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Ora che sono Nato, di Maurizio Fiorino. E/O Edizioni, € 16,50,
pp. 184 |
Qual
è il colmo per un bambino di nome Fortunato? Essere l'ultimogenito
in una sciagurata famiglia del sud Italia. Di comune accordo,
infatti, hanno scelto per lui un nome augurale, ma il protagonista –
il più piccolo di tre figli – non ha mai avuto esistenza
facile fra le modeste mura di casa. Il destino ha un beffardo senso
dell'ironia. La vita sembrava essere ben altra cosa prima della sua
nascita: di certo migliore. Betta e Tonio, studenti fuori sede, sono
ormai fuori dal nido. Mamma Tina si è fatta nevrotica e amareggiata,
fra misteriosi colpi della strega, diaboliche vampate di calore e
attacchi di tosse di chiara natura psicosomatica. Papà Peppe,
scaramantico ai limiti del macabro, voleva costruire un impero di
acqua e farina – un panificio ai limiti della città, con la
speranza di esportare focacce e rosette fragranti in tutto il globo
terracqueo – ma non sono bastati gli scongiuri: corna e grattate
poco possono contro il fallimento di un'attività imprenditoriale che, purtroppo, non va in porto. Gli affari andavano a gonfie vele prima
che il protagonista venisse al mondo. Si andava in vacanza, e non in
pellegrinaggio in quel di San Giovanni Rotondo. Nelle foto ci si
metteva in posa con sorrisi all'apparenza sinceri. Cos'è andato
storto? Perché i genitori dormono in camere separate, prigionieri di
una relazione ventennale intessuta di bugie, gesti di sopraffazione e
sfrontati spernacchiamenti? Perché l'affetto per Fortunato, detto
amichevolmente Nato, non è stato abbastanza intenso da rendere
l'ultimo arrivato un miracoloso collante? Al complesso di inferiorità
di un ragazzino mosso dalla consapevolezza di non essere nato da
un'autentica storia d'amore, aggiungete due segreti da fronteggiare
con l'arrivo dell'adolescenza: Non è la Rai e le hit delle
Spice Girls.
«Papà».
«Dimmi».
«Cosa
è successo dopo la mia nascita?».
«In
che senso?».
«E
come se... come se fosse sparito qualcosa».
«Dove».
«Nella
famiglia».
La
pecora nera della famiglia Goldino sogna di trasferirsi al liceo
classico e, rimasto a casa da solo, nel bel mezzo di una crisi
economica e coniugale senza diretti precedenti, ammazza la noia
canicolare rubando le gonne a fiori di Tina: le cuffie del walkman
nelle orecchie, e vai di piroette, salti e spaccate. Le lezioni di
danza, però, può frequentarle soltanto nascondendosi dietro la
scusa fittizia dei problemi di scoliosi: Billy Elliot avrebbe
carriera difficile in una regione imprecisata che, tra me e me, per
tutto il tempo ho immaginato come la Calabria di Maurizio Fiorino.
Terzo romanzo dell'autore e fotografo trapiantato a Milano – è
suo, ad esempio, il bellissimo scatto in copertina – ma primo
pubblicato con il beneplacito di un grande editore, Ora che sono
Nato è una storia di formazione
dal retrogusto autobiografico. Quello che Mine vaganti
e Dillo tu a mammà ci
hanno lasciato appena intravedere. Cosa scatta nell'animo irrequieto
di un figlio del Mezzogiorno, con uno scheletro nell'armadio a forma
di Ambra Angiolini? Omosessuale lontano dal dichiararsi, Nato
scandaglia impietosamente gli effetti collaterali delle famiglie
infelici: luoghi di manipolazione psicologica, covi tossici di
anatemi e ricatti tipici della commedia nera, sono né più né meno
che agglomerati casuali di perfetti sconosciuti. Per diventare
indipendente – e trovare il proprio posto a tavola e nel mondo
inesplorato – deve fare a meno dei Goldino, dannosi tanto insieme
quanto separatamente. Sul cammino dell'affrancamento: le estati al
Lido Aurora, dove sperimentare i primi palpiti per l'impossibile
Nello e le confidenze con Dimitri, orfano ucraino che non si vergogna
affatto di atteggiarsi a vamp del quartiere con i suoi Chupa Chups a
tema e gli anellini luccicanti; l'inimicizia con Sergio, bullo con un
futuro da guida spirituale della cristianità; un viaggio forzato in una Parigi all'ombra di Notre Dame, in cui le tragicomiche dei Goldino
raggiungo il significativo punto di non ritorno. Limpido,
divertentissimo e immediato com'è, il romanzo ha l'incomodo di un
epilogo troppo sbrigativo a minarne la compiutezza. Un'opportunità
che cala bruscamente dall'alto, una sensazione di fretta.
Forse
abbiamo tutti il nostro modo diverso di dirci che ci vogliamo bene.
La
crescita interiore di Nato avrebbe avuto bisogno di qualche capitolo in più. Lo conosciamo bambino, lo lasciamo
diciannovenne. Mi piacerebbe che tornasse a parlarci della sua
seconda vita dopo il punto fermo messo alla fine del romanzo. Vorrei
sapere cosa ha raccolto, dopo ciò che ha seminato. Come vanno gli
attacchi d'ansia e le morse allo stomaco. Come va l'amore. Se è
felice oppure no, se finalmente è più sé stesso, alle prese con
una vita su misura.
Ora che sono Nato si conferma, nonostante tutto, una commedia agrodolce su una casa senza santi in paradiso; l'apprendistato di un brutto anatroccolo che in queste pagine rischiara le ombre sinistre dei genitori, danza fra i paradossi, si appresta a rinascere crescendo.
Un toccasana, dopo lo stress della laurea e delle festività in fila indiana, una forzata reunion familiare, il freddo eccezionale di un mese di aprile sbucato direttamente dai rigori dell'inverno. Mentre la lettura di una bella storia vera, intanto, suggeriva già l'estate.
Ora che sono Nato si conferma, nonostante tutto, una commedia agrodolce su una casa senza santi in paradiso; l'apprendistato di un brutto anatroccolo che in queste pagine rischiara le ombre sinistre dei genitori, danza fra i paradossi, si appresta a rinascere crescendo.
Un toccasana, dopo lo stress della laurea e delle festività in fila indiana, una forzata reunion familiare, il freddo eccezionale di un mese di aprile sbucato direttamente dai rigori dell'inverno. Mentre la lettura di una bella storia vera, intanto, suggeriva già l'estate.
Il
mio voto: ★★★½
Il
mio consiglio musicale: Space Girls – Viva Forever
Ciao Ink, non conoscevo il romanzo, ma la storia m'intriga! :-)
RispondiEliminaContento di avertelo fatto notare, Ariel!
EliminaSembra davvero carino, anche se non rientra nella mia Confort zone :) Mi incuriosisce conoscere invece il tuo parere sul libro che hai in lettura :) Sarà anche una delle mie prossime letture :)
RispondiEliminaFinito ieri.
EliminaTutt'altro che perfetto, ma da provare. La recensione, già scritta, arriva lunedì!
Mi incuriosisce molto, credo che lo metterò in wl :)
RispondiEliminaVeramente adorabile, sì. :)
EliminaL'avevo già adocchiato su Instagram.
RispondiEliminaMa voglio capire come mai citi la mia cittadina, se NON ci vanno in vacanza XD
Moz-
Diciamo solo che Nato voleva andare agli studi di Non è la Rai, mentre mamma sperava di chiedere la grazia a Padre Pio per il panificio da inaugurare con tutti i sacri crismi? 😂
EliminaAhahaha fico :)
EliminaMoz-
Non diciamolo a Nato, però!
EliminaDico sempre di approfondire il catalogo E/O, si trovano chicche interessanti. Commedia agrodolce, racconti di formazione: sono nel mood, questo potrebbe essere il momento giusto per infilarci un libro del genere :-D
RispondiEliminaQuanto amavo sta canzone delle Spice!!!!!!!!
È il tuo pane quotidiano. Apprezzerai di sicuro. Della EO, al solito, adoro tutto.
EliminaBellissimo, di Cuomo, lo avevo letto per caso?
La "presenza" delle Spice Girls rende questo romanzo potenzialmente molto interessante. :D
RispondiEliminaAh, sì, è proprio il trionfo pop che fa per te!
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