giovedì 12 aprile 2012

Recensioni a basso costo: Il bosco della morte, di Susanne Staun

Ai tempi della crisi anche leggere è diventato un lusso? Le vostre tasche piangono a causa del prezzo alto dei romanzi “post” legge Levi? Per voi recensioni di libri originali e pregevoli a un prezzo stracciato; remainders, tascabili, libri scontati .. poco importa! L'importante è il risparmio: i vostri portafogli tireranno un respiro di sollievo; la vostra immaginazione, con titoli appassionanti e vari, troverà il modo di continuare  a nutrire mente e anima. Letture di qualità per prezzi accessibili. Un immenso grazie a Maria, dell'ufficio stampa Newton !

Titolo: Il bosco della morte
Autrice: Susanne Staun
Editore: Newton & Compton
Numero di pagine:
Prezzo: € 9,90
Data di pubblicazione: Marzo 2012
Sinossi: Quale segreto nasconde la dottoressa Maria Krause?
È un medico legale di Copenhagen, brava e stimata nell’ambiente in cui lavora, ma è una donna molto sola, schiva e scontrosa, con un marito assente e un passato oscuro. La sua unica amica è Nkem, chimico forense della Scientifica, che da sempre la aiuta nelle indagini. Soltanto lei è a conoscenza di una verità inconfessabile che riguarda Maria: vent’anni prima è stata violentata, è rimasta incinta e ha abortito, ma la sua mente, stravolta dal trauma, si è inventata una figlia immaginaria. Nkem non può fare molto per l’amica, se non convincerla a trasferirsi con lei a Odense, una cittadina di provincia dove ha sede un istituto di medicina legale. E il suo sostegno si rivelerà indispensabile, soprattutto quando la Krause si troverà alle prese con l’omicidio di una diciannovenne che è stata strangolata e presenta strane macchie rosse sul collo. Quella ragazza le ricorda inspiegabilmente il frutto della violenza subita…
                                                                                         La recensione 

Le fredde luci di una sala autoptica. La lucida lama di un bisturi. L'interminabile silenzio dei morti. La familiare incisione a Y che si apre sui loro corpi freddi.
La vita, per il medico legale Maria Krause, si limita a questo.
Vive in un appartamento vuoto e senz'anima; un museo fatto di mobili dozzinali e di ricordi sbiaditi. Legata a un marito troppo assente e a una vita priva di forti emozioni, Maria decide di seguire Nkem - sua migliore amica – a Odense.
Il loro non è un rapporto convenzionale, fatto di regali e pubbliche dimostrazioni di affetto. In quel caos informe che è la loro vita, si sono riconosciute e si sono trovate. Sono due diverse. Due donne contro.
Maria, con le sue sigarette, la sua sprezzante ironia e il complesso rapporto che ha con i membri dell'altro sesso; Nkem, con la pelle nera come il carbone, i modi bruschi e il marcato accento di una straniera trapiantata nella fredda Danimarca.
Il lavoro a Odense è duro e malpagato, caratterizzato dalle occhiate lascive dei colleghi uomini e dal bieco maschilismo tipico dell'ambiente.
Una serie di efferati omicidi, però, mette sull'attenti le forze dell'ordine e porta gli annoiati reporter della zona a destarsi dal loro consueto torpore.
L'incrociare lo sguardo della prima, indifesa vittima sul tavolo dell'obitorio apre un breccia nel passato della stimata dottoressa Krause e nell'oscurità dei suoi segreti.
Le ricorda una notte d'estate di diciotto anni prima: lo sguardo dolce e il tocco gentile di quel perfetto sconosciuto che, durante una serata di caldo e stelle, l'ha violentata in un parco sperduto di Copenaghen, lasciandola con un vestito strappato e un trauma incancellabile che la sua mente tormentata ha stravolto e deformato.
Nove mesi dopo la violenza subita, Maria si rifugia in una villetta isolata e, con la compagnia di un assordante gruppo rock che strilla dalle casse del suo stereo, dà alla luce il frutto dello stupro. Emilie, la figlia che vive solamente nella sua testa. Una bambina che non esiste. Nella sua immaginazione avrebbe diciotto anni, i capelli lunghi e biondi, un sorriso delicato e la pelle chiara e lentigginosa: le medesime caratteristiche dell'adolescente assassinata che, in quel momento, è riversa sul tavolo autoptico in attesa che la giustizia faccia arrestare lo spietato aguzzino che l'ha brutalmente uccisa.
Lei sa di non avere una figlia e, grazie alla vicinanza dell'inseparabile amica, ha compreso e rimosso il parto malato operato dalla sua mente, ma un inspiegabile sensazione la spinge a considerare quel primo omicidio come un caso altamente personale.
Valutare Il bosco della morte, primo romanzo di Susanne Staun pubblicato in Italia, mi risulta assai difficile. Ad attrarmi, inizialmente, furono la magnifica copertina e il titolo, che mi avevano allontanato dallo sgradevole presentimento di stare per leggere un ennesimo facsimile della magistrale trilogia di Larsson e indotto a credere di trovarmi di fronte a un thriller coinvolgente, anche se più vicino alle convenzioni americane. Sbagliato.
Non ci sono Sherlock dall'adorabile accento british e pacati detective dalla voce calma e dalle mani calde; inoltre, lo stile, inizialmente denso e poco scorrevole, può rendere poco piacevole la lettura dei primi capitoli del romanzo.
Quel fango vischioso che rende tanto difficile il procedere della narrazione, tuttavia, non vi lascerà scampo. Vi risucchierà in un turbine oscuro, fatto di sangue e sconcertanti verità, trascinandovi nel fitto del suo mistero e in un'indagine al cardiopalma.
A suscitare un'insana curiosità non sono le macabre descrizioni e le modalità dell'indagine, ma l'accurata caratterizzazione psicologica dei singoli personaggi. Si percepisce l'odore delle loro sigarette, la solitudine che aleggia nelle loro stanze, il cinismo e la durezza che un mestiere del genere deve richiedere. Non c'è traccia della simpatica Alice Allevi di Alessia Gazzola o della Kay Scarpetta della Cornwell. Non c'è la dolcezza dell'amore, il calore di una famiglia o l'ironia sopra le righe di Bridget Jones a scrollar loro di dosso l'amarezza di un tormentato vivere. Susanne Staun attua una completa diseroicizzazione della protagonista. Lo spoglia delle sue qualità accessorie, della calma che il suo camice bianco lascia trapelare, mostrandoci il lavoro di medico legale per “quello che è” e non per “quello che sarebbe bello che fosse”. Paradossalmente, i medici legali sono costretti a vivere con la costante compagnia della morte. Non c'è ironia in tutto questo; non c'è poesia. La descrizione della vita della protagonista è cruda e dolorosamente realistica. La sua lingua tagliente e la continua sete di emozioni non sono altro che una facciata per celare il suo disagio.
Il filo che lega lucidità e follia è molto labile e, a fine lettura, vi farete una domanda precisa: con la frase “Quanti deliri può concepire una mente malata” - presente in grassetto sulla copertina -, l'autrice intendeva riferirsi al killer che insanguina le strade di Odense con la sua ferocia o proprio alla protagonista, le cui notte sono dominate da insane voglie e da pensieri indicibili? Questo non è un libro per tutti. E' cattivo, politicamente scorretto. Difficile da “digerire”. Non imita Larsson, ma ne ha la forza e la durezza. E' sporco, torbido e insanamente affascinante. Forse unico nel suo genere. Peccato per la frettolosa risoluzione finale. Un epilogo più incisivo avrebbe dilaniato le aspettative degli amanti del consueto “happy ending”, ma avrebbe reso più indelebile la firma della Staun sulla pelle e nei cuori.
Il mio voto: ★★★★ -

4 commenti:

  1. Scusa se entro a gamba tesa in questo post, ma volevo farti sapere che insieme alle Books'Angels abbiamo pensato di premiarti col premio dardos e col premio beautiful blog! Ciao e complimenti per il tuo lavoro!
    http://www.sognandotralerighe.blogspot.it/2012/04/premio-dardos-2012.html

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  2. Splendida recensione, Mik :D Credo che potrei persino farci un pensierino ^^

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  3. - sangueblu, grazie per il pensiero! Passo subito a visitare il tuo blog! ;)
    - Jeanclaude, grazie! E' un po' particolare, ma, a suo modo, merita! :)

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  4. Grazie Mik per la recensione! :) Si trova già in Wish List e m sembra ancora più cupo e particolare rispetto quello che si riesce a percepire leggendo la trama. Ancora complimenti, è sempre un piacere leggere le tue recensioni! :)

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