa scelta ? Cos'è, per te, la paura?
Non è stata una scelta. La storia è nata in casa del bambino. Mi piace pensare che gli autori non abbiamo molta scelta quando ci raccontano le loro storie ; sono i personaggi a scriverla per te... ma questo , probabilmente, è un modo romantico di vedere la letteratura.Per me la paura ha molti volti. Essere solo è uno dei più orribili. In questo romanzo la solitudine gioca un ruolo fondamentale.

8) Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Il mio secondo romanzo si chiama “La palude delle farfalle” e sarà pubblicato in Spagna nel 2013. Ho completato altri romanzi, e per fortuna continuo a scrivere.

Grazie di essere stato con noi! Sei stato molto gentile. Ti auguro il successo che meriti… a presto!
Grazie a te!!!

lunedì 27 febbraio 2012

1° Giveaway : Giunti Classics ... il libro lo scelgo io !



Cari lettori,

sono felice di dire che posso finalmente ripagare – in parte - la vostra fedeltà ! In questi primi tempi, mi siete stati molto vicini e i vostri continui commenti e il vostro sostegno sono stati la mia forza nei giorni meno felici. Per celebrare i due mesi del blog e , si spera, il raggiungimento dei 100 followers, la Giunti Y è stata tanto gentile da mettere a disposizione quattro intramontabili titoli che , con il loro fascino eterno, potranno piacere a molti. 



Il fortunato vincitore, il cui nome verrà estratto del tutto casualmente con Random , potrà scegliere , in base ai propri gusti e alle proprie preferenze, uno tra i titoli messi a disposizione dalla redazione della casa editrice.
Essendo il primo giveaway che organizzo e non avendo ancora capito il funzionamento dei vari form , ho deciso di sperimentare un nuovo metodo ! Sotto ogni commento , posterò un numero e , alla fine, opererò la consueta estrazione con Random. Il primo che commenta avrà il numero 1 , il secondo il numero 2 e così via … spero sia tutto chiaro :) Nel frattempo giuro che mi studierò bene le “regole del perfetto giveaway” . Perdonatami ! xD

Le regole sono poche e semplici da seguire:
  • Essere tra i lettori fissi del blog, cliccando “unisciti a questo sito” , sulla destra, e specificare nel commento il vostro nick.
  • Lasciare un commento sotto il post del GA per informarmi della vostra partecipazione : un semplice “ partecipo” , seguito dal vostro indirizzo email e dal titolo che preferite , può bastare :)
  • Condividere l'iniziativa o il banner del giveaway sul vostro blog o sui principali social network ( Anobii, Facebook, Twitter …) e lasciare il link nel commento.
Le regole facoltative . Cliccare “ mi piace” su ...

Multiversum , di Leonardo Patrignani : intervista all'autore !

Fra un mese esatto – il 27 Marzo 2012 – la Mondadori rilascerà un avvincente urban fantasy tutto italiano ! Si tratta di Multiversum, un romanzo che mescola brillantemente – in un mix unico e sorprendente - azione, amore e fantasia. Curioso di saperne di più, ho intervistato l'autore, che ringrazio per la sua cordialità e per le sue risposte ampie e sincere. Vi lascio con la scheda del romanzo e con l'intervista a Leonardo Patrignani: non perdetela!

Alex vive a Milano. Jenny vive a Melbourne. Hanno sedici anni. Un filo sottile unisce da sempre le loro vite: un dialogo telepatico che permette loro di scambiarsi poche parole e che si verifica senza preavviso, in uno stato di incoscienza. Durante uno di questi attacchi i due ragazzi riescono a darsi un appuntamento. Alex scappa di casa, arriva a Melbourne, sul molo di Altona Beach, il luogo stabilito. Ma Jenny non c'è. I due ragazzi non riescono a trovarsi perché vivono in dimensioni parallele. Nella dimensione in cui vive Jenny, Alex è un altro ragazzo. Nella dimensione in cui vive Alex, Jenny è morta all'età di sei anni. Il Multiverso minaccia di implodere, scomparire. Ma Jenny e Alex devono incontrarsi, attraversare il labirinto delle infinite possibilità. Solo il loro amore può cambiare un destino che si è già avverato.





A TU PER TU CON LEONARDO
1) Ciao Leonardo! Grazie mille per avere accettato il mio invito. Leggendo la tua biografia, ho visto che, nonostante la tua giovane età, hai grande esperienza in molti ambiti. Presentati tu stesso ai lettori.

Ciao Michele! Ti ringrazio per l’ospitalità. Mi chiamo Leonardo Patrignani e la mia vita è sempre stata un vero e proprio Multiverso. A 18 anni ho fondato una band heavy metal e nel giro di due anni ho firmato il mio primo contratto discografico. Ci chiamavamo Beholder, ero autore e cantante del gruppo. Abbiamo pubblicato 3 dischi e suonato su palchi prestigiosi, poi nel 2004 è arrivato lo split. Successivamente ho studiato recitazione per perfezionare quella che era un’altra mia grande passione: il doppiaggio. Sono diventato speaker e doppiatore, e ho avuto la fortuna di prestare la voce per programmi, spot ma soprattutto videgiochi celebri come Call of Duty e Assassin’s Creed. Da anni inoltre conduco e commento gli eventi offline di FIFA, il videogioco di EA Sports, grazie alla collaborazione con il brand Videogames Party che gli amanti delle fiere di comics&games sicuramente conosceranno (non manchiamo un appuntamento!). In tutto questo panorama di attività, non ho mai smesso di scrivere. Da quella storiella sugli exogini (qualcuno se li ricorda?) che mia mamma mi convinse a buttar giù quando avevo solo 6 anni e che conservo tutt’ora in un raccoglitore di preziosi ricordi.

2) Se, fra qualche anno, gli insegnanti chiedessero alla tua bambina il lavoro del suo papà, cosa risponderebbe? Musicista, doppiatore, voce e volto dei tornei di EA Sports o scrittore? Qual è, fra questi ruoli, apparentemente tanto diversi, quello che più ti rappresenta ?
Non c’è un lavoro che mi rappresenta di più. Non c’è una professione, c’è un approccio generale che si riassume in una sola parola: creare. La mia testa è bombardata di continuo da idee e spunti, e se non potessi tradurli su un foglio bianco o su un pentagramma credo che rischierei di implodere.

3) Cosa significa, per te, scrivere? La scrittura è l’incantevole condanna a dar voce a tutti i sogni e le fantasie, la sublime maledizione che ti fa vedere continuamente scenari, personaggi, che ti fa sentire voci… e che ti spinge a mettere insieme le tessere del mosaico, senza che tu abbia un’alternativa. E’ quella melodia straordinaria che ti viene in mente quando stai guidando, e che ti fa correre a casa a trasformarla in una canzone. 

4) Sul finire degli anni novanta, hai pubblicato il tuo primo romanzo.  Labirinto – questo è il titolo - è descritto, sul tuo sito, come un thriller di chiara matrice kinghiana. Quanto ti hanno influenzato i romanzi del “maestro” nella stesura dei tuoi libri ?
Definirei Labirinto non un esordio (fu una piccola stampa fatta più che altro per gli amici e non finì mai nei negozi) ma un primo esperimento di narrazione completa, o perlomeno il primo riuscito. Ero ancora uno studente universitario quando l’ho scritto. Sono sempre stato un amante di King, la mia adolescenza è stata segnata dai dischi dei Queen e dai romanzi del Maestro. Mi ha dunque contagiato, e come potrebbe essere altrimenti? Labirinto risentiva molto di alcune atmosfere cupe e claustrofobiche di matrice kighiana, dunque l’approccio era quello di un thriller psicologico a tutti gli effetti. Ma il mio vero esordio professionale nel mondo editoriale è senza dubbio Multiversum. Diciamo che Labirinto era un promettente “provino”.

5) Multiversum, il tuo nuovo romanzo, è presentato dai maggiori siti come una storia d'amore travolgente e dai toni surreali. Un avvincente urban fantasy a cavallo tra due città lontane e fra due realtà parallele. Com'è nata l'idea che sta alla base del libro?
Nel 2008 ho perso mio papà, nel giro di due settimane. Considerato che ho sempre vissuto con lui (i miei genitori si sono separati quando avevo sette anni e io ero affidato a mio padre), mi si è sgretolato un intero mondo. Il mondo delle mie sicurezze, il mondo dei pilastri su cui si basava la mia intera vita. Multiversum è nato da questa domanda: esiste una realtà parallela in cui le cose sono andate diversamente? In cui lui c’è ancora? Il resto sono stati spunti narrativi, nati non appena ho buttato giù le prime idee su fogli sparsi che sono stati spesso accartocciati e “tirati a canestro” nella mia stanza. Devo confessare che non avevo idea che venisse fuori un romanzo urban fantasy, visto che ero più orientato verso il thriller, da sempre. Evidentemente si è scritto da solo, i personaggi hanno deciso per conto loro e mi hanno guidato in un mondo nuovo.

6) I protagonisti del romanzo sono due sedicenni: Alex e Jenny. Approfittando della tua disponibilità , ti rivolgo una domanda che mi sorge spontanea ogni qualvolta leggo le trame degli urban fantasy più recenti. Come mai la scelta di far ruotare attorno al mondo adolescenziale questo preciso genere letterario?
Ci credi se ti rispondo che non è stata affatto una scelta premeditata? Non conoscevo neanche più di tanto il genere in cui mi stavo avventurando, e solo in seguito ho notato che la maggior parte di questi romanzi hanno protagonisti adolescenti. Nel mio caso dunque, posso risponderti semplicemente che considero quell’età un momento magico di transizione tra l’infanzia e l’età adulta, in cui ci si emoziona ancora senza la disillusione di un trentenne, e si percorre il sentiero della vita con la sicurezza di un adulto e la fragilità di chi ha ancora molti punti di domanda sparsi nell’animo.

7) Non risulta più difficile descrivere l'umore altalenante di un adolescente, anziché il carattere  monolitico di un adulto?
Ti dirò, conosco tanti ragazzi che già a sedici anni dimostrano un carattere ben delineato e un umore “stabile”, e una valanga di adulti lunatici! Peraltro non mi sono avventurato in una storia di depressione o di disagio giovanile, ma in un viaggio stimolante che sradica Alex e Jenny dalla loro situazione apparentemente normale, per portarli altrove. Inoltre penso che un adulto-adulto (di quelli che non tendono all’infinito, come dico io), trovandosi nella situazione di partenza di Multiversum, con tutta probabilità avrebbe pensato: “ho bisogno di un valido psicanalista”.

8) Di urban fantasy, negli ultimi tempi , ne sono stati pubblicati diversi. Qual è la caratteristica peculiare che, per te, potrebbe rendere Multiversum una piacevole novità ?
A osservare con attenzione gli scaffali delle librerie nella “zona” di cui stiamo parlando, risponderei che Alex e Jenny non hanno niente a che fare con elfi, draghi, vampiri e streghe! Credo che i lettori abbiano il desiderio di entrare in un mondo nuovo, di farsi delle domande sulla percezione della realtà in cui vivono, sulla possibilità che esistano altre versioni della nostra vita… mi piace pensare che la storia di Alex e Jenny possa essere la storia di qualsiasi ragazzo o ragazza di questo pianeta. E se la teoria del Multiverso è vera come credo fermamente (luminari della scienza sembrano avvalorare questa tesi), la storia che sto narrando potrebbe sconfinare dal fantastico e sfociare nel reale!

9) Consigliaci la colonna sonora ideale per il tuo romanzo!
Grazie della domanda, hai agganciato il mio alter ego musicista! Credo che un romanzo come Multiversum, trasposto al cinema, avrebbe bisogno di un compositore che sappia seguire le sensazioni e le suggestioni tipiche di un sogno, dando un’enfasi particolare al viaggio sia fisico che mentale di Alex e Jenny. Chi meglio di Hans Zimmer dunque? Ha dimostrato di saper raccontare con la sua vena compositiva sia l’avventura (Pirati dei Caraibi) che il sogno (Inception).

10) Se Multiversum diventasse un film, a quale regista ne affideresti la regia e quali attori potrebbero dare il volto ai tuoi personaggi?
Riprendo dalla precedente risposta e ti dico: Christopher Nolan. Una sua recente intervista mi ha fatto capire che la sua visione della realtà è molto simile alla mia. La maniera in cui ha raccontato una situazione apparentemente complessa come quella del sogno-nel-sogno di Inception rappresenta esattamente l’approccio che vorrei da un regista alle prese con la sceneggiatura di Multiversum. Sugli attori, beh… Jenny mi piacerebbe che venisse interpretata da Abigail Breslin (l’ho adorata in Little miss Sunshine e ora ha esattamente l’età della mia protagonista ed è un’attrice straordinaria), mentre per Alex farei volentieri un provino a Josh Hutcherson, protagonista di Un ponte per Terabithia. Solo che dovrebbe farsi biondo col taglio di Leonardo di Caprio ai tempi di Titanic!

11) Raccontaci com'è cominciata la collaborazione con la Mondadori. Cosa hai provato sapendo che il tuo secondo romanzo sarebbe stato pubblicato da una casa editrice tanto celebre?
Un’emozione pari a quella che ho provato quando ho ricevuto la proposta di contratto per il mio primo disco da Enrico Paoli di Dragonheart Records, nel 1999. In quel momento capisci che tutti i tuoi sforzi sono stati premiati, e per uno come me che lavora con un approccio sempre serio e metodico è una grande soddisfazione. Sono arrivato a Mondadori dopo aver ricevuto un’altra proposta editoriale (non citerò la casa editrice per correttezza), e dopo aver chiesto all’agente letterario Piergiorgio Nicolazzini se potevo affidarmi a lui per la gestione dei contratti e dei rapporti lavorativi. Sono sempre stato abituato a gestire le situazioni con molta professionalità e ritengo la figura dell’agente preziosissima. In questo caso poi, la grande sensibilità di Piergiorgio nei confronti delle tematiche fantasy/fantascientifiche (è un vero e proprio luminare!) e il suo apprezzamento nei confronti della mia opera sono state preziose alleate di Multiversum. E’ stato lui a gestire dunque la trattativa, e quando Francesco Gungui (che poi è diventato il mio editor) ha ricevuto il manoscritto in redazione a Segrate e ha contattato l’agente per discutere l’offerta da parte di Mondadori, Piergiorgio mi ha avvisato con una naturalezza straordinaria e ha cambiato la mia vita professionale di scrittore.

12) Alcune delle cose che maggiormente mi colpiscono di un romanzo sono la copertina e la “tag-line” che segue il titolo. Nel caso di Multiversum, mi sembra inutile spendere parole sul meraviglioso lavoro dell'illustratore Roberto Oletto, a cui vanno i miei più vivi complimenti. Vorrei, però, dar voce  ancora una volta alla mia curiosità di lettore. La scelta della copertina e la veste grafica ricade anche sull'autore o è esclusivamente lo staff dei grafici a prendere  tale decisione?
E’ un lavoro di squadra. L’art director di Mondadori è colui che gestisce l’intero processo, ma è una persona aperta a consigli e ascolta spunti provenienti sia da me che dall’editor (Gungui). Quando ha scovato l’illustrazione di Roberto Oleotto (complimenti in coro a lui, davvero una sorpresa!), ha chiesto il mio parere e quello dell’editor. Non potevamo che essere entusiasti per la scelta. Da lì alla cover finale, si è trattato giusto di adattare l’immagine e modificare alcuni piccoli elementi per renderli più vicini all’idea di fondo del romanzo. Ma era un lavoro che sembrava fatto apposta per Multiversum! Come se, in una realtà parallela, Roberto fosse un mio intimo amico!

13) Un consiglio a tutti i sognatori che, un giorno, sperano di veder pubblicato il loro lavoro?
Come ho sempre detto anche in ambito musicale, il consiglio è il seguente: lavorare con grandissima serietà. Lavorare tanto. Mettersi continuamente in discussione e trattare con grande rispetto la “professione”. Conosco decine di persone che hanno un’idea per un brano musicale, la buttano giù con un arrangiamento scolastico, prevedibile, la registrano (male) e la mandano ai discografici. E’ la maniera migliore per dar vita quello che io definisco “il lancio del disco”. Ma non il lancio nel mercato. Il lancio dalla finestra. La maniera migliore per bruciarsi. Mi diceva il mio discografico, Enrico Paoli: “quando mi arriva un demo registrato male, dura venti secondi nel mio stereo, poi vola nel cestino”. Questo ci fa capire che la registrazione, l’arrangiamento, le prove, e allo stesso modo dunque l’editing, la rilettura, la revisione continua della propria opera, sono passaggi fondamentali per arrivare a un prodotto che possa interessare una grande casa editrice. Non basta una bella idea (che rimane comunque la base vitale da cui partire). Consiglio anche di far leggere da amici “spietati” il vostro lavoro e di raccogliere ogni singolo parere, dando un’importanza estrema a quello che è il giudizio di chi poi dovrà tirar fuori diversi bigliettoni per portarsi a casa il vostro romanzo: il pubblico. Selezionate per bene il vostro focus group, però. Non c’è peggior nemico di una recensione positiva fatta solo per farvi contenti!

14) Quali sono i tuoi prossimi progetti lavorativi ?
Al momento, dato che Multiversum è stato pensato come trilogia, sono impegnato nella stesura del secondo capitolo della saga. Per il resto continuo a doppiare, e gli amanti dei videogiochi potranno incontrarmi alle prossime fiere di comics&games. Infine, e lo dico con orgoglio, sono alle prese con il lavoro più bello che un uomo possa fare: crescere la propria figlia.

15) Leonardo, è stato un grande piacere averti avuto con noi. Ti auguro il successo che meriti e spero di leggere al più presto il tuo romanzo: lo attendo con ansia. In bocca al lupo per tutto!
Crepi il lupo, grazie a te per questa intervista, un saluto ai tuoi lettori e buon viaggio a tutti nelle infinite realtà parallele della nostra esistenza!

domenica 26 febbraio 2012

Passion Bookmarks # 8


Ciao a tutti , amici lettori ! Nella mia città il sole brilla alto e , a breve , approfitterò di questo clima tipicamente primaverile per fare una lunga passeggiata sulla spiaggia. E' stranissimo pensare che , fino a tre settimane fa , una spessa coltre di neve coprisse le strade e i tetti. Come ogni domenica, un nuovo appuntamento con la rubrica Passion Bookmarks. Questa settimana , sinceramente , le idee per la realizzazione dei segnalibri scarseggiavano. Ho , dunque, ripiegato su un tema non molto originale, ma che , anche per l'imminente notte degli Oscar, può risultare abbastanza calzante. Il tema è … Ciak : si legge !


I tre segnalibri sono ispirati ai film :

Hugo Cabret , tratto da La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, un romanzo di Brian Selznick ( Mondadori )
The Woman in black, tratto dal romanzo di Susan Hill ( Polillo)
Millennium: Uomini che odiano le donne , tratto dal primo romanzo della trilogia di Stieg Larsson. ( Marsilio) 


venerdì 24 febbraio 2012

Novità in casa Giunti !

Le giornate si stanno allungando , le nubi si stanno lentamente dissipando. E' l'arrivo della primavera.
La sua venuta imminente è un risveglio di profumi ; una cascata di colori … e di libri !
Partiamo con tre nuove uscite della Giunti :un nuovo volume della collana “M” e due romanzi potenti e struggenti firmati da due promettenti autrici.
Tre storie originali e diverse tra loro. Storie di autenticità e dolore. Storie di cronaca e vita.

Titolo: Il prossimo sarai tu
Autore: Gregg Hurwitz
Numero di pagine: 544
Editore: Giunti “ M”
Prezzo: € 15,90
Data d'uscita : 29 Febbraio 2012
Sinossi: Mike Wingate, imprenditore edile, sem­bra aver ottenuto tutto quello che desiderava nella vita: ha un lavoro che lo realizza, una moglie che adora e una figlioletta brillante. Ma poco prima di ricevere un riconoscimento per aver costruito un lotto di case di nuova generazione, scopre che uno dei suoi fornitori l’ha imbrogliato: i lavori non sono in regola e accettare il premio sarebbe una truffa. Ricattato dall’amministrazione locale, è costretto ad andare alla cerimonia e a posare per i fotografi insieme al governatore. Dopo pochi giorni, mentre si trova a una festa con la moglie, viene minacciato da due sconosciuti. Per Mike è solo l’inizio di un lungo incubo: di notte comincia a svegliarsi convinto di sentire delle voci che provengono dalla camera della bambina, mentre di giorno si accorge di essere pedinato. A quanto pare il suo passato, che nasconde inquietanti segreti, sta tornando improvvisamente a galla, minacciando quanto ha di più caro e facendo sprofondare la sua vita in un abisso di paura e violenza.

Titolo: Il lungo addio – Una storia vera
Autrice: Meghan O'Rourke
Numero di pagine: 304
Editore: Giunti “ A”
Prezzo: € 15,00
Data d'uscita: 22 Febbraio 2012
Sinossi: Meghan ha solo trent’anni quando sua madre muore. E, anche se la malattia ha creato un legame speciale tra loro, non è per nulla preparata al dolore che seguirà a quella notte di Natale. Immersa nel cuore pulsante dell’Occidente, New York, Meghan non riesce a trovare un luogo in cui fermarsi, a cui affidare la sua sofferenza, né qualcuno con cui condividerla. A tenerle compagnia nei giorni del lutto sono alcune letture su cui torna ossessivamente e le parole della sua analista, di cui aspetta, avida, ogni seduta. Gli amici, i colleghi, il fidanzato, dopo le prime settimane, la rivogliono nel mondo, reattiva e brillante. Ma questo non è possibile. Sua madre è ovunque, è nel vento che fa muovere le foglie di una siepe, è con lei in un bar mentre beve il tè con un’amica, è nei ricordi di un’infanzia quasi magica, è nel colore viola. In questo memoir ammaliante, Meghan racconta una storia commovente e nello stesso tempo affronta il tabù forse più tenace della nostra società: la solitudine di chi soffre, perché «nella cultura dell’esibizione, la tristezza della morte è per lo più muta». 
 
Titolo: Un uso qualunque di te
Autrice: Sara Rattaro
Numero di pagine: 208
Editore: Giunti “ A”
Prezzo: € 12,00
Data d'uscita: 14 Marzo 2012
Sinossi: È quasi l’alba di un giorno di primavera e Viola, madre e moglie inquieta e distratta, riceve una telefonata. È il marito che le dice di correre subito in ospedale. Ma Viola non è nel suo letto. Comincia a rivestirsi in fretta e, tra un reggicalze che non si chiude e le décolleté lasciate chissà dove, cerca di richiamare Carlo per sapere in quale ospedale andare e che cosa sia successo.
E così sullo scolorare della notte, mentre i semafori si fanno sempre meno luminosi e i contorni delle strade diventano più netti, Viola arriva dove avrebbe dovuto essere da ore. Quella che ci racconta senza prendere mai fiato è una vita fatta di menzogne, passione, tradimenti, amore, sensi di colpa e rimpianti.
Ma adesso non è possibile mentire, il terrore e la verità la aspettano in quella stanza d’ospedale dove le sue bugie non la potranno più aiutare.

L'eredità di Jenna e Divergent. 1984 e Hunger Games hanno nuovi eredi !

Usciranno a Marzo due attesissimi titoli del panorama Young Adult . Si tratta di due romanzi di grande successo, capaci di mescolare azione e sentimenti . Il primo è l'atteso sequel di Dentro Jenna ( La mia recensione qui ) e , proprio ieri, la Giunti ha organizzato sul suo sito ufficiale un fantastico contest in cui , a tre fra coloro che si cimenteranno nell'aiutare i membri della redazione nella realizzazione del booktrailer, verrà inviata una copia del romanzo. 
Il secondo, invece, è il primo volume di una trilogia di enorme successo, i cui diritti cinematografici sono già stati acquistati dalla Summit. Il sequel , Insurgent , sarà rilasciato negli Stati Uniti a Maggio. Sto parlando di ...

Titolo : L'eredità di Jenna
Autrice: Mary E. Pearson
Editore : Giunti “ Y”
Numero di pagine : 272
Data di pubblicazione : 7 Marzo 2012
Prezzo: € 14,50
Sinossi: Jenna, Kara e Locke, tre amici inseparabili, tornando da una festa rimangono uccisi in un terribile incidente. I loro corpi non possono essere salvati ma le loro menti vengono tenute in vita e intrappolate in un computer. Jenna è la prima a risvegliarsi con un corpo artificiale grazie a un esperimento di biotecnologia avanzata. Kara e Locke invece vengono dimenticati e rimangono in un lunghissimo limbo dove esistono solo i loro pensieri e i loro sentimenti. Passano gli anni e poi i secoli e finalmente Locke e Kara si trovano di nuovo nelle loro sembianze, riprodotte in laboratorio. Ma il mondo in cui si risvegliano è un luogo estraneo dove tutto e tutti quelli che conoscevano sono ormai scomparsi. Tutti tranne Jenna Fox.
Hanno detto del romanzo : “ Avvincente e profonto” - Suzanne Collins, autrice di Hunger Games
Un estratto
Mi sorride con due occhi freddi come il ghiaccio. Non riesco a smettere di fissarla, ma so che sarebbe la cosa migliore da fare. Non riesco a smettere di fissarla perché lei ha un vantaggio su di me. Non riesco a smettere di fissarla per una ragione che lei conosce fin troppo bene. Perché la amo. Lei è tutto quello che ho.

 

Titolo: Divergent
Autrice: Veronica Roth
Editore: De Agostini
Numero di pagine: 480
Data di pubblicazione : 22 Marzo 2012
Prezzo: € 16,90
Sinossi: La società distopica in cui vive Beatrice Prior è suddivisa in 5 fazioni, ognuna delle quali è consacrata a una virtù: sincerità, altruismo, coraggio, concordia e sapienza. Il momento cruciale nella vita dei cittadini è il Giorno della Scelta, che cade allo scoccare del 16° compleanno: ogni giovane sceglie a quale fazione votare il proprio futuro. Ora tocca a Beatrice, e la sua scelta non solo sorprenderà tutti, ma segnerà per sempre il suo destino. Nella fase iniziale altamente competitiva, la protagonista rinominando se stessa (Tris), lotta per determinare chi sono realmente i suoi amici, interrogandosi se la sua storia d'amore possa adattarsi alla vita che ha scelto.
Catapultata in un mondo duro e violento Beatrice scoprirà le crepe di una società che è tuttotranne che perfetta. Una società che la vorrebbe morta se scoprisse il suo segreto... Perché Beatrice non è una ragazza qualunque, lei è una divergent. Una diversa.


giovedì 23 febbraio 2012

Recensione " Io non sono un serial killer", di Dan Wells

 Uscirà domani – 24 Febbraio – in tutte le librerie italiane il primo volume di una trilogia appassionante e inusuale. Sto parlando di “ Io non sono un serial Killer”, opera prima di Dan Wells, edita in Italia dalla Fazi . Ringrazio ancora una volta lo staff della casa editrice e la gentile Giulia per avermi inviato il romanzo con largo anticipo. Vi lascio con la scheda del libro e con la mia personale recensione. Fatemi sapere cosa ne pensate ! A presto ;)

 Titolo : Io non sono un serial killer
Autore : Dan Wells
Editore : Fazi ( Le Vele )
Numero di pagine : 280
Data d'uscita: 24 /02/2012
Prezzo: € 16,00
Sinossi :John Wayne Cleaver è, per sua stessa ammissione, un "tipo strano". A quindici anni, la sua occupazione preferita è aiutare la madre e la zia, che gestiscono l'obitorio di una piccola cittadina, a imbalsamare cadaveri ed è incapace di entrare in contatto emotivo con le persone. Ma soprattutto, a preoccuparlo, è l'ossessiva attrazione che avverte nei confronti dei serial killer, delle loro storie, dei loro macabri rituali. È in grado di snocciolarne usi e strategie, e disporli in un'inquietante enciclopedia del male. Una passione che gli appare come il presagio di una volontà superiore che lo inchioda al medesimo destino. Del resto, presenta strani sintomi: incontinenza notturna, piromania, impulso alla violenza sugli animali. E ancora: può essere solo un caso il fatto che i nomi di ben due serial killer del passato rimandino al suo nome di battesimo? John Wayne s'impone perciò alcune severe regole di comportamento per allontanare l'incubo che lo minaccia, mentre il dottor Neblin, lo psicologo da cui va una volta a settimana e che gli rivela la sua sociopatia, lo aiuta a scavare in se stesso. Ma tutto si complica via via che alcuni corpi vengono ritrovati orribilmente mutilati per le strade della città. Stavolta l'ossessione del ragazzo diventa realtà appena fuori di casa e il suo demone interiore è costretto a uscire allo scoperto, sulle tracce di quel mostro che, là fuori, sta lanciando una sfida che non è più possibile respingere.
                                                                                      Recensione
Fin da bambino, il piccolo John non ha mai avuto paura del mostro che dicevano si nascondesse nel buio del suo armadio o delle ombre lunghe che il crepuscolo tingeva sulle strade della sua piccola città . E' da sempre cresciuto con una consapevolezza brutale e spiazzante. Non c'è nessuna creatura soprannaturale lì ; l'unico mostro che bisogna temere si nasconde in lui . E' una voce che gli sussurra pensieri cattivi nelle orecchie , un veleno mescolato assieme al suo sangue, uno stridere di unghia acuminate contro le pareti della sua anima. Già ad otto anni, John ha capito di non avere nulla a che fare con i suoi coetanei e ora , a quindici, ne è finalmente sicuro. E' un sociopatico dotato di una mente fredda e calcolatrice, una macchina priva di sentimenti ed emozioni, un robot in carne ed ossa animato dalla brama di sangue e dall'attrazione verso il fuoco. Il suo destino è ineluttabile , scritto perfino nel suo stesso nome. John Wayne Cleaver è sicuro che , prima o poi , diventerà un serial killer. Ha voglia di rivalsa , di seppellire nel pozzo del suo cuore i macabri pensieri che gli affollano la mente. La morte è la sua ossessione. Al contrario dei suoi coetanei , infatti, non sono le ragazze il suo chiodo fisso, ma le corpose biografie dei killer del passato : esplicite e violente bibbie del male. Le sue giornate sono occupate dagli impegni scolastici , dalle lunghe sedute dal suo psicologo e dal lavoro presso l'impresa di pompe funebri della madre e della zia. Maneggiare quei cadaveri, sfiorare quei corpi gelidi ed inanimati, serve a placare il suo delirio. Un giorno come un altro, un mostro sanguinario comincia a disseminare cadaveri orribilmente mutilati per le stradine della città . La stampa vi si getta a capofitto , cercando invano di delineare le caratteristiche di questo feroce killer. I mass media , in cerca di scoop, avanzano ipotesi improbabili e azzardate. Solo John può scoprire la verità. Lui e il killer sono incredibilmente vicini. Menti deviate accomunate dalle stesse insane voglie. Deve seguire la voce che anima le sue notti insonni e lasciare che l'istinto lo aiuti a trovare l'assassino , oppure mettere a tacere l'urlo dell'odio e lasciarsi schiacciare dall'apatia del silenzio ?

Piccolo libro, grande sorpresa. Un romanzo avvincente ed esaltante, impreziosito da una scrittura personale e tagliente e da un indimenticabile protagonista. Un insano mix di ironia , sensibilità e violenza . L' irriverente stile dell'autore emerge immediatamente : già le prime pagine di questo insolito romanzo , infatti, sono pervase da un trascinante black humour che ci spinge a sorridere nonostante la delicatezza della questione . Vedere il giovane protagonista alle prese con un'autopsia e leggere i suoi euforici pensieri mentre imbalsama una povera vecchietta scatenano , diciamo la verità , diversi attacchi di risa nel lettore. E' uno spasso : insanamente divertente ! Mitico il protagonista , grande nella sua fragilità e nelle sue continue insicurezze.
 Come mi era accaduto con il bellissimo “Warm Bodies”, ancora una volta , andando contro ai soliti luoghi comuni, mi sono trovato incredibilmente legato a un personaggio bizzarro e lontano dalle convenzioni : un ragazzo sociopatico e altamente disturbato che, tuttavia, è riuscito ad allacciarsi alla mia vita ,facendomi riflettere sulla gravità della malattia mentale e sulle pericolose ripercussione che un'infanzia rubata porta. Il suo precario rapporto con la madre, la nascita del sentimento verso la dolce Brooke , il tenace desiderio di placare la sua sanguinaria natura e l'improvviso allontanamento del padre confluiscono in un thriller ricco e unico nel suo genere. Una versione adolescenziale del celebre telefilm “ Dexter” , che si colora , però, di foschi elementi soprannaturali . E' lineare , minuzioso ed ha uno spirito che sembra unire , in un unico tomo , il grottesco di Tarantino, l'azione e la violenza di Robert Rodriguez e la sottile maestria dell'intramontabile Hitchcock. Leggendolo, l'ho immaginato nitidamente. Una versione in chiave horror di “ Disturbia” , realizzata , però , nell'originale maniera di “Coraline” e “ Nightmare Before Christmas”. 
 Nonostante possa benissimo essere classificato come auto-conclusivo, Io non sono un serial killer è il primo volume di una trilogia e, benché io sappia essere molto incostante e ne abbia abbastanza di saghe infinitesimali , stavolta è forte la voglia di continuare con i prossimi volumi della serie. Sono certo che , quando avrò modo di aprire il capitolo successivo, sentirò sulla pelle la meravigliosa sensazione di ritrovare fra le pagine del romanzo un caro amico. Un amico un po' folle, ma pur sempre un amico …
Il romanzo che avrei voluto potere scrivere io. Coraggioso, estremo . Ricco di rabbia e cuore. 
Il mio voto: ★★★★ +
Il mio consiglio musicale : Lonely Day - System of a Down