E'
violento, oscuro, passionale, pericoloso. Sottilmente erotico, a
tratti malato.
E'
un enigma che si rinnova ad ogni puntata. Spesso mi infastidisce, mi
disgusta perfino. Sa essere eccessivo, sopra le righe, meschino, ma
non sa farsi dire di no. Sì,
American horror story è
un'altra mia dipendenza segreta. Forse, la più torbida. Se non fossi
il fanatico di telefilm quale sono, mi chiederei seriamente da quale
insana fantasia sia nata questa serie che, dall'anno scorso, è
campione di ascolti su Fox, con i suoi sporchi misteri e con la sua
innata capacità di raggirare scaltramente la censura americana. Cercando
informazioni su internet, uno sprovveduto spettatore si troverebbe
davanti il nome di Ryan Murphy. Immagino lo shock.
Si
ci potrebbe aspettare il viso davvero poco raccomandabile di Marilyn
Manson o uno sguardo folle a metà strada tra il Nicholson di Shining
e Jack Lo Squartatore. Invece,
eccoci davanti a un volto sorridente e tranquillo, con un cappello
giallo canarino in testa e una biografia nel quale spicca il nome di
Glee – una delle
serie TV per famiglie più simpatiche, briose e colorate di sempre.
Nonché una delle più amate dal sottoscritto.
Come
si può passare dalle hit del momento intonate da una classe di
adolescenti incredibilmente talentuosi a un intreccio così
disordinato e difficile da digerire? Misteri della vita, misteri di
American Horror Story.
L'unica serie in assoluto in cui i protagonisti non sono
necessariamente brave persone e in cui i nostri eroi non sono quasi
mai destinati al lieto fine. Nel guardare un horror, si hanno tutta
una serie di certezze. Il
protagonista vivrà per sempre felice e contento, i cattivi
pagheranno terribilmente le loro colpe, ogni scena gore e ogni colpo
di scena confluiranno in un finale che più positivo non si può.
Sbagliato. Questo serial ribalta con assoluta cattiveria quelle che
sono diventate le nostre sicurezze. Non è confortevole, né è
raffinato come il patinato 666 Park Avenue. E'
scomodo, spigoloso, un brutto posto in cui trascorrere 40 minuti
della nostra giornata. Eppure è uno degli appuntamenti settimanali
che attendo con più ansia. E' uno dei rinnovi di stagione che ho
aspettato con più curiosità. Ed è uno dei pochi a non avermi
deluso.
Sorprende
continuamente, non conosce intoppi. E' un ingranaggio apparentemente
cigolante e fatiscente, ma ha cardini ben oleati. Attori
straordinari, un'inquietante colonna sonora e scenari variegati e
sempre nuovi fanno il resto!
La
prima stagione seguiva le vicende della famiglia Harmon: un marito
fedifrago, una moglie insoddisfatta, una figlia in preda ai mostri
dell'adolescenza. Proponeva una storia già sentita, cliché già
collaudati. Una casa stregata, possessione, fantasmi inquieti. Era
riuscita, invece, a schiaffeggiarti con i tuoi stessi pregiudizi.
Sexy, politicamente scorretta, mortale, mescolava passato e presente:
mostri di cronaca e mostri leggendari.
Nella
seconda, partita appena qualche settimana fa, si respira un'aria del
tutto nuova. Cambio di scenario, cambio di epoca. Gli anni '60, con i
loro vestiti vintage, il loro fumoso fascino, le loro viscerali
contraddizioni. Quando l'omosessualità era un crimine contro
l'umanità, le relazioni tra bianchi e neri tabù, gli ospedali
psichiatrici covo di torture e di indicibili sevizie. Meno legata al
mondo metafisico, ma più verisimile, la seconda stagione è più
terrorizzante della prima. Perché - tra apparizioni, alieni e
oniriche visioni - si respira un' atroce aria di verità. Dalla
solita coppietta di innamorati (costituita dalla Jenna Dewan di Step
Up e dal tatuatissimo leader dei Maroon 5) che cercano
brividi e forti emozioni in un ospedale abbandonato, si passa a
un'accurata ricostruzione storica e al riconoscimento di alcuni volti
che ci hanno accompagnato nella prima stagione. In ruoli
completamente inediti, nel cast ricompaiono Jessica Lange e il
giovane Evan Peters. Già personaggi di spicco nel primo, il loro
evidente talento li ha resi protagonisti quasi assoluti della nuova
stagione.
La Lange – sempre affascinante e magnetica – sfoggia
una gamma di espressioni talmente vasta che nessun chirurgo plastico
potrebbe mai intaccare e una freddezza che la rende una delle cattive
più complesse di sempre. Un villain con il velo da suora, e
Evan, un paziente del manicomio ingiustamente accusato di aver fatto
a pezzi la sua amata moglie.
Precedentemente,
aveva convinto tutti – e soprattutto le ragazze! (vero, Giulia?) -
con un personaggio davvero tormentato e con una zazzera bionda alla
Kurt Cobain.
Ora, incredibilmente più maturo a solo un anno di
distanza, riempie di rabbia, commozione e speranza. Vittima della
giustizia, con ben poche speranze di riuscire in una fuga verso la
libertà. Insieme ad altre vecchie conoscenze (Zachary Quinto, Lily
Rabe...), Josheph Fienes (Luther, Killing me softly), Sarah Paulson
(Capodanno a New York),Chloe Sevigny (American Psycho). Un monsignore
con il pallino per gli esorcismi, una giornalista rinchiusa a causa
della sua sete di verità, una donna volubile e fragile che si
nasconde dietro al suo corpo statuario e alla voglia di soddisfare i
bassi istinti altrui. La
prima serie era una ghost story sulla falsa riga di Shining,
quella attualmente in onda, invece, ha la grandezza e la disperazione
che hanno contraddistinto Il miglio verde e Le ali della
libertà, ma altresì il gusto macabro dell'Esorcista, Il
quarto tipo e Bedlam. Nella
prima, c'era un po' del noir di Ellroy (Dalia Nera). In questa,
claustrofobiche riprese alla Saw – L'enigmista si alternano
con vivi ricordi, giallo seppia e rosso sangue.
Cosa
si nasconderà nei prossimi episodi? Cosa – o chi – sono quelle
creature che si nutrono di arti umani nel fitto del bosco? Ci sarà
mai una via di fuga?
Chi
può dirlo. Sicuramente, noi spettatori non ne abbiamo nessuna, di via di fuga. Una
sola occhiata e siamo già imprigionati.
Mi ispira molto questo telefilm, mi piacerebbe vederlo!
RispondiEliminaVisto che è da parecchi giorni che continuo a vedere immagini di due protagonisti. Mi sembra Tate e Violet...
Ciao! ^_^
Articolo splendido, concordo con ogni singola parola.
RispondiEliminaMi sono chiesta anch'io moltissime volte come sia potuto crescere - ed essere sviluppato con tanto successo! - un progetto così "malato" (quale è American Horror Story) dalle due menti di una serie come Glee, altra mia passione, ma che più diversa non potrebbe essere!
AHS mi ha conquistata subito. La seconda stagione ha mantenuto l'ottimo livello della prima (cosa non sempre facile, e pochi ci riescono), quasi la supera per il fascino macabro di un ospedale psichiatrico che è - a parer mio - negli incubi di chiunque. L'impossibilità di fuggire, la falsa accusa e la reclusione con individui indubbiamente disturbanti, le sevizie e i maltrattamenti, gridare di non essere pazzi e ottenere l'effetto opposto. A dir poco claustrofobico. E il mistero al di là del bosco? Gli alieni? Le possessioni demoniache?
Tutto perfettamente incastonato in una corona vincente. Anche quest'anno è stato fatto centro. Credo che la scelta di cambiare completamente scenario, mantenendo però i volti noti di attori di talento (su tutti Jessica Lange, ma anche Zachary Quinto, Sarah Paulson, il giovanissimo Evan Peters), abbia mantenuto alto l'interesse e sempre viva la trama, ha permesso di sperimentare nuove situazioni e di spaziare in più campi dell'horror.
Penso che l'originalità di American Horror Story, ricavata da elementi che originali non lo sono per niente (e non è poco), sia stata la punta di diamante di questa serie tv destinata ad un successo più che meritato!
Ciao Simona! Grazie per essere passata e per aver lasciato questo bellissimo commento. Concordo pienamente! :)
EliminaVeramente un bell'articolo, credo che cercherò le prime puntate.
RispondiEliminaOk, le serie che devo assolutamente vedere aumentano sempre di più, sicuramente American Horror Story sarà la mia prossima visione. Al momento sto vedendo la seconda stagione di "The walking dead", tu l'hai visto?
RispondiEliminaCiao Sara! Credo che non te ne pentirai :)
EliminaDi The Walking Dead ho visto soltanto i primi episodi della prima serie, ma, nonostante tutte le critiche positive lette in merito, non mi ha preso particolarmente. Mi è sembrata, a prima vista, una scopiazzatura di tanti film - "28 Giorni dopo" su tutti. I miei, che lo continuano a vedere, ne vanno matti! Sicuramente gli darò un'altra possibilità.
Ciao MrInk. Sono appena arrivata ma... complimenti per il blog. Bye
RispondiEliminaCiao AP! Benvenuta :D
EliminaMa quanto è bello questo telefilm?! Amo Jessica Lange!! *__* E dire che un'attrice di quel calibro si stava quasi perdendo: meno male che, a volte, ciò che il cinema ripudia, la televisione (d'oltreoceano) sa valorizzare!! :)
RispondiElimina"Vero Giulia?" Verissimo MiK! Tate, con il suo fascino da "ragazzo problematico, da salvare", inconsapevole di avere l'anima dannata, ha conquistato subito un posto nel mio cuore, così come Kit, ingiustamente accusato di aver brutalmente ucciso la donna che tanto amava! La straordinaria bravura del giovanissimo Evan Peters poi non fa che rendere ancor più indimenticabili i suoi personaggi. Così come riconfermare la tremendamente bella e brava Lange ha dato certezze a noi spettatori: come il suo sguardo maligno e le sue espressioni glacialmente inquietanti avrebbero potuto rendere un personaggio piatto o noioso?
RispondiEliminaQuando ho saputo che la seconda stagione avrebbe avuto uno scenario diverso, sono rimasta davvero delusa, ma il ritorno di molti "vecchi amici" mi ha rassicurato e spaventato al tempo stesso: e adesso? Sempre la stessa storia? Invece no! Sono loro, ma non sono loro: vedi lo straordinario Zachary Quinto (ma lo stesso potrei dire per la Paulson, la Rabe, la Lange, o il caro Evan), riconferma la bravura, ma in panni totalmente diversi, dimostra di essere tremendamente versatile e credibile, passando da omosessuale geloso ad affascinante ed intelligente psicologo (del resto, chi l'ha visto nei panni dell'impietoso "villain" di Heroes nono si sorprenderà di certo).
Bravi, bravi, bravi! Il plauso maggiore del telefilm, per l'appunto, è di saper rimescolare e gestire in maniera originale vecchi elementi che crederemmo già troppo triti e ritriti. Famiglia sfasciata in casa stregata e piena di fantasmi? Già visto. Inquietante vecchio manicomio, suore poco... caste e pure, serial-killer, mostri e alieni? Già visto. Eppure nonostante ciò (e nonostante le tante schifezze con cui viene turbata la nostra serenità e sanità mentale) siamo irrimediabilmente catturati. E, come hai già detto tu, è scioccante il fatto che tutta questa deviata oscurità provenga dalla stessa mente che ha prodotto l'arcobaleno e l'armonia di Glee.
Vedi? Non ho fatto altro che quotarti, sono d'accordo su tutto!
Mi ha fatto davvero piacere essere citata in un articolo così accattivante, ben scritto (ogni volta che leggo qualcosa di tuo mi dimentico sempre quanto sei bravo!) e con cognizione di causa.
Continua a lavorare così bene. E a seguire AHS! Pretendo che commentiamo insieme la prossima puntata.