giovedì 16 gennaio 2025

Recensione: Tu sei qui, di David Nicholls


| Tu sei qui, di David Nicholls. Neri Pozza, € 20, pp. 384 |

Lei, Marnie, è un'editor di città. Sposata e divorziata ancora prima dell'arrivo dei trent'anni, patisce il fatto che i protagonisti dei libri che corregge facciano più sesso di lei. Lui, Michael, è un professore di geografia. Ferito nel fisico e nei sentimenti, nasconde sotto i maglioni infeltriti i dolori per il matrimonio naufragato a causa dei problemi di infertilità. Uguali ma diversi, faticano entrambi a riprendersi e, come animali feriti, preferiscono rifugiarsi nella solitudine. Hanno realmente chiuso con l'amore, o l'hanno soltanto offerto alla persona sbagliata? David Nicholls, da sempre un fuoriclasse in materia di commedie romantiche, torna in libreria con un'altra storia perfetta per diventare un film. I dialoghi sono brillantissimi, i toni nostalgici, lo spunto cinematografico: spinti da amici comuni, infatti, i protagonisti si metteranno alla prova con un trekking costa a costa. Trecento chilometri, puntando dritti al mare.

C’è una sorta di tirannia anche in questo, nell’idea che la vita debba essere piena, come se fosse un buco che devi continuare a riempire, un secchio che perde, e non basta riempirla, devi anche farti vedere che la riempi. Devo per forza avere hobby, progetti, amanti? Devo per forza eccellere?

Tra piogge torrenziali e schiarite, laghi gelati e paesini sommersi, stanze da incubo e playlist condivise, passeggeranno nei luoghi di Wordsworth e delle sorelle Brontë parlando di amore, sesso, vita, morte. Benché il lieto fine appaia questa volta dietro l'angolo, vietato dubitare del tocco inconfondibile dell'autore di Un giorno. Anche se non destinati alla tragedia, Marnie e Michael appaiono struggenti coi loro ordinati dispiaceri: la genitorialità mai arrivata, l'ansia sociale peggiorata con il lockdown, la difficoltà di stringere rapporti sinceri dopo i quaranta. Ma a furia di camminare i calcagni si induriscono, il passo si fa più svelto, la lingua si scioglie. Anche la socialità è un muscolo che va allenato, per scongiurare l'atrofia? Ambientato in una natura aspra ma mozzafiato, Tu sei qui ha per colonna sonora i No Doubt e il picchiettare della pioggia sul cappuccio cerato. Soprattutto, la medesima gentilezza degli escursionisti che, quando ti incrociano, ti salutano sempre. Sul finire dell'anno appena passato, così, ho sognato anch'io la crisi di mezza età e un viaggio coast to coast.

Il mio voto: ★★½
Il mio consiglio musicale: Joni Mitchell – Blue

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