|
Ogni tuo passo, di Alice Feeney. Nord, € 19, pp. 350 |
L'esistenza
di Aimee Sinclair è finzione scenica. Fasulle le generalità,
illusori i successi lavorativi e sentimentali. Per sua fortuna, però,
ha fatto delle bugie di cui si nutre una professione remunerativa: è
un'attrice sulla cresta dell'onda. Il suo compito, farti pendere
dalle sue labbra. Dopo un lungo apprendistato è riuscita a
soggiogare i fan, costantemente in crescita; un agente che a sorpresa
le ha proposto un provino con David Fincher in persona; il marito
giornalista, Ben, che la venera nonostante l'esagerata gelosia.
Quanto possono stare in equilibrio i castelli
di carta? Pochissimo nel mondo del cinema, fabbrica di sogni e incubi
che in fretta chiude le porte alle sue stelle splendenti. E ancora
meno nel nuovo romanzo della giallista inglese Alice Feeney, maestra
indiscussa dei tracolli coniugali e delle protagoniste inaffidabili.
Non
tutti vogliono essere qualcuno. Alcuni vogliono essere qualcun altro.
Qualche
estate fa mi aveva stregato con Ogni piccola bugia, ingegnosa
opera prima che in quanto a cattiveria rivaleggiava con L'amore bugiardo, e nel fervore generale
ci riprova con un intreccio costruito nuovamente fra passato e
presente, con una donna che ha perso il bandolo delle sue stesse matasse. Tutto ha iniziato quando Ben scompare senza lasciare traccia e
l'agente Alex Croft, poliziotta inutilmente sul piede di guerra come
previsto dal cliché, punta il dito contro quella moglie sotto i
riflettori. Prima per i successi hollywoodiani, poi per i presunti
misfatti. La violenza domestica, infatti, colpisce anche gli uomini:
era forse lei l'aguzzina del giornalista, schiaffeggiato in pubblico
in seguito a una lite al tavolo del ristorante? Lo ha ucciso? Se sì,
lo ha dimenticato per proteggere la propria sanità mentale?
Salteranno fuori corpi dalla dubbia identità, rivali in amore,
stalker a immagine e somiglianza della tormentata Aimee, mentre i
salti temporali ci condurranno implacabilmente nell'infanzia della
protagonista: lì si annidano le prime ambizioni – un paio di
inavvicinabili scarpette rosse in vetrina, come quelle indossate da
Dorothy –, i primi stratagemmi per salvarsi dal provincialismo
irlandese – lezioni di dizioni, favole da ascoltare con il
mangianastri, blockbuster anni Ottanta noleggiati in videocassetta –,
i primi crimini. La norma se sei la figlia di due spiantati
allibratori, Maggie e John, e devi imparare a difenderti con le
maniere cattive dai creditori. Inevitabile se un bel giorno sei stata
sequestrata, ripenso a tal proposito alla lettura del toccante Ellie all'improvviso, e due perfetti
sconosciuti ti hanno intimato di chiamarli mamma e papà.
Sposiamo
chi ci fa da specchio: è il nostro opposto, ma a noi sembra un
riflesso. E, se lui è un mostro, io cosa sono?
Non
si può dire che Alice Feeney sonnecchi sugli allori. Moltissimi i
colpi di scena, nonostante abbia purtroppo intuito il principale a
cento pagine dalla fine, e altrettanti i momenti da pelle d'oca. Il
vademecum di thriller così, sordidi, sanguinosi e malati fino
all'ultimo, esige figure borderline e tabù infranti. Il rischio
corso, in questo caso, è stato quello di ripetersi per paura di fare
peggio che in passato. Simile al romanzo precedente ma più
maldestro, Ogni tuo passo ripropone
con capitoli rapidi e stile accattivante – per gusto personale,
preferisco tuttavia qualche frase ad effetto in meno – scambi di
persona, doppie identità, flashback a raffica. Aveva tutte le carte
in regola per farmi suo ma, pur funzionando senza sbadigli di sorta,
rimesta nei temi caldi del successo precedente e nel classico
repertorio delle narratrici bugiarde, citando più volte sé stesso.
All'ombra di Ogni piccola bugia,
i pregi dell'uno diventano con una punta di dispiacere i difetti
dell'altro.
Torna a mentirci, Alice: irretiscici, fallo meglio e di più. Sperando che a ogni passo, a ogni romanzo, non riprenderai puntualmente a raccontarci l'ennesima storia in assonanza di donne-mantidi e relazioni pericolose.
Torna a mentirci, Alice: irretiscici, fallo meglio e di più. Sperando che a ogni passo, a ogni romanzo, non riprenderai puntualmente a raccontarci l'ennesima storia in assonanza di donne-mantidi e relazioni pericolose.
Il
mio voto: ★★★
Il
mio consiglio musicale: Doris Day – Perhaps, Perhaps, Perhaps
Pensavo si trattasse di una lettura più intrigante e coinvolgente. Dal tuo voto non si spera di incappare chissà in quale caso letterario 😅
RispondiEliminaNon so, sono indecisa 😊
Se non hai letto il precedente, punta intanto a quello!
EliminaCome genere e storia ci siamo, se però non ne vale la pena, do spazio a thriller più coinvolgenti :)
RispondiEliminaBuon pomeriggio ;-)
Sicuramente, se cerchi bene, c'è di meglio in giro. Ma anche di peggio.
EliminaPensavo fosse più interessante dalla trama...
RispondiEliminaInteressante lo è, fino alla fine, sorprendente a tratti, ma ha lasciato pochino...
EliminaCiao Michele,
RispondiEliminaNon conoscendo questa autrice e visto quanto hai scritto, inizio dal suo primo "Ogni piccola bugia".
Grazie della dritta 😁 Marina
Ma ciao, Marina!
EliminaQuello leggilo, di recente è uscito anche in edizione Tea. 😁
Letto e adorato "Ogni piccola bugia" ma ho sentito altri pareri tiepidi su questo suo nuovo lavoro, perciò direi che passo e serenamente attendo il prossimo
RispondiEliminaStefi
Meglio, Stefi, anche se c'è del buono qui e lì!
EliminaNo che peccato ancora non ho letto niente di questa autrice ma il libro mi ispirava tanto... se dici così allora meglio leggere uno dei primi prima giusto?
RispondiElimina