sabato 20 luglio 2013

Recensione: Insurgent, di Veronica Roth

La paura è più potende del dolore.

Titolo: Insurgent
Autrice: Veronica Roth
Editore: DeAgostini
Numero di pagine: 510
Prezzo: € 14,90
Sinossi: Una scelta può cambiare il destino di una persona... o annientarlo del tutto. Ma qualsiasi essa sia, le conseguenze vanno affrontate. Mentre il mondo attorno a lei sta crollando, Tris cerca disperatamente di salvare tutti quelli che ama e se stessa, e di venire a patti con il dolore per la perdita dei suoi genitori e con l'orrore per quello che è stata costretta a fare. La sua iniziazione avrebbe dovuto concludersi con una cerimonia per celebrare il proprio ingresso nella fazione degli Intrepidi, ma invece di festeggiare la ragazza si è ritrovata coinvolta in un conflitto più grande di lei... Ora che la guerra tra le fazioni incombe e segreti inconfessabili riemergono dal passato, Tris deve decidere da che parte stare e abbracciare completamente il suo lato divergente, anche se questo potrebbe costarle più di quanto sia pronta a sacrificare
                                        La recensione
Una volta ho letto che non esiste una spiegazione scientifica per il pianto. Le lacrime servono solo a lubrificare gli occhi. Io penso che piangiamo per liberare la nostra parte animale senza perdere la nostra umanità. Perché dentro di me c'è una bestia che ringhia e agogna la libertà. Tobias e soprattutto la vita. E per quanto ci provi, non riesco a ucciderla. Mi sono fiondato a peso morto su Insurgent. Disperatamente. In cerca di una conferma. Stanco di troppe letture carine e basta, di troppi libri da leggere e dimenticare, ho preso tra le mani un voluminoso tomo che ormai da qualche tempo prendeva polvere nella mia libreria: il secondo capitolo della trilogia distopica di Veronica Roth. Era lì che mi fissava da quasi un mese, con quella copertina verde e blu che tutti detestano, ma che a me – in verità – piace parecchio. Mi ero detto di cominciarlo alla fine degli esami di maturità, come un piccolo e prezioso premio di consolazione, ma altri libri più scorrevoli e brevi avevano rimpiazzato la seconda avventura di Tris e Quattro e i miei buoni propositi. Mercoledì pomeriggio l'ho iniziato, sabato mattina l'avevo già finito. Cinquecento pagine divorate in poco tempo. Per me, che nutro una paura segreta verso i libri lunghi, un record. L'ho amato, mi direte voi. Invece no, per la maggior parte del tempo, il romanzo mi ha deluso terribilmente. Divergent si era rivelato un'esperienza esaltante, da capogiro: adrenalinico, originale, imprudente, bello. L'esordio perfetto. Con questo suo seguito, sin dall'inizio, l'approccio non è stato dei migliori. Sarà che non ho una buona memoria, sarà che i personaggi secondari non erano così memorabili come in un primo tempo pensavo, sarà che le mie alte aspettative avevano caricato le spalle della giovane autrice di un fardello che non poteva sopportare con le sue sole forze da intrepida. Insurgent si apre, infatti, nel punto esatto in cui il romanzo precedente si era concluso. Nel caos. Un caos di personaggi e situazioni, di scontri e alleanze. Strappato dalla realtà e condotto bruscamente nel bel mezzo dei fatti, ho provato confusione, disorientamento, capogiri suggeriti non dal brivido dell'azione, ma dal troppo che stava accadendo attorno a me e ai personaggi. 
Leggevo e speravo che le mie idee si schiarissero un po'. Che ci capissi qualcosa. Recuperati i vari tasselli, fatto uno schema mentale di fazioni e protagonisti, ho proseguito nella corsa a perdifiato che la prosa della Roth sa sempre assicurare. Leggevo e vedevo le pagine che mi separavano dalla fine diminuire man mano. Leggevo con piacere, senza annoiarmi un attimo, ma non succedeva assolutamente niente. Sparatorie, fughe, salti nel vuoto e arrampicate pericolose, agguati e tradimenti. Scene di implicita violenza e di fervore assemblate tra loro senza un filo conduttore che fosse unico, senza una trama. Ho avuto l'impressione che l'autrice si fosse giocata tutte le sue carte vincenti nel primo volume, in cui la carne al fuoco era appetitosa e abbondante. Nel sequel, invece, c'era una triste carestia di novità. Di una cosa, però, mi sono meravigliato, e in positivo: la bravura straordinaria di Veronica Roth. Una fuoriclasse. Riempire quasi 300 pagine di puro nulla non è decisamente da tutti. Ed oggettivamente nella prima metà di Insurgent avviene poco o niente. Quindi due sono le opzioni: o lei è un'idiota, o è un genio del male. Personalmente, propendo per la seconda. Tendo a specificare nella prima parte perché, fortunatamente, anche se in corner, il libro trova la via del riscatto nella seconda. L'epilogo è geniale e da mozzare il fiato, i capitoli conclusivi si lasciano divorare con una velocità che non credo sia umana. L'autrice riempie tutto di mistero, mette in discussione situazioni e personaggi, mantiene viva la curiosità sia quando dice tutto e niente, sia quando è tempo dei colpi di scena più importanti. Intrattiene come pochissimi sanno fare. Gli elementi verso cui ho storto il naso sono veramente tanti, innumerabili, ma con un finale davvero ben architettato lei salva tutto e rigira nuovamente le carte in tavola. 
La scelta efficace ed audace di chiudere Insurgent così avrebbe potuto farmi arrabbiare ancora di più, ma la paraculaggine della Roth – non mi vengono altri termini, no: furbizia sarebbe limitativo – me l'ha fatta amare. Lei e la sua protagonista, Tris, sono gemelle separate alla nascita: identiche. Lei è Tris. Le ho odiate di pari passo, ho faticato a seguire le loro fughe a rotta di collo, ma alla fine le ho ritrovate entrambe dove le avevo lasciate. Stare dietro a Tris diventa davvero complicato in questo secondo volume. La sua psicologia è più altalenante, il suo carattere è meno monolitico, le sue scelte sono meno mirate. Sfila in mezzo a traumi e macerie come un'eroina, guarda in faccia la morte una pagina sì e l'altra pure, ma ha sedici anni. E' una bambina. Una ragazzina. Proprio come l'autrice, che è pienamente consapevole di sé e un tantino spietata a soli ventiquattro anni. Accanto a lei, c'è Quattro. Con i suoi incubi, con le sue poche paure, con una famiglia che è un peso mortale, con una tenerezza e una fedeltà verso Tris così poco “intrepida”, ma tutta da scoprire. Tutte le morti di cui il libro è disseminato, inoltre, non commuovono e non sconvolgono come, invece, avveniva in Divergent. Muore un personaggio, ne muoiono due, ne muiono un centinaio e altri ancora, ma è una carneficina continua che non lascia segni nei sentimenti del lettore. Più che altro una domanda ironica: con tutti i personaggi decimati, mortalmente mutilati, feriti o menomati, chi ci sarà in Allegiant? Le atmosfere e le ambientazioni sono più ampie e claustrofobiche di quelle del primo, ma a mio parere questo è un altro degli elementi che fa sì che l'interesse del lettore vada scemando. Senza più la familiarità, il chiasso, il calore e la pazzia che si respiravano nel covo sotterraneo degli Intrepidi viene meno una parte importante dell'anima di Divergent. A circa metà libro, quando Tris e i suoi amici ritornano dove tutto è iniziato, tra quelle grotte e quegli spuntoni di roccia così suggestivi, sono tornato a respirare e a sorridere, davanti a una partita a Paintball all'ultimo schizzo di vernice.
Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Bastille – Laura Palmer 
 

26 commenti:

  1. Okkey, un po' di paura me l'hai messa :P Il primo l'ho letto in poche ore durante il giorno di Natale tanto per avere qualcosa tra me e i parenti ma l'ho adorato così tanto che l'ultima pagina mi sembrava orribile perché era un "Arrivederci, ci vediamo l'anno prossimo". Mi sa che sono l'ultima persona rimasta a non aver ancora letto Insurgent, due settimane fa volevo comprarlo ma è venuto fuori che a fine mese esce la ristampa con la cover originale quindi aspetto ancora...
    Non sei l'unico a dire che per metà libro succede poco niente e mi pare che questo seguito contenga un alto tasso di mortalità ma rimane una delle mie serie preferite e la Roth è un genio ma spero non sia di quelli che deludono e continuano a farlo. Vedremo come va, posso sopportare un libro di mezzo un po' così ma con Alegiant voglio che dia il meglio di sé per chiudere in bellezza ;)

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    1. Spero che ti piaccia, Elena ;) Mi lascio il beneficio del dubbio: magari la stasi generale è data solo dal fatto che sia un capitolo intermedio. Capita spesso!

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    2. Non so nemmeno io dove scriverti quindi ti rispondo qua. Appena ho letto il tuo commento mi sono guardata le due puntate di Underemployed e mi sono piaciute davvero tanto. Quando mi sono ricordata che ne fanno solo una alla settimana ho scaricato l'ultima puntata in inglese cercando di non ridere come una matta anche se capivo metà di quello che dicevano xD Sono un gruppetto insuperabile!

      Adesso tocca a me consigliarti la visione di Orphan Black, a me è piaciuto molto e credo sia tra le novità più belle dell'anno assieme ad Hannibal e Bates Motel :)

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    3. Ciao Elena! Verooo? Io li adoro troppo :) Lo trovi con i sottotitoli, comunque. In lingua io non ci capisco un cavolfiore :P
      Orphan Black giuro che lo guardo non appena finisco Underemployed!

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    4. Ahahahah xD Sono adorabili, Lou con gli occhi lucidi è insuperabile!
      Ci conto eh, la protagonista di Orphan Black quest'anno doveva vincere un emmy u-u

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  2. Quindi due sono le opzioni: o lei è un'idiota, o è un genio del male. Personalmente, propendo per la seconda.
    Ahahahah ma come non concordare?! :'D

    Come sai io il finale l'ho trovato un po' incerto... non è che non mi sia piaciuto... è che ho paura che prendendo questa piega, Allegiant possa seriamente deludermi... spero con tutto il cuore di no! Se la Roth è un genio del male... dovrebbe riuscire a scrivere un finale memorabile *___* speriam!

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    1. Speriamo, Denise. Speriamo! Qui già mi ha fatto incazzare troppo u.u

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  3. Ciao! Beh non ho letto la recensione ( anche se di solito le tue sono bellissime) perchè ho paura di spoilerami qualcosa e dato che ho profondamente amato Divergent voglio godermi il suo secondo capitolo senza sapere nulla della trama o altro xD

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    1. Ciao Tessa! Ti ringrazio, ma tranquilla, non ci sono spoiler di nessun genere ;) Passa a dirmi cosa ne pensi quando lo leggi!

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  4. "Di una cosa, però, mi sono meravigliato, e in positivo: la bravura straordinaria di Veronica Roth. Una fuoriclasse. Riempire quasi 300 pagine di puro nulla non è decisamente da tutti" Questa frase mi ha fatto sorridere! anche il mio insurgent sta prendendo polvere da un pò colpa dei troppi libri che sono usciti in questi mesi e saturano la mia lista di lettura! Una voce fuori dal coro la tua ma che si unisce sul finale! Ho amato Divergent spero che Insurgent non mi deluda troppo!

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    1. Ciao Lara :) Sì, decisamente fuori dal coro. Ma anche sul finale! A molti proprio non è andato giù :P

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  5. Ok, aspettavo questa recensione perchè stavo pensando a come torturarti, ma diciamo che sei salvo. Sul fatto che le morti fanno poco effetto è vero, ormai è una carneficina davvero, inizi il libro che sono in 30 finisci che stanno in 10 xD
    Cmq da quando Tris va dagli Eruditi a me è piaciuto molto. Il finale non lo so, spero che l'autrice sia un genio e non mi deluda proprio in Allegiant.

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    1. Ohi, Silvia! Temevo la tua ira funesta :P Sì, anche a me è piaciuto da quel punto in poi. Io "Allegiant" lo attendo con tanta, tanta curiosità. Se la Roth mi delude, non la perdono!

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  6. Mi dispiace che ti abbia deluso, fino ad ora avevo letto solo recensioni positive su Insurgent!Io ho l'edizione americana del libro da più di un anno ma non l'ho ancora letto, un pò perché ho tantissima paura che mi deluda e un pò perché dopo i vari pareri trovati in giro vorrei aspettare l'uscita di Allegiant per leggerli insieme, anche se dubito che resisterò fino a ottobre XD

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    1. Ottobre non è poi così lontano! Chissà quanto dovremmo aspettare per leggerlo in Italia, invece :(

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  7. Oh Deus, io ho amato Divergent, l'ho letto qualche mese fa, prima che uscisse Insurgent, perchè volevo testare se davvero fosse bello come tutti dicevano, anche se la trama nn mi aveva mai attirato...Ora devo assolutamente comprare Insurgent...voglio davvero scoprire quanto mi farà arrabbiare la Roth, diciamo la verità, solo le autrici sadiche lasciano il segno, vedi la Clare, la Mead, la Oliver...io al momento sto nel bel mezzo del quarto libro dell'Accademia della Mead e sto piangendo una pagina sì e una no, credo che dopo questo libro dovrò andare da uno psicoterapista...

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    1. Con noi "librofili" gli psicoterapeuti guadagnerebbero denaro a palate, Dean. La Mead non l'ho mai letta, ma sulla Oliver non posso che concordare!

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  8. Io ho amato questo libro. Tobiasss *_*
    spero che Allegiant non mi deluda, potrei ammazzare veramente il genio del male.
    Comunque ottima recensione :)

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    1. Grazie Mary! Lo speriamo tutti tutti :)
      Già è interessante il fatto che sia narrato anche dal punto di vista di Tobias. A te sicuramente farà piacere :P

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    2. Si ho letto questa notizia su goodreads grazie a una ragazza (non mi ricordo il nome perdonatemi).
      Finalmente il suo punto di vista!! SI sono particolarmente felice, prevedo che la mia cotta arriverà a livelli assurdi!!

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  9. Oddio... pensa che secondo me non succedeva quasi assolutamente niente neanche nel primo!! XD E i personaggi mi piacevano poco, non li "sentivo" per niente... Chissà adesso quando troverò il coraggio di leggere questo sequel!! :P

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    1. A me il primo è piaciuto tantissimo, ma questo decisamente meno. Sarei curioso di conoscere la tua reazione davanti alla quasi assenza di avvenimenti che caratterizza la prima metà di questo sequel :P

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  10. stringo i denti e ho dato solo una sbirciatina qua e là... sto aspettando di ricevere questo libro e non posso spoilerarmelo! Speriamo bene, come per tutti le prospettive sono altissime >-<

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  11. Personalmente ho divorato insurgent in una notte e continuo a rileggerlo quando ne ho l'opportunità, io personalmente l'ho ritenuto un libro eccezionale, alcuni punti (non dico quali per non fare spoiler) mi hanno lanciato delle scariche di adrenalina, per me è degno di Divergent, anche perchè c'è tantissima azione ed è bellissimo ^__^

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