sabato 23 gennaio 2016

Recensione a basso costo: Te lo dico sottovoce, di Lucrezia Scali

Avrai una vita piena di belle cose, alcune talmente grandi che penserai di non meritarle. Cerca di essere felice ogni giorno della tua vita, e non credere mai che una cattiva notizia possa strapparti di mano quella felicità. Accetta ciò che viene e sorridi, perché sei viva.

Titolo: Te lo dico sottovoce
Autrice: Lucrezia Scali
Editore: Newton Compton
Prezzo: € 9,90
Numero di pagine: 281
Sinossi: Mia ha trent’anni, un passato che preferisce non ricordare e una famiglia da cui cerca di tenersi alla larga. Meglio stare lontano dalle frecciatine della sorella e da una madre invadente che le organizza appuntamenti al buio… Di notte sogna il principe azzurro, ma la mattina si sveglia accanto a Bubu, un meticcio con le orecchie cadenti e il pelo morbido. La sua passione sono gli animali e infatti, oltre a gestire una delle cliniche veterinarie più conosciute di Torino, Mia sta per realizzare un progetto a cui tiene moltissimo: restituire il sorriso ai bambini in ospedale attraverso la pet therapy. Il grande amore romantico, però, non sembra proprio voler arrivare nella sua vita. O almeno, così pensa Mia, prima di conoscere Alberto, un medico affascinante, e Diego, un ragazzo sfuggente che si è appena trasferito a Torino dalla Puglia. Cupido sta finalmente per scagliare la sua freccia: riuscirà a colpire la persona giusta per il cuore di Mia?
                                                La recensione
Sul blog, ho ormai un filone di recensioni che iniziano così: quanto è difficile parlare del romanzo di una persona che conosci? La risposta, scritta e riscritta recensione dopo recensione, è sempre la stessa, e la tengono bene a mente colleghi blogger e autori pubblicati: difficilissimo. Colleghi blogger e autori pubblicati, appunto. E se il collega blogger, d'un tratto passato dall'altra parte, fosse lui stesso l'oggetto del tuo prossimo post? Che ci crediate oppure no, la situazione appare meno stressante del previsto. Noi blogger – grande famiglia – sappiamo. Abbiamo confidenza con i musi lunghi degli scrittori che non prendono al meglio le critiche, gli anonimi commenti di protesta e le occhiate storte. Mi piace credere, e spessissimo è stato così, che chi è (o comunque è stato) parte del mondo in miniatura della critica indipendente, scopertosi finalmente scrittore, si comporterebbe con maggiore leggerezza. Figuriamoci se l'autrice, Lucrezia Scali, è una ragazza con cui scambi messaggi in chat e commenti a fantasia da anni e anni. Facciamo quattro. Lo stress è ridotto al minimo – anche se l'ansia da prestazione di lei sarà doppia, nel frattempo – e, man mano, ti senti libero di aggiornarla su come procede la lettura, su cosa va e su cosa non va. Mamma di Il libro che pulsa, morto e rinato dalle sue ceneri, e di un nuovo sito su misura, Lucrezia è un'amica di penna carinissima, simpatica e solare, con cui condivido innumerevoli titoli in comune sul comodino, i contatti degli uffici stampa – come con le figurine, “questo ce l'ho e questo mi manca” -, un umorismo nero che risulta sconveniente ai più. E lei ha condiviso con me, più di un anno fa, le prime pagine di Te lo dico sottovoce. Mi ha chiesto opinioni sincere sulla copertina originale e, a un mese dalla pubblicazione su Amazon, proprio quando avevo trovato il giusto stato d'animo per conoscere gli amori e le passioni di Mia, mi ha contattato per dirmi di non affrettarmi, di non leggerlo ancora – lei, oltretutto, ne sa qualcosa di allergia al Kindle. Te lo dico sottovoce, di lì a qualche tempo, avrei potuto acquistarlo in libreria: la Newton Compton, che scommette spesso, e per me anche un po' troppo, sugli autori autopubblicati, aveva scommesso proprio su Lucrezia. Per me, la ragazza a cui va a genio il politicamente scorretto e la collezionista compulsiva di Neri Pozza; compagna di Luca e padroncina di Bubu, un cucciolone affettuoso che peserà all'incirca quanto il sottoscritto. 
Sono felice di incrociarla in libreria, quando sono in giro, e il suo successo – oltre al fortunato salto, infatti, anche un posto d'onore sul podio dei romanzi più venduti – mi rende molto orgoglioso. Questo, forse, non lo sa. Sa, però, che il romance non è il mio pane quotidiano e, scherzando, si era detta pronta al massacro. Pur volendo, però, come massacrare un romanzo carino e delicato come il suo Te lo dico sottovoce, che non ha particolari picchi, ma neanche imperdonabili errori? Quelle che sono per me pecche – l'accenno di triangolo amoroso, i protagonisti dal vissuto doloroso, qualche stilema televisivo di troppo – costituiscono, immagino, l'abc dei romanzi sentimentali. Il galante ma noioso chirurgo avrà un non so che del Dottor Stranamore; il misterioso vicino di casa, invece, il distintivo e il fascino meridionale di Calcaterra; le famiglie, ricche ma inospitali, non saranno, sul finale, quel sembrano. Per fortuna, tra Alberto e Diego, pecora nera all'interno di una famiglia altoborghese, c'è Mia. Veterinaria, lavora con i suoi amici a quattro zampe e due litigiosi innamorati – Fiamma e Antonio – in una clinica sulle colline torinesi. Ammucchia pile di libri, si muove nel ricordo dolcissimo dei suoi nonni e in una villetta da ristrutturare, divide la casa con un meticcio che porta tanto buonumore, e tanti peli, tra la camera da letto e la cucina. 
Perennemente indecisa e maestra di pasticci come le eroine degli chick lit di ogni dove, ha però dalla sua la passione per la natura e il sogno di far del bene a chi ne ha bisogno. Mente e cuore di un'iniziativa che porta i cuccioli in corsia, sperimenta su piccoli pazienti i benesseri della pet therapy – risultati garantiti, l'ho sempre pensato – e non pensa granché all'amore. Cupido, come vi ho anticipato, ha in serbo altri piani. Che siano imprevedibili oppure no, ci rilassiamo nell'osservare succedere l'inevitabile; e ci torna il sorriso. La vicenda è scorrevole, il romanzo è ben scritto. La personalità di Lucrezia è in Mia, nei dettagli, nell'ironia che non dà peso eccessivo ai languori. Nota dolente, giusto la parentesi giudiziaria che si apre sul finire: un personaggio che ricopre il ruolo di antagonista, moventi surreali. Quella parte, per me poco coerente con i toni generali, è l'unica che avrei messo sottosopra. Il resto, sono le ingenuità di chi muove i primi passi in un ambiente estraneo e gli immancabili colpi di cuore della narrativa rosa. Lucrezia, dunque, firma un'opera prima in cui si scorgono ampi margini di miglioramento, per il futuro, e in cui la scrittura, attenta e pregnante, saprà darle migliori meriti con storie migliori. Te lo dico sottovoce, trampolino di lancio, lascia ben sperare, ma è nella norma. Il mio commento a caldo è stato: la prossima volta, Lucrezia, voglio un libro che mi faccia dire: disgraziato, hai fatto male a non leggermi l'anno scorso, a rimandare. I romanzi sono desideri (o erano i sogni?) e lei meriterebbe di desiderare qualcosa di più. 
Per Lucrezia, allora, l'augurio vero di sogni più grandi.
Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Annalisa – Una finestra tra le stelle

31 commenti:

  1. una recensione onesta e chiara come questa non può che essere apprezzata!" non l'ho ancora letto, ma sono curiosa, per il resto, come te, faccio i miei più cari in bocca al lupo a Lucrezia, da lettrice e da bookblogger <3

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  2. Come sempre la tua recensione va dritto al punto.. curiosa di leggerlo!

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    1. Grazie, Cristina! Passerò a leggerti, per sapere come l'hai trovato.

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  3. Lessi il libro praticamente in anteprima nella versione self. Io come te generalmente scappo dal genere in questione e Lucrezia lo sapeva ma, questa è maturità, mi chiese di leggerlo e parlarne con onestà. Rileggerò la versione newton,che ho comprato la scorsa settimana, per vedere come la pubblicazione con una casa editrice abbia cambiato il lavoro. In generale la penso esattamente come te, le feci anche quel l'appunto sulla parte giudiziaria che - si sa - tu e io amiamo gialli e affini quindi non potevamo non notarla. Quello che io ho trovato di diverso in questo caso rispetto a molti libri di autori emergenti è una scrittura già matura (sulle storie ci lavorerà col tempo e con l'esperienza) con una capacità di scendere nel dettaglio non esagerata e una buona dose di ironia! Da questo il mio mezzo punto in più rispetto al tuogiudizio! La cosa che però mi azzardai a dirle fu che gli amanti del genere lo avrebbero adorato e a quanto pare non mi sbagliavo! Felicissima anche io di trovarla nelle vetrine e di stressare ogni volta mio marito dicendogli: "guardaaaaaa, il libro di Lucrezia!!!". Sono soddisfazioni!!! Evviva lo " scambio di figurine " tra blogger! ;)

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    1. Al mezzo punto in più, ti dico la verità, non ci ho proprio pensato. Come Lucrezia sa già, l'ho trovato scorrevole e piacevole, ma gli manca quel non so che. Concordo sulla scrittura matura - ma una gran lettrice come lei ha tanti assi nella manica - e vedrai che la questione giudiziaria, nella versione Newton, la troverai snellita. A me, ecco, non è piaciuto il motivo del processo: mi è sembrato un po' buttato lì. Comunque, l'incoraggiamento è d'obbligo e spero che il prossimo non sia un romance-romance. Altrimenti gli amanti del genere lo ameranno senza riserva, e io un po' meno. ;)

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    2. Ahahaha forse mi sono spiegata male! Non intendevo che dovessi dargli mezzo punto in più eh! Stavo solo raccontando i miei pensieri relativi alla lettura!
      Anche io mi aspetto altro dal prossimo!!! ;)

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    3. Ma sì, avevo capito e, non appena me l'hai scritto, ci ho pensato su e ti ho detto perché non mi sono sbilanciato più di tanto ^^

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  4. Tanto di cappello alla tua capacità di essere onesto con tanta delicatezza, non è cosa comune. Anch'io non sono propriamente amante del genere, ma leggerò il libro di Lucrezia (aggiudicato in un giveaway), che per me parte già avvantaggiata: la sua protagonista non è una libraia, e neanche un'avvocatessa rampante. Veterinaria. Fuori da ogni cliclè, è già una bella novità!

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  5. Concordo con te, tranne sulla parte del processo che non m'è sembrata malaccio, forse perché ho letto la versione self; il cartaceo non sono riuscita ancora ad acquistarlo. Lucrezia ha tanto potenziale, pian piano riuscirà ad esprimerlo, ne sono sicura anch'io: ad esempio è riuscita a farmi stare simpatico un cane, roba da non credere per me che mi sono sempre sentita più affine ai gatti, non è mica poco!

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    1. Bubu è simpaticissimo, ma io già di mio amo i cani - e anche i gatti, da quando c'è Ciro in casa. Però, oh, la parte del processo per me era davvero da rivedere e sostituire: il crossover con Forum l'ho bocciato senza pietà. :-D

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Ti ringrazio, Alice. E, mi ripeto, ho molta fiducia nei blogger: anche tu mi dici che, effettivamente, sanno/sappiamo prenderla con maggiore diplomazia. :)

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    2. Peccato, mi trovo a dover cambiare opinione. Non sulla tua recensione eh! Quella rimane invariata: equilibrata, diplomatica, dettagliata. Molto bravo, come sempre. :)

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    3. Ah? Peccato, sì. Ma grazie ancora a te. ;)

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  7. Mi ispira molto. In realtà lo ho preso e doveva arrivarmi settimana scorsa. Il fatto che non sia ancora arrivato mi preoccupa :/

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  8. Ciao Michele! Le tue recensioni hanno sempre qualcosa in più rispetto alle altre, c'è la vita dentro :-)
    Io al libro di Lucrezia ho dato un quattro (meritato), perchè con la storia che ha scritto mi ha fatto battere il cuore,(romanticona io), mi ha fatto commuovere e con la sua delicata ironia sorridere, per non parlare di quel pizzico di erotismo accattivante.
    E' vero, non ci sono stati grandi colpi, ma l'ho letto così volentieri, è stato così piacevole che ho volutamente ascoltato solo l'istinto nel recensirlo, senza addentrarmi in un'analisi più dettagliata e poi io per Diego mollerei tutto!!!! Lucrezia? Se Diego esiste quando vengo a Torino me lo presenti? ;-)

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    1. Ti ringrazio, Cuore, sei sempre gentilissima!
      Ricordo la tua recensione, infatti, e non metto in dubbio che fosse molto, molto sentita. Io che romanticone non sono e, soprattutto, che il romance non lo leggo, mi sono lasciato meno catturare e l'ho letto, qui e lì, con occhio critico. Anche perché so che Lucrezia è prontissima agli appunti, in generale. Chissà se è altrettanto pronta a presentarti Diego. Tra l'altro, come le ho scritto, non sai quanto abbia trovato imbarazzante, conoscendola, leggere la scena d'amore tra Mia e Diego. :-D

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  9. Concordo con il giudizio di Tessa, relativamente alla tua recensione. Purtroppo non è il tipo di libro che mi sento di leggere, ma lo acquisterò per la biblioteca. Sono sicura che le mie utenti sapranno dargli il giusto rilievo.
    Ciao da Lea

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    1. Perfetto, Lea!
      Ps. Solo ora mi sono unito al tuo blog. Sono sbadatissimo!

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  10. Libro ancora da iniziare. Recensione sincera, diretta e sommariamente positiva. Un grosso "in bocca al lupo" a Lucrezia!
    Ciao Mr Ink!

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  11. Seguo Lucrezia da tempo e, per quanto questo libro sembri dolce e carino, non mi ispira granché ^^"

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  12. Lo sto leggendo in ebook in questi giorni! Anche io non sono una patita del romanzo rosa, ma per Lucrezia ho fatto un'eccezione e devo dire che mi sto divertendo! Ogni tanto un pò di leggerezza non guasta :P
    Un abbraccio Maria

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  13. Non è nemmeno il mio genere preferito ma sono felice per lei e quindi lo comprerò ugualmente! ;)

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  14. Generalmente ho sempre molto da ridire su questo genere di storia, però dal momento che mi è stato inviato proverò a leggerlo, chissà che non mi sorprenda.

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