mercoledì 3 aprile 2019

Pillole di recensioni: Stai composta (Cosima Spinelli) | Elena di Troia (Loreta Minutilli)

Stai composta, di Cosima Spinelli
Bookabook, € 13, ★★★½
Ognuno raccoglie ciò che ha seminato. Io, a un passo dalla laurea magistrale, mi accorgo di aver seminato poco. Alla proclamazione, infatti, vedrò qualche parente e amici sulle dita di una mano. Dev'essere per questo che la lettura di Stai composta ha suscitato in me un vago dispiacere. Parlandosi di amicizie storiche, in tempo di inviti da inoltrare e bilanci, quanto rimproverare al mio carattere schivo e quanta invidia, invece, per le tavolate festose di Cosima Spinelli. Con gli stessi sentimenti le spia anche la narratrice: una presenza anonima che, guardando senza essere guardata, spia le confidenze intime, gli amori e i segreti degli amici di sua mamma. Quattro scapestrati figli degli anni Ottanta che in un'atmosfera distesa e conviviale, di brindisi balli e risate, condividono a cena i ricordi di una sera del 1994. Nell'anno in cui sarei nato io, avevano accettato di darsi appuntamento durante una sera di pioggia e tuoni. C'erano tutti: Claudio, il padrone di casa sopravvissuto all'infanzia in un quartiere difficile, con un pastore tedesco accucciato ai piedi e la tendenza a scappare dall'altra parte del mondo; Anna, infatuata non corrisposta, che si accompagna agli uomini senza trasporto e fa i conti con un passato di molestie; Marco, emarginato per le sue preferenze sessuali e costretto a un noioso lavoro d'ufficio per quieto vivere; Sara, mamma di due gemelle in crisi matrimoniale. Sembrano un po' i Perdenti di It, un po' i commensali del cinema di Ozpetek e Muccino. Come dimenticare il leggendario concerto dei Pink Floyd nella laguna di Venezia? Come non lavare i panni sporchi fra amici stretti, se non è tutto oro quel che luccica? Non sappiamo bene cosa sia stato di loro, se a tavola ci sia un posto vacante o meno, chi sia il padre della voce narrante. Un'adolescente ficcanaso senza nome, ma non senza personalità, che impara a essere figlia e donna occhieggiando le loro nostalgiche rimpatriate. Il passato non avvisa, scivola frequentemente nel presente, e la narrazione in terza persona si alterna al corsivo di quella in prima. Stai composta, consigliatissimo agli amanti di Federica Bosco e Chiara Gamberale, è il lascito fedele di quella notte temporalesca. Una lettura lieve e introspettiva, che emoziona con delicatezza con una storia in cui amicizia rima con famiglia. Ci sono attimi fortuiti che non scegli da te. Puoi compensare, per fortuna, con le persone giuste. Quelle che tengono un coperto aggiunto a tavola, il piatto in caldo e la memoria, sempre, viva.

Elena di Sparta, di Loreta Minutilli
Baldini & Castoldi, € 17, ★★★
Ne hanno fatto la causa di tutti i mali. Una novella Pandora che scoperchiò un vaso di violenza soltanto per capriccio; solo per amore. Chi era realmente la mitica Elena? Una moglie trofeo, una vanitosa sciagurata, o forse una femminista ante litteram? In un momento storico in cui la voce delle donne ha diritto a un'eco maggiore, l'esordiente Loreta Minutilli ha dato a una famigerata femme fatale l'ultima parola. Classe 1995, laureanda in Astrofisica ma con alle spalle un diploma classico, la giovane autrice si è fatta notare al premio Calvino prestandosi alla scrittura con un rischioso lavoro d'introspezione. Può un ventiquattrenne portare il peplo, un bagaglio carico di sensi di colpa e immedesimarsi, così, in un mondo perduto cantato già da aedi e rapsodi? Sin dalle prime pagine l'operazione risulta convincente: metà umana e metà dea, splendida e impreparata al mondo, la narratrice appare una anti-eroina che impara con le cattive che la bellezza è un'arma a doppio taglio. Abusata da Teseo, andata in moglie a quel Menelao sinceramente innamorato, infine amante di Paride e Deifobo, Elena scorge nella guerra una promessa di novità. Non ha né voce in capitolo né autorità, e allora sceglie di sovvertire lo status quo accelerando i tempi del conflitto: fa un affronto al prossimo, essere libera, e scappa a Troia. Ma la reclusione non si confà alla più bella della reggia di Priamo: anche se la profetessa Cassandra le si dimostra amica e complice; anche se il laconico Ettore, l'esatto contrario del fratello, non ne sottovaluta l'intelligenza. Sotto le mura della città sono accampati Agamennone, Achille e Odisseo: per chi batte il cuore di lei, dalla parte di chi è schierata? La guerra non scoppiò per lussuria. Non c'entrarono i dardi di Cupido. Cominciò e finì in nome di una donna incuriosita dall'altra metà del mondo, che tanto perse – la nipote Ifigenia, la madre Leda, la figlia Ermione – e, per forza di cose, a tanto dovette rinunciare. Riassunto condensato di dieci anni di guerra, Elena di Sparta racconta il conflitto da una prospettiva eccezionalmente femminile: un punto di vista sì inedito, ma anche limitato. Servita e riverita, protetta, la protagonista bramava invano un ruolo d'azione. Peccato che nessuno le chiedesse un'opinione personale, che nessuno le domandasse di raccontarsi. Ci ha pensato la Minutilli, attraverso un soliloquio difficile e rigoroso, dal taglio teatrale. Scritto meravigliosamente ma senza capitoli, senza paragrafi, il romanzo non risulta di immediata lettura. Una strenua difesa, piuttosto, verso la goccia che che fece traboccare il vaso. Un esercizio stilistico di grande maniera e senza anacronismi, ma ispirato a un mito che avvince più in esametri.

10 commenti:

  1. Il primo non mi intriga, ho scelto di lasciare da parte i libri che promettono di risvegliare rimpianti a caso. Il secondo, invece, mi attira assai di più... anche se mi par di capire che pure qui si sono scordati che Elena a Troia c'è andata perché così ha voluto Afrodite, e alla fine non era neanche tanto contenta di rimanerci.

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    1. Il bello, Kate, è che qui gli dei non ci mettono lo zampino. Gli uomini, e le donne, prendono e subiscono decisioni. Peccato che la struttura fiume scoraggi un po'...

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  2. Entrambi interessanti, confesso di essere molto attratta dal primo titolo che, per storia e ambientazione, può rivelarsi uno di quei romanzi che mi piacciono tanto :)

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  3. Mi associo pure io alla preferenza per il primo - sembra avere quel vago sapore di ricordi, rimpianti, tempi andati che sveglia sempre il mio interesse.

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    1. Fra personaggi e belle citazioni, ha le carte in regola per piacerti!

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  4. Stai composta mi sa un po' di muccinata di quelle che mi potrebbero piacere. :)

    Elena di Sparta invece mi pare un po' troppo teatrale e impegnativo per i miei gusti. Meglio andare sul primo. ;)

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    1. Il primo ricorda veramente tanto il nostro cinema. Gente a tavola, vecchi segreti.
      Auguriamolo a Cosima!

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  5. Ho letto 'Stai composta' in aereo, un paio di giorni fa, e concordo con la tua opinione, una lettura introspettiva e delicata :)

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