Immaginate di aprire questo romanzo e di
immergervi nelle atmosfere misteriose e oniriche descritte dagli autori. Immaginate poi di sollevare gli occhi dal libro e di scoprire con sgomento che, attorno a voi, tutto è cambiato. Non c'è più traccia delle familiari pareti della vostra camera, delle mensole colme di libri già letti e del soffice plaid che, assieme ad una profumata tazza di tè, è da sempre compagno delle vostre letture.
Le
scartoffie di una stazione di polizia, accatastate su disordinate
scrivanie, dominano interamente la vostra visuale. Di fronte a voi,
come una finestra aperta su un mondo segreto, lo specchio di una sala
interrogatori che, fino a questo momento, avete visto soltanto nei
polizieschi americani.
Disposti
ordinatamente, simili a condannati condotti al patibolo, sette
ragazzi. Sette peccatori. Sette menti unite nella complicità dei
loro segreti. Sei sospettati e un'unica vittima. Sette anime.
Frequentano
i locali più alla moda e le scuole più blasonate. Hanno amicizie in
comune e la passione per il lusso e le luci della vita mondana. Belli
e viziati, hanno le stesse caratteristiche dei personaggi delle serie TV americane
più alla moda. Hanno quasi tutti diciassette anni, ma l'innocenza
dell'adolescenza è svanita da tempo nei loro cuori. Fumano, bevono,
alimentano feroci pettegolezzi, nascondono debolezze e vizi sotto
jeans firmati e minigonne alla moda. Non sono bravi ragazzi.
Regina
di questa piramide d'oro e schegge affilate è Mary, la protagonista
del romanzo. Soffocata dall'affetto materno e da un drammatico
passato che non vuole (o non riesce) a ricordare, crede di avere
trovato tra i corridoi della suo scuola privata e sotto le luci
psichedeliche di una discoteca il suo posto nel mondo. E' una ragazza
fragile, insicura, che, vergognandosi delle umili origini della sua
famiglia, tenta di imporsi nel passionale rapporto con il
bello-e-dannato Patrick e nel circolo di amicizie che forma con Amy e
Joon, sue amiche da sempre.
Il
lettore è trasportato per un giorno nella vita di questa ragazza.
Una vita di amarezza e privazioni, ma pur sempre da sogno, che,
nell'arco di una sola giornata, diventerà un incubo in cui è grande
il rischio di rimanere intrappolati. Un giorno in cui tutte le
convinzioni di Mary vacilleranno e in cui gli ori dell'Upper East
Side di Manhattan acquisiranno la stessa sfumatura brunastra del
sangue. Un giorno in cui l'odore della paura e dell'inganno
rimpiazzeranno quello dei dolci profumi della seta pregiata e dei
brunch nei locali più esclusivi. Il giorno del diciassettesimo
compleanno della nostra Mary Shayne. Il giorno della sua morte e
dell'oblio confuso che ne seguì. Il giorno in cui il suo mondo
dorato tramontò nell'abisso della Fine.
Non
lasciatevi ingannare: “7- Il numero maledetto” non è quello che
sembra! Benché le prime pagine mi lasciassero supporre il
contrario, le affinità con il recente After di Jessica Warman non
offuscano l'identità ben delineata di questo libro e, dietro la
parvenza di uno chick lit mascherato da giallo, si nasconde un
thriller mozzafiato ed impeccabile, capace di mescolare l'umorismo
nero e l'orrore della saga cinematografica di Scream (Wes Craven),
lo stile di Gossip Girl e un fantasioso elemento fantasy che non
mancherà di sorprendere ed entusiasmare gli amanti del genere. Come
sempre, in cambio di un prezzo irrisorio, la Newton & Compton ci
regala un volume di ottima fattura e curato nei dettagli in maniera
eccellente, in grado di mantenere inalterato lo stile incisivo e
descrittivo degli autori e di aggiungere al romanzo un tocco in più
grazie alla luminosa e suggestiva copertina che lo impreziosisce.
Affascinati, si ci lascia imprigionare nei fili aggrovigliati di
questa storia. Impotenti e vinti dalla voglia di conoscere, si ci
avventura nel fitto di questa foresta di pagine. Gradino dopo
gradino, ricordo dopo ricordo, si giunge in cima a questa piramide di
dolore ed espiazione. Non ci sono né vincitori, né vinti; né
colpevoli, né vittime.
Vengono
abbandonati i pregiudizi e la comodità delle nostre certezze. Con un
invidiabile lavoro introspettivo e una struttura narrativa
frammentata e originale, Miller e Orlando fanno in modo che ogni
tassello del nostro puzzle trovi il suo posto, guidati dall'inusuale
filo conduttore rappresentato da un'antica maledizione egiziana e da
una spossante sete di vendetta che alimenta il cuore di uno dei
personaggi: l'eminenza grigia che, da dietro le quinte, muove i
burattini di un'inquietante pièce teatrale.
Vita,
morte e paranormale sono incastonati in una storia che – in poco
più di trecento pagine – sa essere completa ed appagante,
complessa e cinicamente realistica.
Un
circo di scherzi e orrori. Una roulette russa all'ultimo sangue. E
all'ultima pagina.
Il
mio voto: ★★★★
Il
consiglio musicale : Russian Roulette – Rihanna
Mik le tue recensioni sono sempre bellissime! Complimenti
RispondiEliminaIo ho letto la trama e non sembra niente male. La recensione non la leggo per non anticiparmi niente :D
RispondiEliminaBellooo, mi è piaciuto! Me lo aspettavo completamente diverso, tutta colpa della copertina!
RispondiEliminaLa trama però rivela un po' troppo, ma quella americana è anche peggio, racconta tutta la seconda parte °__°
Comunque è vero ricorda anche Scream e Gossip Girl ^^