Autrice:
Bianca Leoni Capello
Editore:
Sperling & Kupfer
Numero
di pagine: 324
Prezzo:
€ 16,90
Sinossi:
Il
vento spazza le nubi, rivelando una notte senza luna. Le tenebre che
avvolgono Venezia serrano in una morsa i cuori di Damien e Francesco,
già messi alla prova dal viaggio che si accingono ad affrontare. Il
loro non è un compito semplice, eppure i due amici sanno di non
poter tornare indietro. In testa un solo pensiero: salvare Virginia,
la cui anima è stata trascinata negli inferi dalla malefica Amelia.
Riportarla nel mondo dei vivi è l'unico modo per rianimare il corpo
della ragazza che giace in coma in un letto d'ospedale. Quella che li
attende è però una versione demoniaca di Venezia: anime inquiete si
aggirano torturate dal loro passato; l'acqua dei canali cela creature
assetate di sangue; palazzi dalla geometria improbabile si animano
attirandoli in trappole mortali. La città sembra spiarli e cospirare
contro di loro. A un tratto, dalla nebbia spunta un'anima dannata,
quella che Damien odia più di qualunque cosa. E lo spirito di colui
che ha posseduto il cuore di Virginia prima del suo arrivo; è lo
spirito di colui che ha sparato alla ragazza in piazza San Marco,
consegnandola nelle mani della diavolessa: Lacombe. Contrariamente
alle aspettative però il ragazzo si rivela un aiuto prezioso: e
grazie a lui infatti che Damien e Francesco riescono a uscire
dall'inferno e a riportare alla vita Virginia. Ma non tutto va
secondo i piani, e la città infernale nasconde ancora dei segreti
che attendono di essere rivelati...
La recensione e il blogtour
La
puntualità di un orologio svizzero. Quella con cui i romanzi di cui
è composta la trilogia di Dark Heaven sono
giunti in libreria, anno dopo anno, autunno dopo autunno. Raro,
infatti, che saghe giungano al termine in tempi brevi, nella nostra
editoria, e ancora più raro che io stia loro dietro. Sapete tutto:
la puntualità che spesso viene meno, nonchè la mia naturale
tendenza a farmi venire a noia cose conosciute. Come con la saga di
Multiversum, firmata
da Leonardo Patrignani, tuttavia, anche con l'urban fantasy messo a
punto da Bianca Leoni Capello – e dalle due donne che vi si
nascondono dietro – ho un rapporto intimo e particolare, che l'anno
scorso conobbe, purtroppo, un momento no. La causa: la recensione
parzialmente negativa di L'abbraccio dell'angelo,
che era dispiaciuta più a me, forse, che alle autrici stesse. Mentre
il primo mi aveva intrattenuto a dovere, il suo seguito – per me,
troppo comune, troppo quotidiano – aveva dispeso la mia attenzione
oscillante. Avevo dubbi, non sapevo se affidare speranze alla
conclusione. Un giorno, mesi e mesi fa, Lorenza – una delle autrici
– mi scrive in chat e mi dice, scherzando: “In tuo onore, la
prima parte di Il bacio proibito,
sarà spiccatamente fantasy e, soprattutto, dark. Molto”. Hanno
voluto, così, che lo leggessi: in massima libertà, con calma. Già
all'inizio avevo capito che, rispetto al predecessore, l'ultimo
volume era di tutt'altra pasta. Questo terzo Dark Heaven
piacerà: a chi è rimasto
deluso una volta, ma anche a chi l'ha sempre aspettato. Il lettore
riapre gli occhi in uno scenario poco idillico, distorto, orrorifico:
è una Venezia strana, mai vista. Infernale. Grande protagonista,
imbattibile antagonista, accoglie l'anima errante di Virginia,
bloccata in un letto d'ospedale, mentre forze opposte si contendono
il suo corpo. Amelia, malefica, l'ha fatto suo e forse è troppo
tardi per tornare indietro. Allo spirito della protagonista spettano
notti perenni, fughe, agguati, mentre i vicoli stritolano, le acque
vomitano mostri, le case hanno i denti.
Sembra di essere in Silent
Hill, un non luogo in cui si può
contare su pochi nascondigli e aiuti inaspettati: come quello di
Lacombe, l'assassino, l'ex ragazzo amareggiato, che conosce i segreti
dell'Inferno e lati dimenticati della vita di Virginia. Nella Palermo
medievale, infatti, c'è una storia mai narrata: la loro. Come si
sono conosciuti? Quando Damien si è messo tra loro? La Capello mette
in discussione la solida certezza delle anime gemelle, solletica con
il dubbio, dà vita a piccole tifoserie lampo: il pittore biondo e
tutto piercing, dannazione, ha avuto a lungo il mio sostegno. Mentre
nell'aldilà si vive di storie e fantasmi passati, in superficie
Amelia – con i riccioli e il corpo minuto della sua nemica giurata
– cerca di trascinare Damien verso il lato oscuro: pianista in un
saloon peccaminoso, ruba anime a suon di note, mentre le sorti della
affiatata compagnia formata da Francesco, Penny ed Emma si diramano
tra la tragedia e le risate. Il bacio proibito,
molto fiaba, sposa il tema del doppio e, sotto un velo nero tutto
ricamato, strizza l'occhio alla Sirenetta e
L'incantesimo del lago,
fino a citare cripticamente Stephen King: un caso gli artigli che
sbucano da un tombino, circa a pagina venti? Chissà. Citazionista,
elegante, scorrevole, ben pensato, la saga di Dark Heaven
si conclude in bellezza con
quello che è il migliore dei tre volumi, stilisticamente e
contenutisticamente parlando. L'alchimia tra le scrittrici rende la
prosa una delizia; la confidenza coi personaggi fa sì che escano
vittoriosi da conflitti, dissapori, incertezze. Inumana la velocità
con cui si porta a termine, evocativi i flashback storici che, questa
volta, cinematografici come sono, non conoscono la ripetitività. A
non convincermi pienamente, tanto per dovere di cronaca, l'espediente
legato a un pugnale dai poteri magici: dà un'accellerata al tutto,
dopo una parte centrale molto valida, e annienta gli impedimenti che
si frappongono tra Virginia e il suo romantico finale. Le voci
narranti raddoppiano, pregio esclusivo della scrittura a quattro
mani; la fantasia, finalmente, verca confini terreni; il lieto fine
sperato, mille pagine e qualcosa dopo, non manca, con la sua dolcezza
e la sua crudeltà.
Il
mio voto: ★★★
Il
mio consiglio musicale: Bon Jovi – Always
IL TEMA DEL DOPPIO
Nel
terzo capitolo di Dark Heaven, Il bacio proibito,
il tema del doppio è un tema centrale, tanto più che per il prologo
è stata scelta proprio la scena in cui la protagonista incontra “il
suo doppio”. È un tema che ci ha sempre affascinato, nato dal
folclore germanico (secondo il quale ogni uomo avrebbe un'esatta ma
di solito invisibile copia a cui è inscindibilmente connesso
– Doppelgänger) e presente nella produzione letteraria
tardo romantica. Non nascondiamo che l’idea che la protagonista,
relegata in un'altra dimensione, avesse un doppio che la incarnasse
ma che fosse il suo esatto opposto, inizialmente ci ha divertite
moltissimo e ha dato adito a continue scene esilaranti (la maggior
parte delle quali per fortuna abbiamo tenuto per noi). Ma l’idea
centrale non è tanto l’aspetto divertente dello scambio di persona
quanto il contrasto tra l’apparenza e la vera essenza di un
individuo. Effettivamente l'idea di incontrare il proprio doppio è
un pensiero che spaventa, o per lo meno inquieta. Essere di fronte a
una persona in carne e ossa che ci fa credere di trovarci davanti a
uno specchio… be', non è proprio allettante. Siamo abituati a
collegare la nostra immagine ai nostri pensieri e ai comportamenti
che ci sono propri mentre vedere il proprio aspetto che racchiude in
realtà l’essenza di un’altra persona per lo meno destabilizza.
Virginia infatti fronteggerà il proprio corpo che in realtà
racchiude l’antitesi di sé. La sfida per Damien è quella di
riconoscere la vera Virginia, la sua anima, e di non farsi confondere
dal fatto che chi vive con lui vesta il corpo della sua amata. Ma
Damien non è l’unico sottoposto a questa prova. Il Male incarna i
panni di Virginia e vive la sua vita. Quindi entra anche nei suoi
contesti famigliari e amicali. E’ stato interessante decidere quali
personaggi che circondano e conoscono Virginia avrebbe trovato delle
incongruenze nel suo comportamento, dei segnali rivelatori. Ma
sarebbe stato davvero troppo facile per loro cogliere delle stonature
in una ragazza che conoscevano davvero molto bene, alcune anche
dall’infanzia. Ed ecco che allora il Male è pronto una volta di
più a confondere le acque. Alcune situazioni vengono create proprio
per distrarre gli amici che spesso sono troppo indaffarati o troppo
presi dai propri problemi per fermarsi a riflettere su dei
comportamenti che suonano sbagliati. Ma non tutti si lasciano
abbindolare e qualcuno ne farà le spese…
Vi siete persi le altre tappe, per caso? Eccole.
8
Settembre: sito
Sperling&Kupfer -
prologo al blogtour e intervista reciproca
10 Settembre: Sognando tra le righe - "C'era una volta una Venezia infernale..."
12 Settembre: Coffee&Books - "Il tema della scelta"
15 Settembre: Libri che amore - "Dal testo alle immagini"
17 Settembre: Reading at Tiffany's - "Le vite passate"
22 Settembre: Alicechimera - "Nascono prima le storie o i personaggi?"
24 Settembre: Romanticamente fantasy - "L'amore al tempo del fantasy"
26 Settembre: I libri di Lo - "Scrivere a quattro mani"
29 Settembre: Book Time - "Non basta scrivere: gli autori e la promozione"
1 Ottobre: Leggere fantastico e romantico - "Perché il fantasy"
3 Ottobre: Diario di una dipendenza - "Il tema del doppio"
10 Settembre: Sognando tra le righe - "C'era una volta una Venezia infernale..."
12 Settembre: Coffee&Books - "Il tema della scelta"
15 Settembre: Libri che amore - "Dal testo alle immagini"
17 Settembre: Reading at Tiffany's - "Le vite passate"
22 Settembre: Alicechimera - "Nascono prima le storie o i personaggi?"
24 Settembre: Romanticamente fantasy - "L'amore al tempo del fantasy"
26 Settembre: I libri di Lo - "Scrivere a quattro mani"
29 Settembre: Book Time - "Non basta scrivere: gli autori e la promozione"
1 Ottobre: Leggere fantastico e romantico - "Perché il fantasy"
3 Ottobre: Diario di una dipendenza - "Il tema del doppio"
E' una serie che non ho mai preso in considerazione, però forse un pensierino ce lo faccio ^_^
RispondiEliminaIl secondo, forse ricorderai, non mi è piaciuto, ma mi sono ricreduto con quest'ultimo volume. E' un bel passatempo e la Venezia "alternativa" è uno spettacolo :)
EliminaRicordo bene la tua recensione del secondo e sono felice che questo sia il migliore dei tre, motivo per cui spero di prenderlo in mano quanto prima. Comunque hai ragione, è raro che una trilogia si concluda in così breve tempo, ma ancora più raro che una CE, ma anche le autrici, riescano a pubblicare un libro ogni anno con una puntualità sorprendente. Un plauso a loro anche per questo.
RispondiEliminaCiao Francy! Grazie per essere passata.
EliminaSono certo ti piacerà. ;)
Questa è una di quelle serie che mi ha sempre incuriosita ma non ho mai acquistato, un po' perché ho bisogno di staccare dall'ambiente urban fantasy per un pochino, un po' perché in questo periodo sento troppo mio il sarcasmo di Niven. Complice il Kinder potrei finalmente procedere, anche se le sole copertine valgono un acquisto cartaceo!
RispondiEliminaSì, le edizioni sono molto belle, hai ragione!
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