Lucy,
ogni matrimonio è una danza; a volte complicata, a volte deliziosa.
Ma con Mickey ci saranno momenti in cui la vostra danza sarà sui
vetri rotti. Sarà dolorosa. O fuggirete da questo dolore o vi
terrete ancora più stretti, e danzerete.
Titolo:
Danzando sui vetri rotti
Autrice:
Ka Hancock
Editore:
Leggereditore
Numero
di pagine: 448
Prezzo:
€ 14,90
Sinossi:
Lucy
Houston e Mickey Chandler non sembrano destinati a una vita felice:
lui è affetto da disturbo bipolare e la famiglia di lei ha
accumulato una lunga serie di casi di cancro. Nonostante siano
entrambi segnati da un destino che non lascia ben sperare, quando le
loro strade si incontrano, la notte del ventunesimo compleanno di
Lucy, è subito amore. Cauti a ogni passo, Lucy e Mickey sono
determinati a portare avanti la loro relazione, consapevoli di non
essere in grado di donare un futuro felice a un possibile figlio. Lui
le promette onestà. Lei gli promette pazienza. Entrambi si
promettono di rinunciare a essere genitori. Nonostante la decisione
dolorosa e difficile di non avere bambini, tutto cambia
improvvisamente il giorno del loro undicesimo anniversario di
matrimonio, dopo un controllo di routine di Lucy. Ha inizio così una
storia unica, in cui nessuna regola conta più e la parola amore
assume nuove declinazioni e profonde sfumature.
La recensione
L'altro
giorno, mi sono seduto in soggiorno e, con tutta la calma di questo
mondo, ho guardato quello che c'era davanti a me. Non la televisione,
non il panorama urbano che si snodava fuori dalla finestra. Ma quello
che c'era al centro esatto delle due cose, addossata alla parete rosa
antico della stanza: la libreria. La mia disordinatissima, affollata,
pericolante libreria. Lo faccio spesso, quando non so cosa leggere.
Mi siedo, lancio occhiate alla pila dei libri ancora intonsi,
aspetto. Di decidere il romanzo da leggere e di capire com'è che mi
sento quel giorno. L'altro giorno, malinconico al mio solito, volevo
qualcosa di triste. Qualcosa che mi toccasse in profondità,
finalmente, dopo diverse letture carine, ma molto molto soft. Datemi
una storia difficile e so che mi piacerà. Quella in questione se ne
stava da qualche anno nella famosa pila di libri mai aperti. Danzando
sui vetri rotti. Un volume in
brossura bello spesso, una copertina pulita, quel titolo che era già
tutto un programma. Un passo a due sulle schegge. I ballerini, scalzi
e feriti, sanguinanti ma mai vinti, sono Lucy e Mickey. Sono sposati
da undici anni e da undici anni sfidano la sorte, in cerca di momenti
di felicità in una vita costellata da tragedie. Hanno messo la loro
firma su un patto scritto. Hanno giurato davanti a un prete e davanti
a un terapista: si supporteranno, si sopporteranno, si terranno a
galla insieme, non avranno figli a cui trasmettere i loro geni
malati. Si sono scelti. Difettosi e malandati come sono, ma si sono
scelti. Perché gli amori fragili sono i migliori e i due,
fragilissimi, volevano far meglio. Lucy ha visto la morte – una
signora dal viso indefinibile e dai tratti gentili – scegliere
generazione dopo generazione un membro della sua famiglia: il suo
papà, prima di andare via, le aveva spiegato che non c'era nulla da
temere. Aveva confidato alla più forte delle sue figlie che la morte
è pace. E' vivere, invece, che è difficile. Pace che Mickey non
conosce: un giovane imprenditore, romantico e sincero, ma con una
doppia anima nascosta. La volubilità impressionante con cui il
bipolarismo l'ha maledetto lo rende soggetto a esplosioni e a
fragorose implosioni. Potrebbe scoppiare e far crollare quello che ha
intorno. Potrebbe scoppiare e autodistruggersi, come un ordigno ad
orologeria. Lucy accetta quello da cui gli altri scappano e la loro
vita coniugale avrà la perfezione delle cose imperfette. Bellissima
e bruttissima, ma da vivere. Finché un giorno due ospiti si fanno
strada nel corpo di lei. Inattesi e invadenti. Una malattia che non
perdona e un bambino che deve nascere. L'esordio di Ka Hancock, pur
lontano anni luce dall'eccellenza, coi suoi tanti difetti, a me è
piaciuto. Almeno umanamente parlando. Parlandone, struggente
non è l'aggettivo adatto. Basta un toccante,
il classico emozionante.
Nella tristezza complessiva del romanzo è raro ci siano connotazioni
negative e gli eventuali (leggi: ovvi) brividi affiorano soprattuto
per la bellezza purissima di alcune cose. Fanno paura le macchie nere
che, minacciose, sono spuntate come nubi cancerogene nei polmoni e
nei seni. Quei macchinari che svelano il progresso della malattia e
il fallimento della scienza moderna. Più forte della paura, i
risultati di ecografie altre, diverse: quelli con la foto stranissima
del profilo di un piccolo alieno d'uomo che scalcia e fa capriole
nella pancia della sua futura mamma. Ma Danzando sui vetri
rotti non è solo una storia
d'amore. Si mostra, infatti, anche una saga familiare riuscita e
sfaccettata con gioie e drammi annessi, tematiche delicate, un uso
particolarissimo del doppio punto di vista.
Ci narrano la storia
della loro vita Lucy, attraverso una prosa lineare e piena zeppa di
ricordi, e Mickey, che parla per mezzo delle pagine di un diario di
bordo mirato a tenere a bada la sua malattia e i capricci del suo
cervello. Dalla scrittura, dalle loro voci piuttosto diverse, emerge
un'integrità morale che il male non scalfisce. Pensieri lucidissimi,
nonostante lo sfiorire brutto dei corpi e della gioia. Vagamente –
ma proprio molto vagamente – ho pensato alla Moglie
dell'uomo che viaggiava nel tempo, che
fino ad oggi è il mio romanzo preferito in assoluto. Ho pensato a
Claire che aspettava Henry, a Lucy che aspettava Mic. La pazienza
delle donne, la fragilità di uomini in balia di forze maggiori, una
miracolosa maternità. Anche Mickey viaggia, ma sulle montagne russe.
Senza le cinture di sicurezza allacciate. Sballottato, stanco,
sconvolto. Euforico e terrorizzato. I suoi pensieri come annotazioni
e lettere d'amore sgrammaticate, la malattia mentale che spesso è
usata come una scusa per giustificare l'immaturità umana e la paura
di prendere in braccio una neonata coi tuoi stessi geni.
Il
romanzo, cinematografico, ha i personaggi dei film americani. Belli,
gentili, infelici: pregio e difetto insieme, questo. Oltre ai
protagonisti, decisamente ben delineati, affiatati e commoventi,
risultano ottimi anche alcuni dei comprimari, descritti con una
coerenza non da poco. Cito le sorelle di Lucy, ad esempio, che
insieme alla protagonista sono ricordate eternamente bambine in una
fiaba che il padre, un omone grande e grosso, prima di spegnersi
aveva lasciato loro in eredità, per i frequenti momenti di tempesta:
Priscilla e Lily. La prima, sardonica e impeccabile, ha il cinismo
degli avvocati; una lingua biforcuta, l'idea del romanticismo sotto
la suola delle scarpe, l'empatia che apparentemente è cosa ignota.
L'altra, mamma negata, affettuosa e dolcissima, colpisce nel momento
in cui reagisce con rabbia e gelosia all'annuncio della maternità
miracolosa della sorella prediletta: non è giusto, quel bambino
avrebbe dovuto averlo lei, sanissima. A chi darà il suo amore e le
sue cure adesso? Non è tutto oro quel che luccica. I personaggi
conoscono i ripensamenti e le epifanie, ma non i rimpianti. Riempiono
la vita dei protagonisti e permettono loro, come aiutanti magici, la
realizzazione dei momenti più belli da sfogliare in un album di
foto ricordo. Un matrimonio sotto l'arcobaleno e la pioggia. Un primo incontro con
un Mickey cabarettista e un bacio dato così, quasi per
scherzo. Sono tutti buoni, troppo. Irrealistici nel loro assoluto
candore. Rispettano le regole del buon vicinato, vanno d'amore e
d'accordo coi parenti, organizzano calorose feste di bentornato,
portano fiori e peluche al cimitero. Anche l'autrice, nella prima
parte, sbaglia di grosso, con un abuso ingenuo di certi aggettivi qualificativi
e un uso generoso di melassa. Idem nell'epilogo: pagine superflue e
piene di bontà per mettere a posto casa, quasi, e andar via. Ma la
pillola, che sicuramente non manca, va giù meglio con un
po' di dolce a diluire la pena. Hollywood, apri gli occhi. Hai
un successo assicurato già pronto! E già piuttosto bello così,
sinceramente. L'esordio della Hancock danza sui vetri rotti, certo,
ma con la leggiadria di un giovane fachiro. Ogni tanto, le schegge
incidono la pelle. La tua sfilata sui cocci è ardua: tu non conosci
i trucchi e senti che un gigante ti stia acquattato alle calcagna,
pesantissimo. Altre volte, voli sul dolore fisico e non ci fai caso.
Mica lo senti... Mi veniva, perciò, da dire grazie, ogni tanto. Per quello che ho
letto e per quello che ho. Grato, e pienamente, per una storia simile
– privata, familiare, intima – che qualche buon viandante mi ha
permesso di conoscere.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Ellie Goulding – How long will I love you?
Mi piace come ne hai parlato - e di questo ero certa! - e mi piace quello di cui parla!
RispondiEliminaCredo che lo prenderò...sempre alla ricerca di storie difficili! ;)
A breve, di sicuro mi metterò alla ricerca di un'altra "lagna", chiamiamola così. Ci vuole. :)
EliminaSe ho capito bene non ti ha convinto del tutto, ma al tempo stesso ti ha convinto. Anche la mia copia vegeta nella libreria da tanto tempo, non è questo il momento giusto per leggerlo.. forse prima o poi troverò il coraggio.
RispondiEliminaNo, no, mi ha convinto, ma alcune parti sono un po' troppo edulcorate per i miei gusti. E' drammatica come storia, e molto, ma la delicatezza dell'autrice - a volte - vuole sdrammatizzare le parti più dure, come meglio può. A volte ci riesce a volte meno. Fatto sta che è una bella storia.
EliminaGeneralmente le storie drammatiche le evito perché mi affeziono e poi mi intristisco per giorni interi ripensando al finale strappalacrime; questa però sembra avere quel qualcosa in più che potrebbe piacermi.
RispondiEliminaQuesto romanzo me lo procurerò sicuramente; magari troverò anche il coraggio di rileggere Io prima di te della Moyes, che mi aspetta da tanto tempo nella pila di libri da rileggere.
Buona giornata!
Mia mamma mi ha spoilerato, purtroppo, quello della Moyes e non l'ho proprio letto ancora. Prima o poi...
EliminaBuona giornata a te!
Beh, un po' la capisco... Ho pianto dalla seconda metà fino all'ultima parola dell'ultima pagina. Quando sei in uno stato d'animo del genere è difficile reprimere l'impulso di urlare l'ingiustizia della situazione al resto del mondo.
EliminaD'altronde capisco anche un po' te: io, se mi spoilerano elementi importanti della trama o il finale, perdo interesse per il libro immediatamente.
Magari, tra qualche anno, rimuovo. Tra l'altro ho letto un libro con la stessa tematica, ma non ti dico niente per non spoilerarlo. Indizio: è della Garzanti.
EliminaOk come sempre quando letto le tue recensioni, sono talmente colpita da come scrivi che perdo di vista il romanzo! Detto questo, mi hai convinto, quindi volevo solo dirti che inserirò questo romanzo (che non conoscevo) nella lista dei desideri ;-)
RispondiEliminaGrazie ^^
EliminaUuuuu! Questo ce l'ho in libreria e credo lo leggerò molto presto. Sai che ho un debole per questo tipo di storie u-.u
RispondiEliminaI know, I know. Ti piacerà ;)
EliminaTi è piaciuto ma gli hai risparmiate critiche,era nella tua libreria da tanto, nella mia WL invece da quando è uscito con quella copertina blu e quel vestito sospeso, ma con un titolo che promette molto, una danza dolorosa, ma non è qeesta la vita? Una danza in cui speri di fare i passi giusti?
RispondiEliminaForse sì, Lara. Forse sì.
EliminaVero, la copertina è un'altra, molto simile a quella di Figlia del silenzio - prossimamente in Qui Pro Cover? - ma io avevo in casa una vecchia bozza e la copertina non definitiva, per me più bella, è questa che ho postato. :)
Sei un poeta. Non posso dirlo? Lo dico lo stesso :P
RispondiEliminaE wishlist sia <3
Poi vabbè, scegli sempre delle canzoni bellissime.
I complimenti sono d'obbligo, bellissima recensione :')
Oh, grazie mille!
EliminaMi fate sentire in colpa, perché la recensione l'ho scritta in un'oretta, sapete? :-D
Leggo con piacere che anche tu contempli i tuoi libri non ancora letti incerca di un titolo che ti ispiri al momento... No in questo momento non ho voglia di storie tristi ma come tutte le tue recensioni mi ha conquistato e questo lo terrò per i momenti in cui vorrò commuovermi con un libro così! Buona serata!
RispondiEliminaEly
Sì, una cosa da lettori, vero? Non siamo soli. :)
EliminaBuona serata anche a te!
Recensione molto bella. E hai ragione, ci sono volte in cui la malinconia prende il sopravvento e si sente il bisogno di un libro che assecondi, non che consoli, ma che in un certo senso coccoli un po'.
RispondiEliminaSai che non ho letto Moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo, è su questo stesso genere? :)
mmm, no, non proprio, però le difficoltà vissute dai protagonisti - anche se lì erano più... soprannaturali - me l'hanno vagamente, ma proprio vagamente ricordato. :)
EliminaOkay, wishlist!
RispondiEliminaCome al solito adoro le tue recensioni, hanno un che di poetico che attrae irrimediabilmente il mio animo, che non è affatto romantico. Il che è un paradosso, me ne rendo conto, ma è così.
Grazie mille, Charlie :)
EliminaUna trama decisamente interessante...e non credo di aver mai letto ancora nessun libro che trattasse, anche se in forma romanzata, della sindrome bipolare e delle sue conseguenze, sia quelle che ricadono su chi ne soffre direttamente, sia sui familiari. Mi ispira, e forse gli darò una possibilità, se ne capiterà l'occasione! :)
RispondiEliminaSì, anche a me interessa molto il tema. E qui è raccontato con tanta, ma tanta tanta umanità :)
EliminaNon conoscevo il libro, ma riesci sempre a farmi scoprire titoli nuovi di cui mi innamoro, Mik! Sia la trama che la copertina mi attirano tantissimo.
RispondiEliminaUltimamente anche io sto instaurando un certo rapporto con storie di questo genere e devo comprarlo al più presto:)
A presto Mik, un bacio!
Grazie, Alice! Un bacio a te.
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