Ciao
a tutti, amici, e buon inizio di settimana! Tutto bene? Dopo
qualche giorno di assenza, colgo l'occasione per condividere con voi
la recensione di un romanzo di recente uscita, edito dalla Nord, che
ringrazio tanto per avermi gentilmente dato modo di leggerlo. Parlo di
Un'amicizia pericolosa, un raffinato e seducente noir
ambientato negli anni '20 e caratterizzato, nell'edizione italiana,
da una copertina elegantissima e semplicemente meravigliosa:
perfetta, davvero. La fotografia – che ha in primo piano una
bellissima modella che mi ricorda vagamente Emma Stone – è di
Natalia Ilina e, nella recensione, troverete altre due foto tratte da
un suo set fotografico. Abbracciandovi dal primo all'ultimo, vi
auguro una buona lettura.
Entrò
a passi lenti, con estrema calma, ma io capii subito di avere davanti
l'occhio del ciclone. Quella donna era il cupo epicentro di un evento
che ancora ci era oscuro, il rovinoso luogo in cui il caldo e il
freddo si fondono. In quell'istante capii che tutto, attorno a lei,
sarebbe cambiato.
Titolo:
Un'amicizia pericolosa
Autore:
Suzanne Rindell
Editore:
Nord
Numero
di pagine: 358
Prezzo:
€ 17,60
Data
di pubblicazione: 6 Giugno 2013
Sinossi:
Odalie... Quella mattina del 1924, quando si è seduta alla scrivania
accanto alla mia, avrei dovuto capire che avrebbe sconvolto la mia
vita. Già da due anni lavoravo come dattilografa alla centrale di
polizia di Manhattan e conducevo una vita tranquilla, ordinaria. Ero
una ragazza all'antica: sebbene intorno a me il mondo stesse
cambiando, non avevo mai nemmeno pensato di tagliarmi i capelli o
d'iniziare a fumare. Poi è arrivata Odalie. Il suo caschetto nero, i
suoi vestiti eleganti, la disinvoltura con cui teneva la sigaretta...
Odalie era così spregiudicata, così sicura, così moderna. In quei
giorni, mi sono resa conto che volevo essere come lei e che avrei
fatto qualsiasi cosa per riuscirci. Per questo ho accettato di
trasferirmi nel suo lussuoso appartamento e l'ho accompagnata alle
feste dove si beveva champagne e si ballava fino all'alba al ritmo
della musica jazz. E per questo non ho detto nulla quando mi sono
accorta che aveva falsificato alcuni rapporti di polizia. Volevo
proteggerla. Non potevo immaginare che mi stesse semplicemente
usando. Che mi stesse mentendo. Come avrei potuto? Odalie era più di
un'amica per me. Era il mio ideale di donna. E invece lei stava
architettando la mia rovina...
La recensione
E'
in una stazione di polizia, tra fumi di sigaretta, scaroffie
disordinate e il rumore sincopato dei tasti di una macchina da
scrivere, che ha inizio questa storia. Una storia di donne che
comincia in un ambiente di soli uomini, un tango in cui a condurre –
in una sala da ballo che ha i mille specchi di una stanza degli
interrogatori – è una lei. Odalie. Un'amicizia
pericolosa è la storia di un'ossessione che brucia l'anima, che
distrugge senza costruire. Un gioco letale che - tra intrighi di
collane e nastri, tra ombre di rossetto, sangue che ricorda vino
rosso e vino rosso che ricorda sangue - solo una donna avrebbe potuto
condurre. La prima volta in cui mette piede sul suo nuovo posto di
lavoro, una fiumana umana di sguardi invidiosi, esterreffatti o
incantati si tende verso Odalie. E' bella come un miraggio. Occhi
azzurri da gatta, labbra scarlatte, una sigaretta tra le unghia
smaltate, gioielli costosi, capelli corvini e un taglio che subito fa
discutere: un caschetto netto, affilato come lo sono il suo sguardo
audace e il suo umorismo pungente. Sfrontata. Moderna. Femmina. La
sua risata è musica, l'incedere sinuoso dei suoi tacchi alti non è
adatto ai deboli di cuore. Ha il potere di farti sentire un
miracolato, se ricambia il tuo sorriso. Scambiando futili
chiacchiere, pettegolezzi, presunti ricordi, ti fa sognare e
struggere: vorresti vivere la sua vita eccitante ed ebbra, vedere New
York attraverso la cortina vellutata delle sue lunghe ciglia scure. Prima di incontrarla, Rose era una persona buona. Lavorava
come stenografa per la polizia, tutt'uno con la sua moderna macchina
da scrivere e con i casi di omicidio e frode che, per un dignitoso
stipendio, era tenuta ad annotare con gesti meticolosi e ripetuti.
Orfana e cresciuta dalla religiosità asfissiante di suore arcigne e
normative, vive un'infatuazione segreta e un po' infantile per il suo
datore di lavoro e, cinica sognatrice, confida nell'arrivo di un
elettrizzante terremoto emotivo che le spazzi via la polvera da una
vita che, come il suo look
démodé,
sa già di vecchio. Ma, da quando Odalie le ha concesso il primo
occhiolino complice, nulla è stato più come prima. Rose ha
abbandonato su due piedi la sua squallida stanza in affitto per un
appartamento dalla vista mozzafiato e dagli armadi forniti come
quelli di una boutique di grandi marche. Ha trascurato il suo lavoro
per imbucarsi a festini clandestini e a brunch che durano fino
all'alba del giorno dopo. Ha perso la lucidità in calici di
raffinato champagne.
E la testa nell'arte di essere come Odalie,
forse solo per comprenderla di più. Lei, che è il suo più grande
tormento. Il suo finale triste. La sua migliore amica: l'unica che
abbia mai avuto. Batto
sui tasti del portatile e, contagiato dallo splendore sfiorito degli
anni ruggenti, immagino di avere davanti a me una macchina da
scrivere d'altri tempi. I più grandi scrittori hanno affidato ad
esse i loro capolavori e gli scandali più torbidi sono stati
custoditi lì, poi sputati sulla carta, poi dati in pasto alla
stampa. A romanzo ultimato, immagino di raccogliere la deposizione di
Rose al banco degli imputati. Tutti ascoltano affascinati e curiosi,
tutti fumano, tutti aguzzano le orecchie per avere i dettagli di una
relazione considerata scandalosa. Nel suo racconto c'è gelosia,
ambiguità, mania. In quegli stessi anni, in Italia, Italo Svevo
pubblicava La coscienza di Zeno. Questa storia, invece, dovrebbe intitolarsi L'incoscienza
di Rose. Il primo era il diario
interiore di un bugiardo patologico, questa è la ricostruzione,
invece, di una narratrice inaffidabile che parla dell'amicizia assassina che l'ha resa dipendente di una droga chiamata Odalie. Cieca davanti all'evidenza. In
maniera superba, rievoca il meglio e il peggio di quegli ipocriti
anni che eppure adoro così tanto e, attraverso un drappo di mistero
e luci che sfavillano in mezzo ad intere cortine di fumo, ritaglia la
figura di una femme fatale che
sorride amabilmente, balla il charleston, manipola, uccide,
conquista. La sua inseparabile Odalie è un dubbio ossessionante che
seduce lei e il lettore dall'inizio alla fine. Come Salomè, sarebbe
in grado di chiedere il mondo su un piatto d'argento. O la testa di un suo rivale. E, puntualmente, sarebbe in grado di riceverli. La sua femminilità è
potere e il suo sguardo penetrante è la chiave che apre tutte le
porte. Di Paradiso o Inferno. Rose è Nick Carraway, in
viaggio nel lato selvaggio. Odalie – che è uno, nessuno
e centomila – è Jay Gatsby:
l'incarnazione al femminile degli anni '20.
Un bellissimo falso
d'autore. Il suo mondo luccica di diamanti e stelle, scivola sul
pavimento di una balera e sul fondo di un liquore di contrabbando,
sorride nascondendo abilmente una carie grande quanto una voragine, si
finge spensierato e felice quando una crisi economica peggiore della
nostra è in agguato a Wall Street. Confessa la verità e ritratta.
Smentisce e si contraddice. “Era
come se fossimo usciti dalla guerra stanchi di vivere, ma nel
contempo avessimo fatto un salto di generazione, simulando una
gioventù virginale. In breve, giunsi alla conclusione che eravamo un
mucchio d'impostori”. Suzanne Rindell, autrice eccellente e
padrona delle regole del gioco, firma un esordio impeccabile, che può
vantare due protagoniste uniche e uno stile pieno, curato, che odora
di vero, gin e menzogne. Ha poche carte, quasi sempre le stesse, ma
conosce l'arte di dissimulare e i segreti oscuri della persuasione.
Il suo modo di fotografare quegli anni è sublime e personalissimo.
Le sue frasi sono fotografie in bianco e nero che provengono
direttamente da quegli anni lontani; la sua storia è una lenta e
torrida escalation che, al ritmo del jazz di Chicago,
danza dietro le sbarre, tra lo charme immortale dei classici di
Hitchcock e l'erotismo evanescente e malsano dei conturbanti noir
di Brian De Palma. Quelle atmosfere splendidamente descritte e i
misteri foschi e sfrenati creano un labirinto d'inganni e doppi
giochi. Un reticolo prezioso che, ai polsi, ti fa trovare manette
tempestate di diamanti e, al collo, collier tanto stratti da metterti
a tacere per ora e per sempre. Un'amicizia pericolosa è la menzogna divenuta arte.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Death in Vegas - Dirge
Molto bella la recensione, poi io sono un'amante degli anni 20 in tutto e per tutto ;)
RispondiEliminaQuando avrò finito gli esami, vedrò di prenderlo :)
Ho così tanti libri da leggere in lista!
La trama mi è parsa olto intrigante giusto?? Dimmi se sbaglio :)
-Ele ;)
Ciao Ele. Grazie mille! Sì, lo è, anche se non ha il ritmo dei thriller a cui, solitamente, noi lettori siamo abituati. E' particolare: sembra quasi scritto davvero in quel periodo lì. Prima di procedere all'acquisto, magari, leggi le prime pagine: http://www.illibraio.it/generi/narrativa_generale/unamicizia_pericolosa_9788842922766.php
EliminaVado subitissimo a leggerle! Però prima che vada ho notato che stai leggendo "Di me diranno che ho ucciso un angelo", di Gisella Laterza mi piacerebbe moltissimo comprarlo ma non vorrei rimanerne delusa, come lo stai trovando? mi puoi dare un piccolo assaggio del tuo giudizio??
Elimina-Ele :D
L'ho iniziato ieri sera tardi perché, per via dello studio, ho poco tempo. Per quel poco che ho letto - una quarantina di pagine scorse via in un baleno - mi piace molto. E' così breve che, penso, posterò la recensione in breve tempo :)
EliminaTranquillo ti capisco pure io sto leggendo poco, perchè anche io sono carica di roba da studiare, grazie ancora e non vedo l'ora di leggere la tua recensione!
Elimina-Ele :)
Hai mai pensato di aprire una rubrica "Lezioni di recensione"?... Dovresti! Molti dei libri che prendo, li prendo dopo le tue recensioni, anche se magari la trama non mi convince. In questo caso, mi convince tutto, trama e recensione perfetta.
RispondiEliminaGrazie mille, Cheetara, sempre gentilissima! Ma no...
Elimina"dove mi presento?", come si dice dalle mie parti :P
Dovrei almeno avere un metodo, cosa che non ho proprio: serve solo cuore e una lunga serata libera :)
(io quoto Cheetara...)
EliminaSonia... *-*
EliminaBella recensione Mik, ovviamente sono più curiosa che mai!
RispondiEliminaGrazie Silvia ^^
EliminaGià il libro mi incuriosiva...ora dopo questa splendida recensione sono sempre più convinta di leggerlo!
RispondiEliminaComplimenti davvero!!! :)
Gentilissima!
EliminaPS. Se qualcuno lo legge, poi facciamo quattro chiacchiere sul finale (:
Spero di riuscire ad averlo e leggerlo al più presto anche se sono sommersa di libri da leggereeeeeee...aiutooooo!!!
EliminaIntanto ho cominciato "La casa di pan di zenzero" e mi sta piacendo molto!!! :))))
Passerò a leggere la tua recensione ;)
Elimina:)
EliminaAssolutamente. Voglio leggere questo libro!!
RispondiEliminaGrazie per essere passato da me, mi ha fatto molto piacerre :) la recensione di questo libro è fatta con i fiocchi, davvero!
E rispetto alla mia, direi proprio che è la tua grafica a essere molto professionale!
Ta nuova follower Mag
Ciao Mag, benvenuta! Ti ringrazio tanto e il piacere è mio :) Sarà un piacere scambiarci consigli e opinioni "libresche" da oggi in poi. Buona giornata!
EliminaBellissima recensione come sempre,mi hai fatto venir voglia di leggere questo libro:la trama è interessante e adoro l'epoca in cui si svolgono i fatti...:)La copertina è stupenda!
RispondiEliminaCiao Indil! Anch'io - dal Grande Gatsby in poi - adoro troppo leggere di questi anni: devo assolutamente farmi consigliare qualche titolo ambientato nella NY del tempo ;)
EliminaUn noir ** ultimamente sono affine con questo genere. Avevo visto sul Libraio che sarebbe uscito per i primi di giugno e mi ha incuriosito molto, la tua recensione mi ha fatto venire voglia di comprarlo. Deve essere un libro molto particolare. Me curiosissima ^^.
RispondiEliminaYu
Sono contento, Yu! Anch'io sono molto attirato dal genere, ma, nonostante di film simile ne abbia visto a palate, di libri ne conosco un po' pochi. Mi consigli qualcosa? :)
Elimina“L.A Confidential” di James Ellroy lo lessi secoli fa, attirata più dalla copertina e ne rimasi piacevolmente colpita.
Elimina“Il grande sonno” di Raymond Chandler
“Il Lungo addio” di Raymond Chandler questi due sono un po' datati, però meritano tantissimo.
E poi ovviamente tutti quelli di James Ellroy, è molto bravo come autore.
Del primo ho visto, tantissimi anni fa, il film con Kim Basinger. Ricordando poco o niente, leggere il libro mi farebbe bene! Quelli di Chandler mi sembrano entrambi bellissimi e, fortunatamente, i prezzi sono ottimi. Grazie mille, Yu!
EliminaIo il film lo ricordo poco, però da questi vaghi ricordi era abbastanza simile al libro.
EliminaSe non ricordo male anche di quelli di Chandler hanno fatto dei film, ma sono un tantino datati.
Comunque prego XD.
Wow, che bello!! *__* Mmm... non ho tanta familiarità con questo genere, davvero no (se escludiamo "La Dalia nera", dubito addirittura di aver mai letto altri noir! XD) Però l'atmosfera e l'epoca mi incuriosiscono molto! ^^
RispondiEliminaSì, penso anch'io di aver letto soltanto La Dalia Nera: gli altri libri di Ellroy non mi hanno mai incuriosito :) Devo scoprire qualche altro autore/autrice interessante!
EliminaL'ho avuto proprio qualche giorno fa, se non fosse stato in e-book mi sarei subito immersa nella lettura perché la storia mi incuriosisce molto! Ripasserò appena avrò letto il romanzo :p
RispondiEliminaUn abbraccio
Allora ne riparliamo, Sara. A presto :)
EliminaSembra quasi un film, bellissima recensione...stupende le atmosfere deglia anni 20...l'hai letto La stella nera di New York? è ambientato in quegli anni e condito con tanto esoterismo...è qualcosa di meraviglioso...consigliatissimo...
RispondiEliminaGrazie, Dean. Anch'io vado pazzo per quelle atmosfere! Purtroppo no, non l'ho letto, ma ce l'ho in libreria da un po': essendo parecchio voluminoso, finiti gli esami, lo leggerò in estate ;)
EliminaTu tenti noi e noi tentiamo te...non puoi immaginare quanto danno fai ai nostri portafogli...ah ah...dopo l'ultimo shopping libresco sono rimasta con 10euro...povera me...sto pensando ke ci vorrebbe una campagna per donare il 7x1000 a noi compratori compulsivi di libri...siamo anche noi una specie da proteggere...
EliminaCome sempre bellissima recensione!La cover è davvero stupenda, e da quando ho letto La stella nera di New York sono diventata una grande appassionata degli anni 20!Prima o poi lo leggerò sicuramente :)
RispondiEliminaHo capito, anche tu mi dici che devo assolutamente recuperare La stella nera di New York: non mi tentate! :D
EliminaNon amo particolarmente l'epoca di ambientazione del romanzo (ho sempre difficoltà ad immedesimarmi ^^) ma la tua recensione -ovviamente bellissima- sembra delineare un romanzo estremamente intrigante... "Ettepareva" che non mi facevi venire voglia di leggerlo ;-)
RispondiEliminaCiao, ho finito di leggere il libro.... ma in fine ci sono rimasta... qualcuno l'ha già letto?? per parlarne??
RispondiEliminaGiorgia
Ciao a tutti..io ho finito il libro ieri..mi è piaciuto davvero tanto!la fine mi ha laciato tanti dubbi e continuo a fare mille congetture..che conclusione avete tratto?
RispondiElimina