lunedì 22 dicembre 2025

Recensione: Destinazione errata, di Domenico Starnone

| Destinazione errata, di Domenico Starnone. Einaudi, € 17,50, pp. 152 |

Cosa succederebbe se inviassimo un ti amo alla persona sbagliata? E se la persona in questione ci spiazzasse, rispondendo prontamente: anch'io? È l'incipit dell'ultimo romanzo di Domenico Starnone. Un adorabile canaglia che, ancora una volta, a ottantadue anni, ci delizia con una commedia dagli equivoci dove serpeggiano le medesime inquietudini del thriller. Breve, chirurgico, divertentissimo, l'autore partenopeo torna al tema cardine di Lacci e Confidenza: il tradimento. Questa volta, il protagonista è un quarantenne con una moglie che ama alla follia e tre figli tanto belli quanto monelli. Nonostante una giovinezza turbolenta, si professa un uomo fedele – per quanto appagato solo in parte sul fronte lavorativo: è uno sceneggiatore televisivo, ma si sogna scrittore. Cosa lo spinge, in un giorno d'autunno, a uscire dalla routine e a dichiararsi alla collega Claudia – coetanea a cui, in anni di stretta collaborazione, non ha mai rivolto sguardi maliziosi? Il desiderio segue leggi imperscrutabili: lui la vuole perché lei vuole lui.

La casa brucia proprio quando ci pare di avere il controllo assoluto del fuoco.

Invulnerabili a tutto, perfino alla tramontana che fa tremare Roma, i due amanti vivono l'eccitazione e i dubbi degli adolescenti. Il messaggio è stato inviato per errore, o l'inconscio ci ha messo lo zampino? I rispettivi bambini, più assillanti che mai, sospettano qualcosa? Mentre gli interrogativi incalzano e la tensione erotica si fa così intensa da spingerci a trattenere il respiro, a vegliare sulla pantomima è Carlo: un azzeccagarbugli in là con gli anni, eloquente e sornione, identificabile in tutto e per tutto come l'alter-ego dell'autore. Dimenticate la scenata di Giovanna Mezzogiorno a Stefano Accorsi, le urla piene di rimostranze e gli schiaffi volanti. Non aspettatevi gli amplessi e le lenzuola spiegazzate di Alba Rohrwacher e Pierfrancesco Favino, tutti bassi istinti e corpi da abbrancare. Quello a opera dell'amorale Starnone è un “bordello esistenziale” che non parla di sesso, ma di desiderio: una questione di potere, mai di piacere. Interamente filtrato dallo sguardo del maschio, il romanzo trasforma le figure femminili in organismi ignoti e ogni soprabito, ogni gonna o camicetta, in sognante fantasticheria. Cosa farsene di una ridicola scappatella, infatti, se sei uno sceneggiatore in crisi creativa? Meglio la fantasia. Meglio Destinazione errata - in cui ogni scelta lessicale è un brivido, ogni intrigo godimento purissimo. Perché fare sesso quando puoi leggere Starnone?

Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Ornella Vanoni – Ti voglio

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