Titolo:
Il messaggero
Autrice:
Lois Lowry
Editore
: Giunti Y
Numero
di pagine : 208
Prezzo:
€ 14,50
Sinossi:
Quando Matty è arrivato al Villaggio sei anni prima era un ragazzino
inquieto e ribelle che amava definirsi "la Belva fra le Belve".
Ora è cresciuto sotto la guida del cieco Veggente ed è pronto per
l'assegnazione del suo vero nome: "Messaggero". Ma qualcosa
nel Villaggio sta cambiando: da quando al mercato si barattano i
sentimenti con effimeri beni materiali, la comunità è diventata
improvvisamente ottusa e caparbia. La società utopica che un tempo
amava accogliere tutti i rifugiati e i derelitti sta innalzando un
muro di isolamento. Matty è uno dei pochi capaci di districarsi nel
fitto della Foresta e il suo compito ora è quello di portare il
messaggio del drastico cambiamento ai paesi vicini e convincere Kira,
la figlia del veggente, a tornare con lui al Villaggio, prima che sia
troppo tardi. Ma la Foresta, che gli è sempre stata amica, si è
rivoltata contro di lui, animata da una forza oscura e senziente, e
Matty si trova a fronteggiare il pericolo armato solo di un nuovo
potere che ancora non riesce completamente a gestire e a
comprendere.
Immergersi
nelle atmosfere del Messaggero è stata un'avventura inedita e sorprendente. Essendo
il terzo volume di una trilogia di cui non avevo letto i precedenti
capitoli, non sapevo bene cosa aspettarmi. Avevo immaginato città
futuristiche, aerei supersonici e perfidi tiranni immortali. Spietate
sfide degne di Hunger Games o realtà distopiche nello stile di
George Orwell. Il
mondo a cui l'abile Lois Lowry ha dato vita è distante anni luce dai
soliti cliché. Con la sorpresa ad illuminarmi gli occhi e a
sconquassarmi il cuore, mi sono lasciato trasportare dalle pacate
descrizioni dell'autrice, svegliandomi in un futuro grigio e
arretrato come il più remoto dei passati. Lo
stile dell'autrice è semplice e dai toni vagamente favolistici. Un
ragazzo impavido, una fanciulla da portare in salvo, un potere da
riuscire a dominare, un messaggio da diffondere in regni ostili. Un'
epoca non specificata, un villaggio idilliaco e ricco di vita, una
foresta vittima di un cruento sortilegio, un pericolo misterioso e
subdolo.
Tutto
è indefinito, immerso in un'atmosfera surreale e dolcemente soffusa.
I capitoli sono veloci e ben suddivisi, la traduzione è impeccabile,
i personaggi sono semplici e discretamente caratterizzati, il
consueto formato dei romanzi Giunti Y continua a essere gioia per il
mio “io” letterario. I collegamenti con i precedenti romanzi sono
pochi e sempre ben spiegati, il finale – sebbene sembri arrivare
troppo in fretta – è emozionante e carico di speranza. Senza
preconcetti o punti di riferimento, ho lasciato che questa favola
cupa mi trascinasse nel fitto del suo mistero. Poche pagine –
appena 200 – dense , però, di significati profondi. E' semplice,
ma sa essere tagliente e spietatamente realistica. Oscuro come un
racconto dei fratelli Grimm, Il Messaggero riprende le asfissianti
atmosfere dei film M. Night Shyamalan e del recente
Cappuccetto Rosso Sangue, trasformando contesti da leggenda in
efficaci strumenti di riflessione. Lo stile dell'autrice delinea
aspetti molto vaghi di questa inusuale realtà futuristica e riesce a
riempire le pagine di suggestione e fascino; suggerisce, ma non
descrive mai esplicitamente. Lugubre e pieno di sentimento, mi ha
ricordato sotto certi aspetti Il libro delle cose perdute, di
John Connolly (Rizzoli), che, avendo molte pagine in più,
risultava - a parer mio - più appagante e coinvolgente.
Il
mio voto: ★★★
Bella recensione, complimenti.
RispondiEliminaMi ispira molto il libro . . .sembra particolare, come piace a me! ^^
Lo leggerò :D
ma fammi capire....questo sarebbe il seguito di The giver-il donatore??? (che a questo punto non so se sia il 1^ o il 2^)
RispondiEliminami pare di capire però che si possono anche leggere "da soli" o sbaglio?
perchè ho letto una recensione di the giver e sono rimasta folgorata...ora mi ispira tanto anche questo...Signuuurr...la mia lista si sta allungando sempre di più...
Sì,Paoletta : è il sequel :) Il primo e il secondo possono essere letti "da soli", in questo terzo volume ,invece, ci sono collegamenti tra i romanzi precedenti che, comunque, risultano chiari anche per coloro che, come me, non conoscono i romanzi passati della Lowry :)
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