giovedì 18 dicembre 2025

Recensione: Il cielo è dei violenti, di Flannery O'Connor

| Il cielo è dei violenti, di Flannery O'Connor. Minimum Fax, € 15, pp. 230 |

Beati gli ultimi, perché di essi il regno è dei cieli. Siamo sicuri, però, che sia un premio di consolazione? L'interrogativo, insidioso, ci bracca fino all'ultima pagina di questo gioiello del southern gothic. Caratterizzato da ritmi imperiosi e da una cupezza a cui è impossibile sottrarsi, ha il fascino crudele dei miti biblici e le atmosfere sospese della fiaba nera. Giovanissima e animata da una spaventosa furia incendiaria, Flannery O'Connor – leggenda della letteratura americana di cui recupererò presto la biografia romanzata – assilla e perturba con una storia sui lati più oscuri della fede. Tarwater ha quattordici anni e la stessa fame della sua autrice. Orfano di entrambi i genitori, è stato cresciuto in campagna da un prozio che gli ha negato l'istruzione scolastica e lo ha avviato al fanatismo religioso. Lui ha una missione divina: è l'eletto.

L'amore è tagliente come il vento gelido e la volontà di Dio è brutta come l'inverno. Dov'è l'estate della volontà di Dio? Dove sono le verdi stagioni della volontà di Dio? Dove sono la primavera e l'estate della volontà di Dio?

Rimasto solo, si ricongiunge all'unico parente ancora in vita, Rayber: un uomo di scienza libero e progressista, con un figlio disabile a carico. Il piccolo Bishop non è mai stato battezzato. Ha inizio una convivenza tesa, psicologicamente logorante. E un braccio di ferro in cui si sfidano due inconciliabili visioni del mondo. Tormentati da sentimenti viscerali, i personaggi di O'Connor danno il via a un gioco di sopraffazione psicologica in cui i cattivi maestri non smettono mai di sobillare, nemmeno da morti, e l'amore si confonde con la vergogna. Tarwater, in fondo, prova affetto per il suo nuovo tutore? Rayber vede forse in lui il sostituto sano, forte e robusto di quel figlio maledetto dalla malattia? Vicino alle atmosfere torride e viscose di Thomas Savage, Il cielo è dei violenti è il romanzo di formazione di un novello Malpelo che, a pagine alterne, un po' avversa e un po' abbraccia il suo destino. Tarwater fugge e ritorna, disobbedisce e si affranca. Cerca sé stesso, o forse la salvezza, lungo il cammino insidioso che conduce alla grazia. Ma anche una parabola tragica in cui il firmamento ci schiaccia sotto il suo peso immane e Dio parla la stessa lingua del demonio.

Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Little Peggy March – I Will Follow Him

1 commento:

  1. Letto alcuni anni fa, lo scelsi in quanto romanzi che in qualche modo ruotano attorno al tema fede-religione vs ragione mi interessano sempre molto, e avevo apprezzato molto la penna di quest'autrice; ho intenzione anche io di leggere il romanzo su di lei.
    ciao Michele :)

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