venerdì 6 aprile 2012

Recensione: Delirium, di Lauren Oliver

{Close enough to star a war – Adele; Turning Tables}  
 
Titolo: Delirium
Autrice: Lauren Oliver
Editore: Piemme “Freeway”
Numero di pagine: 382
Prezzo: € 18, 00
Sinossi: Nel futuro in cui vive Lena, l'amore è una malattia, causa presunta di guerre, follia e ribellione. È per questo che gli scienziati sottopongono tutti coloro che compiono diciotto anni a un'operazione che li priva della possibilità di innamorarsi. Lena non vede l'ora di essere "curata", smettendo così di temere di ammalarsi e cominciare la vita serena che è stata decisa per lei. Ma mancano novantacinque giorni all'operazione e, mentre viene sottoposta a tutti gli esami necessari, a Lena capita l'impensabile. Si infetta: si innamora di Alex. E questo sentimento è come ritornare a vivere, in una società di automi che non conosce passione, ma nemmeno affetto e comprensione, Lena scoprirà l'importanza di scegliere chi si vuole diventare e con chi si vuole passare il resto della propria vita...
I cuori sono cose fragili. Ecco perché bisogna fare attenzione”.
Un ragazzo si getta da un ponte. Il cuore spezzato e un biglietto d'addio nella tasca dei jeans.
Un poeta dall'animo ferito dai dardi di Eros trasforma i suoi sentimenti in lacrime e versi.
Nel nome di un Dio che non ha mai conosciuto e di una religione che non gli appartiene, un terrorista lascia che le fiamme del suo fanatismo divorino una folla di indifesi.
Un elemento inscindibile lega questi tre avvenimenti fittizi apparentemente distanti tra loro. Un filo di porpora che collega la solitudine di queste tre menti in un'unica, irrisolvibile equazione. L'amore. Un amore strozzato; un amore proibito; un amore per cui uccidere e morire. E' un sentimento che agisce secondo piani imprevedibili, senza avvisare. Dolce veleno e soave delizia, tocca le corde più sensibili della nostra anima. Può farle vibrare al ritmo dei nostri cuori impazziti, ma può anche strapparle con violenza e aggrovigliarle in una massa informe e sanguinosa. Può farti volare, farti credere che sia anche possibile sfiorare il cielo con un dito e spostare una montagna con la carezza di un sospiro; ma può anche spezzarti le ali, lasciare graffi indelebili nel tuo cuore distrutto e lividi sulla tua pelle esangue. In Delirium, secondo romanzo dell'acclamata Lauren Oliver, l'amore è analizzato nella complessità delle sue forme e, grazie a un intreccio originale e di immediato impatto, viene messo in risalto il lato più oscuro ed inedito di questo ampio sentimento. Siamo in un futuro non specificato e, apparentemente, nulla di quello che immagineremmo ha modificato la facciata delle nostre città. Non ci sono macchine volanti, piogge letali di meteoriti, robot, cieli tinti da perenni aurore boreali o dittatori dal pugno di ferro.
Nell'America in cui si muovono i protagonisti, non ci sono guerre, omicidi, divorzi e religioni per le quali combattere. Gli scienziati sono riusciti a sigillare in una tomba di apatia e indifferenza i sentimenti più primitivi dell'uomo; le passioni più sfrenate che lo rendono schiavo di un idolo di cui non si conosce il nome.
Le persone, come automi senza sentimenti, si muovono in una folla priva d'anima e connotati. Vengono accoppiate dalla società; si sposano, mettono al mondo bambini, ma nei loro occhi non brillano gli astri del sentimento.
In un mondo in cui il violare le regole è punibile con la morte e in cui la musica è vista come strumento di corruzione e le risate come sintomi di contagio, la giovane Lena sa bene cos'è l'amore. E ne ha paura. Vuole semplicemente essere come gli altri e, con ansia crescente, attende che il sopraggiungere dei suoi diciotto anni permetta che i colori cangianti che animano il suo cuore siano soffocati nel mare del silenzio. Poi incontra Alex e tutto cambia. L'amore la infetta e, da un momento all'altro, guarire è l'ultima cosa che vuole. Si sente sporca, cattiva, ribelle. Ma è tremendamente e follemente felice.
Amore”, una singola parola, una cosa evanescente, una parola non più grande o più lunga di un taglio. Ecco cos'è: un taglio; un rasoio. Emerge al centro della tua vita e spacca tutto in due. Il prima e il dopo. Il resto del mondo scompare.
Delirium è una versione distorta di Romeo e Giulietta messa in scena su uno sfondo dominato dal fumo dei lacrimogeni, dai tuoni delle pistole, dal ghiaccio dell'indifferenza, dal grido soffocato della libertà repressa.
Delirium è la storia di un amore intenso e lacerante; la storia tra l'indifesa Lena e il misterioso Alex, i cui capelli sono del colore del miele e delle foglie autunnali e il cui cuore è un pozzo profondo di segreti e parole mai dette. La storia di un amore impossibile, condannato dalla società e minacciato dalla gelida lama di un bisturi; unico strumento in grado di cancellarlo, con precisione chirurgica, dalle vite dei nostri protagonisti.
L'amore, nel mondo fiorito dalla fantasia dell'autrice, è un pensiero proibito; causa di guerre e malattie, è un serpente tentatore da cui tenersi lontano.
Dicono che la cura riguarda la felicità, ma adesso capisco che non è vero e non lo è mai stato. Riguarda la paura; paura della sofferenza, paura del dolore, paura, paura,paura; un'esistenza da animale cieco, che sbatte contro i muri, che strascica i piedi in corridoi sempre più stretti, una vita terrorizzata e insignificante. Ho soltanto diciassette anni e so già qualcosa che mia zia Carol non sa: so che la vita non è vita se la trascorri semplicemente galleggiando. So che il vero scopo, l'unico scopo, è trovare le cose che contano e aggrapparcisi e combattere per averle e rifiutarsi di lasciarle andare.”
Sin da quando, nel marzo dell'anno scorso, questo romanzo è approdato nelle nostre librerie, ha suscitato in me un vortice di curiosità e ammirazione.
Soltanto leggere la trama, forte ed incisiva, in contrasto con la delicatezza dei colori della nostalgica ed evocativa copertina, mi aveva aperto la mente su una realtà distopica lontana, eppure tremendamente realistica. Socchiudere leggermente le palpebre, perdermi in quei toni morbidi di lilla, sfiorare con lo sguardo il viso di una ragazza vicina ma separata da me da uno spesso labirinto di indifferenza e solitudine, mi aveva portato ad investire Delirium di un compito importante e assai gravoso.
Avete presente quando, alla fine dell'anno, noi lettori mettiamo a soqquadro le librerie della nostra città in cerca del libro perfetto con cui cominciare un nuovo anno di intense letture?
Bene, quando, grazie al gentilissimo ufficio stampa della Piemme, mi venne recapitato questo libro, reprimendo la mia curiosità, decisi di non leggerlo immediatamente.
Decisi di dare la precedenza ad altre letture e di lasciare che, per quasi un mese, il dorso di Delirium mi rimanesse a fissare dall'alto della mia libreria. In attesa. Seguendo il mio istinto e attratto dalla miriade di recensioni entusiastiche lette in rete, sin da quando l'avevo sfilato dalla busta recapitatami dal corriere, su Delirium era ricaduto il compito di accompagnarmi durante una delicata fase di passaggio della mia vita. Immerso nelle pagine scritte dalla Oliver, mi sarei affacciato sulla soglia della maggiore età, lasciando che la poesia dell'amore tra Lena e Alex fosse il legame tra il “nuovo” e il “vecchio” me. Il fragile e tenace collante tra un' adolescenza appena sfumata e la soglia del fumoso mondo degli adulti. Nessuna scelta è mai stata più saggia ed avventata. Delirium si è rivelato il perfetto “compagno di viaggio”
Se l'avessi letto in un momento diverso della mia vita, probabilmente, la totale identificazione con la protagonista non sarebbe stata tale. Avrei storto il muso dinanzi alle sue incertezze, aggrottato le sopracciglia dinanzi al suo sentirsi costantemente fuori luogo, combattuta tra la voglia di conformarsi alle leggi degli uomini e l'ebbrezza di perdersi nella libertà di un bacio e nel calore di un abbraccio.
Invece, mentre insieme ci avvicinavamo al giorno del nostro diciottesimo compleanno, le nostre vite sembravano in qualche modo coincidere, assieme alla comune paura e alla voglia di libertà. E' lei la voce narrante del romanzo e, parlando in prima persona, sembrava rivolgersi direttamente a me, raccontando la cronaca del cambiamento delle nostre vite.
Nel corso dei capitoli, evoca i ricordi più belli e gli episodi più significati, riempiendo di poesia e pathos le singole pagine. Il tutto avviene con semplicità e immediatezza.
La poesia non è data dalla presenza di forti metafore e di affascinanti accostamenti linguistici. L'autrice cerca il lirismo presente nel quotidiano, nella bellezza di un tramonto, nelle risate con un'amica, nel battito di un cuore folle, nel canto della rivolta e nel rumoroso infrangersi di certezze che crollano e di emozioni che affiorano.
E' un libro in cui invischiarsi, una fiamma dalla quale lasciarsi consumare. Un fiore variopinto e un pugno nello stomaco. Un farfalla che, volando libera, resta schiacciata nella morsa di un ingranaggio letale. Dolce e crudele, è un esigenza impellente per tutti coloro che – un po' romantici, un po' masochisti – pensano che chiunque abbia mai amato porti cicatrici insanabili.
L'amore, la più mortale tra le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai sia quando non ce l'hai. Ma non è esattamente così. E' colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il 'Grazie, grazie, grazie, Dio'. L'amore ti ucciderà e ti salverà”.
Il mio voto: ★★★★
Il consiglio musicale: Basta così – Negramaro feat. Elisa

5 commenti:

  1. E cos'altro si potrebbe mai aggiungere dopo una recensione così? Posso solo dire che sono pienamente d'accordo con ogni singola parola che hai scritto. Non vedo l'ora di leggere "Pandemonium" che a quanto sembra però vuole proprio farsi desiderare, non uscirà prima del 2012!

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  2. E' il mio libro preferito, dopo "L'ombra del vento" ** Ho amato visceralmente Delirium, a tal punto da comprare il seguito, "Pandemonium", su Amazon xD Non avrei mai potuto aspettare un anno, per avere questo gioiellino tra le mani! :D Comunque bellissima recensione, davvero!

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  3. Recensione fantastica!Non potrei essere più d'accordo!Delirium è diventato uno dei miei libri preferiti,l'ho divorato in pochissimi giorni e appena è uscito il seguito non ho potuto fare a meno di comprarlo!Naturalmente anche Pandemonium è stata una bellissima lettura =)

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  4. Bellissima la tua recensione. :')
    Ho amato questo romanzo.

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  5. Condivido pienamente la tua recensione e aggiungo che leggere Delirium è stato un modo per scoprire un lato di me che non conoscevo: la mia parte sentimentale, il mio essere sognatrice. Annamaria

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