martedì 11 giugno 2013

Il mio ultimo giorno di scuola.

Succede in tutte le commedie americane degne di questo nome. Il senior year - l'ultimo anno di liceo - è accompagnato da tutta una serie di tradizioni che ho sempre adorato e spiato da lontano: il prom, la consegna dei diplomi, un bel discorso finale da pronunciare con i kleenex a portata di mano e la reflex ad immortalare il tutto. Ma questa è la vita, non un nuovo capitolo dell'High School Musical con cui – coraggio, non nascondiamolo! – noi di questa generazione siamo cresciuti. Siamo in Italia. Qui non si fanno balli scolastici, qui non si consegnano diplomi a orgogliosi studenti in toga. Per essere fiscali, qui non siamo nemmeno ancora diplomati! Ma ad abbozzare un discorso ci tenevo. Davvero. A parlare al microfono proprio non mi ci vedo, ma dietro uno schermo tutti siamo più forti. Dietro queste parole scritte su carta nessuno mi vede tremare un po'. 
Non so com'è successo. Una mattina di queste, come al solito, mi sono ritrovato su Facebook senza un perché. Anzi, forse lo so: scommetto di aver aperto il portatile, con gli appunti di latino o filosofia accanto, in cerca di qualche strano paradigma o di un'anima buona che sapesse trovare un senso alle tonnellate di assurdità messe per iscritto da quel pazzoide di Kierkegaard. Al posto di googlare qualcosa di intellettualmente edificante – perché sì, ho un'esame da preparare! - ho inserito password e email e il Social Network più famoso del mondo mi ha dato il benvenuto, su una home zeppa di foto di tizi sconosciuti al mare, di frasi scritte per darsi arie da colti, di canzoni estive e trailer di film che ho già visto in streaming. Senza un perché, sono finito sul mio profilo e, andando a ritroso, ho cliccato sulle prime foto postate lì, nel lontano 2008. Il mouse mi ha connesso a un passato di cui mi vergogno sempre un po' e mi sono ritrovato a fissare il me di cinque anni fa: mmm... Madre Natura ha uno strano senso dell'umorismo, eh. Stronza proprio!
All'epoca, diciamolo pure, aspettavo che si decidesse a darmi sembianze vagamente umane. Nonostante abbia sempre qualche parola cattiva più che me che per gli altri, questa volta, guardando quel ragazzotto schivo e robusto che aveva superato indenne o quasi le bolge infernali delle scuole medie – guardandomi –, ho sentito abbattersi su di me una valanga di malinconia. Ma non di rimpianto. Ho sorriso all'altro me che, dietro lo schermo, sorrideva; poi ho provato il gran bisogno di piangere, e chiudermi in casa, e piangere ancora. Un sorriso e una lacrima per tutti i giorni passati, per tutte le incazzature e i drammi, per tutte le fantastiche persone strette accanto a me in quella foto di gruppo sgranata. E pensare che io il Classico non lo volevo nemmeno fare più. 
Ogni volta che mettevo piede in quella scuola sembravo braccato dalla nuvola nera di quello sfigato di Fantozzi. Fuori cantavano gli uccellini e brillava il sole, poi, una volta sull'uscio, cominciava a diluviare. Brutto segno. Indovinate il primo giorno di liceo? Già: pioveva. Sono arrivato all'ingresso bagnato fradicio e quei bei capelli, che avevo aggiustato e riaggiustato con una dozzina di vasetti di gel, gocciolavano acqua come un'ala ormai affondata del Titanic.
Mi ero fatto una videoteca di film mentali, un mare di problemi: il latino (i prof pazzi!), il greco (… altri prof pazzi!), la filosofia (… altri prof pazzi ancora!). Avevo fatto i conti con tutti, ma non con le persone con cui – per i futuri cinque anni – avrei convissuto. Nonostante fosse l'ultimo dei miei pensieri, è l'amicizia che ho trovato. E perfino il ginnasio – palestra della mente o emerita ruttura di coglioni? - non mi è sembrato così infernale vissuto al vostro fianco. Noi, giovani condannati senza colpe: schiacciati dal peso del Gi, braccati dalle mille difficoltà del greco. Ricordo la prima gita, in Gregia, e quelle che sono venute dopo: bagnati fradici a Mirabiliandia dopo un acquazzone improvviso, sotto il sole caldo delle Isole Tremiti, a sorridere tutti insieme in una foto di gruppo scattata sulle scalinate del Parco Guell. Mi avete tutti lasciato qualcosa e quello che sono lo devo anche a voi. Cinque anni non li ho mai passati con nessuna classe, a pensarci bene: tre anni di elementari fatti a Palermo, gli ultimi due qui, il periodo delle medie da mettere al rogo, poi è arrivato il Liceo. Tutti dicevano sarebbero stati gli anni più belli di sempre, e lo sono stati. Ci siamo urlati addosso, sporcati le magliette con lacrime versate per un brutto voto o per una fragilità incrinata da una cattiva parola, ci siamo odiati e voluti bene, sopportati, sparlati a vicenda, confortati, irreversibilmente cambiati. Nell'ultimo periodo, con una tensione psicologica alle stelle, voi – III A – avete risvegliato la furia omicida che è in me. Mi è venuta, di tanto in tanto, la voglia idiota di trucidarvi dopo un'interrogazione rimandata, un'assenza strategica, una lite senza senso, ma adesso, sebbene voglia ancora stritolarvi, è solo per abbracciarvi tutti. Lo giuro. Per stringervi un'altra volta, sperando con tutto il cuore che non sia l'ultima. La verità è una sola: se la vita fosse un eterno ritorno e quello psicopatico di Nietzsche avesse ragione, be', io rifarei tutto da capo. Rivivrei tutto di nuovo. Uragano “Concetta” compreso. La campanella – alle 10:00 di oggi, 11 Giugno – è suonata una volta ancora. E' stata l'ultima per noi maturandi, che, tante volte, quel suono l'abbiamo atteso e desiderato come l'acqua in un deserto. Per sfuggire alla noia e alla interrogazioni, per tornare a casa attraverso una strada percorsa ogni mattina per tanti anni. Ci sono stati un paio di occhi lucidi, lunghi e familiari abbracci, ma nessun conto alla rovescia. Uno spumante stappato più per tradizione che per festeggiare qualcosa. Pensavamo che la fine della scuola ci avrebbe reso liberi – nel caso di noi maturandi, liberi soltanto di studiare per gli esami, eh – ma, invece, eravamo tutti prigionieri della malinconia. Tutti proiettati a quel giorno di pioggia di cinque anni prima.
Il mio ultimo giorno di scuola non è stato innaffiato da lacrime, ma da tanti sorrisi venati di leggera tristezza, mentre, in sottofondo, una chitarra suonava La canzone del sole, L'essenziale, 50 Special e noi ci univamo in un coro stonato, ma ugualmente bellissimo. Come noi, infiniti come il titolo di quel bel film. Perché quando sono con voi, infondo, sono felice. Voi mi fate stare bene. Ed è per questo che mi auguro che non ci perderemo mai. Adesso, su, tutti a studiare!  
Vi voglio bene, Michele.

40 commenti:

  1. Una valle di lacrime ç____________ç Che post meraviglioso! Vi auguro sinceramente di portare avanti questa amicizia nata sui banchi di scuola.. se, come spero, è amicizia vera, nulla potrà dividervi! (Inizio ad essere un po' stanca di piangere SAPPILO!!)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Monica, io veramente avrei appena finito ç___ç
      La prossima volta, per farti fare una risata, riesumo "Sparlando di...". Che dici? :)

      Elimina
    2. XD Forse è meglio! Comunque bellissimo, mi hai fatto tornare in mente tanti ricordi ç_ç

      Elimina
  2. Che brutti che sono gli ultimi anni! Però sono pure bellissimi no??
    Metà e metà ;)
    Già passati gli esami o inizi adesso? Beh in ogni caso buona fortuna!
    -Ele :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Ele! Proprio così: sono orribili e stupendi! Gli esami li inizio adesso, il 19. Grazie mille :) Tenete le dita incrociate per me!

      Elimina
    2. Ovviamente ti auguriamo un imbocca al lupo! ^^
      -Dany :)

      Elimina
  3. Oh, Mich *_*
    (inutile aggiungere altro)

    RispondiElimina
  4. E' vero, gli anni delle superiori sono meravigliosi e indimenticabili. Anni così belli non torneranno più, non belli in quel modo almeno. In bocca al lupo per un dopo stupendo, goditi gli esami ^^ in bocca al lupo!

    RispondiElimina
  5. oh mamma sto piangendo!!!!! hai colto il senso il vero cuore di quello che tutti noi studenti proviamo, di quello che siamo! ti ringrazio anche se con tutto questo non centro nulla ti ringrazio per averlo scritto qui così che tutti noi potessimo leggerlo.. grazie e buono studio XD mi serve un fazzoleeeetto!! XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. saralinda, non volevo alimentare una commozione di massa :) Se non l'avessi scritto, sarei semplicemente scoppiato. Grazie a voi per aver condiviso queste tante emozioni. Un abbraccio, M.

      Elimina
  6. Mik ma questo post è davvero degno di "Noi siamo infinito"...Sei un ragazzo speciale con un gran cuore e cervello, cosa che ormai sta andando in estinzione...sono passati x me quasi 5anni da quando ho finito le superiori eppure continua a mancarmi la scuola, quei pomeriggi di cazzeggio quando si finiva presto i compiti, la gita a Londra (my love) e i tanti compagni che amavo o odiavo...adesso invece mi tocca lavorà...curiosità: ma di che paese sei?? Io provincia di Foggia...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ohi Dean, ti ringrazio infinitamente: che gran complimento :) Ma sai che "Noi siamo infintito" io non l'ho letto? Devo assolutamente comprarlo. Avrei già in mente la recensione, perché sì, sono sicurissimo lo adorerei. Ho la recensione, ma non il libro: paradossale! Ah, siamo quasi vicini di casa. Io, ormai da una decina d'anni, vivo a Termoli, sulla costa adriatica: l'unica cosa bella del Molise. Già, c'è qualcuno che vive in Molise... si pensa sia una leggenda come Narnia, di solito!

      Elimina
    2. Si, siamo vicini...Io precisamente sto a Manfredonia e se non fossimo rinomati per fatti di cronaca nera probabilmente la gente non ci crederebbe che esistiamo anche sulla cartina dell'italia...eppure è una bella città, purtroppo è la gente che la rovina...cmq tieni duro ke è quasi finita...

      Elimina
  7. che post meraviglioso :) Mi sono emozionata

    RispondiElimina
  8. ok mi hai fatto venire le lacrime agli occhi ricordando gli anni del liceo e per me di anni ne sono passati tanti ma credo che le emozioni siano sempre le stesse. Riguardavo le foto della mia III A e guardavo i sorrisi, gli abbracci , le gite, le aule , foto pazze, foto serie, foto di gruppo, foto singole insomma un tuffo nel passato! Grazie per questo viaggio e in bocca al lupo, stai chiudendo un capitolo splendido, te ne auguro uno ancora migliore perchè anche se l'università non è scandita dalle stesse foto ti posso assicurare che anche lì riuscirai a incontrare persone fantastiche che entreranno nella tua vita per rimanerci un bel pò! quindi coraggio asciuga le lacrime che il meglio deve ancora venire! gli amici sinceri quelli veri rimarranno con te per sempre!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bellissimi parole, cara Lara. Grazie mille per tutto!

      Elimina
  9. Post stupendo, mi sono commossa.
    In bocca al lupo per gli esami ;)

    RispondiElimina
  10. Ciao, sono una tua nuova followers, hai un blog molto interessante :)
    Io ho finito la scuola l'anno scorso, e per me è stato un vero e proprio ''trauma''... Non volevo che finisse, ricordo che l'ultimo giorno di scuola ho cercato di conservare nel cuore ogni singolo particolare di quelle quattro mura in cui non avrei più messo piede...
    Il mio banco, la lavagna, il cancellino... Tutte cose che magari, durante gli anni normali ed i giorni che sembrano non passare mai, non vengono notate...
    E mi manca, mi manca da morire... L'ultimo anno è sempre il più bello, e ancora più belli - per quanto tristi e malinconici - sono i giorni della maturità ed il momento in cui esci da scuola dopo aver finito l'esame orale...
    Conserva ogni singolo istante, perché quando tutto questo sarà finito, ti accorgi che è volato...
    Ti mando un in bocca al lupo, ciao, un saluto :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, grazie mille e benvenuta! Ora come ora voglio soltanto liberarmi di questi benedetti esami, ma, come tu stessa mi dici, non appena, finito l'orale, metterò piede fuori sono sicuro che sarà un bel trauma! :/
      A presto, Mik.

      Elimina
  11. Mik, ho gli occhi lucidi :')
    In bocca al lupo per tutto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie anche a te, Aria. Starò diventanto monotono, ma grazie davvero a tutti. Mi date forza e coraggio :)
      PS. Inaspettato ma vero, questo post sarà la gioia di qualche industria di kleenex :P

      Elimina
  12. Anche io con i miei quasi 35 anni suonati mi ritrovo davanti a questo schermo con una lacrima che cerca di rigarmi il viso (devo assolutamente trattenermi, sono in ufficio e se entrasse qualcuno in questo momento non saprei come giustificarla!). Con la tua sensibilità che hai sempre nello scrivere - e che io colgo in ogni signolo post che ho letto in questi mesi da quando ho scoperto il tuo blog - hai saputo far crescere dentro di me un turbinio di ricordi e di meravigliose emozioni di quando anche io mi apprestavo a varcare definitivamente la porta del liceo, con mille sogni e mille speranze! Ti auguro che tutto quello che tu desideri possa avverarsi e ti auguro anche che le amicizie meravigliose che hai trovato possano accompagnarti anche negli anni futuri.
    Vorrei dirti che le amicizie vere rimarranno per sempre, ma purtroppo non sempre è così - anche se io te lo auguro - perchè con il tempo si cambia, con il tempo si cominciano a percorrere stade diverse, con il tempo ci si dimentica di quanto tutto possa essere semplice e leggero. Ma qualcuno resterà, e oggi - rispetto ai miei anni di liceo - con la tecnologia tenersi in contatto è molto molto più semplice. Sicuramente continuerò a seguirti in questo tuo mondo speciale che è il blog e saprò se le cose ti saranno andate come speravi; per ora ti auguro tutto il bene, sia per l'esame in arrivo che per la tua prossima nuova avventura fuori da quel portone!!! :))))))

    RispondiElimina
  13. Mi è venuta un pochino di nostalgia, sì sì! :( Ho perso di vista praticamente tutti i miei vecchi di compagni di liceo ora, a quasi 8 anni dal mio fatidico "ultimo giorno"... e loro non ci crederebbero mai, ma sì, mi mancano molto! :( Certe volte riesco ancora a sentire nella testa la risata particolare di una, o la battuta sarcastica di un altro, il loro modo di scherzare e di vedere la vita... una piccola parte di loro resterà per sempre con me, immagino, e questa sì che è una gran cosa! :) In bocca al lupo per l'esame... forza e coraggio!! ;D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Abbiamo tutti grandi speranze, ma quasi sempre, purtroppo, le cose vanno così :/ Ma, come dici tu, Sophie, un'impronta è rimasta. Siamo cresciuti praticamente insieme :')

      Elimina
  14. Io le superiori le ho finite 3 anni fa e stavo come te... poi ho iniziato una scuola d'estetista e domani è l'ultimo giorno (non contando gli esami) e mi sento ancora triste come quando finii le superiori... mamma mia come passa il tempo, se ci penso mi sembra ieri che facevo il primo superiore, che sono entrata in classe sola, smarrita e mi sono buttata sul primo banco vuoto che ho trovato quasi sull'orlo delle lacrime dalla tristezza.. O.O mi sto facendo vecchia >.< che bei tempi passati!!! In bocca al lupo, incrocio le dita per te :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio :) Allora, Debora, in bocca al lupo anche a te per il tuo ultimo giorno e per i futuri esami!

      Elimina
  15. Ora che mi hai fatto piangere...e sentire vecchissima...posso dirti:IN BOCCA AL LUPO!Sia per gli esami, sia per il tuo futuro. Dai è quasi fatta....poi goditi l'estate più bella della tua vita!

    RispondiElimina
  16. Quando parli di libri mi emozioni srmpre... Questa volta che hai parlato di te mi hai realmente commossa, riportandomi indietro di ormai quasi 20 a quell'ultima campanella con le paure e Le speranze che portava con se. Un grandissimo in bocca al lupo anche da me per gli esami e il migliore augurio per la vita che ti aspetta dopo <3

    RispondiElimina
  17. Che nostalgia dei tempi del liceo,uno dei periodi più belli della mia vita!Sono passati secoli ormai ma i ricordi sono tutti piacevoli...:)In bocca al lupo per i tuoi esami caro Mr.Ink!^^

    RispondiElimina
  18. Grazie per averci aperto una finestra su questo angolino della tua vita.. i tuoi post vanno sempre dritti al cuore! ;)
    In bocca al lupo per gli esami!!

    RispondiElimina
  19. Michele, tu sai che sono nella tua stessa situazione... puoi immaginare quanto mi sia immedesimato in queste parole. Io non saprei dire se gli anni del liceo siano stati i più belli. Mi ricordo di tutte le volte che mi sono disperato fino alle lacrime per una interrogazione o verifica scritta, della delusione causata da un voto che consideravo troppo basso... ma ho imparato tante cose nuove e che mi hanno costruito una biblioteca interna. Sarà poi il tempo a dirmi se davvero questo quinquennio è stato il più felice della vita oppure no.

    RispondiElimina