Essere
morti è semplice... Essere non – morti un po' meno!
Titolo:
Gli zombi non piangono
Autore:
Rusty Fischer
Editore:
Giunti Y
Prezzo:
€ 12,00
Numero
di pagine: 363
Sinossi:
Maddy Swift è una studentessa normalissima e un po’ imbranata,
frequenta il liceo della tranquilla cittadina di Barracuda Bay e ha
una cotta per il nuovo ragazzo della scuola. La sera in cui Stamp
finalmente la invita a una festa è anche quella in cui la sua vita
cambierà per sempre. Perché è il suo primo fantastico
appuntamento? Non esattamente. Quando Maddy, tutta agghindata, esce
di casa, fuori piove a dirotto. Non trova la strada per raggiungere
la festa e proprio quando crede di essere arrivata a destinazione
viene colpita in pieno da un fulmine. Al risveglio, si trova con la
faccia in una pozzanghera, stordita e completamente inzaccherata. Ma
il fango è l’ultimo dei suoi problemi. Sono quel buco fumante
sulla testa, il cuore che non batte più e i polmoni che non
funzionano a farle sorgere qualche sospetto. Scopre con raccapriccio
di essersi trasformata in una delle creature che più la spaventano:
una morta vivente. E che la sua urgenza più impellente è mangiare
immediatamente un cervello fresco, se vuole evitare il poco attraente
processo di putrefazione. Aiutata da due compagni zombi, Maddy non
solo imparerà a gestire la sua nuova identità, ma anche a difendere
se stessa, il suo amore e tutta Barracuda Bay dallo
Zombi Armageddon. Un’esilarante commedia horror che rivisita tutti i triti stereotipi sugli zombi.
Zombi Armageddon. Un’esilarante commedia horror che rivisita tutti i triti stereotipi sugli zombi.
La
recensione
Non
ci sono libri destinati a piacere a tutti. Finché i romanzi saranno
rivolti a un determinato pubblico o avranno lo scopo di parlare a
lettori con modi di sentire diversi dal nostro, accumuleranno
critiche e applausi. Successi e dissensi. Divideranno.
I
grandi classici susciteranno quasi sempre più sbadigli che emozioni
nei più giovani; gli young adult di ultima generazione, invece,
saranno spesso liquidati superficialmente dai più seriosi. Non
esiste il bello per antonomasia o un capolavoro che sia
universalmente riconosciuto. Nessun romanzo fa eccezione. O quasi.
Ci
sono, infatti, libri talmente carini che non lasciano dubbi o spazio
per critiche di nessun tipo. Sono troppi i sorrisi divertiti che
regalano per strapparci dalle labbra note di disapprovazione. Mettono
d'accordo tutti, con una leggerezza che non li porta all'eccellenza,
ma che li lascia comodamente sospesi sull'apice di un'appagante
sufficienza. Gli
zombi non piangono appartiene esattamente a questa categoria.
Date un'occhiata alle recensioni dei miei colleghi e ai commenti che
spopolano sul web: capirete di certo cosa voglio dire. Parlandone non
si può rimanere seri. Non si può fare un bilancio matematico di
pregi e difetti, né mettere alla berlina i piccoli nei che ne
costellano il volto pallido ed emaciato, ma incredibilmente
simpatico. E' un irresistibile moto di simpatia, infatti, quello che
ispira sin dalla prima occhiata. Un font pieno di orpelli gotici, il
rimando a un atteso ballo di fine anno in cui vivere da re e regine
per una notte, il sorriso vispo e vitale di una ragazza senza più
vita. Tra le tante creature modaiole e fashion che popolano l'urban
fantasy e i sogni adolescenziali delle diciassettenne di oggi, Maddy
ha la sfortuna di risvegliarsi nei panni delle meno sexy tra tutte.
Gli zombi! Bavosi, flaccidi, decadenti e affamati di cervello, sono
il passatempo ideale per una serata sul divano di amici che cercano
risate e spavento, ma non sono seriamente il massimo dell'aspirazione
per una ragazza che, alla soglia di una cotta colossale, si sveglia
con la pelle grigiastra, i capelli che puzzano di bruciato, un buco
senza fondo sulla testa e un futuro da “infelice e contenta” non
– morta davanti. Che rabbia i piagnistei e i pietosi soliloqui di
Edward Cullen!
E' figo, famoso, sbirluccicante, ha una pelle di
porcellana che farebbe invidia all'eterea Kate Moss e un amico
licantropo – figo anche lui – che in cambio di qualche notte nel
corpo di un peluche ululante passa le giornate in short, a prendere
il sole e a mostrare la sua tartaruga disegnata dalle più alte menti
di Photoshop. Per un'adolescente come lei – timida, anonima ed
impacciata – già vivere è difficile. Morire è anche peggio.
L'unica soluzione per nascondere il suo colorito pallido e le sue
occhiaie indelebili è un look da dark escogitato dalla sua nuova
cerchia di (poco) raccomandabili amici, Chloe e Dane. Zombi n.1 e
Zombi n.2. I buoni. Le sue guide personali all'interno del lato
oscuro – puzzolente, putrido e decadente! - dell'immortalità. Tra
papà con la testa tra le nuvole che ingurgitano pezzi del nostro
amato cervello crudo a colazione scambiandolo per esotico sushi,
migliori amiche impiccione, maledizioni legate all'ora di economia
domestica, eserciti di zombie palestrati e super cattivi, anche
spazio per una storia d'amore dolce amara, fatta di picnic al
cimitero, scorribande notturne e litigi perfettamente credibili. Una
storia d'amore che, come nella migliore delle tradizioni YA, ha,
indovinate un po', tre lati. Se da viva non era propriamente la
quintessenza della popolarità, la morte ha reso Maddy protagonista
del sogno di ogni sua coetanea: essere contesa da due galantuomini
che si contendono la sua mano gelida e il suo cuore ormai spento. Il
suo mentore Dane e lo sportivo Stamp, ancora caldo e vitale.
Con
estrema chiarezza, la protagonista parla della difficoltà di
trovarsi responsabili della felicità di due “persone” e con la
sicurezza e il brio di una prima donna rende il libro un nevrotico
diario di un'adolescenza fuori. Fuori dalle convinzioni, fuori dalle
grazie di Madre Natura, fuori dai luoghi comuni, fuori di testa. Il
risultato complessivo è indubbiamente un racconto senza precedenti.
La
brillantezza dell'autore, paragonabile per alcuni versi al geniale
J.R Rain di Moon Dance, non eleva gli zombi a nuova icona
adolescenziale, ma li rende figure da fumetto, bozzetti che nei
prossimi romanzi acquisiranno di certo tratti più definiti.
Esilaranti e brancolanti lungo i sentieri della realtà, come se gli
eroi di Mark Millar (Kick Ass), anziché occhiali spessi e vite
semplici, nascondessero sotto le maschere cicatrici insanabili e una
tintarella color latte. Dotatati di immensa autoironia, deridono gli
splatter che li hanno resi goffi e pericolanti luoghi comuni e si
allontanano senza difficoltà dall'ombra ingombrante dello splendido
R di Warm Bodies (qui) e dagli stimati colleghi dell'acclamato
Rot & Ruin. Autonomamente, si rendono parte di una bene
accetta novità e del primo volume di una nuova saga che - tra il
Punk e l'Indie rock, il romanzo di formazione e la satira – si
inserisce perfettamente all'interno della collana che ci ha fatto
conoscere le ossessioni del meraviglioso Chuck, i viaggi di Josh ed
Emma, le trasformazioni di Beastly e Luna. Che sia
letto come dispettosa parodia di Twilight o
come la mancata zombi story di Diablo Cody il risultato non cambia.
Parola anche del risvolto interno della copertina, questi nuovi zombi
non piangono. Ma fanno ridere parecchio!
Il
mio voto: ★★★
Il
mio consiglio musicale: Of Monsters and Men – Little Talks
Sono d'accordissimo con te! La canzone poi <3 stupenda!
RispondiEliminaMmmmh non sono molto d'accordo con te..io l'ho trovato davvero bello anche se non innovativo e originale al massimo.
RispondiEliminaAttende di essere recensito dalla sottoscritta! :)
Come sempre bellissima recensione!Questa è stata una delle letture più divertenti del mese!L'autore poi è davvero fantastico!Spero che la Giunti non ci farà aspettare troppo per il seguito =)
RispondiEliminaNon sono ancora del tutto convinta... Però ci farò sicuramente un pensierino! ^_^
RispondiEliminaLa canzone ci sta benissimo :D
RispondiEliminaLa pensiamo praticamente allo stesso modo! Anche io l'ho trovato spassoso!
La recensione come sempre è eccezionale e anch'io mi sono divertita parecchio a leggere questo strano libro sugli zombi! Devo farti i complimenti per l'immagine che hai dato di Edward Cullen e Jacob di Twiligh: esilarante :)
RispondiEliminaBravissimo! ;-)
RispondiEliminaOrmai mi stupirebbe non leggere un atua recensione che non sfiori l'eccellenza! Io questo libro l'ho gradito molto! e sono curiosa di vedere come si concluderà. L'autore mi sembra davvero intelligente oltre che simpatico. Quindi presumo che il libro conclusivo lo sarà altrettanto: intelligente e divertente! Ciao :-)
Bella recensione, Mik!!
RispondiEliminaAnch'io l'ho trovato davvero spassoso :D
Bella recensione! E come sempre, canzone azzeccatissima! ;)
RispondiEliminaSpassoso senz'altro!
Grazie a tutti <3
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