Titolo:
Niceville
Autore:
Carsten Stroud
Editore:
Longanesi
Numero
di pagine: 412
Prezzo:
€ 16,40
Sinossi:
Benvenuti a Niceville. una piccola cittadina del Sud degli Stati
Uniti, circondata dal verde delle colline, popolata di alberi e di
antiche ville coloniali... E abitata dal male. Nelle sue strade
deserte, illuminate dalla luce seppiata del pomeriggio che inonda
prati perfettamente curati, da anni ormai troppa gente sparisce nel
nulla. Come Rainey Teague, di appena dieci anni, che la madre aspetta
invano di veder spuntare lungo il vialetto di casa, strascicando i
piedi come ogni giorno dopo la scuola. Quando scatta l'allarme della
sua scomparsa, la polizia si mobilita in massa, anche se non c'è
nessun indizio da seguire. O quasi. Perché a Niceville ogni famiglia
nasconde un segreto. La scomparsa di Rainey è soltanto il primo
anello di una catena di avvenimenti che nel giro di sole trentasei
ore travolgeranno la vita di molte persone. Soprattutto quella di
Nick Kavanaugh, un poliziotto con un lato oscuro, e di sua moglie
Kate, appartenente a una delle più antiche famiglie di Niceville.
Una realtà agghiacciante sta per riemergere, e nessuno può far
nulla per impedirlo. Perché a Niceville niente rimane sepolto per
sempre.
La recensione
Ha
affascinato tutti e subito. Me compreso.
E'
giunto tra le mani degli editori stranieri, con quell'aura di
fascino, mistero a ambiguità che caratterizza l'arrivo in sala delle
pellicole più attese. Le stesse che sono reputate poco adatte ai
deboli di cuore e che, secondo massicce campagne pubblicitarie,
suscitano attacchi d'ansia negli spettatori e delirati visioni nei
pochi che osano guardarli senza il volto completamente nascosto tra
le mani. Durante
la fiera del libro di Francoforte, un autore misterioso inviò pochi
capitoli del suo manoscritto inedito agli editori di mezzo mondo.
Lucido, dettagliato, secco e cinematografico, il suo stile ricordava
il miglior King e i primi capitoli di quel romanzo ancora senza nome
facevano gridare al miracolo: un bambino innocente inghiottito dal
mistero della sua stessa città, una rapina in banca e un sanguinoso
inseguimento, un processo scandito con una professionalità e una
competenza da fare invidia all'ultimo successo di John Grisham. Vi
dico la verità, io per primo ho pensato si trattasse di una leggenda
metropolitana, al pari di quella da cui sembrano usciti alcuni dei
fantasmi che popolano questo enigmatico Niceville. E, invece,
a lettura terminata, riconosco che probabilmente, nei loro panni,
avrei fatto la stessa identica cosa. I
primi capitoli sono scritti in modo magistrale, veramente di un altro
livello rispetto alle letture al quale il lettore medio è abituato.
Non sono capitoli. Sono vere e proprie scene di un film. Un
attenzione maniacale per i dettagli, una congerie di personaggi di
cui vengono intessute carte d'identità e antichi alberi genealogici,
un'algida eleganza unita a un caloroso gusto pulp anni '70. Li
vediamo chiaramente: il piccolo Rainey Teague con il naso schiacciato
contro la ricca vetrina del negozio d'antiquariato del signor
Moochie, i poveri genitori affranti dalla sua inspiegabile scomparsa,
i soldi sporchi e la violenza di tre “cattivi tenenti”, i vani
tentativi del meschino Bock di riprendersi una famiglia che ha
coperto di lividi e cattiveria. In quei tre capitoli iniziali, in
quelle 60 pagine, impariamo a conoscerli pian piano e a cercare un
legame tra quelle figure tanto diverse. Poi, come il piccolo Rainey,
scompaiono tutti o quasi, risucchiati nel nero di un torrente torbido
di comprimari e avvenimenti che ce li restituisce a capitoli alterni. Fili
di una tela fragile e intricata, si intrecciano e si incontrano o,
spezzati, cadono sul fondo di un armadio, più labirintico di quello
di C.S Lewis, che ospita acari, ragnatele e scheletri scricchiolanti.
Gli scheletri e le ossa che gli abitanti di Niceville tengono
nascosti sotto il letto e nei loro guardaroba, nella loro coscienza
sporca e nel passato delle loro famiglie. Sulla
copertina del libro, il nome di uno scrittore paragonato già ai
migliori.
Un titolo sornione e cinico, che ci prende in giro con
villette a schiera, barbecue in giardini curati e rapporti tra buoni
vicini.
Uno sguardo sull'angolo di una cittadina di provincia, da un
cui tombino, con un pizzico di fantasia, immaginiamo escano i lunghi
artigli del pagliaccio IT, incubo della ridente Derry. I
paragoni con i capolavori del Re sono inevitabili, ma i confronti
lasciano il tempo che trovano. I punti di partenza appaiono simili,
le idee di base – così tremendamente giuste e d'impatto – le
stesse, ma l'andamento del romanzo rivela una diversa volontà di
Stroud. Una volontà che, francamente, non sono ancora riuscito a
mettere a fuoco. Ha in mano le sorti di un'infinità di personaggi
che - con i loro nomi impronunciabili e i loro fitti segreti – sono
la piccola maledizione di ogni lettore e, esperto tessitore, l'autore
si diverte a muovere l'ago come se lavorasse a un quadro di Pollock o
Picasso e non ad una ghost story che, forse forse, abbiamo già
letto. Quale
forza arcana si nasconde dietro le sparizioni di una cittadina da
cartolina? Quale odio fa ribollire le acque del profondo e gelido
Crater Sink? Le risposte, in una casa piena di specchi, in una
fattoria ferma ai primi del novecento, tra i rami di un albero
genealogico senza fine e con radici che arrivano fino al cuore
rovente dell'inferno. Risposte che non avremo mai, in un thriller
molto complesso che - tra le brighe familiari di Dallas,
le vendette trasversali di Mucchio d'ossa e
Tarantino e il grottesco umorismo di Bed Time –
ci nega la soddisfazione di un epilogo soddisfacente. Perfido fino
alla fine.
La
perfezione non esiste, eppure, a livello formale, il romanzo vi è
molto vicino. Nessuna sbavatura, nessun eccesso e, grazie all'ottima
traduzione ad opera di Michele Fiume, risuona come una maledizione
non interrotta nemmeno dal più piccolo refuso (mi sento di fare
giusto un appunto per il font leggermente piccolo). Impeccabile.
Non
ho capito, tuttavia, dove sia voluto andare a parare l'autore. Le sue
intenzioni sono le migliori, ma il fine ultimo di tanto rumore rimane
un'incognita. Se, come in Shakespeare, sia per nulla, è da vedere
nei volumi successivi che chiuderanno questa trilogia da brivido.
Leggendolo, sono stato preso da una frenesia e da una curiosità
crescente ad ogni pagina, nonostante temessi non poco i troppi
personaggi e i lunghi capitoli che, fortunatamente, si vanno facendo
sempre più svelti e morbosamente belli. Inoltre, altra scelta molto
mirata dell'autore, è quella di dare un titolo ad ognuno di essi: semplice e
descrittivo, ma utile per suggerire il punto di vista di quale dei
personaggi ci guiderà nell'ennesima bolgia infernale urbana. Il
problema maggiore è uno. Lì dove King impiega un romanzo, o
addirittura un racconto breve inserito all'interno di una vasta
antologia, per sciogliere dubbi e per spaventare come solo lui sa
fare, Carsten Stroud ne impiega tre. Una volta finito, ci vorrebbero
disperatamente gli altri libri a portata di mano. Infatti, ho la
sensazione che di una trama così dettagliata, tra anni o
semplicemente mesi, in caso la pubblicazione dovesse ritardare (e questo è il
caso del seguito di Il passaggio,
di Justin Cronin), non rimarrà un ricordo particolarmente vivido. E
l'approccio con i sequel - The Homecoming e
The Departure -
anziché entusiasmante, potrebbe essere un mezzo disastro..
Il
mio voto: ★★★
Il
mio consiglio musicale: Marilyn Manson - Sweet Dreams
Visto che è un horror non lo leggerò :-) Sono abbastanza fifona e comunque non ho l'età per leggere libri di questo genere ^^
RispondiEliminaIo li ho cominciati a leggere che ero piccolissimo :) Per un approccio più piacevole col genere, ti consiglierei di partire comunque da qualcosa di diverso :)
Elimina"Il pargolo di King" in realtà non è che un unghia del Re? Va beh, proverò comunque a dargli una possibilità!
RispondiEliminaRecensione stupenda :)
Grazie mille, Puccintella! :) A Stroud non manca davvero la maestria, ma spero che prossimamente sviluppi la storia in maniera più... bho, lucida! :D
EliminaIo sono incuriosita tantissimo da questo libro e vorrei tanto prenderlo!!
RispondiEliminaFammi sapere come ti sembra, mi raccomando :)
Eliminapremio per te sul mio blog http://monica-booksland.blogspot.it/2012/11/premio-unia.html
RispondiEliminami hai proprio incuriosito...tanto per cambiare XD
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