Ai
tempi della crisi anche leggere è diventato un lusso? Le vostre
tasche piangono a causa del prezzo alto dei romanzi “post” legge
Levi? Per voi recensioni di libri originali e pregevoli a un prezzo
stracciato; remainders, tascabili, libri scontati .. poco importa!
L'importante è il risparmio: i vostri portafogli tireranno un
respiro di sollievo; la vostra immaginazione, con titoli
appassionanti e vari, troverà il modo di continuare a
nutrire mente e anima. Letture di qualità per prezzi accessibili. Un
immenso grazie a Maria, dell'ufficio stampa Newton !
Autrice:
Susanne Staun
Editore:
Newton & Compton
Numero
di pagine:
Prezzo:
€ 9,90
Data
di pubblicazione: Marzo 2012
Sinossi:
Quale
segreto nasconde la dottoressa Maria Krause?
È un medico legale di Copenhagen, brava e stimata nell’ambiente in cui lavora, ma è una donna molto sola, schiva e scontrosa, con un marito assente e un passato oscuro. La sua unica amica è Nkem, chimico forense della Scientifica, che da sempre la aiuta nelle indagini. Soltanto lei è a conoscenza di una verità inconfessabile che riguarda Maria: vent’anni prima è stata violentata, è rimasta incinta e ha abortito, ma la sua mente, stravolta dal trauma, si è inventata una figlia immaginaria. Nkem non può fare molto per l’amica, se non convincerla a trasferirsi con lei a Odense, una cittadina di provincia dove ha sede un istituto di medicina legale. E il suo sostegno si rivelerà indispensabile, soprattutto quando la Krause si troverà alle prese con l’omicidio di una diciannovenne che è stata strangolata e presenta strane macchie rosse sul collo. Quella ragazza le ricorda inspiegabilmente il frutto della violenza subita…
È un medico legale di Copenhagen, brava e stimata nell’ambiente in cui lavora, ma è una donna molto sola, schiva e scontrosa, con un marito assente e un passato oscuro. La sua unica amica è Nkem, chimico forense della Scientifica, che da sempre la aiuta nelle indagini. Soltanto lei è a conoscenza di una verità inconfessabile che riguarda Maria: vent’anni prima è stata violentata, è rimasta incinta e ha abortito, ma la sua mente, stravolta dal trauma, si è inventata una figlia immaginaria. Nkem non può fare molto per l’amica, se non convincerla a trasferirsi con lei a Odense, una cittadina di provincia dove ha sede un istituto di medicina legale. E il suo sostegno si rivelerà indispensabile, soprattutto quando la Krause si troverà alle prese con l’omicidio di una diciannovenne che è stata strangolata e presenta strane macchie rosse sul collo. Quella ragazza le ricorda inspiegabilmente il frutto della violenza subita…
La
recensione
Le
fredde luci di una sala autoptica. La lucida lama di un bisturi.
L'interminabile silenzio dei morti. La familiare incisione a Y che si
apre sui loro corpi freddi.
La
vita, per il medico legale Maria Krause, si limita a questo.
Vive
in un appartamento vuoto e senz'anima; un museo fatto di mobili
dozzinali e di ricordi sbiaditi. Legata a un marito troppo assente e
a una vita priva di forti emozioni, Maria decide di seguire Nkem -
sua migliore amica – a Odense.
Il
loro non è un rapporto convenzionale, fatto di regali e pubbliche
dimostrazioni di affetto. In quel caos informe che è la loro vita,
si sono riconosciute e si sono trovate. Sono due diverse. Due donne
contro.
Maria,
con le sue sigarette, la sua sprezzante ironia e il complesso
rapporto che ha con i membri dell'altro sesso; Nkem, con la pelle
nera come il carbone, i modi bruschi e il marcato accento di una
straniera trapiantata nella fredda Danimarca.
Il
lavoro a Odense è duro e malpagato, caratterizzato dalle occhiate
lascive dei colleghi uomini e dal bieco maschilismo tipico
dell'ambiente.
Una
serie di efferati omicidi, però, mette sull'attenti le forze
dell'ordine e porta gli annoiati reporter della zona a destarsi dal
loro consueto torpore.
L'incrociare
lo sguardo della prima, indifesa vittima sul tavolo dell'obitorio
apre un breccia nel passato della stimata dottoressa Krause e
nell'oscurità dei suoi segreti.
Le
ricorda una notte d'estate di diciotto anni prima: lo sguardo dolce e
il tocco gentile di quel perfetto sconosciuto che, durante una serata
di caldo e stelle, l'ha violentata in un parco sperduto di
Copenaghen, lasciandola con un vestito strappato e un trauma
incancellabile che la sua mente tormentata ha stravolto e deformato.
Nove
mesi dopo la violenza subita, Maria si rifugia in una villetta
isolata e, con la compagnia di un assordante gruppo rock che strilla
dalle casse del suo stereo, dà alla luce il frutto dello stupro.
Emilie, la figlia che vive solamente nella sua testa. Una bambina che
non esiste. Nella sua immaginazione avrebbe diciotto anni, i capelli
lunghi e biondi, un sorriso delicato e la pelle chiara e
lentigginosa: le medesime caratteristiche dell'adolescente
assassinata che, in quel momento, è riversa sul tavolo autoptico in
attesa che la giustizia faccia arrestare lo spietato aguzzino che
l'ha brutalmente uccisa.
Lei
sa di non avere una figlia e, grazie alla vicinanza dell'inseparabile
amica, ha compreso e rimosso il parto malato operato dalla sua mente,
ma un inspiegabile sensazione la spinge a considerare quel primo
omicidio come un caso altamente personale.
Valutare
Il bosco della morte, primo romanzo di Susanne Staun pubblicato in
Italia, mi risulta assai difficile. Ad attrarmi, inizialmente, furono
la magnifica copertina e il titolo, che mi avevano allontanato dallo
sgradevole presentimento di stare per leggere un ennesimo facsimile
della magistrale trilogia di Larsson e indotto a credere di trovarmi
di fronte a un thriller coinvolgente, anche se più vicino alle
convenzioni americane. Sbagliato.
Non
ci sono Sherlock dall'adorabile accento british e pacati detective
dalla voce calma e dalle mani calde; inoltre, lo stile, inizialmente
denso e poco scorrevole, può rendere poco piacevole la lettura dei
primi capitoli del romanzo.
Quel
fango vischioso che rende tanto difficile il procedere della
narrazione, tuttavia, non vi lascerà scampo. Vi risucchierà in un
turbine oscuro, fatto di sangue e sconcertanti verità, trascinandovi
nel fitto del suo mistero e in un'indagine al cardiopalma.
A
suscitare un'insana curiosità non sono le macabre descrizioni e le
modalità dell'indagine, ma l'accurata caratterizzazione psicologica
dei singoli personaggi. Si percepisce l'odore delle loro sigarette,
la solitudine che aleggia nelle loro stanze, il cinismo e la durezza
che un mestiere del genere deve richiedere. Non c'è traccia della
simpatica Alice Allevi di Alessia Gazzola o della Kay Scarpetta della
Cornwell. Non c'è la dolcezza dell'amore, il calore di una famiglia
o l'ironia sopra le righe di Bridget Jones a scrollar loro di dosso
l'amarezza di un tormentato vivere. Susanne Staun attua una completa
diseroicizzazione della protagonista. Lo spoglia delle sue qualità
accessorie, della calma che il suo camice bianco lascia trapelare,
mostrandoci il lavoro di medico legale per “quello che è” e non
per “quello che sarebbe bello che fosse”. Paradossalmente, i
medici legali sono costretti a vivere con la costante compagnia della
morte. Non c'è ironia in tutto questo; non c'è poesia. La
descrizione della vita della protagonista è cruda e dolorosamente
realistica. La sua lingua tagliente e la continua sete di emozioni
non sono altro che una facciata per celare il suo disagio.
Il
filo che lega lucidità e follia è molto labile e, a fine lettura,
vi farete una domanda precisa: con la frase “Quanti deliri può
concepire una mente malata” - presente in grassetto sulla copertina
-, l'autrice intendeva riferirsi al killer che insanguina le strade
di Odense con la sua ferocia o proprio alla protagonista, le cui
notte sono dominate da insane voglie e da pensieri indicibili? Questo
non è un libro per tutti. E' cattivo, politicamente scorretto.
Difficile da “digerire”. Non imita Larsson, ma ne ha la forza e
la durezza. E' sporco, torbido e insanamente affascinante. Forse
unico nel suo genere. Peccato per la frettolosa risoluzione finale.
Un epilogo più incisivo avrebbe dilaniato le aspettative degli
amanti del consueto “happy ending”, ma avrebbe reso più
indelebile la firma della Staun sulla pelle e nei cuori.
Il
mio voto: ★★★★ -
Scusa se entro a gamba tesa in questo post, ma volevo farti sapere che insieme alle Books'Angels abbiamo pensato di premiarti col premio dardos e col premio beautiful blog! Ciao e complimenti per il tuo lavoro!
RispondiEliminahttp://www.sognandotralerighe.blogspot.it/2012/04/premio-dardos-2012.html
Splendida recensione, Mik :D Credo che potrei persino farci un pensierino ^^
RispondiElimina- sangueblu, grazie per il pensiero! Passo subito a visitare il tuo blog! ;)
RispondiElimina- Jeanclaude, grazie! E' un po' particolare, ma, a suo modo, merita! :)
Grazie Mik per la recensione! :) Si trova già in Wish List e m sembra ancora più cupo e particolare rispetto quello che si riesce a percepire leggendo la trama. Ancora complimenti, è sempre un piacere leggere le tue recensioni! :)
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