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L'ultima notte della nostra vita, di Adam Silvera. HotSpot, €
16, pp. 354 |
Cosa
faresti se nel giorno fatidico la chiamata di un apposito call center
ti annunciasse che hai le ore contate? In un futuro non troppo
lontano, in cui tutto e tutti hanno una data di scadenza, non
esisteranno più lutti lancinanti e lasciti insoluti. La morte, che
sia quieta oppure virulenta, ama annunciarsi con ventiquattrore di
preavviso. Fra i malcapitati ci sono Mateo e Ruben. Che hanno
diciotto anni e, all'inizio, pensano a un bug, a un errore del
sistema. Non si è forse immortali a quell'età? La telefonata dei
piani alti, spiccia e senz'anima, li sorprende mentre badano a
tutt'altro. Il primo, rintanato in camera, ammazza il tempo giocando
ai videogiochi fino a tardi – ignaro che sarà il tempo, in
giornata, ad ammazzare lui. Il secondo, orfano attaccabrighe ospitato
in casa famiglia, riempie di botte il fidanzato dell'ex ragazza.
Lasciano tutto come sta – anche se i guai di Ruben, no, non
vogliono abbandonarlo – e benché l'idea della mortalità faccia
paura vanno a vivere. Qualsiasi cosa comporti. Dappertutto, trappole
letali e grandi opportunità. Meglio guardare a destra e a sinistra
prima di attraversare, preferire le scale all'ascensore, lasciarsi
alle spalle l'uscio e affrontare la notte. Con i suoi misteri, con le
sue promesse. Forte di uno spunto elettrizzante e angoscioso insieme,
nonostante una certa somiglianza con il peggio riuscito Deathdate, Adam Silvera e i suoi
personaggi cercano l'eterno nelle piccole cose e l'immortalità in
una passeggiata al chiaro di luna.
Non
importa quante volte guardiamo da entrambi i lati per attraversare la
strada. Non importa se non ci buttiamo col paracadute per non correre
rischi, anche se così non avremo mai l'occasione di volare come i
miei supereroi preferiti. Non importa se teniamo la testa bassa
quando passiamo accanto a una gang in un quartiere malfamato. Non
importa come scegliamo di vivere, alla fine moriamo entrambi.
Mateo
è solo al mondo, Ruben è talmente nei pasticci da dover salutare la
sua cricca prima del previsto: sono perfetti sconosciuti ma, galeotta
una app che abbina in extremis persone spaiate, diventano migliori (e
ultimi) amici. Si spronano a vicenda, hanno cura l'uno dell'altro.
Sperano fermamente di essere l'eccezione alla regola. Sinceri fino
alla fine, come capita fra condannati a morte, squarciano il cuore
del lettore lì dove la scrittura semplicistica di Silvera potrebbe
lasciare insoddisfatti. Si innamorano, essendo un romanzo cupo ma pur
sempre a tinte arcobaleno, e non c'è niente di forzato nello
svelamento della loro sessualità. Il nevrotico Mateo ha passato
l'adolescenza a nascondersi per non fare outing. Il padre e la
migliore amica, Lidia, eppure lo avrebbero accettato a braccia
aperte. Ora che il genitore giace in coma da settimane e l'amica
piange in anticipo la sua dipartita, dove trovare lo spazio e il
tempo per mettersi l'anima in pace? Ruben, sopravvissuto
all'annegamento della sua intera famiglia, vive invece con
naturalezza la propria natura: dichiaratamente bisessuale,
coraggiosissimo su carta, in realtà nelle foto in bianco e nero su
Instagram confessa i contro di una vita tutt'altro che rose e fiori.
Credono nel destino? L'aldilà per loro è un cinema, un'isola sulle
nuvole, oppure non esiste? Moriranno entrambi, il titolo originale lo
mette in chiaro a priori, ma in un conto alla rovescia di 350 pagine
bisogna scoprire come. La loro amicizia forse li grazierà, forse li
ucciderà. Nel dubbio se ne vanno a passeggio nella New York delle
commedie di Woody Allen e degli attentati terroristici, fra feste in
metropolitana, esperienze virtuali, case di Lego, canzoni al karaoke
e libri regalati al primo passante.
Rufus
ha fatto così tanto per me, e io voglio aiutarlo ad affrontare i
suoi demoni; solo che non possiamo sfoderare spade di fuoco o croci
che diventano pugnali da lancio come in un libro fantasy. La sua
compagnia mi è stata d'aiuto e forse la mia lo aiuterà a guarire le
ferite del suo cuore. Dodici ore fa ho ricevuto la telefonata che mi
diceva che sarei morto oggi, e sono più vivo adesso che allora.
Nello
stile errabondo del Sole è anche uno stella,
young adult che colgo l'occasione per consigliarvi dal nuovo,
L'ultima notte della nostra vita
si frantuma senza che ce ne sia bisogno in una molteplicità di punti
di vista e microstorie. Qualcuno dei Decker asseconda la chiamata,
qualcuno si oppone, qualcuno impazzisce. C'è chi lotta e chi
abbraccia l'imponderabile, c'è chi vive fino all'ultimo minuto e chi
muore ripiegato su sé stesso. In una società alla Black
Mirror anche il voyeurismo dei
social si è adeguato in fretta: i predestinati si suicidano per
sfida, gli scommettitori online puntano su chi spirerà nella maniera
più originale, le giornaliste in cerca di scoop fanno l'errore di
perdere di vista il nocciolo della questione. Adam Silvera ci scrive
sopra un romanzo dolcissimo e spietato, che non rimanda a domani
dolori e gropponi amari. Sono concentrati qui, in una storia lunga
una sfida contro sé stessi. Si confida, eppure, in un colpo di scena
per questi due protagonisti adorabili e complici. Invano? Mettete in
conto palpiti e lacrime, i vostri migliori sorrisi amari e uno stile
senza infamia né lode che non sta al passo con questi due eroi
sempre a zonzo, sempre vitali, anche se era difficile. Se non
indimenticabile, l'autore sa comunque rendere speciale il loro
congedo. Raccontandoci tutti i modi per morire e, soprattutto,
qualcuno per vivere.
Il
mio voto: ★★★½
Il
mio consiglio musicale: Elton John – I'm Still Standing
A me è piaciuto veramente tanto, anche perché è arrivato al momento giusto :D
RispondiEliminaPiaciuto anche a me, ma la piattezza della scrittura mi ha fatto storcere il naso.
EliminaMi ispira un sacco questo libro!
RispondiEliminaQuindi dici che Il sole è anche una stella, merita? L'avevo un po' snobbato quando era uscito
Io lo avevo adorato, davvero.
EliminaStesso mio voto, per fortuna Silvera scrive in modo molto semplice o la storia mi avrebbe fatta a pezzi. La sola idea di un servizio che ti annuncia la tua fine... ansiaaaaaa!!!
RispondiEliminaQuando uno stile è semplice, però, quando è sciatto? Nel dubbio, a differenza della storia che racconta, Silvera scrittore non mi ha convinto granché.
EliminaLa prima citazione è stupenda e ovviamente mi hai fatto venire voglia di leggerlo :-)
RispondiEliminaTetro ma con leggerezza. Ti piacerà!
EliminaLeggendo parecchio fantasy, trovo che ci sia qualcosa di mooooolto familiare nelle premessa della trama... ma a quanto pare l'esecuzione è originale e coinvolgente, quindi si tratta sicuramente di un peccato veniale! Ci farò un pensierino! ;)
RispondiEliminaNiente di nuovo, no, ma due personaggi adorabili fanno miracoli!
EliminaSto sentendo tanto parlare di questo romanzo e devo ammettere che mi incuriosisce molto. Sarà il primo libro che leggerò di Silvera :)
RispondiEliminaP.S: Vorrei recuperare anche Il sole è anche una stella
Penso non ne siano stati tradotti altri da noi, ma potrei sbagliarmi. :)
EliminaSembra una storia davvero bella. Però non nascondo che la piattezza dello stile di scrittura mi ha fatto storcere un pó il naso 🙄
RispondiEliminaEssendo uno YA, dai, ci sta...
Eliminalo vedo ovunque e mi sa che a questo punto lo aggiungo alla wishlist. L'unica cosa che mi frena un pochino è lo stile dell'autore: ho paura che la storia non possa conquistarmi come vorrei..
RispondiEliminaNon c'è rischio, te lo assicuro, la storia entra subito nel cuore.
EliminaMa, leggendo ormai di rado YA, la scrittura così soft e basica mi è parsa troppo elementare.
L'idea iniziale è da versione call center di The Ring. :)
RispondiEliminaIl resto sembra poi parecchio più young adult che horror, quindi potrebbe piacermi...
Un film ci starebbe tutto!
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